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Ratings & Reviews

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Gli ultimi messaggi 4

2022-07-19 21:22:01 Titolo: La prima indagine di Montalbano
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio Editore Palermo
Genere: racconti
Data: 04.11.2021

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#recensione

Il 17 luglio, in occasione del terzo anniversario della morte di Andrea Camilleri, ho deciso di audioleggere un'indagine di Montalbano (tra l'altro sono una fan sfegatata della serie TV).
Ho pensato che per una volta potevo iniziare dall'inizio. E così ho scelto "La prima indagine di Montalbano". Ma questo non è il primo romanzo su Montalbano.
In ordine cronologico, il primo libro sulla saga di Montalbano è "La forma dell’acqua", edito nel 1994. E qui avrei dovuto essere più sagace. Ma conoscendo un pochino Camilleri, davvero avrebbe mai potuto pubblicare il primo libro intitolandolo "La prima indagine di Montalbano"?

Usando una frase del libro che mi ha fatto morire dal ridere, potrei rispondere a questa domanda con le parole di Camilleri: “MPC Gli venne un pinsero goliardico: l'unico significato che poteva dare a quelle tri consonanti messe in fila era: MANCO P'O' CAZZO Appallottolò il foglio, lo gettò a terra, si andò a corcare più confuso che pirsuaso.”

La raccolta di racconti "La prima indagine di Montalbano" è stata pubblicata nel 2004 per colmare un po' dei buchi narrativi relativi agli esordi di Montalbano. La raccolta è composta da tre racconti lunghi: Sette lunedì, La prima indagine di Montalbano, che dà il titolo alla raccolta, e Ritorno alle origini.

Nell'audioleggere questo libro se da una parte ho riso un sacco (Camilleri è esilarante) dall'altra "mi figuravo" i personaggi della serie TV.

In tutte e tre le indagini, il giovane Montalbano deve scegliere l'angolazione giusta per risolvere il caso, perché le cose non sono come appaiono; un po' come quando si siede sulla veranda per vedere l'alba spuntare:

“Andò ad assittarsi nella verandina. La nottata era tiepida, non c'era una nuvola. Si mise a taliare un punto del cielo che lui sapeva.
Proprio in quel punto, da lì a qualche ora, il principio della luce del giorno avrebbe cominciato a farsi largo in mezzo allo scuro.”

Anche nella seconda indagine, ha l'impressione di stare sbagliando tutto

“Aviva la sensazione fastiddiosa di stare sbagliando tutto, ma non arrinisciva a capire indovi stava l'errore.
O forse l'errore stava propio nel suo modo di portare avanti l'indagine: si sentiva come chi si mette a fare il morto sull'acqua di mare e avverte che una leggera corrente lo sta trasportando. E allora, inerte, a quella corrente s'abbandona.”

Da questi tre racconti emerge l'amore di Camilleri per la sua Sicilia e anche un messaggio imperniato sulla legalità: non tutta la Sicilia è mafia e omertà. In Sicilia ci sono le persone oneste che si ribellano quotidianamente alla mafia con le loro azioni sotto il segno della legalità e della legge.

Scrive Andrea Camilleri nella nota finale: “Queste tre indagini del commissario Montalbano, scritte in periodi diversi, e lo si vede dalla scrittura, hanno un elemento in comune: non sono imperniate su delitti di sangue.
Non c'è un morto, in queste pagine. È una scelta voluta (e anche un rischio voluto), ma il perché io stesso non so spiegarmelo fino in fondo. Forse una specie di rigetto. Del resto i morti ammazzati, nelle mie storie, sono sempre stati un pretesto.
I tre racconti sono inediti. Solo per uno di essi ho parzialmente utilizzato un mio scritto apparso su "Micromega", n. 2, del 2002.
C'è da aggiungere che i personaggi di queste tre storie, i loro nomi (soprattutto i cognomi!) e le situazioni nelle quali si trovano e agiscono sono frutto della mia fantasia.”


Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4856629258
55 views18:22
Aprire / Come
2022-07-19 08:33:48 Buongiorno e buon martedì, 19 luglio, a trent’anni dalla strage di Via D’Amelio


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Aprire / Come
2022-07-18 21:39:38 Titolo: La gazza
Autore: Elizabeth Day
Traduttore: Chiara Ujka
Editore: Neri Pozza
Genere: narrativa
Data: 21.06.2022

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#recensione

Le prime due parti del romanzo sono perturbanti: Elizabeth Day riesce a creare ambientazioni e tensioni tali da non smettere di leggere, finché non si arriva alla fine. Tensione, ahimè, che alla fine si smorza di molto.

"Sulla cima di un muro vede una gazza e alza automaticamente la mano per salutarla, proprio come le aveva insegnato a fare sua madre per allontanare gli spiriti maligni e la sfortuna. Poi un’altra gazza salta su per unirsi alla prima, poi un’altra e un’altra, finché ci sono quattro uccelli allineati uno accanto all’altro sul muro. Le piume luccicano, bianche e nere. Una di loro punta il becco in una pozza d’acqua poco profonda che si è raccolta tra i mattoni. Kate non ha mai visto quattro gazze allineate cosí, in parata. Saluta le ultime tre. Com’era quella vecchia filastrocca? Uno per il dolore, due per la gioia... Non riesce a ricordare come continua, quindi cerca su Google con il cellulare."

Nella prima parte, si legge la storia nell'ottica di una delle protagoniste, Marisa.
E dal suo punto di vista, Kate è l'inquilina invitata da Jake, il compagno, per far quadrare i conti. Marisa e Jake si sono conosciuto attraverso un sito di incontri e dopo poco hanno iniziato a vivere insieme: Marisa può lavorare ai suoi libri per bambini e non deve preoccuparsi di non riuscire più a sbarcare il lunario. Jake e Marisa desiderano avere un bambino: Jake non farà con Marisa quello che sua madre ha fatto con lei quando aveva sette anni.

"Non aveva mai trovato la madre. Ma, con Jake, aveva trovato qualcuno che l’accettava cosí com’era senza farle troppe domande e, quando si innamorò di lui, non sentí i fuochi d’artificio né le montagne russe nello stomaco. Non fu niente di simile a un fulmine. Fu una sensazione piú bella. Una sensazione di sollievo."

La realtà dei fatti però non è quella che Marisa si racconta. Nella seconda parte del racconto, si assiste a un capovolgimento della storia e assiste al racconto dal punto di vista di Kate.
Chi è l'inquilina? Chi è la compagna di Jake? Qual è la verità?

Elizabeth Day racconta con maestria la fatica di diventare madri, quando c'è una diagnosi di infertilità che si abbatte sulla coppia.

"Potrebbe addormentarsi adesso, se volesse, e sa che Marisa e Jake parlerebbero piano per non disturbarla e che Jake abbasserebbe il volume della radio, starebbe molto attento a non far vibrare l’auto quando frena, sa che la sveglierebbe non appena arrivati, e poi loro tre entrerebbero in casa, prenderebbero una tazza di tè insieme intorno al tavolo della cucina e parlerebbero di tutto quello che è successo quel giorno. Ci sarebbe un senso di sicurezza. Un senso di giustizia. Un senso di famiglia."



Tra 3 e 4 stelle


Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4854265734
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Aprire / Come
2022-07-18 18:23:02 Titolo: Il vecchio e il mare (The Old Man and the Sea)
Autore: Ernest Hemingway
Pubblicazione: 1 settembre 1952
Genere: Romanzo
Edizione: Mondadori - De Agostini
Pagine : 165

#recensione gentilmente offerta da Francesca

“Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.”

A parere di molti quando Hemingway ha scritto questa piccola perla non aveva la volontà di dare significati profondi, insegnamenti, o metafore di vita. Non voleva parlare di altro che di una storia di pesca, amante lui stesso dell’arte della canna e della lenza, attraverso il racconto del Vecchio pescatore Santiago in una Cuba povera del secolo scorso. Santiago è vecchio, è sfortunato perché da 84 giorni non riesce più a pescare nulla. Ha perso l’aiuto del piccolo Manolin che la famiglia ha spinto verso altri pescatori più fortunati per imparare il mestiere.
Ma Santiago è forte, affronta il mare - la Mar al femminile come è solito chiamarlo lui e, parte così all’inseguimento del grande Marlin il pesce più grande che ci sia. Lo insegue, lo cattura, lo fa suo. Ma deve lottare contro gli squali che faranno di tutto per rubargli la preda.
Santiago è deciso, è sicuro e caparbio. Porterà nel piccolo porto del suo villaggio il Marlin dopo la lotta con gli squali a trofeo dell’impresa compiuta sfatando così la sfortuna? Sarà in grado di far nascere una leggenda?

Insegna tanto questa perla di romanzo. La sfida continua che ognuno di noi affronta per superare i propri limiti. La durezza degli eventi e il doverli affrontare spesso a mani nude. Le mani di Santiago sono ruvide, spaccate, sanguinolente a forza di tenere la lenza ma, esprimono il senso del “fare”, dell’arte trasmessa e da trasmettere e non a caso Manolin controllerà le mani del suo mentore pescatore per capire il suo stato di salute.
Insegna la pazienza nell’attendere, l’intelligenza nella decisione da prendere. Ci insegna il silenzio: “Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare, e il vecchio l’aveva considerata tale e l’aveva rispettata.”
Insegna il rispetto per il sapere dei vecchi, elogio all’esperienza che mai si ferma; nessuno può dirsi perfetto e il vecchio pescatore sa che tanto ha ancora da imparare lui stesso.
Insegna la sfida, quella corretta tra preda e predatore in un duello tra pari in intelligenza e forza.
È una perla questo piccolo e perfetto racconto. C’è la Vita con tutta la sua calidoscopica esplosione di colori: dal blu del mare più terso, a quello più scuro e minaccioso; l’argento delle pinne degli squali che danzano sul pelo dell’acqua.

Hemingway non aveva intenzione di dare e di dire null’altro che una storia di pesca, ci ha donato invece una Perla. La narrazione è coinvolgente e piena, porta esattamente dove vuole l’autore: li in mezzo al mare, a La Mar, perché l’oceano è donna, va conquistata e va rispettata. Esattamente come la vita.
Felice lettura
F. C.
39 views15:23
Aprire / Come
2022-07-18 08:28:50 Buongiorno e buon lunedì con le parole di Francis Scott K. Fitzgerald


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Aprire / Come
2022-07-17 08:31:15 Buongiorno e buona domenica sulla strada della bellezza


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Aprire / Come
2022-07-16 07:58:16 Buongiorno e buon sabato di relax con i versi di Hikmet


https://twitter.com/ventaglip/status/1548169454785220608?s=1&t=p6BqNX-QMxjzyCjozaQhmA
46 viewsedited  04:58
Aprire / Come
2022-07-15 07:50:30 Buongiorno e buon venerdì con i versi di Roberto Bolaño

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Aprire / Come
2022-07-14 19:20:38 Titolo: Il Duca
Autore: Matteo Melchiorre
Editore: Einaudi Editore
Genere: narrativa
Data: 07.06.2022
Letto da: Massimo Parisi
Audible
29.06.2022

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#recensione

Matteo Melchiorre ha scritto un libro classico, pur ambientandolo nei giorni nostri, in cui passato, presente e futuro si mescolano in modo magistrale.

Il protagonista del romanzo vive a Vallorgàna e qui lo chiamano il Duca, sebbene il titolo nobiliare corretto sia Conte.

“Qua a Vallorgàna, però, non mi chiamano il Conte, cosa volendo corretta se ci si volesse attenere alla lettera del comunque ormai inutilissimo privilegio di Sigismondo. Al pari di Nelso, infatti, in paese preferiscono chiamarmi il Duca, degnandomi con ciò di un titolo improprio sotto tutti gli aspetti.”

Il Duca rovista nel suo passato nobiliare e cerca di far tornare i conti, conti che apparentemente sembrano non tornare mai, facendo sprofondare ipso facto il passato prossimo nel passato remoto.
Con un lavoro documentale instancabile, il duca apre "la botola del passato remoto" per "spingervi dentro quello che vi andava spinto dentro dal passato prossimo.":

"Nel momento in cui si dice «ora», infatti, ora si dissolve e non è già piú. Una volta nato, ossia una volta morto, il punto-presente scivola naturalmente indietro, diradandosi nel passato prossimo. Tale processo di scartamento del presente nel passato prossimo avviene senza sosta e, perlopiú, in maniera del tutto inavvertita; tant’è vero che l’errore di confondere il passato prossimo con il presente è cosa assai comune. Nelle vicende collettive o individuali, però, si danno talune congiunture le quali producono, nel passato prossimo, delle improvvise e abissali cesure."

Cosa lega il Duca al suo acerrimo nemico Fastréda? Che senso ha questo suo accanimento nel riportare in vita cose vecchie? Non è forse contro natura questo continuo scartabellare documenti per confrontarli tra loro e anche con le testimonianze di chi è ancora in vita?

"Perché tirare giú dalla sua bobina una trama morta e sepolta? Perché risvegliare ciò che la storia ha deciso di mangiarsi? Io avrei voluto dirgli che il mio scopo era invece l’esatto contrario: io volevo uccidere il passato di cui ero stato schiavo per troppo tempo, volevo scaraventarlo nel pozzo del passato che tracolla, perché il modo giusto per liberarsi del passato non è dimenticarlo, ma conoscerlo."

Il Duca verso la fine si arrenderà davanti ad una verità ineluttabile "il sangue è signore di ogni cosa.": la voglia di abbandonare tutto sarà forte. E tra l'andare via e il restare alla fine il Duca sceglierà con il cuore, senza pensare.

“E io ero io, il Duca di Vallorgàna, e in pieno dicembre avevo in mano una foglia verde, che mi sembrò davvero, guardandola meglio, una pagina finalmente bianca.
Non so tuttora cosa sia accaduto in quei pochi attimi in cui il pensiero corse via velocissimo e senza grammatica, cosa abbia trovato esatta combinazione, in quei momenti, dentro di me, o fuori di me, o sia dentro che fuori di me; ma la decisione era avvenuta. Era lí, nitida, presa da se stessa.”

P.S. Ho iniziato audioleggendo il libro. E poi verso la fine sono passata alla lettura dell’ebook perché non volevo perdermi una riga della storia. Bella!!!



Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4847055395
26 views16:20
Aprire / Come
2022-07-14 08:08:42 Buongiorno e buon giovedì con le parole di Eckhart Tolle


https://twitter.com/ventaglip/status/1547446828492275712?s=21&t=NgCnKD-hmxtF0iCHZIGxBQ
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