2022-03-02 05:01:58
Attualità
ITALIA IN GUERRA CON LA VITA DEGLI ALTRI.
OLTRE CHE ANTIPACIFISTI, RESI ANCHE VIGLIACCHI DALLE SCELTE DEI NOSTRI POLITICI.
La maggioranza dei cittadini europei non vuole la guerra.
Neppure quelli ucraini la vogliono e indovinate un po',
neppure quelli russi la vogliono.
Ma tutti i leader invece, con le loro azioni e dichiarazioni, disinteressandosi totalmente delle volontà dei cittadini, decidono di mandare in direzione opposta intere nazioni.
E' anche il caso dell'Italia, un caso strano nel quale, non a caso, di pari passo con le scelte del governo è stata nuovamente e
tempestivamente riattivata la macchina del fango, contro tutti quelli che osano esprimere pensieri differenti dalla narrazione unica, una narrazione secondo la quale un Putin animato da sataniche intenzioni, in preda forse ad un'improvvisa follia, minaccerebbe gravemente la sicurezza dell'angelica, pacifica e benefattrice NATO.
Ricordiamo solamente che
negli ultimi 30 anni non è stata la Russia a espandersi verso i paesi della NATO e ad esprimere una minaccia per la loro sicurezza.
E' piuttosto stata la NATO ad espandersi abilmente ed incessantemente verso la Russia, creando premeditatamente le condizioni necessarie e poi approfittandone, fino a raggiungere i confini della Russia, ove ha prontamente creato le proprie basi militari, rappresentando una crescente minaccia per la sicurezza della Russia.
Questo non è il nostro punto di vista.
E' storia e la potete verificare su libri e web.
Se non altro va riconosciuto a
Putin il merito di avere mantenuto per lunghi anni una condizione di coerenza, cosa che invece manca totalmente ai
leader occidentali, sempre meno rappresentanza dei rispettivi popoli e sempre più espressione di poteri economici sovranazionali che stanno reiteratamente tentando in ogni modo di demolire le democrazie sostituendole con un governo unico che tuteli i loro interessi e non quelli dei cittadini, per di più continuando a sottrarre ricchezza a questi ultimi.
La Russia continua a chiedere una cosa sola: la neutralità dell'Ucraina. Lo sta chiedendo ripetutamente da una decina di anni (interviste e filmati li potete trovare senza fatica sul web).
Non vuole avere davanti al confine del proprio paese armamenti letali, in mano ad un effettivo o potenziale nemico.
Oggettivamente se qualcuno con cui avete, o avete avuto, forti ostilità si piazzasse davanti casa vostra con armi puntate verso di voi, come reagireste? Forse chiamereste aiuto, tentereste quantomeno di far notare a chi passa che c'è qualcosa di anomalo, che rappresenta una concreta minaccia per voi e per la vostra famiglia. Ma se nessuno vi ascoltasse, come reagireste? Probabilmente non in maniera molto diversa da
Putin.
Ed
è qui che occorrerebbe l'intervento di qualcuno, volto a
spengere i toni,
dissolvere la minaccia,
riportare la tranquillità che dovrebbe far parte del quotidiano vivere, laddove non ce n'è.
A questo dovrebbero servire i leader delle varie nazioni e delle organizzazioni internazionali. A questo dovrebbero servire
Mario Draghi e
Ursula Von Der Leyen.
Niente di tutto ciò, signori.
A fronte della concreta minaccia di una autentica guerra mondiale, peraltro
innescata dall'avanzata senza limiti della NATO, cosa fanno i nostri leader invece di investire tempo e denaro per spengere i toni e mediare con intelligenza un contenzioso?
Fregandosene di tutelare la vita dei rispettivi cittadini, assecondando le finalità (o forse dei precisi ordini) della NATO, prima impongono sanzioni alla Russia e poi armano l'Ucraina, siglando di fatto un alleanza e dichiarando nel contempo guerra alla Russia.
Tutti i media oggi dipingevano la scelta di Mario Draghi, come saggia ed eroica. Naturalmente chiunque abbia cercato di fornire un quadro equilibrato della situazione ricordando le ragioni della Russia è subito stato interrotto, ridicolizzato, criminalizzato e bullizzato dai soliti «bulli del circo mediatico» appositamente assoldati.
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