Get Mystery Box with random crypto!

Donbass, 4 miliziani uccisi e 5 feriti a causa di un bombardam | RangeloniNews

Donbass, 4 miliziani uccisi e 5 feriti a causa di un bombardamento ucraino

Questa mattina, verso le 10 ora locale, le forze armate d’Ucraina hanno colpito con mortai pesanti il villaggio Staromikhailovka, alle porte di Donetsk. Tre miliziani sono rimasti uccisi sul colpo, un quarto è rimasto ferito. Successivamente sono iniziate le operazioni di salvataggio del ferito, ma l’auto con a bordo il personale incaricato ad evacuare i corpi è stata colpita da un colpo di cannone controcarro: un soccorritore è morto, quattro sono rimasti feriti. Ad ora, secondo quanto affermato dai vertici della Milizia Popolare, a causa degli spari non è ancora stato possibile recuperare i corpi dei tre miliziani uccisi in mattinata.

Dopo molti anni di informazione continua mi sono preso qualche settimana di riposo da social e internet, con la speranza che non ci sarebbe stato bisogno di riportare notizie in merito a quanto accade in Donbass. Ma ignorare quanto continua ad accadere non è possibile. Questo bombardamento di oggi non rappresenta nulla di nuovo, non c’è stato giorno senza bombe. Non troppo tempo fa una squadra di sabotatori dell’esercito ucraino è riuscita a compiere un’incursione tra le linee delle milizie (settore di Lugansk). In quell’occasione 5 miliziani sono rimasti uccisi con colpi precisi alla testa. Lo scopo dell’operazione non era quello di conquistare posizioni ma semplicemente quello di uccidere e far abbattere il morale della gente del Donbass.

Molte persone in questi giorni, in Italia, chiedendomi come fosse la situazione oggi a Donetsk, si sono stupiti di fronte alla risposta “nulla di nuovo, la guerra continua ogni giorno”.

Finché Kiev avrà il pieno appoggio politico del “mondo democratico”, questo stillicidio di sangue proseguirà ad oltranza, nel consueto vergognoso silenzio. Nessuno si inginocchierà per sostenere, nel mezzo di un campo da calcio, il diritto alla vita di persone che continuano a soffrire e subire una guerra in mezzo all’Europa. Nessun influencer scrive sul palmo della mano anche solamente qualcosa come “no alla guerra”. Nessun politico lancerà appelli.

Arriveranno le vendette (forse, perché non sempre viene consentito rispondere alle “provocazioni ucraine”), poi nuovi attacchi e altre nuove vendette. Di tanto in tanto qualche bomba colpirà infrastrutture e civili. Sempre nel solito silenzio. Questo è molto facile da prevedere. Rimane invece impossibile immaginare una fine a tutto ciò.