2023-05-18 19:57:48
RISCALDAMENTO GLOBALE: ROTTA LA SOGLIA DI 1,5 °C
Un passo oltre il limite
È un bollettino durissimo quello pubblicato ieri dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) sul
riscaldamento globale: nel prossimo quinquennio le temperature potrebbero raggiungere
picchi mai visti e che si pensava sarebbero arrivati solo molto più in là nel tempo, superando anche (per periodi di tempo limitati) la temuta
soglia di 1,5 °C Secondo i recenti dati , c’è infatti una possibilità del 66% che la temperatura atmosferica vicino alla superfice terrestre
superi di 1,5°C per almeno un anno i livelli registrati nell’era pre-industriale. È invece pressoché certo (con una probabilità del 98%) che uno dei prossimi cinque anni, e pure il quinquennio 2023-2027,
saranno i più caldi mai registrati dall’uomo. Fino ad oggi, infatti, la temperatura massima mai registrata era +1,28°C.
A peggiorare il nostro impatto ambientale c’è poi la stagionalità del clima: le conseguenze del riscaldamento climatico saranno acuite nei prossimi anni
dall’arrivo del Niño, un evento atmosferico ricorrente nell’oceano Pacifico, che fa però
aumentare la temperatura dell’intero pianeta.
Territori (climatici) inesplorati
Presentando le previsioni del WMO, il segretario generale Petteri Taalas ha detto che la combinazione del Niño col cambiamento climatico, causato dai combustibili fossili, spingerà le temperature verso
“territori inesplorati”. Con ripercussioni per
“la salute, la sicurezza alimentare, la gestione idrica e l’ambiente”.
A rischiare sono soprattutto alcune
zone climatiche molto sensibili e vitali per l’intero pianeta. Come
l’Artico, che si sta riscaldando molto più velocemente del resto del mondo, e soprattutto
l’Amazzonia, che col diminuire delle piogge (e l’aumento della deforestazione) potrebbe trasformarsi in una
enorme savana. Con gravi conseguenze per la capacità del pianeta di assorbire la CO2 dall’atmosfera.
Non facciamo ancora abbastanzaSecondo gli scienziati, oltrepassare la soglia di 1,5°C potrebbe avere
ripercussioni gravissime per il nostro pianeta. Con
l’accordo di Parigi del 2015, i leader mondiali si erano impegnati a fermare, e possibilmente invertire, il cambiamento climatico entro la soglia di 1,5°C. Che non è affatto arbitraria. Oltrepassarla potrebbe innescare una
reazione a catena con conseguenze devastanti e potenzialmente irreversibili.
Alluvioni estreme, siccità, incendi incontrollati e carestie potrebbero diventare molto più comuni.
Prefissando degli obiettivi climatici, l’accordo di Parigi intendeva guidare le politiche della comunità internazionale verso un taglio netto dell’impatto umano sull’ambiente. A partire dalle
emissioni di CO2, che però, a livello globale, stanno
ancora salendo rispetto al 2015: da 34,7 miliardi di tonnellate alle 36,8 del 2022. Gli eventi meteorologici estremi di questi scorsi giorni faranno cambiare rotta ai governi di tutto il mondo?
Domani a Hiroshima i capi di stato delle sette maggiori economie al mondo si riuniscono nel vertice del G7. L’agenda delle discussioni va dalla guerra in Ucraina alle relazioni sempre più complesse con la Cina. Ne parliamo nell’ISPI Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/g7-e-contro-g7-129410
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