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Gli ultimi messaggi 74

2021-08-08 22:19:37
Nuova arma russa: gli abbracci.
Olimpiadi di Tokyo - Atleta ucraina è stata chiamata a dar spiegazioni presso il Ministero della Difesa del proprio paese dopo abbraccio con la collega russa a fine gara.

L’abbraccio tra la russa Maria Lasitskene, oro nel salto in alto femminile e l’ucraina Yaroslava Moguchikh (bronzo) non è passato inosservato, tanto che a Kiev non hanno perso l’occasione per sfornare nuove polemiche. Il vice ministro della Difesa Anna Malyar ha condannato i festeggiamenti dell’atleta ucraina in quanto quest’ultima è anche tenente delle forze armate, mentre la collega russa con cui ha osato postare davanti alle telecamere è capitano dell’esercito “aggressore”.

“Le fotografie con gli atleti russi, quando essi diventano vincitori, vengono subito utilizzate dal nemico come arma d’informazione-psicologica”, ha detto la viceministro, aggiungendo inoltre che appena rientrerà da Tokyo, è già stato programmato un incontro con l’atleta che dovrà render conto delle proprie azioni.
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2021-08-04 13:21:30
Kiev, terrorista con granata in mano tenta di occupare il Palazzo del Governo

Nella capitale ucraina, verso le unidici di questa mattina, un uomo con in mano una granata RGD-5 ha fatto irruzione nel palazzo del Governo. In rete sono subito apparsi diversi video in cui l’uomo si avvicina all’ingresso laterale chiedendo alle persone all’interno del palazzo di uscire. Ha inoltre affermato di essere intenzionato a occupare il palazzo e di essere pronto a far esplodere la granata, aggiungendo di essersi “rotto i co****i di tutto quanto”.

Dopo meno di un’ora, i mediatori delle forze dell’ordine lo hanno convinto a deporre la granata e consegnarsi. L’uomo è stato identificato ancor prima di venire arrestato. Si tratta di Vladimir Prokhnich, ex combattente volontario del famigerato battaglione estremista “Aidar”, ritenuto responsabile di crimini contro l’umanità anche da Amnesty International. Nel 2015 il terrorista era stato decorato con la medaglia “per il coraggio” dall’ex presidente ucraino Poroshenko.
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2021-08-03 17:24:56 Donbass, nuove vittime tra i civili a causa dei bombardamenti ucraini

Nel pomeriggio di ieri le forze armate d’Ucraina hanno aperto il fuoco verso Kominternovo, piccolo villaggio della Repubblica Popolare di Donetsk. Due civili, un uomo e una donna di classe 1963 e 1964, hanno riportato ferite e sono stati ricoverati in ospedale. Sono risultati inutili i tentativi dei medici di salvare la vita alla donna, deceduta questa mattina.

Negli ultimi giorni si è registrato un nuovo aumento delle ostilità. Solamente tra giovedì e venerdì otto miliziani della Repubblica Popolare di Donetsk sono rimasti uccisi dal fuoco ucraino. Quattro di essi erano medici militari, accorsi ad evacuare un miliziano ferito, dopo aver richiesto una tregua alla controparte ucraina. Nonostante la conferma di questa tregua, con in supporto di un drone per correggere i tiri di mortaio, è stato aperto il fuoco contro l’automobile su cui i medici militari si apprestavano a raggiungere le posizioni al fronte. Kiev ha negato le proprie responsabilità in merito all’accaduto, affermando che l’auto dei miliziani fosse esplosa su una mina anticarro. Successivamente l’intelligence della DNR ha pubblicato le riprese aeree dimostrando le responsabilità ucraine.
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2021-06-21 22:00:20 Donbass, 4 miliziani uccisi e 5 feriti a causa di un bombardamento ucraino

Questa mattina, verso le 10 ora locale, le forze armate d’Ucraina hanno colpito con mortai pesanti il villaggio Staromikhailovka, alle porte di Donetsk. Tre miliziani sono rimasti uccisi sul colpo, un quarto è rimasto ferito. Successivamente sono iniziate le operazioni di salvataggio del ferito, ma l’auto con a bordo il personale incaricato ad evacuare i corpi è stata colpita da un colpo di cannone controcarro: un soccorritore è morto, quattro sono rimasti feriti. Ad ora, secondo quanto affermato dai vertici della Milizia Popolare, a causa degli spari non è ancora stato possibile recuperare i corpi dei tre miliziani uccisi in mattinata.

Dopo molti anni di informazione continua mi sono preso qualche settimana di riposo da social e internet, con la speranza che non ci sarebbe stato bisogno di riportare notizie in merito a quanto accade in Donbass. Ma ignorare quanto continua ad accadere non è possibile. Questo bombardamento di oggi non rappresenta nulla di nuovo, non c’è stato giorno senza bombe. Non troppo tempo fa una squadra di sabotatori dell’esercito ucraino è riuscita a compiere un’incursione tra le linee delle milizie (settore di Lugansk). In quell’occasione 5 miliziani sono rimasti uccisi con colpi precisi alla testa. Lo scopo dell’operazione non era quello di conquistare posizioni ma semplicemente quello di uccidere e far abbattere il morale della gente del Donbass.

Molte persone in questi giorni, in Italia, chiedendomi come fosse la situazione oggi a Donetsk, si sono stupiti di fronte alla risposta “nulla di nuovo, la guerra continua ogni giorno”.

Finché Kiev avrà il pieno appoggio politico del “mondo democratico”, questo stillicidio di sangue proseguirà ad oltranza, nel consueto vergognoso silenzio. Nessuno si inginocchierà per sostenere, nel mezzo di un campo da calcio, il diritto alla vita di persone che continuano a soffrire e subire una guerra in mezzo all’Europa. Nessun influencer scrive sul palmo della mano anche solamente qualcosa come “no alla guerra”. Nessun politico lancerà appelli.

Arriveranno le vendette (forse, perché non sempre viene consentito rispondere alle “provocazioni ucraine”), poi nuovi attacchi e altre nuove vendette. Di tanto in tanto qualche bomba colpirà infrastrutture e civili. Sempre nel solito silenzio. Questo è molto facile da prevedere. Rimane invece impossibile immaginare una fine a tutto ciò.
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2021-05-31 21:24:21
Donbass, Repubblica popolare di Lugansk: fuoco ucraino sui civili

Questo pomeriggio i militari ucraini hanno colpito un asilo e una scuola nel villaggio Zolotoe5 (LNR). Colpi di mortaio e di lanciagranate automatici hanno raggiunto anche la periferia di Yasinovataya e Gorlovka (entrambe località della repubblica popolare di Donetsk).

(Video: Andrey Rudenko)
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