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Titolo: La gazza Autore: Elizabeth Day Traduttore: Chiara Uj | #VentagliDiParole

Titolo: La gazza
Autore: Elizabeth Day
Traduttore: Chiara Ujka
Editore: Neri Pozza
Genere: narrativa
Data: 21.06.2022

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#recensione

Le prime due parti del romanzo sono perturbanti: Elizabeth Day riesce a creare ambientazioni e tensioni tali da non smettere di leggere, finché non si arriva alla fine. Tensione, ahimè, che alla fine si smorza di molto.

"Sulla cima di un muro vede una gazza e alza automaticamente la mano per salutarla, proprio come le aveva insegnato a fare sua madre per allontanare gli spiriti maligni e la sfortuna. Poi un’altra gazza salta su per unirsi alla prima, poi un’altra e un’altra, finché ci sono quattro uccelli allineati uno accanto all’altro sul muro. Le piume luccicano, bianche e nere. Una di loro punta il becco in una pozza d’acqua poco profonda che si è raccolta tra i mattoni. Kate non ha mai visto quattro gazze allineate cosí, in parata. Saluta le ultime tre. Com’era quella vecchia filastrocca? Uno per il dolore, due per la gioia... Non riesce a ricordare come continua, quindi cerca su Google con il cellulare."

Nella prima parte, si legge la storia nell'ottica di una delle protagoniste, Marisa.
E dal suo punto di vista, Kate è l'inquilina invitata da Jake, il compagno, per far quadrare i conti. Marisa e Jake si sono conosciuto attraverso un sito di incontri e dopo poco hanno iniziato a vivere insieme: Marisa può lavorare ai suoi libri per bambini e non deve preoccuparsi di non riuscire più a sbarcare il lunario. Jake e Marisa desiderano avere un bambino: Jake non farà con Marisa quello che sua madre ha fatto con lei quando aveva sette anni.

"Non aveva mai trovato la madre. Ma, con Jake, aveva trovato qualcuno che l’accettava cosí com’era senza farle troppe domande e, quando si innamorò di lui, non sentí i fuochi d’artificio né le montagne russe nello stomaco. Non fu niente di simile a un fulmine. Fu una sensazione piú bella. Una sensazione di sollievo."

La realtà dei fatti però non è quella che Marisa si racconta. Nella seconda parte del racconto, si assiste a un capovolgimento della storia e assiste al racconto dal punto di vista di Kate.
Chi è l'inquilina? Chi è la compagna di Jake? Qual è la verità?

Elizabeth Day racconta con maestria la fatica di diventare madri, quando c'è una diagnosi di infertilità che si abbatte sulla coppia.

"Potrebbe addormentarsi adesso, se volesse, e sa che Marisa e Jake parlerebbero piano per non disturbarla e che Jake abbasserebbe il volume della radio, starebbe molto attento a non far vibrare l’auto quando frena, sa che la sveglierebbe non appena arrivati, e poi loro tre entrerebbero in casa, prenderebbero una tazza di tè insieme intorno al tavolo della cucina e parlerebbero di tutto quello che è successo quel giorno. Ci sarebbe un senso di sicurezza. Un senso di giustizia. Un senso di famiglia."



Tra 3 e 4 stelle


Su Goodreads
https://www.goodreads.com/review/show/4854265734