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Attualità MA QUALE NORMALITA'? L'ENNESIMO INGANNO DI DRAGHI | Libera Informazione

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MA QUALE NORMALITA'? L'ENNESIMO INGANNO DI DRAGHI: VIA LO STATO DI EMERGENZA MA RESTANO LE LEGGI SPECIALI.

Il discorso di Draghi sul «graduale ritorno alla normalità»? Musica per le orecchie degli ingenui.

Non ci sarà nessun ritorno alla normalità, sicuramente non ora, probabilmente non finché gli italiani non si saranno liberati di Draghi ed avranno riconquistato la propria sovranità.

il Green Pass è qui per restare (dal 31 marzo solo ridotto l’impiego della versione super, quella da vaccino).

Se ad aprile pertanto, come noi «malpensanti» sosteniamo, sarà in vigore una qualsiasi tipologia, base o super, ristoranti, hotel e via dicendo, possono dare il loro addio alla stagione turistica estiva.

Svincolare il greenpass dallo stato di emergenza è stato machiavellico, degno della migliore mente criminale in circolazione.

Le misure restrittive che sono state introdotte con decreti convertiti in legge, non hanno infatti bisogno di avere la “copertura giuridica” di uno stato d’emergenza in atto. Molte di esse scadono il 31 marzo, altre il 15 giugno.
E se violano la Costituzione? Restano legittime finché non vengono dichiarate incostituzionali.
Ed è qui che entra in gioco la criminale responsabilità di una magistratura complice, che salvo rare eccezioni ha sempre lasciato cadere nel silenzio gli appelli alla giustizia provenienti dagli italiani per servire in cambio, con notevole solerzia, i capricci di quel manipolo di criminali che quotidianamente infanga e umilia le istituzioni.

L’altro annuncio del presidente Draghi ieri, “metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto tra cui fiere, sport, feste e spettacoli”, significa che il Green Pass è qui per restare e che dal 31 marzo verrà solo “gradualmente” ridotto l’impiego della sua versione super, quella da vaccino o guarigione.

Si tratta di uno strumento a fisarmonica, di cui il governo non ha intenzione di privarsi, perché può restringerne o estenderne l’applicazione dall’oggi al domani, arbitrariamente. Uno strumento di controllo sociale, un vero e proprio interruttore delle nostre libertà personali, che il governo può accendere o spegnere a seconda del nostro grado di obbedienza alle politiche sanitarie (e forse non solo a quelle), premiando chi si adegua e punendo chi dissente con sanzioni penali (queste sono di fatto le privazioni della libertà) extragiudiziali, cioè senza la pronuncia di un tribunale.

Se dunque non serve la pronuncia di un tribunale, i tribunali perdono la capacità di assicurare la giustizia.
Ma se i tribunali perdono la loro naturale capacità e finalità di assicurare la giustizia, come potrà il popolo avere giustizia?

Vi invitiamo a rifletterci su e a trovare da soli la risposta.

Come affermammo prima ancora dell'insediamento di Draghi al governo, «un banchiere non avrà mai ne la capacità, ne la volonta e tantomeno l'interesse di tutelare i cittadini». Oggi lo ribadiamo con anora maggiore convinzione.

FONTI:
Atlantico Quotidiano
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