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Descrizione dal canale

Una canzone, un disco, un aneddoto: un pensiero rigorosamente a sfondo musicale. Pubblicato da @ilsecondodasinistra

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2.33

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Gli ultimi messaggi 3

2022-05-30 15:33:27 Quanto mi piacciono le canzoni sui massimi sistemi.
Vorrei aggiungerci un commento intelligente ma cosa vuoi aggiungere? Ci sono canzoni che dicono già tutto.

La trovate qui, e nella playlist del Musicofilo su Spotify.

A volte penso
Che ho una malattia
E che mia madre paga i miei amici
Per farmi credere
Che sono normale

E mi sorprendo per la mia capacità
Di abituarmi alle cose amare
Se so che non si possono cambiare

E mi domando se da vecchio sorriderò pensando alla mia morte
Come sorrido adesso quando penso alla calvizie

Ma io ti giuro
Che ce la possiamo fare
Almeno per un attimo
A riconoscere
Che il cielo e la pelle sono solo una scena teatrale
Sono sicuro
Che vogliamo essere uno
Con tutti quanti gli uomini
Con la natura e Dio
Ci proviamo ogni sera in trattoria
Con gli amici ogni notte in discoteca

A volte penso che non esiste niente
E tutta la mia vita è un'invenzione
I fatti, i sentimenti e le persone

Ma se ripenso a certe albe
Al bene che mi scambio con qualcuno
Mi dico che anche se fosse così mi andrebbe bene

E io ti giuro
Che ce la possiamo fare
Almeno per un attimo
A riconoscere
Che il cielo e la pelle sono solo una scena teatrale
Sono sicuro
Che tendiamo tutti all'uno
Insieme agli altri uomini
Alla natura e a Dio
Ci proviamo ogni estate sulle spiagge
Ogni natale nelle chiese

Ci proviamo quando ci droghiamo
Quando ci baciamo, prepariamo le sorprese
E le imprese
Quando andiamo per strada con le candele accese

A volte penso che sono sulla Terra
Perché ho un appuntamento col presente
E tutto questo si può rimandare

Per vivere come da sempre l'uomo vive
Godere un po' del mio corpo animale
Amare e progredire, procreare
50 views12:33
Aprire / Come
2022-05-25 18:29:02 Una cosa incredibile che ho scoperto nel blog di Tondelli è ad esempio l'esistenza del singolo "Adieu".

In pratica andò così: tutti sapete che Battiato negli anni settanta era dedito all'avanguardia e poi nel 1979 improvvisamente la lasciò per passare al pop (diciamo così). In realtà il passaggio fu meno repentino di quanto pensassi e ebbe come punto di passaggio la creazione a tavolino di un personaggio pop, tale "Astra". Si trattava nientemeno che del figlio ventenne di Giusto Pio, anche lui violinista, al quale venne fatta cantare in playback l'unica canzone incisa con quello pseudonimo.

La storia viene raccontata meglio da Tondelli qui: "Di cose strane e non del tutto spiegabili Franco Battiato & Giusto Pio ne hanno fatte tante, ma forse nessuna eguaglia quella volta che si inventarono una popstar a tavolino, "Astra", e siccome nessuno dei due intendeva impersonarla... mandarono in tv a cantare e suonare in playback il figlio di Giusto, Stefano Pio. Come ricorda quest'ultimo, più che di nepotismo fu una questione di massima resa con minima spesa, "non costavo nulla: come figlio infatti, non era contemplato un mio pagamento". Il brano è interessantissimo per vari motivi: è l'anello di congiunzione tra dischi così apparentemente diversi come Juke-box e L'era del cinghiale bianco; è la conferma che Giusto Pio aveva preso nella vita di Battiato lo stesso posto che qualche anno prima aveva il sintetizzatore VCS3, un giocattolo da maltrattare fino alle estreme conseguenze: qui Pio suona 13 note al secondo (per la disperazione di suo figlio che davanti alla telecamera avrebbe dovuto mimare una prestazione del genere). È un tappeto di note a cascata che ricorda proprio i vecchi frequenziometri di Aries e Clic, a cui Battiato fa da contrappeso con un basso ostinatamente mononota e una melodia semplice e accattivante che in seguito si sarebbe pentito di avere sprecato per un progetto tanto estemporaneo: non solo gli capitò di riciclarla due volte per due interpreti diverse, Catherine Spaak (Canterai se canterò) e Milva (Una storia inventata), ma tutto sommato la vera erede di Adieu, quella che riprende anche l'accompagnamento frenetico del violino, è Le aquile, uno dei pezzi più forti di Patriots."

Ancora più approfondito - e imperdibile - è il post originale di Stefano Pio - figlio di Giusto - in cui racconta il tutto.
37 views15:29
Aprire / Come
2022-05-25 18:29:00
34 views15:29
Aprire / Come
2022-05-25 18:28:54 È passato da poco un anno dalla morte di Franco Battiato.
Leonardo Tondelli, che è insegnante e blogger e altre cose, ha avuto un'idea folle per celebrare l'anniversario ovvero un torneo delle canzoni di Battiato. Ogni paio di giorni pubblica sul proprio blog una breve esegesi delle 4 canzoni in gara in ciascun round e poi si vota su facebook. C'è un tabellone, che verrà pubblicato, si va a gironi e poi alla fine a eliminazione diretta.

Finora ci sono state 8 manches, si possono votare anche quelle passate. Ovviamente il gioco è una sciocchezza e Tondelli lo sa benissimo, è un modo per parlare delle canzoni di Battiato, magari riascoltarle e soprattutto è un modo per mettere vicini i brani del suo repertorio. Questo ci dà la prova dell'enorme eclettismo del maestro, per esempio nel round 8 ci sono Venezia-Istanbul, Mesopotamia, Schmerzen e Un vecchio cameriere, quattro brani che potrebbero essere stati scritti da autori diversi. In altri round è capitato di avere quattro canzoni in quattro lingue diverse, e parliamo di un autore pop che ha venduto milioni di dischi.

Insomma, il mio consiglio è di partecipare e seguire i post. Vediamo chi vincerà (i bookmakers danno La Cura e Centro di gravità permanente in finale) ma soprattutto vediamo chi saranno gli outsiders!

Chiudo con la descrizione di "Venezia-Istanbul", per farvi venire voglia.

"...Ieri ho visto due [uomini(*)] che si tenevano abbracciati in un cinemino di periferia... e penso a come cambia in fretta la morale: un tempo si uccidevano i cristiani e poi questi ultimi con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani. Ave Maria._ Io poi mi sono sempre chiesto: ma non sarà un po' colpa di Battiato se sono poi cresciuto così, il germe del relativismo culturale non me l'avrà installato lui mentre cercava semplicemente di infilare qualche intellettualismo in una canzone pop, ché in quegli anni queste cose funzionavano? Ho trovato questo spezzone di programma tv (discoring?) in cui Battiato in giacca grigia la canta ieratico come il mosaico bizantino da cui sembra essere stato staccato a forza. Merita di essere visto per capire quanto potesse sembrare appena arrivato da un altro pianeta, da un pubblico che applaude il pianista quando partono chitarra e batteria, e soprattutto per quel secondo di completo imbarazzo dopo l'ultimo distico: "E perché il sol dell'avvenire splenda ancora sulla terra facciamo un po' di largo con un'altra guerra." Era qui che bisognava applaudire, ma ci mettono un po' ad accettarlo. "Venezia-Istanbul" è meno famosa di "Prospettiva Nevskij" o "Up Patriots", ma è il vero nucleo di quella pazza cometa che fu "Patriots": una musica che combina assieme Lied e rock con disinvoltura, una lirica che è un capolavoro di Taglia e Incolla, uno dei rari casi in cui si avvera la profezia di Tristan Tzara: la lirica dadaista ottenuta estraendo ritagli di parole da un sacchetto "vi rassomiglierà". In questo caso Battiato mescola luoghi comuni del giornalese e del culturese ("D'Annunzio montò a cavallo con fanatismo futurista"), ancora intercettazioni radiofoniche ("una punta attacca verticalizzando l'area di rigore"), e appunti sparsi su Socrate e la Storia. Se è un gioco, è uno dei più sofisticati che FB abbia giocato.

(*) sullo spartito c'è proprio scritto "uomini" tra parentesi, me lo ricordo benissimo, ce l'aveva mio cugino.

P.S. Sì, Tondelli è quello che aveva scritto su Il Post di tutti gli album di Dylan dal primo all'ultimo e poi tutte le canzoni dei Beatles dalla più brutta alla più bella. Merita un post a parte su questo tema, prima o poi lo farò.
31 views15:28
Aprire / Come
2022-05-24 19:13:09 Se invece volete farvi una idea "in video" ecco una bella ripresa della loro versione di Secretly, il brano degli Skunk Anansie del 1999.

EDIT: Ho scoperto che su Soundcloud c'è un altro piccolo set - solo audio - di tre pezzi registrati a regola d'arte: I have never loved someone, Hyperballad e A song for a thousand years.
49 viewsedited  16:13
Aprire / Come
2022-05-24 19:11:10 Battiti è un programma radiofonico meraviglioso che va in onda tutti i giorni a mezzanotte. Un tempo sarebbe stato un programma esclusivo per nottambuli mentre oggi grazie ai podcast si può ascoltare in qualsiasi momento del giorno, a costo di perdere un po' di fascino notturno.

Nella puntata dell'altroieri di Battiti si sono esibite in studio Camilla Battaglia (voce e Elettronica) e Rosa Brunello (Contrabbasso, voce, body percussions) che hanno recentemente messo insieme un duo che hanno chiamato Hoodya. Il perché del nome lo spiegano nei primi minuti del programma

Mi sembra un progetto molto bello che unisce l'ormai nota accoppiata contrabbasso+voce (ricordate Musica Nuda?) all'elettronica e a un gusto per andare a pescare delle vere e proprie chicche. Ecco la scaletta, occhio agli spoiler!!!!

+ I have never loved someone
+ I migliori anni della nostra vita (Maurizio Fabrizio)
+ Container (Fiona Apple), brano di 1 minuto scritto per la sigla della serie "The affair", qui arrangiata in maniera tale da sembrare un pezzo uscito da Medulla di Bjork
+ Replay (Samuele Bersani)
+ Thank you (Dido)
+ Take me home (Tom Waits)
+ Hyperballad (Bjork)

Il programma poi prosegue con una piccola intervista alle due musiciste e una playlist di pezzi scelti da loro: un brano dei Tortoise, Sfumature dei 99 posse, una canzone della chitarrista Josyara (molto brava, non la conoscevo!) e in chiusura un ottimo brano jazz italiano recente, Una ex septem degli Oportet.

Si tratta davvero di una bella oretta di musica, potete ascoltarla qui!
50 views16:11
Aprire / Come
2022-05-23 14:24:33
C'è un uccello (una "tortora dal collare", ho scoperto grazie a un'app) che fa il nido qui vicino. Canta tutto il giorno e lo fa ripetendo una melodia che ha gli stessi intervalli di note e di tempo del riff orchestrale di "Di Terra" del Banco, quello che parte a 0:33.

Quindi per tutto il tempo in cui questa tortora se ne starà a nidificare, covare e sfamare i suoi piccoli io ogni giorno penserò centantamila volte a "Di Terra" e mi troverò a canticchiarla mentalmente. Il che è meraviglioso, per me, perché "...di terra" è uno dei dischi italiani più belli e sottovalutati di sempre, probabilmente perché ha una copertina che non fa pensare a un lavoro di qualità

Immagino voi non abbiate lì vicino una tortora a darvi suggerimenti e un po' mi dispiace, per cui ci penso io. Eccolo qua!
59 viewsedited  11:24
Aprire / Come
2022-05-18 23:30:23 Quello che Göttsching non sapeva era che il suo album sarebbe diventato un'icona della nascente musica elettronica da ballo, la house. Nei club di New York venivano ballati degli estratti del brano (che non ha una cassa in quarti né una traccia di basso) remixati, poi fu il turno dei producer italiani "Sueño Latino" che la usarono come base per il brano omonimo che ebbe grande successo nelle discoteche di tutta Europa nel 1989.

Ancora oggi E2-E4 rappresenta una contraddizione: è un disco elettronico ma improvvisato, un album ballabile ma sperimentale, esoterico ma accessibile. È la prova che non servono grandi produzioni e overdub - o almeno non servivano all'epoca - per produrre qualcosa di successo per il dancefloor ma è anche e soprattutto la dimostrazione del grande talento e della inventiva di Manuel Göttsching. Non va confuso con un disco realizzato in modo casalingo, fu al contrario il frutto di anni di studio e dedizione per poter azionare le macchine nella giusta sequenza e nel giusto modo. È un capolavoro, in definitiva, l'istantanea di un'epoca di grandi invenzioni e grandi trasformazioni tecnologiche molto prima che quelle nuove tecnologie diventassero così diffuse da poter stancare.

Se la storia di questo disco vi appassiona vi consiglio di approfondire su Ondarock o su questo articolo su Medium (quest'ultimo è in inglese).
40 views20:30
Aprire / Come
2022-05-18 23:29:02 Manuel Göttsching a fine anni settanta aveva già scritto la storia della musica fondando gli Ash Ra Tempel, coniugando la psichedelia e l'elettronica che avremmo chiamato in maniera piuttosto antipatica kraut rock. Chitarrista, compositore e sperimentatore, aveva investito i propri risparmi in uno studio domestico con i fiocchi che gli potesse permettere di registrare qualsiasi cosa gli saltasse in mente.

Fu proprio in quello studio che il 12 dicembre del 1981 si sedette, con chitarra sintetizzatori sequencer e percussioni varie, fece partire un loop e si lanciò in un'ora di improvvisazione: spostando gli accenti, aggiungendo e togliendo, suonando parti di chitarra sopra alla base elettronica ma senza mai variare il tempo né i due accordi che fanno da sostegno al pezzo. Per la prima mezz'ora si concentrò sulle piccole variazioni di mood della base di sequencer, arricchita da suoni percussivi sintetici, mentre nella seconda metà della sessione imbracciò la chitarra producendosi in un lungo pulitissimo assolo dagli echi talvolta gilmouriani, molto lirico e evocativo.

Ne uscì una session improvvisata ma perfetta, per uno di quegli allineamenti celesti che ogni tanto trasformano qualcosa di istintivo in una struttura solida e ordinata. Per tre anni Göttsching tenne la registrazione nel cassetto fino a quando, nel 1984, decise di pubblicarla su LP con il titolo di "E2-E4", riferimento a una classica apertura degli scacchi ma anche ai due accordi di base del brano.
41 views20:29
Aprire / Come
2022-05-18 23:26:00
Stasera in un negozio di dischi mi sono imbattuto in una ristampa di E2-E4 di Manuel Göttsching. È un disco del quale vale la pena conoscere la storia e le note, se già non le conoscete.
44 views20:26
Aprire / Come