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È passato da poco un anno dalla morte di Franco Battiato. Leon | Il Musicofilo

È passato da poco un anno dalla morte di Franco Battiato.
Leonardo Tondelli, che è insegnante e blogger e altre cose, ha avuto un'idea folle per celebrare l'anniversario ovvero un torneo delle canzoni di Battiato. Ogni paio di giorni pubblica sul proprio blog una breve esegesi delle 4 canzoni in gara in ciascun round e poi si vota su facebook. C'è un tabellone, che verrà pubblicato, si va a gironi e poi alla fine a eliminazione diretta.

Finora ci sono state 8 manches, si possono votare anche quelle passate. Ovviamente il gioco è una sciocchezza e Tondelli lo sa benissimo, è un modo per parlare delle canzoni di Battiato, magari riascoltarle e soprattutto è un modo per mettere vicini i brani del suo repertorio. Questo ci dà la prova dell'enorme eclettismo del maestro, per esempio nel round 8 ci sono Venezia-Istanbul, Mesopotamia, Schmerzen e Un vecchio cameriere, quattro brani che potrebbero essere stati scritti da autori diversi. In altri round è capitato di avere quattro canzoni in quattro lingue diverse, e parliamo di un autore pop che ha venduto milioni di dischi.

Insomma, il mio consiglio è di partecipare e seguire i post. Vediamo chi vincerà (i bookmakers danno La Cura e Centro di gravità permanente in finale) ma soprattutto vediamo chi saranno gli outsiders!

Chiudo con la descrizione di "Venezia-Istanbul", per farvi venire voglia.

"...Ieri ho visto due [uomini(*)] che si tenevano abbracciati in un cinemino di periferia... e penso a come cambia in fretta la morale: un tempo si uccidevano i cristiani e poi questi ultimi con la scusa delle streghe ammazzavano i pagani. Ave Maria._ Io poi mi sono sempre chiesto: ma non sarà un po' colpa di Battiato se sono poi cresciuto così, il germe del relativismo culturale non me l'avrà installato lui mentre cercava semplicemente di infilare qualche intellettualismo in una canzone pop, ché in quegli anni queste cose funzionavano? Ho trovato questo spezzone di programma tv (discoring?) in cui Battiato in giacca grigia la canta ieratico come il mosaico bizantino da cui sembra essere stato staccato a forza. Merita di essere visto per capire quanto potesse sembrare appena arrivato da un altro pianeta, da un pubblico che applaude il pianista quando partono chitarra e batteria, e soprattutto per quel secondo di completo imbarazzo dopo l'ultimo distico: "E perché il sol dell'avvenire splenda ancora sulla terra facciamo un po' di largo con un'altra guerra." Era qui che bisognava applaudire, ma ci mettono un po' ad accettarlo. "Venezia-Istanbul" è meno famosa di "Prospettiva Nevskij" o "Up Patriots", ma è il vero nucleo di quella pazza cometa che fu "Patriots": una musica che combina assieme Lied e rock con disinvoltura, una lirica che è un capolavoro di Taglia e Incolla, uno dei rari casi in cui si avvera la profezia di Tristan Tzara: la lirica dadaista ottenuta estraendo ritagli di parole da un sacchetto "vi rassomiglierà". In questo caso Battiato mescola luoghi comuni del giornalese e del culturese ("D'Annunzio montò a cavallo con fanatismo futurista"), ancora intercettazioni radiofoniche ("una punta attacca verticalizzando l'area di rigore"), e appunti sparsi su Socrate e la Storia. Se è un gioco, è uno dei più sofisticati che FB abbia giocato.

(*) sullo spartito c'è proprio scritto "uomini" tra parentesi, me lo ricordo benissimo, ce l'aveva mio cugino.

P.S. Sì, Tondelli è quello che aveva scritto su Il Post di tutti gli album di Dylan dal primo all'ultimo e poi tutte le canzoni dei Beatles dalla più brutta alla più bella. Merita un post a parte su questo tema, prima o poi lo farò.