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Gli ultimi messaggi 5

2022-02-27 09:52:32 ===========================
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Se Putin avesse osservato la storia anche da punti di vista diversi dal suo, forse l'avrebbe anche capita e allora trascorrerebbe meno tempo a pensare a come inondare l'Europa di immigrati, e più tempo a chiedersi perché nessuno dei migranti che rischiano la vita cercando di entrare in Italia, Francia, Germania o Svezia vuole trasferirsi in Russia.

Mettendo dunque insieme tutti questi elementi possiamo dunque affermare che anche questa volta, come in occasione di ogni crisi che sfocia nella guerra, l'ignoranza è origine e conclusione della guerra stessa. Del resto cosa altro è la guerra, se non la manifestazione della massima ignoranza delle parti contrapposte, che impedisce loro di risolvere le problematiche con preziosa saggezza e civile dibattito?

RISORSE:
The Los Angeles Times
The Jerusalem Post
Fabio Marcelli - Il Fatto Quotidiano
RaiNews
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2022-02-27 09:52:32 ===========================
IL POST
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Quindi la storia ci dice questo: l'ignoranza americana ha prima innescato il neo-imperialismo russo, e poi non è riuscita a stroncarlo sul nascere.

Naturalmente le vicende vanno analizzate da entrambe le parti e del resto appare evidente che l'ignoranza che circonda il conflitto ucraino non sia esclusivamente occidentale.

L'incapacità di Putin di familiarizzare con la mentalità occidentale è emersa con grande evidenza nelle sue menzogne.
Impossibile credere alle sue affermazioni quando accusa gli ucraini di «genocidio» contro i russi. Dove sono le prove che dimostrano tali asserzioni, cose basilari come luoghi, date, numero di vittime e metodi di uccisione?
Quella stessa incapacità emerge dal suo assurdo suggerimento che fosse l'Ucraina a volere attaccare la Russia, o che fosse l'Occidente a volere costringere l'Ucraina a subire un «cambiamento forzato di identità».

Nel sostenere tale surreale narrativa mentre si rivolge «all'Occidente», Putin mostra una totale ignoranza della mentalità occidentale e tale ignoranza non è inferiore o meno grave di quella di qualsiasi presidente americano.

Le incomprensioni storiche di Putin iniziano con il tema della «espansione della NATO».
Secondo il suo punto di vista, la NATO si è espansa perché «l'Occidente» ha tramato la sua espansione.
Le cose non sono proprio andate così.
E' sicuramente vero che la NATO si auspicava un ingresso delle ex repubbliche sovietiche nel maggior numero possibile, tuttavia la pressione non veniva dall'alto, ma dal basso.
Infatti, quando l'URSS è crollata, i leader occidentali erano piuttosto diffidenti verso l'idea di ammettere gli ex rivali nella loro alleanza militare.

No, signori. Quelle che produssero l'espansione della NATO, furono le nuove democrazie uscenti dal Patto di Varsavia.
Era la richiesta del loro nuovo popolo che aveva acquisito potere.
In Ungheria, per esempio, ci fu un referendum sull'adesione alla NATO nel 1997. La proposta ottenne una adesione enorme: una maggioranza dell'85% risultò favorevole.

Non era dunque una manovra «dell'occidente», come Putin sostiene (senza forse neppure lui crederci seriamente), era piuttosto la volontà del popolo, proprio come l'adesione alla NATO era un obiettivo dichiarato della rivolta ungherese del 1956, che le milizie sovietiche repressero con l'uso delle armi, ottenendo l'effetto di aumentare nel popolo ungherese l'insofferenza verso il mondo sovietico e la sete di quella democrazia che intravedevano invece nei paesi della NATO.

Ed è con tutta probabilità proprio questa la seconda cosa che Putin non capisce (o che per pura opportunità, finge di non capire) della storia: gli «alleati» della Russia odiavano la Russia. Dal Baltico al Caucaso, è tuttora possibile riscontrare questo sentimento, più diffuso di quanto si immaginerebbe.
Parlando di Ucraina, chi vi scrive può confermarvi che per queste persone, l'Unione Sovietica non è il ricordo romantico che è per l'uomo che ha detto che il suo crollo è stato «una vera tragedia», ma piuttosto un autentico trauma di oppressione, miseria e omicidio.

Naturalmente è chiaro che tutto ciò sia in maniera evidente difficile da digerire per un ex esponente di punta del KGB, come Putin, ma è un fatto fondamentale della realtà che egli affronta, e di quella storia che egli sembra talmente deciso a far rivivere.

Ed è questo stesso background di Vladimir Putin, a condurlo alla sua forse peggiore incomprensione della storia: sminuire l'economia.
Nella sua interpretazione da glaciale guerriero, gli atlanti sono più importanti dei bilanci.
Ecco perché sta investendo così tante energie per allargare le frontiere del suo popolo e così poco per aumentare il suo reddito, che è inferiore a quello di quasi la metà dei paesi del mondo.
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2022-02-27 09:52:32 La Riflessione


CRISI UCRAINA: IL RUOLO FONDAMENTALE DELL'IGNORANZA

L'ignoranza, signori, l'arma che nessuna spia può intercettare e tracciare e che nessun bunker può nascondere, sarà origine e conclusione finale del conflitto ucraino.

Nella scorsa settimana si è molto detto e scritto sulla versione di Vladimir Putin della storia ucraina, e sul suo rifiuto verso il diritto ucraino all'autodeterminazione.

Molti in Occidente, giornalisti compresi, hanno ridicolizzato l'affermazione di Putin, ma l'ignoranza era in realtà più loro che sua.
L'Ucraina è indiscutibilmente stata parte della Russia per secoli, e le due sono concretamente legate da intrecci di carattere etnico, religioso e culturale.
Tutto ciò tenendo anche conto del fatto che molti di coloro che hanno riso dello storicismo di Putin, non sono in grado di discutere l'interpretazione della storia russa da parte di un leader russo.
Ripercorrendo rapidamente, ma con attenzione, i fatti è In effetti possibile sostenere che l'imperialismo della Russia post-sovietica è stato innescato dall'ignoranza di una successione di leader americani.

E allora, ripartiamo da circa 30 anni fa, quando uno sprovveduto James Baker, segretario di stato USA dell'amministrazione Bush, probabilmente abbagliato dall'euforia della storia che ha seguito la dissoluzione dell'URSS, scrisse: «I leader della NATO dovrebbero redigere una chiara tabella di marcia per espandere l'alleanza verso est per includere gli stati dell'Europa centrale e orientale e l'ex Unione Sovietica, specialmente una Russia democratica.» (Los Angeles Times, 5 dicembre 1993 - «Espandersi a est: una nuova NATO»)
La dichiarazione di Baker rifletteva l'impressione occidentale che la Russia si fosse ormai ridotta a una potenza post-imperiale come la Francia, e che Mosca potesse quindi essere persuasa a «unirsi» all'Occidente, come disse Baker.
Un eufemismo che risulto probabilmente poco gradito agli occhi dei russi e in particolare di quei russi come Putin.

Se fossero stati meno ignoranti, i leader occidentali si sarebbero resi conto immediatamente che la Russia, qualunque fosse la sua condizione interna, non poteva (e tantomeno ora può) essere messa da parte, dato che rimaneva e tuttora rimane, il paese più esteso del mondo, più fornito di qualsiasi altro di risorse naturali, e oltretutto armato fino ai denti.

Shimon Peres, primo ministro israeliano, lo aveva capito e perciò insistette affinché il ministro degli esteri russo Andrei Kozyrev partecipasse alla cerimonia della firma degli accordi di Oslo nel 1993.

Al contrario, Bill Clinton non volle capirlo quando cercò, fallendo miseramente, di mediare accordi di pace in Medio Oriente senza tener conto della Russia.

Anche George W. Bush non ha capito o non ha voluto mai capire, il posto della Russia nel mondo, e così ha risposto agli attacchi dell'11 settembre invadendo l'Afghanistan con la NATO, ignorando la sensibilità di quel teatro, e la sua vicinanza, alla Russia.
Quella stessa ignoranza gli ha fatto inquadrare l'attacco islamista come un assalto all'Occidente, invece di identificarlo come un assalto a tutti i non-musulmani, cosa che sarebbe sta resa evidente da una eventuale risposta congiunta russo-americana.

Analogo malinteso è emerso nella primavera del 2008, quando Bush affermò che la Georgia e l'Ucraina avrebbero dovuto unirsi alla NATO nonostante la resistenza russa, una dichiarazione oltremodo provocatoria che ha portato la Russia a invadere il suo vicino meridionale solo quattro mesi dopo.

L'ignoranza del posto della Russia nel mondo è culminata durante la presidenza Obama, quando la NATO ha bombardato la Libia senza tener conto del ruolo veterano della Russia in quella terra. Se Barack Obama fosse stato preparato alla risposta della Russia - un'effettiva presa della Siria - sarebbe stata una cosa, ma la risposta di Obama alla risposta della Russia è stata quella di fuggire dalla scena e abbandonare la Siria ai dispositivi di Mosca.
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2022-02-26 23:46:40
La Pagliacciata

Questo fervido sostenitore della compressione dei diritti costituzionali e della distruzione della democrazia in Italia, in favore dell'instaurazione di un regime totalitaristico di stampo cinese, manifesta per la libertà dell'Ucraina, ma sostiene la privazione delle libertà e addirittura del diritto al lavoro, per gli italiani «disobbedienti» al regime.

Nel sempre più stomachevole circo della politica, come definireste mai questo personaggio?

FONTE:
Enrico Letta
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2022-02-26 23:17:02 Attualità


GREENPASS, SPACCATURA NELL'ELITE. PER GUIDO RASI VA ELIMINATO

A poche ora dalla conversione in legge del d.l. greenpass, ancora una volta ottenuta dal governo con il ricatto, arma preferita del principe degli strozzini, segnali di possibile cedimento all'interno degli oligarchi arrivano nientemeno che da parte di Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'EMA e attuale consigliere del generale Figliuolo.

Il professore, che più volte si è precedentemente distinto in TV per avere servilmente difeso a oltranza le antiscientifiche posizioni governative, salvo essere successivamente smentito dai fatti e dalla scienza stessa, è infatti stato costretto a riconoscere che «Il Green Pass ha l’unico senso di motivare le persone a vaccinarsi, per cui al momento non serve più a molto».

Si è inoltre espresso sfavorevolmente anche in proposito alle cosidette «quarte dosi», accodandosi a quanto già illustrato da esponenti di alto livello del mondo della medicina, quali Claudio Giorlandino e Francesco Broccolo, che già da settimane stanno provando a spiegare ai colleghi e agli italiani che i cosidetti «vaccini» erano stati progettati intorno ad un virus che non esiste più.

Chissà che tali affermazioni non siano un segnale delle crepe che ormai si stanno aprendo all'interno del ristretto «circolo dei burattinai» che per due anni ha abilmente allestito e orchestrato il tragico spettacolo di una pandemia che ha prodotto danni tali da superare gravemente le barriere della sfera sanitaria.

FONTE:
Il Giornale
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2022-02-26 16:26:05 Attualità


MA QUALE TRANSIZIONE ECOLOGICA? PER L'ITALIA, OSTAGGIO DEI PRODUTTORI DI GAS, UN FUTURO NERO COME IL CARBONE

E' stato sufficiente poco più di uno scocco di dita di Putin per demolire indirettamente il progetto imposto dall'Unione Europea, della «transizione ecologica», qualcosa che come già molti di voi avranno appreso e come cercheremo di spiegare agli altri nelle settimane che verranno, di ecologico ha in realtà ben poco e che comporta inoltre dei costi insostenibili.

Dopo trent'anni di scellerato disinteresse dei nostri politici sul tema del rinnovamento e del potenziamento della produzione energetica, ora si finge di scoprire che improvvisamente «è nato questo nuovo problema».

Va inoltre ricordato che allo stesso tempo, l'introduzione dell'Euro, ha progressivamente impoverito il nostro paese,così come ancora più lo hanno impoverito le sciagurate politiche di austerity imposte dagli uomini di Bruxelles.

Anche per tale ragione, essere costretti proprio ora a effettuare determinati investimenti, potrebbe costare molto ma molto di più che se fossero stati fatti 30 anni fa.

Sta di fatto che per il momento la costosa ambizione di un rapido passaggio a fonti rinnovabili, rimane solo un'ambizione.

Quest'ambizione infatti ora più che mai si scontra con una realtà completamente opposta: la necessità di riaprire in fretta le centrali a carbone e di ricorrere con ancora più urgenza a fonti di approvvigionamento alternative.
Questo significa aumentare la richiesta di gas naturale presso fornitori diversi dalla Russia, come Algeria, Libia e Azerbaigian.

Ammesso e non concesso che questi paesi possano e vogliano assecondare nostre eventuali simili richieste, quanto tempo impiegheranno per capire di rivestire un importanza fondamentale per la «sopravvivenza» del nostro paese e per aumentare di conseguenza i prezzi delle loro risorse?

FONTE:
La Verità
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2022-02-24 23:09:10 Attualità


EVENTI AVVERSI DA VACCINO: PER LA BKK PROVITA, DATI GOVERNATIVI SOTTOSTIMATI.

A quanto pare, non siamo più i soli a sostenere che i dati rilasciati dai governi sono distanti da quelli reali, in altre parole falsati.

In Germania la BKK ProVita, popolare società di assicurazioni, ha iniziato a mettere insieme numeri e informazioni e a rendersi conto che il numero di effetti collaterali è molte volte superiore a quelli annunciati ufficialmente dal Paul Ehrlich Institute (PEI).

Una lettera inviata dalla BKK al PEI afferma: «Secondo noi c'è una significativa sottostima degli effetti collaterali della vaccinazione».
Andreas Schöfbeck, membro del consiglio di amministrazione di BKK ProVita, ha dichiarato pubblicamente: «Secondo i nostri calcoli, consideriamo realistiche fino ad oggi 400.000 visite mediche dei nostri assicurati a causa di complicazioni della vaccinazione».

Sulla base dei dati valutati, Schöfbeck giunge anche alla conclusione che «non si può escludere un rischio per la vita umana».

Schöfbeck
ha ora inviato una lettera al Prof. Dr. Klaus Cichutek, il Presidente dell'Istituto Paul Ehrlich. La lettera è stata inviata anche all'Associazione nazionale dei fondi di assicurazione sanitaria obbligatoria, all'Associazione medica tedesca, all'Associazione nazionale dei medici legali dell'assicurazione sanitaria, alla Commissione permanente per le vaccinazioni e all'organizzazione ombrello del BKK.

Dalla lettera si apprende che, sulla base dati di fatturazione dei medici relativi alla prima metà del 2021 e a circa la metà del terzo trimestre del 2021 di ipotizzano già 216.695 casi trattati di effetti collaterali della vaccinazione Corona. Rapportando le cifre alla popolazione della Germania, è probabile che 2,5-3 milioni di persone nella sola Germania abbiano ricevuto cure mediche a causa degli effetti collaterali della vaccinazione dopo la vaccinazione Corona.

La BKK considera questo un segnale di allarme significativo, che deve essere preso in assoluta considerazione se e quando i vaccini verranno utilizzati ulteriormente.

A questo punto sarebbe estremamente interessante sapere se anche le assicurazioni operanti su territorio italiano, stanno ravvisando anomalie simili e chiedere di rendere pubblici report e statistiche.

FONTE:
Berliner Zeitung
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2022-02-24 22:16:12 ===========================
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Ma allora perchè per avere certe informazioni e renderle pubbliche è stata necessaria l'iniziativa di una testata minore?
Perchè il giornalismo non ha assolto al suo dovere di indagare e raccontare le irregolarità del sistema?
E perchè, relativamente allo specifico «caso Locatelli», solamente i due deputati de L'Alternativa c'è si sono dati da fare per sollevare concretamente il problema in aula?
Gli altri parlamentari, cosa hanno fatto in tutto questo tempo?
E dato che personaggi come Mario Draghi, ancora oggi si riempiono la bocca di parole come «democrazia», in quale razza di maniera può ancora essere consentito un sistema democratico sano e funzionante, in mancanza dei più basilari principi di trasparenza e libero dibattito?

FONTE:
Byoblu
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2022-02-24 22:16:11 Attualità


FRANCO LOCATELLI: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUI PRESUNTI CONFLITTI DI INTERESSE

Finisce per ora in Parlamento, l'inchiesta sui presunti conflitti d’interesse del coordinatore del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) Franco Locatelli.

I deputati de L’Alternativa c’è, Andrea Vallascas e Leda Volpi hanno infatti presentato una interrogazione rivolta al ministro della Salute.

Le domande non si fermeranno certamente qui, infatti si chiederà anche riguardo ai presunti conflitti del consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi.

Non è da escludersi che verranno richiesti chiarimenti anche per quanto riguarda il ruolo di Sergio Abrignani, da marzo del 2021 membro del CTS.

«È inammissibile che al vertice del Comitato Tecnico Scientifico ci possa essere una personalità sulla quale pende il sospetto di conflitto d’interessi. Le diverse misure di contrasto al Covid-19, compresa la campagna vaccinale, sono state prese proprio dietro indicazioni del CTS, sarebbe, quindi, gravissimo se si scoprisse che uno dei suoi componenti ha collaborato con aziende fornitrici di vaccini» - ha confidato a qualche media l’On. Vallascas.

L'interrogazione segue un'inchiesta condotta da Byoblu, dalla quale è emerso che Franco Locatelli avrebbe effettuato diverse consulenze per case farmaceutiche, come Pfizer e Novartis, nell’arco di tempo che va dal 2016 al 2020, entrambe al momento coinvolte nella produzione dei cosidetti «vaccini» anti-Covid.
Inoltre, risulta di difficile reperimento la documentazione che enuncia l’assenza di conflitti d’interesse dei membri del comitato emergenziale, informazioni queste che dovrebbero essere di dominio pubblico e consultabili in pochi semplici passi dal singolo cittadino.

Proprio la mancata trasparenza nella comunicazione di queste informazioni, in un periodo in cui gli Stati collaborano a stretto contatto con colossi farmaceutici, rappresenta un'anomalia inspiegabile e ingiustificabile. A meno che non vi sia la consapevole volontà di nascondere informazioni che dimostrerebbero un coinvolgimento doloso di certi personaggi, in quelli che assumono sempre più i contorni di progetti criminali minuziosamente elaborati, prima della loro implementazione.

La situazione di Franco Locatelli appare quindi controversa e andrebbe chiarita al più presto, visto il ruolo ricoperto dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico anche nel riquadro della campagna vaccinale anti-Covid. A nostro modo di vedere, già dalle informazioni reperite e sino ad una eventuale conclusione negativa dell'inchiesta, sarebbe quantomeno opportuno, nell'interesse della collettività (visto che questo stesso personaggio si riempie fin troppo spesso la bocca dell'«interesse della collettività»), che questo signore venisse istantaneamente sospeso dall'incarico sinora ricoperto.

A dirla tutta, Locatelli non sembra essere un caso isolato.
Anche l’immunologo siciliano Sergio Abrignani, membro del CTS e del Consiglio superiore di Sanità, avrebbe diversi interessi finanziari che passano attraverso gli istituti che presiede, e non solo.
Concorderete certamente con noi a questo punto, sulla urgente necessità di una maggiore trasparenza e soprattutto di una regolamentazione più rigida che impedisca il verificarsi di conflitti di interesse da parte di soggetti che ricoprono ruoli all’interno delle istituzioni, di qualsiasi natura.

Un'ulteriore spunto di riflessione deve nascere da un preciso interrogativo. Se da una normale inchiesta partita da Byoblu, dunque non da una testata del mainstream, è stato possibile scoprire già delle informazioni preoccupanti sul «caso Locatelli». Quanto tempo sarebbe stato necessario ai giornalisti delle testate del mainstream, per fare altrettanto, se non addirittura anche qualcosa di più?
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2022-02-24 15:45:56 Attualità


MA QUALE NORMALITA'? L'ENNESIMO INGANNO DI DRAGHI: VIA LO STATO DI EMERGENZA MA RESTANO LE LEGGI SPECIALI.

Il discorso di Draghi sul «graduale ritorno alla normalità»? Musica per le orecchie degli ingenui.

Non ci sarà nessun ritorno alla normalità, sicuramente non ora, probabilmente non finché gli italiani non si saranno liberati di Draghi ed avranno riconquistato la propria sovranità.

il Green Pass è qui per restare (dal 31 marzo solo ridotto l’impiego della versione super, quella da vaccino).

Se ad aprile pertanto, come noi «malpensanti» sosteniamo, sarà in vigore una qualsiasi tipologia, base o super, ristoranti, hotel e via dicendo, possono dare il loro addio alla stagione turistica estiva.

Svincolare il greenpass dallo stato di emergenza è stato machiavellico, degno della migliore mente criminale in circolazione.

Le misure restrittive che sono state introdotte con decreti convertiti in legge, non hanno infatti bisogno di avere la “copertura giuridica” di uno stato d’emergenza in atto. Molte di esse scadono il 31 marzo, altre il 15 giugno.
E se violano la Costituzione? Restano legittime finché non vengono dichiarate incostituzionali.
Ed è qui che entra in gioco la criminale responsabilità di una magistratura complice, che salvo rare eccezioni ha sempre lasciato cadere nel silenzio gli appelli alla giustizia provenienti dagli italiani per servire in cambio, con notevole solerzia, i capricci di quel manipolo di criminali che quotidianamente infanga e umilia le istituzioni.

L’altro annuncio del presidente Draghi ieri, “metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto tra cui fiere, sport, feste e spettacoli”, significa che il Green Pass è qui per restare e che dal 31 marzo verrà solo “gradualmente” ridotto l’impiego della sua versione super, quella da vaccino o guarigione.

Si tratta di uno strumento a fisarmonica, di cui il governo non ha intenzione di privarsi, perché può restringerne o estenderne l’applicazione dall’oggi al domani, arbitrariamente. Uno strumento di controllo sociale, un vero e proprio interruttore delle nostre libertà personali, che il governo può accendere o spegnere a seconda del nostro grado di obbedienza alle politiche sanitarie (e forse non solo a quelle), premiando chi si adegua e punendo chi dissente con sanzioni penali (queste sono di fatto le privazioni della libertà) extragiudiziali, cioè senza la pronuncia di un tribunale.

Se dunque non serve la pronuncia di un tribunale, i tribunali perdono la capacità di assicurare la giustizia.
Ma se i tribunali perdono la loro naturale capacità e finalità di assicurare la giustizia, come potrà il popolo avere giustizia?

Vi invitiamo a rifletterci su e a trovare da soli la risposta.

Come affermammo prima ancora dell'insediamento di Draghi al governo, «un banchiere non avrà mai ne la capacità, ne la volonta e tantomeno l'interesse di tutelare i cittadini». Oggi lo ribadiamo con anora maggiore convinzione.

FONTI:
Atlantico Quotidiano
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