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Descrizione dal canale

Una canzone, un disco, un aneddoto: un pensiero rigorosamente a sfondo musicale. Pubblicato da @ilsecondodasinistra

Ratings & Reviews

2.33

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Gli ultimi messaggi 2

2022-06-10 10:40:00
La band non era quella "tipica" dei tour di Gabriel dell'epoca ed era invece composta da David Rhodes alla chitarra, Peter Hammill alla chitarra e alla voce, L. Shankar al violino, Stewart Copeland alla batteria e Larry Fast alle tastiere. Il primo brano, A ritual mask, è in realtà un pezzo di Peter Hammill tratto dal suo album sperimentale Loops and reels, pubblicato solo in cassetta nel 1983. Gli altri brani sono jam strumentali oppure, nel caso di Across the river, versioni dilatate di brani composti e all'epoca non ancora pubblicati.
44 views07:40
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2022-06-10 10:39:55 Spostiamo però l'attenzione dalla reunion dei Genesis al WOMAD. Negli anni sono stati pubblicati diversi estratti della prima edizione del festival e diverse cose sono sbucate su youtube ad opera della Real World ma anche - talvolta - di appassionati che hanno trovato registrazioni qua e là. Il set di Peter Gabriel dell'ultima sera del festival è stato chiaramente il più diffuso e presenta una scaletta interamente composta da brani che non sono mai stati pubblicati su album:

1 A Ritual Mask (7:03)
2 Dog One (7:25)
3 Indian Melody (10:59)
4 Across the River (15:05)
5 Across the River (reprise, encore)(4:01)
36 views07:39
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2022-06-10 10:39:50 La serata fu un successone e permise a Gabriel non solo di pagare i creditori ma di lanciare i futuri appuntamenti del WOMAD, che da allora è diventato un festival ricorrente con edizioni in tutto il mondo. La cosa assurda è che non esistono registrazioni professionali della serata, nemmeno un soundboard imboscato da un tecnico del suono, niente di niente. Ci sono un sacco di bootleg, alcuni dei quali sono stati rimasterizzati in digitale con buon risultato, ma nulla di paragonabile a un album live. Quello che non tutti sanno è che esistono invece le registrazioni professionali (solo audio) delle prove in studio, quelle dei giorni precedenti al concerto. La scaletta è più o meno la stessa, c'è chiaramente un tot di tensione agonistica in meno rispetto al concerto vero e proprio ma è comunque un gran bell'ascolto.
29 views07:39
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2022-06-10 10:28:27
Il concerto di reunion dei Genesis così si tenne e fu un gran successo. Per l'occasione vennero riesumati molti brani da The lamb lies down on Broadway (quasi metà della scaletta), la suite di Supper's ready, l'intera The musical box, perfino una versione abbreviata di The Knife. Unica concessione alla discografia dei Genesis post-Gabriel fu la super hit "Turn it on again", con Peter Gabriel alla batteria e Phil Collins alla voce, e per amor di paradosso venne proposta anche Solsbury Hill di Gabriel. In pratica i Genesis suonarono con Gabriel una canzone di Gabriel che - pur se con abbondanti metafore - parlava del suo abbandono della band. Meraviglioso.
32 views07:28
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2022-06-10 10:28:20 Fu allora che Tony Smith, manager dei Genesis ma anche di Gabriel, suggerì l'idea del concerto di reunion dei Genesis, un evento talmente desiderato dai fan che avrebbe permesso a Gabriel di riprendersi dai debiti e non dover chiudere bottega.

Per molte altre band sarebbe stata una iniziativa complicata da realizzare ma per i Genesis non lo fu: sia Gabriel che Hackett erano rimasti in buoni rapporti con il resto della band, si rispettavano a vicenda e condividevano casa discografica e parte del management. Così nel giro di qualche mese venne organizzato il concerto, al quale venne dato il buffo nome di Six of the best. Per anni pensai che si trattasse di un nome strano, dato che i cinque Genesis + Thompson e Stuermer (i turnisti introdotti post-1976) sarebbero stati in sette. In realtà fin dall'inizio la presenza di Steve Hackett venne pianificata solo per i bis finali, inoltre la frase "Six of the best" è un antico modo di dire inglese che significa più o meno "una bella ripassata di sculaccioni". Contenti loro… ¯\_(ツ)_/¯
31 views07:28
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2022-06-10 10:28:13
La prima edizione del festival si tenne nel 1982, nel Sommerset a pochi km dal quartier generale di Gabriel a Bath. Nonostante una line-up pazzesca con Don Cherry, Drummers of Burundi, Echo & the Bunnymen, Simple Minds, The Chieftains, Ekome National Dance Company, Robert Fripp, Peter Hammill, Annette Peacock, Shankar, il festival fu un fiasco totale. La mancanza di pubblicità e forse anche una impreparazione culturale del pubblico non permisero di suscitare un forte interesse negli amanti della musica e un grosso sciopero dei mezzi pubblici diede il colpo di grazia, invogliando molti a stare a casa.

Ovviamente un festival di musicisti da tutto il mondo è molto dispendioso da organizzare, così Peter Gabriel si trovò di punto in bianco sul lastrico. Aveva un sacco di creditori che gli chiedevano di saldare e pochissimi fondi per far fronte alle spese. Non gli rimaneva che dichiarare bancarotta, il sogno del WOMAD sembrava destinato a finire per sempre.
31 views07:28
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2022-06-10 10:28:09
La storia inizia un paio di anni prima e parte da Peter Gabriel.
Gabriel si era avvicinato nel corso degli anni alle musiche del mondo, l'abbiamo visto anche qui sul Musicofilo parlando del suo quarto album, e nel 1980 aveva fondato il WOMAD, ovvero World of Music, Arts and Dance, un festival di forme di arte da tutto il mondo. Il WOMAD voleva essere un atto di consapevolezza, da parte del mondo musicale occidentale, dell'enorme influenza ricevuta dalle altre musiche e culture.
30 views07:28
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2022-06-10 10:09:46 Nel 1982 i Genesis erano quasi all'apice del successo: dimenticati i debiti dei primi anni settanta ormai riempivano palazzetti ed erano a un passo dal riempire gli stadi, sia in Europa che in America. L'abbandono di Steve Hackett nel 1977 era lontano e quello di Gabriel ancora di più. Eppure fu proprio nell'ottobre del 1982 che i Genesis si riunirono con Gabriel e Hackett per un concerto solo, di fronte a un infreddolito pubblico di fortunatissimi che sentirono suonare brani che mancavano in scaletta da quasi dieci anni.

Cosa spinse i Genesis a questo gesto tutto sommato folle, tanto che dovettero re-imparare i propri vecchi brani in pullman tra un concerto e l'altro del tour di Abacab?
37 views07:09
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2022-06-10 10:09:42
Ci sono band che si sciolgono, poi si riformano dopo anni o decenni e continuano come se niente fosse. Altre si riformano completamente diverse, altre ancora avanzano di reunion in reunion facendo finta di niente, perdendo e guadagnando pezzi e identità. Altre litigano e non potrebbero riunirsi mai con tutti i membri originali.

Più rari sono i casi di band che si separano ma rimangono in buoni rapporti e dopo anni e anni spiazzano il pubblico con una reunion di una sera sola. Una botta e via.
Il caso più eclatante è probabilmente quello dei Genesis, una band che che non si è mai sciolta fino al 2022 ma ha perso pezzi importanti per strada e dall'addio di Peter Gabriel nel 1975 ha subìto una perpetua richiesta di reunion da parte dei fan.
47 views07:09
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2022-06-08 19:12:01 A volte penso che la misura della qualità degli autori sia data dalla qualità del materiale che scartano. Chi è stato così ispirato da infilare perle perfino nei lati B, negli scarti, nei pezzi regalati ad altri allora è stato davvero grande. È un criterio stupido ovviamente, che però mi torna alla mente quando sento pezzi come questo.

Some kind of fool doveva finire in "Gentlemen take polaroids" dei Japan, poi fu scartata e rimase a prendere polvere fino al 2000 quando David Sylvian la incluse in "Everything and nothing", remixata ma ancora con gli interventi strumentali di Jansen, Karn e Barbieri.

Quanti autori negli anni ottanta avrebbero fatto di tutto per scrivere un pezzo così?
58 views16:12
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