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Gli ultimi messaggi 65

2022-02-01 13:27:24
“Fratelli e sorelle, grazie per le armi!” - Show nel parlamento ucraino

Dopo il discorso del presidente Zelensky in cui è stata annunciata la creazione di 20 nuove brigate dell’esercito, decretando l’aumento delle forze armate d’Ucraina di 100Mila uomini, decine di deputati hanno sventolato le bandiere dei Paesi che nelle scorse settimane hanno fornito armi all’Ucraina in vista dei “piani di Mosca volti a ricostruire l’impero sovietico”.

Oggi a Kiev è atterrato l’ennesimo aereo militare statunitense con a bordo 84 tonnellate di armi e munizioni.

Ieri la Polonia e l’Olanda hanno dichiarato di voler sostenere Kiev con armi e droni, la Danimarca potrebbe decidere di seguire il loro esempio.

Nel frattempo il Canada sta lavorando per raddoppiare il proprio contingente in Ucraina portandolo a 400 unità. La Lituania sta valutando di aggregare una propria delegazione militare alla suddetta missione canadese.
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2022-01-31 19:59:17
All’europarlamentare Viola Von Cramon non è piaciuto il fatto che David Arakhamia, (capogruppo nel parlamento ucraino del partito di Zelensky), abbia osato affermare che “gli Stati Uniti e altri seminano il panico sull’aggressione all’Ucraina” in quanto ciò sta danneggiando l’economia locale.

Viola Von Cramon è membro della “Commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione” nel parlamento europeo.
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2022-01-30 13:07:54 Propaganda USA: mira alla Russia ma danneggia l’Ucraina

Prosegue la campagna di disinformazione volta a mantenere alte le tensioni geopolitiche nel continente. Il tentativo di influenzare l’opinione pubblica per gettare ombre su Mosca si manifesta quotidianamente attraverso i principali mass media. Eppure non mancano gli effetti collaterali.

Il vice Ministro della difesa dell'ucraina Anna Malyar ha denunciato che "attualmente su Internet si diffondono informazioni, basate su fonti anonime, sul fatto che la Russia avrebbe inviato riserve di sangue e materiale medico per gli eventuali feriti al confine ucraino. Questa informazione non è vera. Tali "notizie" sono un elemento della guerra psicologico-informativa".

La notizia a cui si riferisce la Malyar è stata diffusa da Reuters, il colosso britannico dell’informazione, basandosi su informazioni divulgate da ufficiali USA. Se 2+2 fa 4, la viceministro della difesa ha accusato i partner occidentali di combattere (nella guerra dell’informazione) contro l’Ucraina.

Solamente un paio di giorni fa l’ufficio stampa del presidente ucraino aveva smentito la CNN. L’emittente ha diffuso la notizia che Biden avrebbe comunicato telefonicamente a Zelensky che l’attacco russo sarebbe certo e “di prepararsi all’impatto”. Il capo del partito di Zelensky “Servo del Popolo” David Arakhamia ha affermato di non sapere come mai gli USA si comportano in questo modo è che tutto ciò si riflette negativamente sull’Ucraina e sull’economia.

Nei giorni precedenti giornalisti e corrispondenti dei principali quotidiani occidentali si sono dati attivamente da fare per riportare storie incredibili da Kiev e dall’Ucraina, riportando testimonianze di chi in preda al panico si è venduto la casa per lasciare il paese, o addirittura per acquistare fucili e giubbotti antiproiettile, per non parlare delle ispezioni agli scantinati designati per fungere da rifugi anti-bombardamento, scoprendo che alcuni sono occupati da club a luci rosse.

In queste settimane l’Ucraina ha ricevuto un quantitativo di aiuti militari senza precedenti, in primo luogo da Gran Bretagna e Stati Uniti. Nelle scorse settimane a Kiev sono atterrati una quindicina di aerei militari carichi di armi e munizioni provenienti da Londra, mentre gli aerei giunti dall’America (e dalle basi USA in Europa) sono stati 3 (sono previsti circa 45 voli per sostenere militarmente l’Ucraina).

Usa e Gran Bretagna sono coloro che più di tutti vorrebbero la guerra, stanno facendo di tutto per provocarla, e tre la loro macchina della propaganda cerca di convincere il mondo del contrario. Questi soggetti sono quelli che rischierebbero meno di tutti, avendo già dichiarato che non prenderebbero parte diretta a possibili scontri. Uno scenario non nuovo quello della guerra per mano dei propri burattini. E se non si giungesse a ciò? Passerebbero lo stesso per vincitori, per quelli che hanno scongiurato una nuova guerra mondiale.

Chissà se dopo 8 anni di instabilità nel Paese, qualcuno a Kiev si starà rendendo conto che l’Ucraina non è altro che una pedina giocare e, in caso, da sacrificare in qualsiasi momento sullo scacchiere geopolitico.
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2022-01-27 15:49:52 Da settimane la Russia continua ad essere accusata di voler attaccare Kiev. La stampa occidentale riporta quotidianamente le tesi principalmente sostenute da USA e GB .
Secondo molti in conflitto potrebbe accendersi laddove prosegue a bassa intensità da anni, in Donbass.
Com’è attualmente la situazione in questa regione? La gente crede alla possibilità di una nuova e grande guerra? Ecco qualche immagine da Donetsk:


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2022-01-27 12:29:29
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2022-01-25 19:14:48
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2022-01-24 22:51:17 Secondo il presidente ucraino Zelensky “è tutto sotto controllo”

“Tutto sotto controllo, non c’è motivo di diffondere panico”, questa è la sintesi del discorso del presidente ucraino in seguito alla riunione del Consiglio per la Difesa e la Sicurezza Nazionale tenutosi nel pomeriggio.

Queste parole arrivano dopo che gli stessi esponenti del governo per mezzo dei media avevano seminato il panico anche a Kiev, ben lontano dal fronte, inducendo le persone ad attrezzare scantinati in caso di bombardamenti, promuovendo addestramenti militari straordinari per i civili i e quant’altro.

Un miliardo di buoni motivi per mantenere alte le tensioni - Kiev ha centrato appena centrato uno dei suoi scopi principali: ottenere nuovi soldi dai “partner” occidentali: nel giro di pochi giorni Zelensky ha potuto festeggiare lo stanziamento 1,2 miliardi di euro dall’Ue e 120 milioni dal Canada, ovviamente giustificati dalla necessità di far fronte al’”aggressione russa”.
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2022-01-24 17:09:26 Considerazioni su questi mesi di crisi e allarme per "l'imminente aggressione russa”

Da qualche mese, quasi ogni giorno vengono rilanciati nuovi allarmi su possibili attacchi della Russia: secondo Kiev la Russia avrebbe dovuto attaccare ancora agli inizi di dicembre, mentre secondo il MI6 alla vigilia di Natale. Poi si è rimandato tutto all’arrivo del freddo, per favorire le manovre dei carri, mentre ora si vocifera di attacchi sicuri a ridosso delle olimpiadi di Pechino. In ogni caso in queste settimane Mosca non ha occupato nemmeno un centimetro di Ucraina, rimanendo all’interno dei propri confini (con eccezione per le esercitazioni congiunte in Bielorussia, se proprio vogliamo essere pignoli). Qualcuno aveva anche provato ad ampliare questa crisi aggrappandosi al caso Kazakistan, parlando di occupazione russa nell’ambito dell’operazione CSTO, dove in pochi giorni, dopo aver svolto il proprio compito, Mosca ha ritirato tutto il contingente.

Allo stesso tempo l’Ucraina, con questo pretesto, è stata letteralmente imbottita di armamenti ed il baricentro della NATO è stato spostato ulteriormente ad est, implementando la presenza militare nei Paesi baltici, in Polonia e in Romania.
Di fatto l’Europa è stata nuovamente riunita sotto l’ala protettrice dell’aquila statunitense.

In tutte queste settimane nessuno di coloro che proseguono a gettare benzina sul fuoco ha mai fornito una motivazione logica sul perché Mosca dovrebbe avere interesse ad attaccare per prima, quando avrebbe più da perdere che da guadagnare.

La guerra si combatte prima di tutto sui media. L’informazione (e all’occorrenza la disinformazione) continua ad essere l’arma più pericolosa.

Si specula nuovamente su una guerra - quella del Donbass - che per anni è stata letteralmente ignorata, quando paradossamente (e grazie al cielo!), oggi la situazione al fronte – al netto delle dichiarazioni politiche – è molto più stabile rispetto ai mesi precedenti a questa crisi mediatica. Prima l’impiego dei mortai e dell’artiglieria erano all’ordine del giorno, mentre attualmente nei bollettini di guerra al massimo si registra l’impiego di RPG.

Nessuno nei mesi precedenti a queste tensioni ha scritto una riga sugli ammassamenti di armi pesanti ucraine (riportati dall’Osce) a ridosso del fronte, così come nessuno ha condannato le iniziative offensive di Kiev culminate con l’occupazione di un villaggio (l’ennesimo) della zona grigia in Donbass (violazione accordi di Minsk), per non parlare dell’incremento esponenziale delle manovre NATO nelle acque e nei cieli del Mar Nero, con l’impiego quotidiano di droni da ricognizione USA lungo i confini con la Crimea e il Donbass. Tutti questi piccoli passi (ho fatto giusto qualche esempio) hanno portato alla costruzione di quella che oggi viene presentata come una crisi voluta da Mosca, di punto in bianco.

Casualmente (?) questa crisi è sorta con la conclusione della costruzione del Nord Stream 2 e si sta protraendo nel corso dell’inverno. Un progetto che non è mai piaciuto all’Ucraina, alla Polonia e soprattutto agli Stati Uniti: quel “tubo” che collega l’Europa alla Russia è antitetico alla nuova cortina di ferro. In ogni caso le sue sorti sono ancora in bilico, e questo prender tempo conviene a molti (Russia esclusa). Anche stavolta sono portato a pensare che con l’arrivo della primavera questo spettro del conflitto si dissolverà fino al pretesto successivo: comunque vada gli Usa hanno ricompattato attorno a sé i propri alleati; il governo ucraino ha ottenuto soldi e parecchi armamenti, oltre a manterere il controllo del Paese a fronte di non pochi problemi interni; tutti passeranno per salvatori della pace mondiale per aver scongiurato il conflitto (che non sarebbe comunque scoppiato). In tutto ciò alla Russia può venir concesso il "contentino" dell'approvazione del NS2.

La trasformazione di questa crisi in una guerra più grande rispetto a quella in corso nel Donbass è un qualcosa che proprio non riesco a concepire. Le ripercussioni sarebbero imprevedibili con rischi troppo grandi per tutti.
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2022-01-24 09:39:06
proseguono i movimenti USA a Kiev: armi in arrivo e diplomatici in partenza

Dopo le indiscrezioni apparse sui mesi, arriva anche la conferma ufficiale delle autorità: il personale diplomatico statunitense è autorizzato a lasciare l’Ucraina. Anche ai cittadini USA viene consigliato di lasciare il paese.

Nel frattempo nella notte a Kiev è atterrato ancora un aereo statunitense (il secondo in pochi giorni) carico di armi e materiale militare. Ulteriori “aiuti” sono attesi nei prossimi giorni da parte dell’Estonia.

L’ex presidente Poroshenko, come riporta la CBC, ha esortato il Canada ad accelerare il processo di sostegno militare all’Ucraina.

Il Canada, che già assiste militarmente l’Ucraina anche con lo schieramento di circa 200 militari (si occupano di formare l’esercito ucraino), lo scorso venerdì ha annunciato una prima tranche di 120 milioni di dollari a Kiev e di aver preso in considerazione le spedizioni di armi leggere e altri aiuti militari.
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2022-01-23 10:29:27
Istruttori militari USA nelle trincee del Donbass

Sul profilo instagram del “Forward Observations Group”, compagnia di istruttori militari formata da ex appartenenti ai corpi speciali USA, sono stati pubblicati video e fotografie che testimoniano la loro presenza in armi sul fronte ucraino.
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