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Gli ultimi messaggi 3

2022-07-25 08:11:34 Buongiorno e buon lunedì con le parole di Sergio Marchionne nel quarto anniversario della sua scomparsa


“Cercate da soli la vostra strada, cambiatela tutte le volte che volete, seguite i vostri sogni. Non lasciate che l’educazione, le abitudini, i vostri stessi preconcetti diventino una prigione.
Abbiate sempre il coraggio di cambiare voi stessi, le vostre idee, il vostro approccio, il vostro punto di vista.”

Sergio Marchionne

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Aprire / Come
2022-07-24 21:19:07 Carlos Fonseca, la tentazione del fuoco
Tommaso Pincio
Alias Domenica ~ Il manifesto
24.07.2022

#DiVisteERiviste

I romanzi, inclusi i più audaci e sperimentali, hanno questo limite: che le loro storie sono sempre storie di uomini e la loro prospettiva temporale è perciò sempre quella di uomini che ragionano in termini di giovinezza o vecchiaia, amori e tradimenti, padri e figli, vivi e morti. Esistono esempi, tentativi anche molto riusciti e perfino dei classici in cui il protagonista è qualcosa di diverso, comunque una creatura vivente, un animale come il cane del Richiamo della foresta, o oggetti inanimati che aspirano a vivere o a possedere una qualche forma di pensiero e consapevolezza che li renda di fatto umani: su tutti il ciocco di legno della nota favola. Immancabilmente poi, questi personaggi, che siano animali o oggetti assurti alla vita, devono vedersela con noi sapiens, il che relativizza fatalmente la loro alterità.

L’obiezione più ovvia è perché mai tutto ciò debba essere considerato un limite. Non è forse questo che si chiede alla letteratura: occuparsi di noi? E comunque: di cosa dovrebbe parlare un romanzo, se non della condizione umana? Una deviazione dalla norma è in Museo Animale di Carlos Fonseca (Sellerio, traduzione di Gina Maneri, pp. 465, € 17,00), dove un personaggio ragiona per anni sul fuoco e vagheggia «un romanzo sulla storia del fuoco: un romanzo in cui il fuoco fosse il vero protagonista, che cominciasse con l’equazione chimica della combustione per poi abbracciare tutti i continenti e tutte le epoche, che attraversasse la storia come una prateria in fiamme» . Malgrado la ritenga un’idea con i «controcazzi», il personaggio in questione si vede costretto ad ammettere di non essere riuscito a metterla in pratica e questo perché non sa che forma dare a un’opera del genere. Pensandoci bene però, una forma già esiste e molti sono i libri di questo tipo, solo che non sono romanzi ma libri di storia naturale.

Riferimenti a Sebald e Piglia
Natural History è peraltro anche il titolo della traduzione inglese del romanzo di Fonseca; non rende alla lettera l’originale Museo animal ma non ne tradisce lo spirito e ha inoltre il vantaggio di richiamare un altro titolo, Storia naturale della distruzione di W. G. Sebald, e indicare quali siano i riferimenti di questo autore costaricano, cresciuto a Puerto Rico e formatosi a Princeton, trovando tra i docenti Ricardo Piglia, a cui è dedicato il romanzo.
Oggi Fonseca vive a Londra e insegna a Cambridge, un dettaglio che ha senso menzionare visto che affianca alla narrativa una produzione saggistica in cui affronta gli stessi temi: in The Literature of Catastrophe, per esempio, studia le tormentate conseguenze delle tante guerre d’indipendenza combattute in America latina. Fonseca le analizza in parallelo alla rappresentazione di vulcani, terremoti ed epidemie, il tutto al fine di mostrare la violenza di certi processi politici e sociali. Museo animale si pone obiettivi altrettanto ambiziosi; muovendosi sul doppio e insidioso crinale di un romanzo speculativo costruito su più livelli, intreccia storie e personaggi diversi in un ardito gioco di incastri. Il fuoco è appunto tra i motivi ricorrenti. Divora dipinti, carte geografiche, monaci che si immolano nelle strade, arde nel sottosuolo di una cittadina mineraria, dà il nome a un angolo di terra alla fine del mondo, è fissato da occhi pensosi. E poi i libri naturalmente. Vengono evocati scenari alla Fahrenheit 451, la distruzione della biblioteca di Alessandria, i manoscritti arabi andati persi tra le fiamme nel 1501 per ordine del cardinale Cisneros e roghi meno noti, meno storici, ma non per questo meno devastanti, come «quello dei libri durante il colpo di stato del 1973 in Cile, quando si dice che furono bruciate più di quindicimila copie di un romanzo di García Márquez».
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Aprire / Come
2022-07-24 08:36:09 Buongiorno e buona domenica, includendo tutto, con le parole di Frida Kahlo


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Aprire / Come
2022-07-23 18:02:28 Titolo: Il regno di vetro
Autore: Lawrence Osborne
Traduttore: Mariagrazia Gini
Editore: Adelphi
Genere: thriller
Data: 04.07.2022

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#recensione


Il regno di vetro è il Kingdom, a Bangkok, un complesso formato da quattro grattacieli di ventuno piani collegati “su ogni piano da ballatoi divisi da porte di vetro che solo la chiave di sicurezza in possesso di ogni residente poteva aprire, quindi assolutamente privati. I primi due piani del complesso, invece, erano spazi comuni. Sotto, c’era l’imitazione di un giardino alla francese, con arbusti che morivano nel caldo e villette a due piani intorno – perché il Kingdom offriva anche queste sistemazioni più sontuose delle altre. Nei patii abbondavano leoni cinesi e teutoniche lattaie in gesso con cuffie dai lembi inamidati, fissate ai muri ricoperti d’edera di plastica.”


Quello che accade dentro il Kingdom è una realtà altra, incompatibile con ciò che accade fuori: “L’interiore e l’esteriore erano realtà incompatibili quasi sempre, non diversamente dal mondo dentro il Kingdom e da quello fuori.”

Al Kingdom, tutti i protagonisti hanno un segreto da custodire e quasi tutti sono traditi dal proprio segreto: "Quando ho detto che i segreti non esistono, intendevo che alla fine i segreti vengono fuori."

Tutti tranne uno. Il "giocatore di scacchi" nell'ombra, che uscirà allo scoperto negli ultimi capitoli.

"Questa era la legge della vita: gli umili e i pazienti arrivavano dove volevano. E con tutto il tempo che aveva avuto per progettare questa mossa, ora non dovette pensarci granché: l’aveva già ripassata mille volte col pensiero. Pertanto, finito il curry non si affannò per la sequenza delle azioni che doveva compiere. Spense la pipa, la mise nella borsa che aveva deciso di portare con sé e si recò alla piscina per dare un’occhiata al varano."

Sarah è giovane, ha con sé tantissime banconote per un totale di duecentomila dollari, che messe insieme non pesano più di un chilogrammo. Sarah ha il corpo agile di una nuotatrice. È in quella piscina del Kingdom che inizia a sentirsi infallibile.

"Tra gli archi grandiosi del giardino era apparsa una luna grigia, mezzo rannuvolata, e Sarah udì dalla piscina il rimestare dell’acqua perché il rettile era ancora in attesa nella vasca. Non molto tempo prima aveva pensato di poterne uscire vincitrice. Ma all’ultimo minuto aveva fatto un errore di giudizio; aveva sbandato. La partita a scacchi che voleva giocare da esperta l’aveva tratta in inganno."

L'errore copiuto da Sarah è stato quello di credere ingenuamente che un segreto si potesse custodire.

Ma, come recita un proverbio Thai “Kwam lub mai mee nai loke.
Non ci sono segreti a questo mondo.”

E questo Pop lo ha sempre saputo. Ecco perché il suo finale di partita inferto a Sarah è una mossa da grande maestro.

Un thriller mozzafiato, una storia raccontata da più punti di vista, dai personaggi riservati e subdoli, che non sono mai quello che appaiono. L'atmosfera che si respira leggendo il romanzo è quella minacciosa che caratterizza gli attimi che precedono l'arrivo dei monsoni, fino al suo sciogliersi quando si giunge a leggere la sua conclusione karmica.

“Non seppe mai quanto tempo rimasero a bere sotto le stelle, ma come se il peso degli anni fosse a un tratto scomparso danzò con loro sul bagnasciuga il mor lam sparato a tutto volume dalle casse del bar, e in quel momento l’unica cosa che gli riempì la mente fu la semplice idea che quella era la vita e nient’altro, e che la vita, come il karma, andava sempre avanti, infinita e ingiusta in ugual misura, come tutte le cose prestabilite ma impossibili da prevedere.”



Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4864283233
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Aprire / Come
2022-07-23 07:37:03 Buongiorno e buon sabato con le parole di Michael Frame tratte da La geometria del dolore ~ Codice Edizioni

«Figliolo, la vita non è giusta. Ruthie non è malata perché ha fatto qualcosa di male. Si è ammalata e basta. A volte succedono cose belle, a volte succedono cose brutte: possiamo solo cercare di far succedere alcune cose belle in più e alcune brutte in meno, ma su molte cose che ci succedono non possiamo fare niente».

https://twitter.com/ventaglip/status/1550700650710843392?s=21&t=kTpvJEqIBcvxzB5dTJYULg
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Aprire / Come
2022-07-22 16:27:12 Titolo: Dio ci ha creato gratis
Autore: Marcello D’Orta
Pubblicazione: Maggio 1992
Genere: Racconti
Edizione: Arnoldo Mondadori Editore
Pagine : 144


#recensione gentilmente offerta da Francesca

“O Dio o un altro, qualcuno ci doveva creare...”

In una frase tutta la filosofia di un popolo, quello Napoletano nello specifico della città di Arzano.
La raccolta di tante piccole “opinioni cristiane” dei piccoli di Arzano tanto cari al maestro D’Orta, seguito al mitico “Io speriamo che me la cavo”.

La raccolta dei ragazzi raccoglie con filosofia tipicamente napoletana, una visione dei temi religiosi molto vissuta e molto fantasiosa . Si potrebbe definire a primo acchito una “lettura leggera” , da ombrellone e probabilmente tale è. Ma non nascondo che spesso dopo la prima reazione di ilarità la visione fanciullesca della vita prevale e fa riflettere.
Le espressioni sono tipicamente napoletane e rispecchiano l’ambiente religioso dei gruppi di catechismo in età infantile condite da espressioni adulte che i bambini fedelmente riportano nelle loro espressioni quotidiane. “Un albero di Natale piccolino lo vendono centomila lire. Ma che è oro?” - “Questo racconto insegna che nemmeno il diluvio universale è servito a qualcosa” . Visioni di vita rapportate al 1992 , la Guerra del Golfo, i Vuò Cumprá , l’amore smisurato per la città di Napoli che tutti dovevano “salvare” dai mali sempre presenti.
Il ragazzino napoletano, timido ma sfrontato, impunito e filosofo, con la sua visione surreale e ironica rispecchia una accettazione serena e divertita del dolore e dei “guai della vita”. Così il maestro D’Orta ci consegna i suoi ragazzi : “esplode in queste pagine una fantasia che è gioco, evasione e consolazione. Ma anche lezione di vita.”
Lettura rilassante e canzonatoria “...vorrei ...andare in Paradiso direttamente senza passare per la bara”

Felice lettura a tutti possibilmente sotto l’ombrellone
F. C.
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Aprire / Come
2022-07-22 08:28:58 Buongiorno e buon venerdì facendo pace con i propri ricordi


https://twitter.com/ventaglip/status/1550351892957614081?s=21&t=uSWlmTfCcKd-Aa8rUz3sug
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Aprire / Come
2022-07-21 07:26:17 Buongiorno e buon giovedì con le parole sempre vere di José Saramago


https://twitter.com/ventaglip/status/1549973138099900417?s=21&t=2593tmnIM4Yo4d1AvGMzZQ
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Aprire / Come
2022-07-20 19:38:57 Titolo: Sotto cieli rossi. Diario di una millennial cinese
Autore: Karoline Kan
Traduttore: Benedetta Gallo
Editore: Bollati Boringhieri
Genere: memoir
Data: 14.05.2020

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#recensione

Iniziato e finito perché su Audible c'era scritto "A disposizione fino al 12 giugno 2022" e poiché era da tanto che volevo leggerlo, allora ne ho approfittato.

Molto interessante come lettura, per conoscere un po' meglio la Cina, Paese affascinante, dalla cultura millenaria, custode di saggezza (basti pensare all'I Ching) e al tempo stesso pieno di contraddizioni, legate soprattutto al regime totalitario.

“In Cina la predilezione per i maschi è una storia vecchia di duemila anni. Il filosofo Mencio (considerato «Secondo Saggio», ovvero inferiore solo a Confucio) individuò nel non riuscire a mettere al mondo un erede la peggior inadempienza di un figlio devoto. Ma si riferiva esclusivamente a figli maschi. Senza contare che tutti, come gli abitanti di Chaoyang, potevano citare decine di ragioni per cui i maschi erano meglio.”

Karoline Kan è una giornalista nata nel 1989, che narra la fatica del vivere in Cina, come donna e come studentessa:

“«Ma è impossibile!» strillavo. «I tempi sono cambiati. Lo Stato non ha più tutto il controllo».
Ma lei aveva imparato dalla vita che la stabilità non può durare; nulla è per sempre, e affidarsi incondizionatamente a qualcosa è da sciocchi. Nessun libro di scuola cinese conteneva lezioni come queste.
Tornai in camera mia e mi misi a scrivere il tema. Il nostro passato era come una cassa arrugginita, abbandonata in un angolo e coperta di polvere. Era così vecchia e pesante che nessuno voleva toccarla. Sapevo che cosa ci avrei trovato dentro: dolore, sconfinato. Eppure solo sollevandone il coperchio avrei potuto comprendere la mia famiglia e me stessa.”

Karoline impara ad essere una donna forte dalla madre, che con ostinazione e con coraggio lotta per tenerla e per garantirle una vita migliore: Karoline sarà disposta a tutto per rincorrere i propri sogni, per non farsi frenare da quei limiti che una società altamente competitiva cerca di imporle.

“Studiare la storia della Cina mi ha insegnato che la politica statale può avere forte impatto sulla vita del singolo. Che una serie di piccoli cambiamenti può alterare l’intero corso di una nazione.
In me è sorto il sogno di scrivere le storie della gente che conosco e amo, ma anche di condividere la mia esperienza senza sottostare alla censura del governo e delle narrazioni del Partito. Credo che queste vite meritino di essere raccontate, e mi reputo fortunata ad aver trovato il modo per farlo; molti cinesi non hanno avuto l’opportunità di far sentire la propria voce.”

Con questo romanzo, la scrittrice non solo parla della storia della Cina attraverso la storia della sua famiglia, ma prova a dare voce a tanti che non hanno avuto la fortuna che avuto lei nell'avere una cultura e nel non mettere a tacere le proprie idee:

“Da millennial cinese, mi piacerebbe svelare l’umanità che si cela dietro le fredde cifre e i dati economico-finanziari comunemente associati alla Cina, mostrare i sentimenti, le decisioni, i compromessi, il coraggio, l’amore e la speranza che condividiamo con i nostri coetanei in tutto il mondo. Proprio come le nostre controparti sparse per il pianeta, ci opponiamo alle descrizioni univoche.”

Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4732781973
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Aprire / Come
2022-07-20 08:31:25 Buongiorno e buon mercoledì con le parole di Ricardo Menéndez Salmón


"La verità è che la memoria è più simile a un capo trascurato che a un subordinato zelante. La memoria assedia il suo edificio, l'edificio del Tempo, ma non lo espugna del tutto. La memoria è in se stessa narrazione, soltanto come narrazione ha un'essenza, un senso, una ragione. E la narrazione impone di selezionare, filtrare, scartare."

Bambini nel tempo ~ Ricardo Menéndez Salmón

https://twitter.com/ventaglip/status/1549627728189657089?s=21&t=lCYeUaXq7ACXFR_FxzPkcg
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Aprire / Come