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Titolo: Il vecchio e il mare (The Old Man and the Sea) Auto | #VentagliDiParole

Titolo: Il vecchio e il mare (The Old Man and the Sea)
Autore: Ernest Hemingway
Pubblicazione: 1 settembre 1952
Genere: Romanzo
Edizione: Mondadori - De Agostini
Pagine : 165

#recensione gentilmente offerta da Francesca

“Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.”

A parere di molti quando Hemingway ha scritto questa piccola perla non aveva la volontà di dare significati profondi, insegnamenti, o metafore di vita. Non voleva parlare di altro che di una storia di pesca, amante lui stesso dell’arte della canna e della lenza, attraverso il racconto del Vecchio pescatore Santiago in una Cuba povera del secolo scorso. Santiago è vecchio, è sfortunato perché da 84 giorni non riesce più a pescare nulla. Ha perso l’aiuto del piccolo Manolin che la famiglia ha spinto verso altri pescatori più fortunati per imparare il mestiere.
Ma Santiago è forte, affronta il mare - la Mar al femminile come è solito chiamarlo lui e, parte così all’inseguimento del grande Marlin il pesce più grande che ci sia. Lo insegue, lo cattura, lo fa suo. Ma deve lottare contro gli squali che faranno di tutto per rubargli la preda.
Santiago è deciso, è sicuro e caparbio. Porterà nel piccolo porto del suo villaggio il Marlin dopo la lotta con gli squali a trofeo dell’impresa compiuta sfatando così la sfortuna? Sarà in grado di far nascere una leggenda?

Insegna tanto questa perla di romanzo. La sfida continua che ognuno di noi affronta per superare i propri limiti. La durezza degli eventi e il doverli affrontare spesso a mani nude. Le mani di Santiago sono ruvide, spaccate, sanguinolente a forza di tenere la lenza ma, esprimono il senso del “fare”, dell’arte trasmessa e da trasmettere e non a caso Manolin controllerà le mani del suo mentore pescatore per capire il suo stato di salute.
Insegna la pazienza nell’attendere, l’intelligenza nella decisione da prendere. Ci insegna il silenzio: “Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare, e il vecchio l’aveva considerata tale e l’aveva rispettata.”
Insegna il rispetto per il sapere dei vecchi, elogio all’esperienza che mai si ferma; nessuno può dirsi perfetto e il vecchio pescatore sa che tanto ha ancora da imparare lui stesso.
Insegna la sfida, quella corretta tra preda e predatore in un duello tra pari in intelligenza e forza.
È una perla questo piccolo e perfetto racconto. C’è la Vita con tutta la sua calidoscopica esplosione di colori: dal blu del mare più terso, a quello più scuro e minaccioso; l’argento delle pinne degli squali che danzano sul pelo dell’acqua.

Hemingway non aveva intenzione di dare e di dire null’altro che una storia di pesca, ci ha donato invece una Perla. La narrazione è coinvolgente e piena, porta esattamente dove vuole l’autore: li in mezzo al mare, a La Mar, perché l’oceano è donna, va conquistata e va rispettata. Esattamente come la vita.
Felice lettura
F. C.