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2022-04-26 01:12:25 Attualità


RUSSIA, LAVROV:«IL RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE NON PUO' ESSERE SOTTOVALUTATO»

Questo quanto dichiarato oggi in un'intervista al primo canale poi ripresa dall'agenzia di stampa Interfax, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

«Il pericolo è serio, è reale. Non si può sottovalutare» - ha detto Lavrov, paragonando la situazione attuale a quella della cosiddetta crisi missilistica del 1962, ricordando però che «a quel tempo c'erano regole, regole scritte. Le regole di condotta erano molto chiare. Era chiaro a Mosca come si stava comportando Washington e Washington aveva chiaro come si stava comportando Mosca - e aggiungendo - ora rimangono poche regole».

Il capo della diplomazia russa ha rimproverato agli Stati Uniti di «aver inviato molte armi in Ucraina, nonostante i nostri avvertimenti» e interpellato poi su quanto stia facendo Mosca per evitare una possibile terza guerra mondiale, Lavrov ha sostenuto che «la Russia ha già fatto molto in molti modi, per anni. Durante l'amministrazione Trump abbiamo difeso al più alto livello che Mosca e Washington riaffermassero la dichiarazione di Gorbaciov e Reagan del 1987 che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che non deve mai accadere».

FONTE:
Adnkronos
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2022-03-03 00:16:22 ===========================
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Nella stessa riunione il rappresentante degli Stati Uniti, Raymond Seitz, dichiarò: «Abbiamo promesso ufficialmente all'Unione sovietica nei colloqui 2+4, così come in altri contatti bilaterali tra Washington e Mosca, che non intendiamo sfruttare sul piano strategico il ritiro delle truppe sovietiche dall'Europa centro-orientale e che la Nato non dovrà espandersi al di là dei confini della nuova Germania né formalmente né informalmente».

Lo stesso Gorbaciov, ultimo leader dell'Unione sovietica, disse che Helmuth Khol gli aveva assicurato che la Nato «non si muoverà di un centimetro più ad est». In un'altra occasione, identica promessa gli era stata fatta dall'ex segretario di Stato Usa, James Baker. Successivamente Baker smentì, ma venne a sua volta smentito da diversi diplomatici, compreso l'ex ambasciatore Usa a Mosca, Jack Matlock, il quale precisò che erano state date «garanzie categoriche» all'Unione sovietica sulla non espansione a est della Nato.
Analoghe promesse erano state fatte a Mosca anche dai rappresentanti britannico e francese.

La storia degli ultimi 30 anni ci insegna che invece che tali accordi sono stati reiteratamente infranti dalla NATO: Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, sono entrate nell'alleanza atlantica nel 1999 (poco prima della guerra contro la Jugoslavia), Lituania, Lettonia ed Estonia, (confinanti proprio con la Russia) lo hanno fatto nel 2004.

Ora anche l'Ucraina vorrebbe fare altrettanto. E' proprio questa la scintilla che ha innescato la reazione di Putin: «La Nato rinunci pubblicamente all'espansione nelle ex repubbliche sovietiche di Georgia e Ucraina, richiamando le forze statunitensi ai confini del blocco del 1997».

Una apertura era giunta dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz: «L'ingresso dell'Ucraina nella Nato non è in agenda».
Parole che confermano la prudenza di una Germania che ha grossi interessi economici e strategici condivisi con la Russia per il "Nord Stream 2".

Purtroppo a spengere le possibilità di sventare una sicura guerra, sono intervenuti poi Biden e soprattutto gli uomini e le donne del WEF (Von Der Leyen, Macron, Draghi e via dicendo) che fregandosene letteralmente degli accordi di cui abbiamo parlato sopra, hanno intrapreso una serie di azioni finalizzate a gettare altra benzina sul fuoco.

Non ci stancheremo mai di ripetere che se chi può contribuire alla pace, al contrario alimenta la guerra, non può non avere il suo personale tornaconto.

Nel frattempo, mentre i leader europei sono certamente impegnati a tutelare ancora una volta i propri personali interessi, tutti i cittadini europei, di qualsiasi sesso ed età, vengono esposti da questi personaggi al concreto rischio di una guerra che se venissero utilizzate anche armi nucleari, assumerebbe i contorni di un'autentica apocalisse.

No signori, Putin non è un povero pazzo come i media mainstream cercano di farci credere. E la NATO, che ha sistematicamente infranto gli accordi presi con la Russia (cosa che gli stessi media mainstream detestano raccontare e ancora più dibattere) è in pieno torto.

A questo punto, ci auguriamo che con l'aiuto dei nostri lettori, la verità che vi abbiamo appena raccontato riesca a raggiungere le case di quanti più italiani possibile. Un popolo che non ha la consapevolezza dell'autentica verità, è destinato a rimanere in mano a quello stesso manipolo di criminali che sta esponendo noi tutti e soprattutto i nostri figli, al concreto rischio delle peggiori atrocità che una guerra è capace di dispensare. Vi esortiamo pertanto a condividere quanto vi abbiamo rivelato, con qualunque mezzo e su qualsiasi piattaforma.

FONTE:
Der Spiegel
RISORSE:
CRISI UCRAINA: IL RUOLO FONDAMENTALE DELL'IGNORANZA
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2022-03-03 00:16:22 Attualità


NATO, UNA CONGERIE DI BUGIARDI E GUERRAFONDAI. HA INFRANTO GLI ACCORDI CON LA RUSSIA E PUTIN NON E' AFFATTO PAZZO

Pochi giorni fa, in un precedente post accennavamo all'ignoranza delle parti contrapposte nella grave crisi ucraina, evidenziando come la NATO in barba a qualsiasi accordo siglato con la Russia, abbia continuato ad espandersi oltre i confini prestabiliti.

Coloro che hanno tentato di riprendere questo argomento nelle varie trasmissioni televisive in questi ultimi giorni, sono stati sistematicamente interrotti, silenziati, messi a tacere, evidente segno di continuità dei media principali tra la gestione mediatica del covid e quella della guerra ucraina.

La carta stampata, asservita come sempre a poteri sovranazionali, si è ben guardata dal ricordare la storia, quella vera.

Oltre confine, tra i giornalisti, probabilmente esiste ancora un minimo di etica professionale. Il tedesco Der Spiegel ha così pubblicato un'autentica inchiesta sui fatto che avevamo accennato, dalla quale è emerso che sin da subito dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi della Nato avevano promesso a Mosca che l'Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est «neppure di un centimetro». Una promessa reiteratamente tradita dalla NATO, visto che da allora ben 14 paesi sono passati dall'ex impero sovietico all'alleanza militare atlantica,un autentico accerchiamento dei confini europei della Russia.

Da qui le contromosse di Putin
: la guerra in Georgia, l'occupazione della Crimea, l'appoggio ai separatisti del Donbass, lo schieramento di oltre centomila soldati al confine con l'Ucraina, infine la dura linea diplomatica con cui ha ribattuto alle minacce di sanzioni da parte di Usa ed Ue: «Mosca è stata imbrogliata e palesemente ingannata».

Per tutta risposta, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ripetuto quella che per anni è stata la linea difensiva di Washington sull'allargamento a Est della Nato: «Nessuno, mai, in nessuna data e in nessun luogo, ha fatto tali promesse all'Unione sovietica», una dichiarazione smentita dal settimanale tedesco Der Spiegel con uno scoop clamoroso, che lascerà un segno pesante sull'intera vicenda.

L'inchiesta, intitolata «Vladimir Putin ha ragione?» e ripresa integralmente negli Usa da Zerohedge, si basa su un'ampia ricostruzione storica dei negoziati tra Nato e Mosca che hanno accompagnato la fine della guerra fredda.

Tra i documenti citati, spicca per importanza quello scovato nei British National Archives di Londra dal politologo americano Joshua Shifrinson, che ha collaborato all'inchiesta del settimanale tedesco. Si tratta di un verbale desecretato nel 2017, in cui si riportano in modo dettagliato i colloqui avvenuti tra il 1990 e il 1991 tra i direttori politici dei ministeri degli Esteri di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania sull'unificazione delle due Germanie, dopo il crollo di quella dell'Est.

Il colloquio decisivo, riporta Der Spiegel, si è svolto il 6 marzo 1991 ed era centrato sui temi della sicurezza nell'Europa centrale e orientale, oltre che sui rapporti con la Russia, guidata allora da Michail Gorbaciov.
Di fronte alla richiesta di alcuni paesi dell'Est Europa di entrare nella Nato, Polonia in testa, i rappresentanti dei quattro paesi occidentali (Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania Ovest), impegnati con Russia e Germania Est nei colloqui del gruppo «4+2», concordarono nel definire «inaccettabili» tali richieste.

Il diplomatico tedesco occidentale Juergen Hrobog, da quanto riporta la minuta della riunione, disse: «Abbiamo chiarito durante il negoziato "2+4" che non intendiamo fare avanzare l'Alleanza atlantica oltre l'Oder. Pertanto, non possiamo concedere alla Polonia o ad altre nazioni dell'Europa centrale e orientale di aderirvi».
Tale posizione, precisò, era stata concordata con il cancelliere tedesco Helmuth Khol e con il ministro degli Esteri, Hans-Dietrich Genscher.
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2022-03-02 23:04:50 Attualità


DAL SENATO VIA LIBERA ALLA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO CHE DISCIPLINA L'OBBLIGO VACCINALE PER GLI OVER 50

Con 193 voti a favore e 35 contrari il Senato ha confermato la fiducia posta dal governo sul decreto legge che prevede l'obbligo del vaccino anti-Covid per gli over 50. Il provvedimento è stato così approvato in via definitiva. Presenti 229 senatori.

l'ennesima conferma per gli italiani, del fatto che se si tornerà mai a votare, cosa che vi garantiamo è tutt'altro che scontata, sarà necessaria certamente ripulire l'intero arco parlamentare da coloro che dopo due anni di menzogne e malgrado le verità emerse e che continuano a emergere su «vaccini» e pandemia, seguitano a rendersi complici della permanenza del più criminale governo della storia della Repubblica, il tutto naturalmente a discapito della salute e delle vite degli stessi italiani.

«Voteremo la fiducia» sul decreto legge che prevede l'obbligo di vaccino anti-Covid per gli over 50 «per senso di responsabilità, come abbiamo sempre fatto. Certo, se non ci fosse stata la fiducia e avessimo dovuto votare il provvedimento non l'avremmo votato, ci saremmo astenuti come fatto anche alla Camera», ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, nella dichiarazione di voto.

L'ennesima menzogna della Lega. Romeo, come tutti gli altri parlamentari leghisti, sa perfettamente che dopo avere sostenuto a oltranza il governo di un manipolo di criminali, assurti al potere per mano di Mattarella e responsabili di una lunga successione di atti che rappresenta nel suo insieme il più grande attentato agli italiani e alla Costituzione, dal secondo dopoguerra a oggi, se si andasse oggi al voto, la Lega raccoglierebbe ancora meno preferenze di quante ne danno gli attuali sondaggi.
Come per i cinquestelle molti parlamentari leghisti non saranno rieletti e per questa ragione continueranno ad avallare fino alla fine tutti gli atti promossi da Draghi, anche i più criminali.

«È un provvedimento - ha aggiunto - che oggi diventa anacronistico: due mesi fa poteva avere le sue giustificazioni sulla base dei dati che erano molto allarmanti, oggi siamo per fortuna in una situazione completamente diversa».
Grande atto di coerenza, non vi pare?

Romeo ha poi criticato «la dad per i bambini non vaccinati, una discriminazione, anzi, è un obbligo mascherato che noi non abbiamo condiviso».

FONTE:
Adnkronos
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2022-03-02 05:25:54
Attivismo

L'Ordine dei Medici, braccio soppressivo del Ministero della Salute, si accanisce ora contro il professor Giovanni Frajese, colpevole di essere rimasto sempre fedele al giuramento di Ippocrate e di avere sempre difeso la verità, gettando in ridicolo i medici bugiardi, corrotti, disonesti che hanno tradito quello stesso giuramento e compromesso la vita e la salute di migliaia di pazienti, in favore degli interessi dei colossi farmaceutici.

OMCEO, sempre meno «ordine dei medici» e sempre più «ordine dei medici disonesti»

Rivolgiamo a tutti coloro che potranno, l'invito a radunarsi a Roma, il 10 Marzo 2022, alle ore 9:30 in via Giovanni Battista de Rossi, 9 per manifestare in difesa del professor Frajese
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2022-03-02 05:01:58 ===========================
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Ma credete a noi, signori, nella decisione di Mario Draghi, che violando anche l'articolo 11 della Costituzione si rende colpevole di ulteriori atti di eversione in aggiunta a quelli commessi nell'ambito della «pandemia», non esiste nulla di eroico e tantomeno di saggio.

Dichiarare guerra alla Russia avallando il «Joint Statement on Further Restrictive Economic Measures» e inviare armi agli ucraini, lasciandoli però di fatto a combattere da soli, è quanto di più idiota e vigliacco potesse fare l'Italia.
Gli ucraini combatteranno da soli contro l'imponente esercito russo.
Le nostre armi serviranno a ben poco, saranno inevitabilmente massacrati.
E tutto questo senza trascurare eventuali successive e gravissime ritorsioni della Russia contro quei paesi che hanno scelto di appoggiare l'Ucraina piuttosto che assumere una posizione neutrale.

Tutto questo per la scelta dei leader italiani ed europei di volere ostinatamente appoggiare una guerra che la maggioranza dei cittadini non voleva.

Ieri Mario Draghi in Parlamento ha ancora una volta distorto la realtà nella maniera più funzionale alle finalità dei poteri che egli serve. Ha parlato di «aggressione a uno stato sovrano europeo» che non è tollerabile. Peccato che non abbia mai parlato nell'anno appena trascorso dell'aggressione operata per mano sua allo stato sovrano italiano. Lì l'aggressore era ed è ancora lui, con i suoi gerarchi e oligarchi e allora la cosa diventa automaticamente tollerabilissima, non trovate anche voi?

Salvini è intervenuto tentando di invitare il premier a perseguire vie maggiormente diplomatiche, ricordandogli che se «alle bombe si risponde con le bombe, non si sa mai dove si va a finire». Un tentativo inutile.

La domanda sorge spontanea: perchè in una situazione di tensione chi potrebbe portare la pace sceglie di fomentare la guerra?
Secondo noi seguendo ancora una volta, «seguendo i soldi» di chi già sta traendo guadagno da una simile situazione, troverete la verità.

FONTE:
La Verità
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2022-03-02 05:01:58 Attualità


ITALIA IN GUERRA CON LA VITA DEGLI ALTRI.
OLTRE CHE ANTIPACIFISTI, RESI ANCHE VIGLIACCHI DALLE SCELTE DEI NOSTRI POLITICI
.

La maggioranza dei cittadini europei non vuole la guerra. Neppure quelli ucraini la vogliono e indovinate un po', neppure quelli russi la vogliono.
Ma tutti i leader invece, con le loro azioni e dichiarazioni, disinteressandosi totalmente delle volontà dei cittadini, decidono di mandare in direzione opposta intere nazioni.
E' anche il caso dell'Italia, un caso strano nel quale, non a caso, di pari passo con le scelte del governo è stata nuovamente e tempestivamente riattivata la macchina del fango, contro tutti quelli che osano esprimere pensieri differenti dalla narrazione unica, una narrazione secondo la quale un Putin animato da sataniche intenzioni, in preda forse ad un'improvvisa follia, minaccerebbe gravemente la sicurezza dell'angelica, pacifica e benefattrice NATO.

Ricordiamo solamente che negli ultimi 30 anni non è stata la Russia a espandersi verso i paesi della NATO e ad esprimere una minaccia per la loro sicurezza.
E' piuttosto stata la NATO ad espandersi abilmente ed incessantemente verso la Russia, creando premeditatamente le condizioni necessarie e poi approfittandone, fino a raggiungere i confini della Russia, ove ha prontamente creato le proprie basi militari, rappresentando una crescente minaccia per la sicurezza della Russia
.

Questo non è il nostro punto di vista. E' storia e la potete verificare su libri e web.
Se non altro va riconosciuto a Putin il merito di avere mantenuto per lunghi anni una condizione di coerenza, cosa che invece manca totalmente ai leader occidentali, sempre meno rappresentanza dei rispettivi popoli e sempre più espressione di poteri economici sovranazionali che stanno reiteratamente tentando in ogni modo di demolire le democrazie sostituendole con un governo unico che tuteli i loro interessi e non quelli dei cittadini, per di più continuando a sottrarre ricchezza a questi ultimi.

La Russia continua a chiedere una cosa sola: la neutralità dell'Ucraina. Lo sta chiedendo ripetutamente da una decina di anni (interviste e filmati li potete trovare senza fatica sul web).
Non vuole avere davanti al confine del proprio paese armamenti letali, in mano ad un effettivo o potenziale nemico.

Oggettivamente se qualcuno con cui avete, o avete avuto, forti ostilità si piazzasse davanti casa vostra con armi puntate verso di voi, come reagireste? Forse chiamereste aiuto, tentereste quantomeno di far notare a chi passa che c'è qualcosa di anomalo, che rappresenta una concreta minaccia per voi e per la vostra famiglia. Ma se nessuno vi ascoltasse, come reagireste? Probabilmente non in maniera molto diversa da Putin.

Ed è qui che occorrerebbe l'intervento di qualcuno, volto a spengere i toni, dissolvere la minaccia, riportare la tranquillità che dovrebbe far parte del quotidiano vivere, laddove non ce n'è.

A questo dovrebbero servire i leader delle varie nazioni e delle organizzazioni internazionali. A questo dovrebbero servire Mario Draghi e Ursula Von Der Leyen.

Niente di tutto ciò, signori.
A fronte della concreta minaccia di una autentica guerra mondiale, peraltro innescata dall'avanzata senza limiti della NATO, cosa fanno i nostri leader invece di investire tempo e denaro per spengere i toni e mediare con intelligenza un contenzioso?
Fregandosene di tutelare la vita dei rispettivi cittadini, assecondando le finalità (o forse dei precisi ordini) della NATO, prima impongono sanzioni alla Russia e poi armano l'Ucraina, siglando di fatto un alleanza e dichiarando nel contempo guerra alla Russia.

Tutti i media oggi dipingevano la scelta di Mario Draghi, come saggia ed eroica. Naturalmente chiunque abbia cercato di fornire un quadro equilibrato della situazione ricordando le ragioni della Russia è subito stato interrotto, ridicolizzato, criminalizzato e bullizzato dai soliti «bulli del circo mediatico» appositamente assoldati.
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2022-03-01 10:21:23 Scienza e Medicina

EPATITE IMMUNO-MEDIATA CON IL VACCINO MODERNA: NON ERANO COINCIDENZE. UNO STUDIO STABILISCE LA CORRELAZIONE.

Della serie «Quello che il mainstream nasconde». Vi segnaliamo oggi la pubblicazione sul Journal of Hepatology (non proprio il Manuale delle giovani marmotte, dunque) di uno studio scientifico condotto da ricercatori indipendenti, cioè esenti da conflitti di interesse, in seguito alle segnalazioni di casi di epatite insorti dopo la somministrazione del «vaccino» Moderna.

Alla sua conclusione, lo studio ha dimostrato evidenze di epatite immuno-mediata indotta dal vaccino con una rapida insorgenza di danno epatico dopo la prima dose di Moderna, che alla riesposizione ha portato a epatite autoimmune acuta grave.

Si tenga conto che durante il periodo in cui è stato condotto lo studio, sono stati segnalati (il che significa che se ne potrebbero essere certamente verificati molti altri non segnalati) altri sette casi di sospetta epatite immuno-mediata con vaccini a mRNA SARS-2-COV (3 con Pfizer e 4 con Moderna). I risultati dell’istologia epatica, in tutti sette i casi, si sono rivelati simili a quelli dello studio che i ricercatori stavano conducendo, indicando epatite acuta con epatite di interfaccia, infiltrato linfoplasmacitico e assenza di fibrosi.

L'interrogativo a questo punto è d'obbligo: considerando la deliberata e sistematica sottostima degli eventi avversi che è stata implementata a livello globale dalle autorità sanitarie, col diretto scopo di favorire le case farmaceutiche nel business della commercializzazione dei falsi vaccini, mere ma autentiche terapie geniche sperimentali, a fronte di 8 casi di epatite «post-vaccino» segnalati, quanti sono quelli che invece si sono verificati e che non sono stati segnalati?

FONTE:
the Journal of Hepatology
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2022-03-01 06:34:29 ===========================
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Nelle prossime ore sono in arrivo le prime dosi di Novavax, il preparato che utilizza la tecnica delle proteine ricombinanti, anch'esso messo in circolazione con autorizzazione emergenziale (autorizzazione emergenziale per un emergenza che non esiste più, niente male, vero?) spacciato ancora una volta mendacemente dai media come «un vaccino tradizionale». Nulla di più falso, ma come abbiamo più volte scritto, sia qui che direttamente a «certi» politici, in questi due anni e ancora più negli ultimi mesi, milioni di italiani hanno imparato a informarsi e a cercare da soli la verità, troppo spesso nascosta dai media.
Abbiamo pertanto ragione di credere che non solo il Novavax incontrerà il successo che i suoi produttori e «venditori» hanno previsto, ma che non riuscirà neppure ad influire significativamente su una «campagna vaccinale» concretamente condotta, sin dall'inizio, in maniera scellerata e nella totale assenza di fondamenta scientifiche e ormai prossima al suo definitivo fallimento, se per successo si intendeva la tutela della salute collettiva e non quella delle casse delle industrie farmaceutiche.

FONTE:
Il Sole 24 Ore
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2022-03-01 06:34:29 Attualità


MALGRADO L'OBBLIGO VACCINALE PER GLI OVER 50, AFFONDA LA CAMPAGNA VACCINALE

La prepotenza non va usata, è un azione sbagliata e non paga. I nostri genitori ce lo insegnavano da bambini. Probabilmente l'attuale classe dirigente ha avuto genitori con idee differenti.
La conclusione è che neanche di fronte alla prepotenza del ricatto di una legge fuorilegge, approvata col consenso estorto, anch'esso con il ricatto, a parlamentari corruttibili e corrotti, la maggior parte degli over 50 è intenzionata a cedere.

Anzi, abbiamo segnalazioni del continuo aumento della presentazione di ricorsi, e denunce da parte di questi irriducibili paladini della legalità, autentici difensori della Costituzione e delle istituzioni e nemici giurati di quel manipolo di eversori che ancora occupa indegnamente le poltrone del governo e del parlamento, esponendo ormai al pubblico ludibrio di tutto il mondo l'intero impianto istituzionale di ciò che rimane della Repubblica che col proprio sangue e con le proprie vite, i nostri nonni ci avevano donato.

Stavolta a fornirci conferma della percezione che avevamo avuto dal normale e quotidiano confronto con molti cittadini over50, è nientemeno che Il Sole 24 Ore.

Omicron con un autentico «blitz» è riuscita dove l'informazione indipendente aveva fallito, demolendo impietosamente l'intero castello di falsità costruito dalle autorità governative in due lunghi anni, oltretutto con ingente dispendio di denari pubblici, a danno degli stessi contribuenti.
Omicron ha demolito l'intera e mendace narrativa dei «vaccini salvifici» e ha distrutto probabilmente per sempre la credibilità dei media e più in genere dei «propagandisti di regime», scienziati, medici, politici, giornalisti e conduttori, che la hanno sempre sostenuta.
Omicron ha saputo aprire gli occhi a quel 89,70% di italiani cosidetti «vaccinati» (dati TG1 del 28.02.2022) che per indole remissiva o per autentica ignoranza, si sono lasciati inoculare dei pericolosissimi e dannosissimi farmaci genici sperimentali dei quali neppure i produttori conoscono tuttora i relativi danni collaterali (e che proprio per questo continuano a non volere assumersi nella maniera più assoluta alcun tipo di responsabilità) credendo o sperando che fossero realmente vaccini.

Il risultato era inevitabile: solo circa la metà dei «doppiodosati» si è lasciata inoculare anche la terza dose (sarebbe oltremodo interessante conoscere alcuni dettagli, per esempio età, paese di origine, livello culturale). Anche la maggior parte dei cosidetti «vaccinati» che al momento dell'«invasione» di Omicron attendevano di fare ancora la seconda dose, sembrerebbe tornata sui propri passi.
La campagna di «avvelenamento» dei bambini è ferma al palo (meno di 2 su dieci nella fascia 5/11 sono stati inoculati coi sieri genici sperimentali) e dulcis in fundo, dopo il presunto successo iniziale del ricatto vaccinale agli Over50, stupidamente sbandierato con criminale orgoglio da taluni personaggi del governo e del mondo medico, Il Sole 24 Ore ha rilevato un crollo del 70% di adesioni da inizio mese. Circa 1.300.000 Over 50 (la metà dunque se non ancora più) rimangono inamovibili.
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