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Gli ultimi messaggi 5

2022-07-13 21:14:33 Infarto per De Giovanni, è in "condizioni stabili"
L'autore del Commissario Ricciardi ricoverato al Cardarelli
Di Mauretta Capuano
ANSA
13.07.2022

#DiVisteERiviste

Scrittore bestseller, caso record per la quantità di titoli schizzati subito ai primi posti delle classifiche e per il numero di serie televisive tratte dai suoi libri, andate in onda su Rai1, Maurizio De Giovanni, colpito nella notte da infarto, è ricoverato all'Ospedale Cardarelli di Napoli dove è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica e le sue "condizioni cliniche sono stabili" secondo l'ultimo bollettino sanitario.


Proprio nella storia che ha "sempre sognato si raccontare", uscita a febbraio 2022, ha indagato 'L'equazione del cuore' (Mondadori) scavando nei tormenti e nell'umanità di Massimo, un ex professore di matematica, introverso e taciturno che si trova ad assistere il nipote in coma.

Il romanzo diventerà un film per la regia di Alessandro Gassmann. Autore de Il Commissario Ricciardi, di cui si sta girando a Napoli la nuova serie con Lino Guanciale, dei Bastardi di Pizzofalcone e di Mina Settembre, l'assistente sociale che lavora nei Quartieri Spagnoli, uscite per Einaudi Stile Libero, De Giovanni è anche il creatore della serie dedicata a Sara che vive nell'anonimato e ha il talento di ascoltare le storie delle persone e capire i loro segreti, edita da Rizzoli, da cui sono state tratte fortunate fiction tv. Sempre impegnato in mille progetti e iniziative tra libri, teatro, televisione e cinema, aveva detto due anni fa in un'intervista all'ANSA "Faccio narrativa fieramente popolare e sono contento cosi'". Scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, autore per lo più di romanzi gialli, nato nel 1958 a Napoli, l'adorata città dove vive e lavora, dalla sua pièce teatrale "Il silenzio grande" è stato tratto l'omonimo film, sempre con la regia di Alessandro Gassmann che ha firmato anche la sceneggiatura con lo scrittore e Andrea Ozza. Ha adattato anche per il teatro "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Kesey e "American Buffalo" di Mamet, e realizzato i testi originali di "Ingresso indipendente" e "Mettici la mano".

Tra gli ultimi progetti teatrali anche la scrittura di una commedia ambientata nella seconda guerra mondiale con due personaggi di Ricciardi: Bambinella e il brigadiere Maione con gli stessi interpreti della serie, Adriano Falivene e Antonio Milo, con la regia di Alessandro D'Alatri per una produzione del Teatro Diana di Napoli. E per le serie tv il personaggio di Sara dovrebbe approdare a Netflix. Nominato, nel luglio 2020, dal Consiglio regionale della Campania presidente del "Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano" per promuovere iniziative di studio e ricerca sulla lingua napoletana, De Giovanni fa tra l'altro parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio di scrittura con i ragazzi reclusi nell'Istituto Penale Minorile di Nisida.
41 views18:14
Aprire / Come
2022-07-13 16:46:41 Titolo: La Signora delle Camelie (La Dame aux camélias)
Autore: Alexandre Dumas figlio
Pubblicazione: 1848
Genere: Romanzo classico
Edizione: Feltrinelli Editori
Pagine : 127


#recensione gentilmente offerta da Francesca

“Quelli che avevano amato Marguerite non si contavano più, e quelli che lei aveva amato non si contavano ancora.”

Struggente e di grande effetto la storia della Dame aux Camélias. Marguerite e Armand, la mantenuta e la buona società. Il peccato e l’innocenza. La carnalità e la passione. Una dualità sempre presente , mai nascosta ma sempre additata.

Di ritorno da una passeggiata a cavallo Alexandre Dumas figlio si recò al teatro parigino dei Variétés, frequentato soprattutto da 'un'aristocrazia della galanteria' composta perlopiù da giovani mantenute e dai loro ricchi protettori. Quella sera, Dumas figlio incontrò la donna che avrebbe segnato la sua vita e la sua fortuna di romanziere: Marie Duplessis, mantenuta d’alto livello, bellissima e grande divoratrice dei patrimoni dei suoi molteplici amanti. Dumas figlio oltre ad amarla da subito la renderà immortale nel suo capolavoro letterario La Signora delle Camelie. Morirà giovanissima di tisi la bellissima Marie, all’ età di ventitré anni. Ancora oggi la sua tomba a Montmartre è luogo di visita e di camelie.

Le camelie erano il fiore preferito e inseparabile di Marguerite Gautier, la prostituta di lusso francese protagonista del romanzo. Portava sempre con se tre cose: l’occhialino, un sacchetto di dolci e le sue camelie che per 25 giorni al mese erano bianche e per i restanti 5 giorni rosse. Segnalava così la disponibilità o meno agli incontri amorosi ai suoi molteplici amanti. È così che incontra Armand Duval giovane medio borghese di grandi passioni che al solo incrociare lo sguardo di Marguerite si perderà d’amore.
Ma Amore, gelosia e pregiudizi vanno spesso a braccetto . Chi ha avuto un passato pesante può pensare di vivere il presente e il futuro cancellando la vita passata?
“...dopo tutto non ero che una mantenuta, e che qualunque ragione attribuissi alla nostra relazione, avrebbe avuto sempre l'aspetto del calcolo; che la mia vita passata non mi dava alcun diritto di sognare un simile avvenire, e che accettavo delle responsabilità alle quali le mie abitudini e la mia reputazione non davano alcuna garanzia.” Questo è il pensiero di Marguerite. Così la segna la società benpensante.

Non è solo una triste storia di amore ma è una storia che mette in evidenza i limiti del nostro falso perbenismo che spesso volutamente non vogliamo abbattere.
“Io non sono l'apostolo del vizio, ma mi farò sempre l'eco del nobile dolore, dovunque lo sentirò pregare.
La storia di Marguerite è un'eccezione, ripeto; ma se così non fosse stato, non avrebbe meritato di essere raccontata.”
Felice lettura
F. C.
55 views13:46
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2022-07-13 08:12:04 Buongiorno e buon mercoledì con i versi di Alda Merini


Mi piace il verbo sentire.
Sentire il rumore del mare, sentirne l'odore.
Sentire il suono della pioggia che ti bagna le labbra,
sentire una penna che traccia sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l'odore di chi ami, sentirne la voce e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni, ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente.

Alda Merini ~ Mi piace il verbo sentire

https://twitter.com/ventaglip/status/1547085548354998277?s=21&t=O5OV3rqJ2UZ3lI5fiCroDQ
36 views05:12
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2022-07-12 21:46:09 Titolo: L’altra te
Autore: Joyce Carol Oates
Traduttore: Alberto Pezzotta
Editore: La Nave di Teseo
Genere: racconti
Data: 05.07.2022

Leggi l’anteprima

#recensione

Quindici racconti (il primo dei quali dà il titolo alla raccolta), divisi in due parti, pubblicati su varie riviste, citate dall'autrice nei ringraziamenti finali.

I primi otto racconti che vanno a formare la prima parte sono caratterizzati da situazioni paradossali e rispondono alla domanda "Cosa sarebbe successo se... ?" (che è un po' quella che usa Amélie Nothomb per costruire le sue storie). I sette racconti che formano la seconda parte, invece, sono accomunati da un doloroso fare i conti con il passato che lascia l'amaro in bocca: quella malinconia che pervade l'anima di chi è alla fine della propria vita e si strugge per ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.

"A Yewville sei stata felice di fare una vita che non vuoi pensare sia una seconda scelta. Qui, infatti, la felicità si misura in modo diverso, è il meandro di un fiume impetuoso; qui la vita scorre più lentamente, ma forse è più profonda. (O almeno lo vuoi pensare.)"

In bilico tra il fu e il non è stato, le vite di ciascuno prendono ad un certo punto direzioni diverse. Ed è quello che Joyce Carol Oates descrive in "Aspettando Kizer": individui con lo stesso nome e cognome si incontrano. Sembrano la stessa persona, con vissuti un po' diversi. È lui e al tempo stesso non lo è.

"E quello di adesso cos’è, un altro sogno? Senti chiamare qualcuno, riconosci il tuo nome. Ti giri, ti avvicini e vedi te stesso, anche se non sei (esattamente) tu."

E non solo la propria vita è una questione di prospettiva, ma anche l'amore.

“L’amore è solo questione di prospettiva.” “Che significa?” “Che ‘amiamo’ le persone fino a quando non le conosciamo. Dopodiché l’‘amore’ perde colpi, fallisce.” “Io sono sicuro... io amo tantissimo mia moglie,” protesta (Matt) Smith. (Matthew) Smith ride e si schiarisce la gola. “Ripeto, è questione di prospettiva. Di vedere le cose a occhio nudo o attraverso un microscopio.”


In fondo, "Il tempo è un’illusione in cui “ricordiamo” il passato ma non il futuro. Come ha dimostrato la fisica quantistica..."

Joyce Carol Oates vuole mettere in guardia il lettore dal barricarsi nella nostalgia che avvelena l'anima, perché in questo modo la vita scorre senza essere vissuta, dando modo al tempo di giocare e vincere la sua partita con il destino degli uomini, tra accelerazioni stordenti e lentezze snervanti, lasciandoli isolati e soli: "Sono i rischi di una vita solitaria. Si muore da soli, e ci si rende ridicoli da soli."

Tra 4 e 5 stelle.

Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4842799016
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2022-07-12 15:04:25 Titolo: Nostalgia
Autore: Ermanno Rea
Data: Ottobre 2016
Genere: Narrativa
Edizione: Feltrinelli

#recensione offerta da Francesca

Leggere Nostalgia è stata una emozione indescrivibile, il ritorno a casa di ognuno di noi non solo di Felice Lasco il protagonista.

È il ritorno a Napoli, alla Sanità dopo 45 anni di esilio volontario, Felice mette alla prova il suo animo e la sua coscienza. Chiudere il conto con il suo migliore amico Oreste Spasiano detto “O’ Malomm”.

Felice e Oreste facevano da sempre coppia fissa. Felice con il suo Gilera era le ali di Oreste, piccolo scippatore nei vicoli stretti della Sanità. Rea ci ricorda che la Sanità ha forma di cuore e ha la punta rivolta in basso laddove i Vergini si biforcano in due strade, una che va a San Gennaro e l’altra che sale la collina “come una biscia lunga e sottile”. Questo cuore è attraversato da vicoli e vicoletti e in uno di questi i due amici vivevano le loro giornate fin quando compiono imprevedibilmente, il delitto di un usuraio, Oreste gli sfonda la testa. Felice è sconvolto, non tradisce l’amico ma scappa. Finisce la spensieratezza, inizia una vita lontano da Napoli per Felice. In Egitto, in Libano, nell’Africa più profonda fino a quando la salute vacillante della madre porta Felice sulla via del ritorno verso Napoli e la Sanità. Verso l’incontro con l’amico di una volta divenuto il boss del quartiere.

È un libro che inizia dalla fine, la voce narrante (Rea stesso) è un dottore comunista in pensione da sempre legato alla Sanità e all’Ospedale San Gennaro dei poveri. Il suo nome Vincenzo e con padre Rega sarà il confidente, l’amico fraterno sul quale contare per Felice Lasco.
Racconta la Sanità Rea. Nel suo splendore di un tempo, centro religioso e di grande fervore lavorativo. Si lavoravano le pelli. I guantai erano il fiore all’occhiello di tutto il quartiere. Lo era la bellissima mamma di Felice con i suoi riccioli neri e le sue “mani di fata” a cucire guanti di pelle. È la Sanità che lotta attraverso la figura realmente esistita di Rashid Kemali, soprannominato Papà Kemali, il militante del partito comunista di origine libica che ha lottato insieme ai poveri e ai disperati della zona, cercando di cambiare le condizioni dei lavoratori. Rea ne racconta la passione, l’abnegazione ai principi per rendere grandi i piccoli, innalzare gli umili. Questa figura si affianca a padre Rega il sacerdote della Basilica di Santa Maria alla Sanità, dove Felice da adulto si reca e ne resta estasiato. Padre Rega è il personaggio basato interamente sulla figura del parroco don Antonio Loffredo, che ha “aperto” e fatto scoprire la Sanità in tutto il suo splendore. Fervente pastore è il credente più ostinato nella sinergia tra società, cooperazione e poteri politici. Sarà il condottiero che aprirà al pubblico tutto il quartiere e tutte le sue opere.

Nostalgia è un apoteosi di ricchezza artistica, storica, paesaggistica e narrativo, pubblicato postumo alla morte dell’autore. È possente, totalitario nella presa delle sensazioni e delle emozioni del lettore. Si diventa parte della Sanità stessa, si affanna con Felice nella salita a Capodimonte, si trema nel cimitero delle capozzelle, e si resta estasiato davanti l’altare della Basilica di Santa Maria alla Sanità.
Ci sono pagine struggenti, che inevitabilmente portano il lettore ad avere un fremito di pianto per l’amore che l’autore attraverso i suoi tre protagonisti versa su tutto il quartiere. I capitoli 16 e 17 sono una meravigliosa metafora del “viaggio”, quello vero fatto di valigie, partenze e arrivi; e quello metaforico della vita. Pagine di una intensità travolgente. Avrei potuto leggere le 275 pagine in un lasso di tempo brevissimo. Non ho voluto! Ho cadenzato la lettura per poter farne parte il più possibile. Perché questa è la bellezza del libro: essere tra i vicoli della Sanità fino alla casetta bianca con l’orto.

Rea ne è stato magnificamente l’artefice.

Felice lettura
F. C.
61 views12:04
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2022-07-11 21:50:33 Titolo: Le sorelle Lacroix
Autore: Georges Simenon
Traduttore: Federica Di Lella, Lorenza Di Lella
Editore: Adelphi
Genere: giallo/thriller/noir
Data: 21.06.2022

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#recensione

Questo romanzo, nel tipico stile di Simenon, è incentrato sul sospetto, quello che nasce in famiglia, dove chi è più vicino, perché legato all'altro da legami di sangue, è di per sé inaffidabile.

Due sorelle, Mathilde e Poldine, tenute vive dal risentimento e dal disamore, entrambe sposate, con figli. Il clima in casa è pesante e l'odio tra le due sorelle avvelena tutto ciò che le circonda.

“Facile a dirsi, ma io sono un uomo... e sono stufo!... Sono stufo marcio!... A tavola in certi momenti avrei voglia di mettermi a urlare... Non lo capisci?... Ti rendi conto che per tutta la vita non abbiamo fatto altro che spiarci, scambiarci frasi a doppio senso e lanciarci occhiate maligne?... Se all’improvviso entrasse un estraneo, crederebbe di essere finito in una gabbia di matti!... All’inizio pensavo che papà fosse diverso...”

Le due sorelle Lacroix vivono nella stessa casa di famiglia con il marito di Mathilde, i loro due figli Geneviève e Jacques; ogni tanto sulla scena compare anche Sophie, personaggio secondario, figlia di Poldine e del marito, che sin dall'inizio del matrimonio, vive confinato in Svizzera. Costretta a questa convivenza una giovinetta che funge da donna di servizio.

Anche l'aria che si respira in casa è stantia, avvelenata dagli sguardi di sottecchi, dai cattivi sentimenti, dalla discordia. Tutti si spiano tra loro. Regna sovrana la malfidenza.

"Così come il contatto con un oggetto qualsiasi interrompe di colpo l’ebollizione del latte, la presenza di un qualunque estraneo bastava a ridare un volto banale al subbuglio interiore della casa."

I dialoghi sono serrati. Bravissimo Simenon a creare il clima claustrofobico e la mancanza di comunicazione a più livelli. E anche gli eventi luttuosi dureranno il tempo di un battito di ciglia, per lasciare di nuovo il posto all'odio che sembra l'unico destinato a non morire.

"C’erano comunque loro due, due Lacroix, e potevano continuare a vivere perché potevano sospettarsi e odiarsi a vicenda, sorridersi a mezza bocca, osservare, camminare in punta di piedi e aprire le porte senza fare rumore, sbucando fuori quando il nemico meno se lo aspettava. «Che stavi facendo?». «Niente... E tu?... Perché non vieni a mangiare?». «Ho già mangiato!» rispondeva Mathilde. «In piedi? In cucina?». «E perché no?...». E l’odio diventava tanto più spesso, tanto più vischioso, tanto più pesante, tanto più perfetto quanto più lo spazio si riduceva."

Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4820513011
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Aprire / Come
2022-07-11 08:10:39 Buongiorno e buon lunedì con le parole di Julio Cortázar

https://twitter.com/ventaglip/status/1546360569321619456?s=21&t=coKRcXQW0g3lqN2RREqnLg
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Aprire / Come
2022-07-10 08:31:46 Buongiorno e buona domenica con le parole di Marcel Proust


https://twitter.com/VentagliP/status/1546002985532227584
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Aprire / Come
2022-07-09 07:56:27 Buongiorno e buon sabato con le parole di Nikola Tesla


«Il miglior modo per combattere l'ignoranza è quello di diffondere la conoscenza in modo sistematico. Con questo obiettivo in mente, è fondamentale favorire gli scambi di idee e le relazioni umane.»

Il 9 luglio 1856 nasceva Nikola Tesla, un uomo visionario che con il suo genio ha aiutato a cambiare il mondo per sempre.

https://twitter.com/ventaglip/status/1545632389145280513?s=21&t=Rw1s5jH9v0nYECfGmZxPOA
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Aprire / Come
2022-07-08 17:32:29 Titolo: L' estate che sciolse ogni cosa
Autore: Tiffany McDaniel
Traduttore: Lucia Olivieri
Editore: Blu Atlantide
Genere: narrativa
Data: 15.07.2020

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#recensione

Scrivevo nel febbraio 2021, subito dopo aver letto il romanzo:
Di questa scrittrice avevo già letto le poesie contenute in “Queste voci mi battono viva” e finalmente riesco a leggere anche questo.
È molto molto brava e talentuosa.
Tra 4 e 5 stelle.

Ritocco e rivedo queste poche righe, a distanza di quasi un anno e mezzo, dopo aver letto anche "L'eclisse di Laken Cottle", in questi giorni resi roventi da un caldo afoso.

Il romanzo è ambientato nell'estate del 1984. La scelta dell'anno non è casuale, visto il chiaro riferimento al romanzo distopico di Orwell (1984). Altri motivi hanno spinto la scrittrice ad ambientarlo nel 1984.

“Io dico che il 1984 fu un anno che seppe come farsi ricordare, come fare la storia. La Apple lanciò il Macintosh per il mercato di massa, due astronauti passeggiarono tra le stelle come divinità, e Marvin Gaye, che cantava quanto sia dolce essere amati, venne ucciso da suo padre con un proiettile dritto al cuore.
Nel maggio di quell’anno un gruppo di scienziati annunciò di avere isolato e identificato un retrovirus che avrebbe preso il nome di HIV. Dichiararono l’HIV responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita. L’AIDS, come dicono gli incubi.
Sì, il 1984 fu un anno di notizie da prima pagina. Michael Jackson si ustionò durante una pubblicità per la Pepsi, e il Bubble Boy di Houston, Texas, uscì per la prima volta dalla sua prigione di plastica, per la prima volta la madre poté toccarlo, e qualche istante dopo morì, a solo dodici anni.”

Ogni capitolo ha per esergo un verso del Paradiso perduto di John Milton. E anche questa scelta non è casuale, visto che il Diavolo è un angelo cacciato dal Paradiso.
Sal non è solo colui che impersona il Diavolo. Sal è l'emblema degli emarginati di ogni tempo: dai neri agli omosessuali a chiunque sia emarginato per un qualsiasi motivo.


“Nessuno di noi tornò mai più a Breathed. Forse fu la stessa cosa per Adamo ed Eva quando persero il giardino dell’Eden. Breathed era ormai per noi un paradiso perduto.

Fu l’estate che sciolse ogni cosa, e il giorno che io, papà e la mamma ce ne andammo da Breathed, le ruote della macchina sollevarono schizzi da pozzanghere cariche di pioggia, anche se per me, a dire il vero, in quelle pozzanghere restava tutto quello che si era sciolto nel corso dell’estate.”


Questa scrittrice non lascia niente al caso. Mai!

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https://www.goodreads.com/review/show/3819146491
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