Vendere Valore

2021-07-14 11:19:34 #𝕔𝕠𝕝𝕝𝕖𝕘𝕒𝕚𝕡𝕦𝕟𝕥𝕚𝕟𝕚 #𝕣𝕒𝕔𝕔𝕠𝕟𝕥𝕒𝕝𝕒𝕥𝕦𝕒𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 ℂ𝕙𝕖 𝕔𝕚 𝕙𝕒 𝕚𝕟𝕤𝕖𝕘𝕟𝕒𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕧𝕚𝕥𝕒? ℂ𝕠𝕞𝕖 è 𝕦𝕥𝕚𝕝𝕖 𝕡𝕖𝕣 𝕤𝕡𝕚𝕖𝕘𝕒𝕣𝕖 𝕔𝕙𝕖 𝕡𝕣𝕠𝕗𝕖𝕤𝕤𝕚𝕠𝕟𝕚𝕤𝕥𝕒 𝕤𝕖𝕚? ℚ𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 è 𝕝𝕒 𝕞𝕚𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒: 𝕔𝕚ò 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕠 𝕒𝕡𝕡𝕣𝕖𝕤𝕠. 𝔼 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕠𝕘𝕘𝕚.



76) La lettura e lo studio
Ho sempre amato studiare, se avessi potuto avrei voluto passare la vita a studiare. Approfondire, capire, ampliare è quello che ha guidato i miei sogni fin da bambino. Scoprii la chimica in quarta elementare, vedendo un programma in TV, quando la RAI era un reale servizio e nei pomeriggi proponeva programmi per gli studenti. Negli anni in cui mia madre aveva una cartolibreria, mi sono procurato tonnellate di saggi su biologia, chimica, etologia, biochimica, fisica perché questi erano ambiti che mi appassionavano. Ho continuato a studiare per conto mio filosofia, psicologia, etica, teologia, finendo con l’accumulare qualche migliaio di libri di tutti i tipi, prigioniero di quella patologia che confonde il possesso del testo con quello del suo contenuto. Ho letto classici, in diverse lingue, in originale se potevo, e oggi l’attenzione è nel settore professionale. Facendo due conti devo aver letto oltre 1.200 testi, una goccia nel mare della conoscenza ovviamente, neanche sufficiente per spegnere la passione, ma utile per acquietare in parte la mia curiosità e darmi sufficienti mezzi per poter aiutare chi mi sta intorno. Questo dono mi continua a stimolare ancora oggi. Ho scoperto con piacere di non essere il solo a leggere più libri contemporaneamente, per argomenti. Arrivo fino a 7, compreso il romando che ascolto con Audible. E voi come vi comportate? Aprire / Come

2021-07-14 08:30:05 Cosa rimane dei nostri studi? Aprire / Come

2021-07-13 20:16:29 Come trasformare la propria bancarella da ambulante in un servizio che guarda oltre e cresce mescolando virtualità a realtà.

Simone Monastero L'acciughino ha vinto così la pandemia.

#ilbelloilbruttoilcattivopodcast

https://www.spreaker.com/user/9216027/ep-3 Aprire / Come

2021-07-13 08:30:07 #𝕔𝕠𝕝𝕝𝕖𝕘𝕒𝕚𝕡𝕦𝕟𝕥𝕚𝕟𝕚 #𝕣𝕒𝕔𝕔𝕠𝕟𝕥𝕒𝕝𝕒𝕥𝕦𝕒𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 ℂ𝕙𝕖 𝕔𝕚 𝕙𝕒 𝕚𝕟𝕤𝕖𝕘𝕟𝕒𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕧𝕚𝕥𝕒? ℂ𝕠𝕞𝕖 è 𝕦𝕥𝕚𝕝𝕖 𝕡𝕖𝕣 𝕤𝕡𝕚𝕖𝕘𝕒𝕣𝕖 𝕔𝕙𝕖 𝕡𝕣𝕠𝕗𝕖𝕤𝕤𝕚𝕠𝕟𝕚𝕤𝕥𝕒 𝕤𝕖𝕚? ℚ𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 è 𝕝𝕒 𝕞𝕚𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒: 𝕔𝕚ò 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕠 𝕒𝕡𝕡𝕣𝕖𝕤𝕠. 𝔼 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕠𝕘𝕘𝕚.


75) Faes
Nell’ottobre 1996 il nostro primogenito inizia a frequentare le scuole Faes. Noi non abbiamo ancora smesso. Faes è una scuola, promossa da genitori, centrata sull’unicità della persona e volta ad aiutare la famiglia nel compito dell’educazione. E della collaborazione dei genitori si avvale per promuovere i suoi valori. In questi 24 anni di vita Faes, di cui 14 con figli presenti a scuola, ho ricoperto tutti i ruoli possibili per un genitore: da coppia collaboratrice di classe, a genitore del consiglio di direzione della scuola a membro del consiglio di amministrazione. Ora lavoriamo con loro: Franca cura il marketing e i social media e collabora con la promozione. Oltre ad imparare molto sul mondo della scuola, ciò che ci è stato donato è una visione sempre più ampia sul senso del lavoro e dell’educazione, utilissimo in tutti gli ambiti, e la conoscenza e l’aiuto di tante persone che ci hanno insegnato molto sulla vita e sulla professione. Abbiamo organizzato open day quando questa attività era agli inizi, abbiamo superato la situazione non semplice generata dallo spostamento di sede presso una scuola che chiudeva, abbiamo introdotto la filosofia digital, realizzato anni fa un nuovo sito con cambio di paradigma. Ma ancora oggi, quello che raccogliamo dalla vicinanza al Faes è incommensurabilmente di più. Aprire / Come

2021-07-12 14:30:02 Sappiamo usare la voce per vendere? Aprire / Come

2021-07-10 09:24:01 Il sito web? Non serve


Aprire / Come

2021-07-10 08:33:27 #𝕔𝕠𝕝𝕝𝕖𝕘𝕒𝕚𝕡𝕦𝕟𝕥𝕚𝕟𝕚 #𝕣𝕒𝕔𝕔𝕠𝕟𝕥𝕒𝕝𝕒𝕥𝕦𝕒𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 ℂ𝕙𝕖 𝕔𝕚 𝕙𝕒 𝕚𝕟𝕤𝕖𝕘𝕟𝕒𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕧𝕚𝕥𝕒? ℂ𝕠𝕞𝕖 è 𝕦𝕥𝕚𝕝𝕖 𝕡𝕖𝕣 𝕤𝕡𝕚𝕖𝕘𝕒𝕣𝕖 𝕔𝕙𝕖 𝕡𝕣𝕠𝕗𝕖𝕤𝕤𝕚𝕠𝕟𝕚𝕤𝕥𝕒 𝕤𝕖𝕚? ℚ𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 è 𝕝𝕒 𝕞𝕚𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒: 𝕔𝕚ò 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕠 𝕒𝕡𝕡𝕣𝕖𝕤𝕠. 𝔼 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕠𝕘𝕘𝕚.


74) Un temperamento acceso
Qual è il tuo temperamento? Sono sempre stato fumino, sono in genere una persona pacata, ma quando metto il piede su una mina, esplodo. Per poi pentirmi. Al momento però perdo proprio il controllo. Ci ho lottato in questi anni e sono riuscito a tenere sempre meglio sotto controllo il furore, che vorrei tanto fosse sdegno, ma spesso è solo rabbia. Il punto importante è rendersene conto. Ho sempre in mente un viso che mi aiuta. Ero all’università, andai a vedere una partita di basket dell’Olimpia, anni d’oro quelli. Ricordo che in una concitata azione di gioco sul parquet un avversario fece un brutto fallo, antisportivo, ad uno delle scarpette rosse, forse D’Antoni. Scattai in piedi come molti, tutti vocianti, e urlai “bastardo!”. Nella fila davanti a me c’era una famiglia con un bambino che avrà avuto dieci anni. Si voltò e mi guardò con una espressione smarrita, spaventata e addolorata, da farmi sentire un verme imbecille. Non mi sono mai sentito tanto umiliato, mortificato e sciocco come in quella occasione. È quello il viso che vedo ogni volta che sento il livore salire, quando è appena tracimato. E mi aiuta sempre. Aprire / Come

2021-07-09 08:45:19 #𝕔𝕠𝕝𝕝𝕖𝕘𝕒𝕚𝕡𝕦𝕟𝕥𝕚𝕟𝕚 #𝕣𝕒𝕔𝕔𝕠𝕟𝕥𝕒𝕝𝕒𝕥𝕦𝕒𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 ℂ𝕙𝕖 𝕔𝕚 𝕙𝕒 𝕚𝕟𝕤𝕖𝕘𝕟𝕒𝕥𝕠 𝕝𝕒 𝕧𝕚𝕥𝕒? ℂ𝕠𝕞𝕖 è 𝕦𝕥𝕚𝕝𝕖 𝕡𝕖𝕣 𝕤𝕡𝕚𝕖𝕘𝕒𝕣𝕖 𝕔𝕙𝕖 𝕡𝕣𝕠𝕗𝕖𝕤𝕤𝕚𝕠𝕟𝕚𝕤𝕥𝕒 𝕤𝕖𝕚? ℚ𝕦𝕖𝕤𝕥𝕒 è 𝕝𝕒 𝕞𝕚𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒: 𝕔𝕚ò 𝕔𝕙𝕖 𝕙𝕠 𝕒𝕡𝕡𝕣𝕖𝕤𝕠. 𝔼 𝕔𝕙𝕖 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕠𝕘𝕘𝕚.


73) Le lingue
È ovviamente importante saper parlare bene l’italiano, e devo molto a tutti i miei insegnanti, dalla maestra Di Pietro ai professori del liceo classico. Oggi però serve maneggiare con destrezza anche altri idiomi. Grazie a Dio mi sono stati insegnati fin da piccolo. Con una lucida preveggenza i miei genitori mi iscrissero, in prima elementare, ad un corso di francese organizzato dal benemerito Centre Culturel Français che veniva tenuto nelle stesse aule dove frequentavo. Imparai così bene la lingua anche grazie ai soggiorni estivi, tra fine elementari e medie, a Pralognan, da saltare diverse classi. Mi fu proposto di iscrivermi ai corsi dell’Università di Grenoble, che si svolgevano in via Bigli a Milano. Arrivai fino al secondo anno: con gli esami superati avrei potuto iscrivermi al terzo anno della facoltà di letteratura francese in quell’ateneo. L’inglese al liceo era invece una pena: mi vennero in soccorso, come ho già detto, i primi anni di professione e poi la lunga pratica. Questo mi permette oggi di tenere corsi, prolusioni e lezioni anche in queste due lingue, come ho già avuto occasione di fare svariate volte. Poi, per altre ragioni, imparai a leggere lo spagnolo, mai a parlarlo. Ma non è male neanche questo. Il tedesco invece non fa per me. La conoscenza delle lingue non si limita all’idioma, trascina la cultura. E questo aiuta ad avere davvero una mente aperta. Aprire / Come

2021-07-09 08:34:01 In che modo le tue innovazioni aiutano i tuoi clienti? Aprire / Come

2021-07-08 17:09:35 Storie di ripartenza dopo la pandemia. Un nuovo podcast
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