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Gli ultimi messaggi 23

2021-11-06 17:26:16Tre gocce d’acqua di Valentina D’Urbano

Mondadori, 2021 - Non è una novità: lo stile di Valentina D’Urbano è coinvolgente e commovente, e suscita nel lettore emozioni sincere. Anche nei romanzi, forse, meno riusciti.

Come si critica Tre gocce d’acqua di Valentina D’Urbano (Mondadori, 2021), che è un romanzo che sul web sembra raccogliere (quasi) solo opinioni positive? Provo lasciando una recensione un po’ schematica rispetto alle mie solite, così da andare per punti e assicurarmi di spiegare al meglio ogni opinione che vi propongo.

Lo stile inconfondibile di D’Urbano
Si Parte dalla cosa più positiva che si trova in queste quasi quattrocento pagine di romanzo: lo stile. Non è una novità in realtà, ma questo modo di scrivere che prelude in continuazione all’arrivo di una notizia-bomba, a quel dettaglio che farà dire: “Oh finalmente è arrivato il momento che stavamo aspettando” a me è sempre piaciuto. Invoglia tantissimo alla lettura, perché porta il lettore a crearsi delle aspettative che vuole siano mantenute e soddisfatte. Credo sia la caratteristica più bella che l’autrice possieda e che si rinnova e riverbera in ogni suo testo, anche in questo, che però è un po’ mal riuscito.
Anche le continue emozioni che nascono nel lettore sono perfette, ricche e sincere. Non ci sono dubbi sul fatto che questo libro faccia emozionare tanto e dal profondo, ci sono le lacrime (tante!) che sono un po’ il fine della storia, diciamocelo.
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2021-11-04 22:30:03 ⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣⁣ Segui i canali di Lista Culturale
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2021-11-04 20:51:43Il treno dell’ignoto. Il viaggio del Milite Ignoto di Paola Zambelli

Biblioteca dei Leoni, 2021 - Cento anni fa, il 4 novembre 1921, gli Italiani hanno scritto una pagina di unità nazionale mai più ripetuta con la stessa intensità: tutti una sola anima, un pensiero, un sentimento.

Cento anni fa, il 4 novembre 1921, gli Italiani hanno scritto una pagina di unità nazionale mai più ripetuta con la stessa intensità: tutti una sola anima, un pensiero, un sentimento. Ci riporta in quell’atmosfera Paola Zambelli, autrice di un romanzo, Il treno dell’ignoto (edizioni Biblioteca dei Leoni, 2021, Vignadello-Treviso, luglio 2021, 150 pagine), tratto da Il viaggio del Milite Ignoto, opera vincitrice nel 2021 della XIV edizione del Premio di letteratura per ragazzi “Giovanna Righini-Ricci”, a Conselice (Ravenna).

Il 30 ottobre 1921, Giovanna era un’adolescente veneta e come tutti i compagni e tanti italiani è andata con l’abito migliore a inginocchiarsi accanto ai binari, al passaggio del convoglio ferroviario, imbandierato e stracarico di fiori e corone, che trasferiva a lento moto il “sacrificato” destinato a rappresentare tutti i caduti, che ogni famiglia italiana piangeva.
“Ignoto Militi” è inciso sulla lastra di marmo sotto la statua della Dea Roma al Vittoriano e per anni ho cercato un senso a quel plurale, “Militi”. Perché al significato del singolare “Ignoto” ci arrivava anche un bambino, ma ho dovuto attendere le prime lezioni di latino alle medie, per apprendere che si tratta della declinazione al dativo della dedica proposta da Gabriele D’Annunzio: “al soldato sconosciuto”.
Ma come per Paola Zambelli, la curiosità è sempre stata fortissima e oltre ad avere visitato più volte monumento e tomba — ora retrostante — so tutto sulla storia di quel caduto dei caduti.
L’iniziativa di onorarlo nel mausoleo eretto in ricordo del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, venne perfezionata dal colonnello dell’aviazione Giulio Dohuet. Costituita una commissione per le onoranze, si decise di inumare nel centro della capitale e vegliare per sempre i resti di uno dei tanti soldati sconosciuti o dispersi durante la prima guerra mondiale. A ricordo, scrive l’autrice bellunese, dei figli, mariti, padri, fratelli, amici, conoscenti, compaesani, mai tornati a casa.

Nella Basilica di Aquileia, a poca distanza dalle zone dei lunghi combattimenti sulle prime alture carsiche e a Monfalcone, vennero portate — in bare uguali di legno grezzo, ricoperte dal tricolore e un elmetto — undici salme di combattenti selezionate in cimiteri e settori e campi di battaglia: Cadore, Rovereto, Dolomiti, Altipiani Vicentini, Monte Grappa, Monte San Michele, Gorizia, Basso Isonzo, Castagnevizza, Montello e Basso Piave. Corpi assolutamente anonimi e non riconoscibili per l’assenza di piastrine o effetti personali. Massima attenzione alla certezza che fossero caduti italiani e non dell’esercito opposto.
Della scelta del Milite Ignoto venne incaricata una popolana, Maria Biasisca, vedova Bergamas e madre di Antonio, un irredento di Gradisca, suddito austriaco fuggito per combattere con gli italiani contro Vienna. Inquadrato con un altro nome nella Brigata Barletta, era risultato disperso sugli Altipiani nel maggio 1916.
La bara, indicata tra le lacrime, venne caricata sul treno che partì da Aquileia il 29 ottobre 1921 e raggiunse Roma il 4 novembre. Un corteo solenne mosse da Santa Maria degli Angeli verso piazza Venezia. Come dovunque nel percorso dal Friuli, il dolore e la commozione del Paese per i suoi caduti accompagnarono il soldato simbolo. Nelle rare immagini e filmati di quel giorno, è impressionante la lunga fila di madri e vedove di caduti, vestite a lutto, con un velo nero sul volto. Danno la mano ai piccoli orfani, che guardano gli operatori con espressioni serie e smarrite.
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2021-11-02 16:25:30L’assassino senza volto di Alessandro Lucino

Libromania, 2021 - Un thriller ben congegnato, raccontato con stile agile. Cosa accomuna il numero di vittime in aumento a Londra, di quale colpa si sono macchiate per scatenare l’ira furibonda del misterioso giustiziere?

Thriller, una scritta giallo fluo sormonta il titolo che il giovane Alessandro Lucino, uno scrittore non ancora trentenne, ha dato al suo romanzo, L’assassino senza volto appena pubblicato da Libro/mania. Nella nota aggiunta al romanzo, l’autore precisa l’accurato lavoro di preparazione teorica che ha compiuto prima di mettere mano al testo: medicina legale, psichiatria, grafologia, toponomastica, usi e costumi tipici di Londra, dove è ambientato il romanzo, malgrado lui dichiari di esserci stato solo poche volte.

La storia è ben congegnata, raccontata con uno stile agile, in una lingua sostanzialmente semplice. Un professore di inglese, Mark Fork, ha appena preso servizio nella Queen High School, dove è giunto a bordo della sua vecchia Fiat 500, un gioiellino che a Londra è una rarità.
Nel suo primo giorno di lavoro incontra tanti studenti, a cui propone per casa un tema a piacere: per non essere distratto dai loro volti chiede che i lavori gli siano consegnati in busta anonima chiusa.
Nei giorni seguenti, correggendo i compiti, ne trova uno estremamente inquietante: vi si trova descritto con orridi particolari un delitto compiuto da uno sconosciuto.
Proprio in quelle ore viene ritrovato, in un lussuoso attico, un miliardario noto in città, torturato, ricoperto di sangue, coronato con un intreccio di filo spinato: un delitto di una straordinaria ferocia, un’esecuzione quasi rituale, forse una vendetta.
L’ispettore di Scotland Yard incaricato delle indagini è un brillante detective, Edward Scott, che gira in motocicletta BMW, il quale si trova in evidente difficoltà: l’assassino non ha lasciato alcuna traccia, né si immagina un movente.

L’assassino senza volto è un vero thriller, italiano anche se con un debito riconosciuto ai gialli inglesi: non a caso il quartiere in cui abita Mark Fork è Whitechapel, nella parte orientale di Londra, dove aveva commesso i suoi delitti Jack lo Squartatore.
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2021-11-01 22:30:05
LISTA PRO 400 - 5K
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2021-10-29 15:56:29Mente oscura di Pierluigi Porazzi

La Corte, 2021 - Un viaggio nella mente di un uomo che a causa di un tragico incidente ha perso la memoria. Chi è veramente? Un sadico assassino o un uomo sofferente che non ha più identità né personalità? Una lettura intrigante e assai coinvolgente.

Pierluigi Porazzi, laureato in giurisprudenza, è avvocato e lavora presso la regione Friuli Venezia Giulia. Ha pubblicato per la casa editrice Marsilio: L’ombra del falco, Nemmeno il tempo di sognare e Azrael. Con la casa editrice torinese La Corte ha pubblicato La ragazza che chiedeva vendetta e Il lato nascosto. Ora torna in libreria con la stessa casa editrice e un nuovo romanzo intitolato Mente oscura. Un giallo adrenalinico ad alta tensione, che prende il lettore per mano introducendolo nei meandri oscuri e affascinanti della mente umana e dei suoi meccanismi regolatori.

Mente oscura racconta la storia di un uomo, tale Max Marini, che si risveglia in un letto d’ospedale con un’amnesia che lo conduce a non sapere più nulla di se stesso e della propria vita. A causa di un grave incidente non sa più chi è.

Mente oscura è un giallo introspettivo che trascina il lettore nei meandri della psiche umana e del comportamento con particolare sagacia narrativa. La prosa è fresca e corre con costanza, il ritmo è sostenuto e ben articolato. Il suo punto forza si evidenzia nella narrazione della vicenda, forte e compatta, di un uomo che non sa più nulla di se stesso, e che non può più fidarsi di niente e di nessuno. Un thriller ad alto tasso di tensione, che colpisce e affascina per il suo intrinseco meccanismo introspettivo, reso con grande precisione. Per gli amanti del thriller psicologico.
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2021-10-27 15:22:38Legami di sangue di Emiliano Bezzon

Fratelli Frilli, 2021 - L’apparente suicidio di un ragazzino albanese non convince la psicologa Giorgia De Rio. Le sue indagini saranno connesse a quelle dell’amica Doriana, capitana dei Carabinieri. Ma quali sono le connessioni? E perché?

Emiliano Bezzon, dopo aver fatto conoscere al grande pubblico le sue note investigatrici di carta, la psicologa Giorgia del Rio e la capitana dei Carabinieri Doriana Messina, ne Il manoscritto scomparso di Siddharta e Il delitto di via Filodrammatici, torna con le stesse protagoniste ne Legami di sangue. Una storia ricca di sentimento, descritta minuziosamente, di attualità e della giusta dose di suspense.

La vicenda colpisce nel profondo: a Valsoda un ragazzino albanese, Claudio, viene trovato morto sul greto di un fiume. Suicidio? I genitori, allibiti, non ci credono. Il ragazzino era particolarmente bravo a scuola, amava i libri e leggere, e aveva accettato incondizionatamente di aver abbandonato Torino, per rifugiarsi in un piccolo paesino sul lago come volevano i genitori.
E allora perché gettarsi giù da un ponte? Il parroco del piccolo paesino decide di chiedere aiuto al fiuto investigativo di Giorgia del Rio, una donna “straordinariamente tenace, e perché non smetti mai di usare il cuore, anche quando altri pensano sia giusto usare solo la mente".
Le indagini immancabilmente si concentrano su Torino, là dove tutto ha avuto inizio, e non possono che coniugarsi con altre indagini condotte, questa volta, dall’amica Doriana Messina. In che modo? Riusciranno le due a fare luce su tanta crudeltà?

Emiliano Bezzon, da cinque anni comandante della Polizia Municipale di Torino, è particolarmente abile nelle descrizioni di ambientazioni e personaggi. In particolare, qui, è la città di Torino ad assumere le sembianze di seconda protagonista: il lettore condotto con rara sensibilità stilistica e descrittiva cammina con il naso all’insù nelle bellezze e nella storia sabauda. La trama è solida, e ben strutturata, il riferimento a temi di stretta attualità è pregnante e l’immigrazione albanese, avvenuta anni orsono e oggi un po’ dimenticata, lo sfruttamento e la tratta di giovani albanesi, la mafia stessa sono temi che l’autore dimostra di conoscere bene e che tratta minuziosamente.
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2021-10-25 15:52:17Metamorfosi di una capitale di Ylljet Aliçka

Castelvecchi, 2021 - La storia dei personaggi di questo romanzo, i componenti della famiglia Bendo, è la storia dell’Albania che va dalla dittatura di Enver Hoxha ai giorni nostri.

La storia dei personaggi di Metamorfosi di una capitale di Ylljet Aliçka (Castelvecchi, 2021, tradotto in italiano da Matteo Mandalà), ossia i componenti della famiglia Bendo, è la storia dell’Albania che va dalla dittatura di Enver Hoxha ai giorni nostri. La narrazione espone l’intreccio tra storia personale e di ordine generale. Grazie alle vicende dei personaggi e alle loro peripezie viene delineato un profilo, uno spaccato del Paese delle Aquile durante il regime comunista. Ed è anche tramite le attente descrizioni degli stati d’animo dei personaggi che Alicka ci conduce a un livello più profondo della mera descrizione della società, perché le pagine del romanzo sono condite da pensieri e riflessioni che mettono a nudo i meccanismi inconsci dei personaggi, poiché l’autore ha mappato i loro desideri, le loro ambizioni, le loro invidie, le loro paure e anche la loro ipocrisia.

L’ipocrisia incarnata dai condannati a morte, quando sul punto di essere uccisi, sulla base di sospetti e prove infondate, ringraziavano la Guida o del doppio gioco di Vladimir e della moglie Genoveffa che si tradiscono a vicenda, o, ancora, delle poesie di Beniamin che quasi senza volerlo entra in una fase eroica, diventando una parodia del poeta civile, in senso carducciano, che canta al regime e alla nazione. Ma un poeta deve essere coraggioso, e non fuggire davanti a un finto attacco di un uomo che impugna una pistola ad acqua. E questo costerà caro a Beniamin, che non riuscirà mai a dissipare i fraintendimenti con il Partito e per la rieducazione verrà spedito nei villaggi sperduti dove lavorerà a contatto con i contadini leggendo loro le notizie del giornale ogni mattina.

I personaggi di questo libro sono molto dinamici, evolvono continuamente, quindi il titolo “metamorfosi” si ricollega anche alla loro condizione esistenziale. Per questo Beniamin divenerà scrittore di haiku, ma per poco tempo. Infatti, successivamente si dedicherà alla scrittura di versi di compianto per la rubrica dei necrologi della gazzetta “Shqiptare”.
Vladimir, invece, dopo una breve carriera come diplomatico, inizierà a vendere titoli nobiliari con ottimo profitto, passando, bruscamente, a una mentalità capitalistica.
Ma la metamorfosi interessa anche la rivista di Lefteri, che inizierà a pubblicare foto di ragazze in bichini mentre sorseggiano Coca-Cola, cose impensabili pochi anni prima.
Un altro personaggio importante è Emma, energica guerriera contro le ingiustizie sociali, che spesso si contraddice e che alla fine del romanzo viene presentata come una donna di mezza età che utilizza i social per puntare il dito contro il nemico di turno.
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2021-10-23 21:30:10
𝗦𝗘𝗚𝗨𝗜𝗟𝗜 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗜
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2021-10-22 16:12:37La ragazza del collegio di Alessia Gazzola

Longanesi, 2021 - A dieci anni dal primo libro della serie e dopo alcuni anni di stop intervallati dal trionfo della serie tv a essa ispirata, torna Alice Allevi in un nuovo intrigante romanzo. Recensione doppia a cura di Francesca Barile e Roberto Baldini.

In principio Alessia Gazzola era una vera specializzanda in medicina legale e scrivere per lei era un modo per rilassarsi dagli studi duri e complicati. Dal 2011 a oggi sono passati dieci anni, tanti libri su Alice Allevi e non solo, ma anche una fiction di successo che per moltissimi si è sovrapposta alla saga letteraria concepita da Gazzola.

A distanza di tre anni da Il ladro gentiluomo, capolavoro della serie e caratterizzato da un maggiore approfondimento psicologico dei personaggi e da una minore ironia che ha portato la Gazzola a essere una esponente del genere chick-lit, l’undici ottobre è finalmente uscito il libro La ragazza del collegio, edito da Longanesi, atteso nuovo capitolo del ciclo dedicato ad Alice Allevi da Sacrofano, ex specializzanda e ora medico legale a tutti gli effetti.
Per ammissione della stessa scrittrice la fiction ha influenzato notevolmente la sua narrazione, anche perché ella stessa non riesce a separare i due attori protagonisti della serie tv dai suoi personaggi, malgrado dieci anni fa essi furono diversamente concepiti.

Scorrevole nella lettura e intrigante, come tutte le narrazioni di Gazzola, La ragazza del collegio torna allo stile ironico dei primi romanzi della saga e l’intreccio giallo è sicuramente avvincente e ben svolto.
Forse Alice è tornata perché richiesta a gran voce dai lettori della prima ora, ma anche dai fan della seconda ora che hanno conosciuto il personaggio grazie alla serie di Rai1.
Alessia Gazzola ha concepito un romanzo ponte tra l’Alice letteraria e quella televisiva per venire incontro alle esigenze delle due platee, ma questo connubio risulta comunque vincente.

Non è possibile immaginare se Alice tornerà di nuovo perché, come sempre, il finale è aperto. In ogni caso Gazzola riesce ad avvincere e a farsi leggere in poche ore.
Alice e i suoi desideri.
Ci pensate? Sono passati dieci anni dall’esordio dell’Allieva. Possiamo chiamarla ancora così? Di acqua, sotto i ponti, ne è passata tanta. CC, poi Arthur, poi di nuovo CC. Per sempre? Chi può dirlo… Il fatidico sì non è stato ancora pronunciato. E mai dire mai…

Alice e Claudio sono tornati dall’America perché la mitica Wally sta per andare in pensione e chi meglio di CC potrebbe prendere il suo posto? Anche se c’è un ostacolo da superare.

In tutto questo Alice dovrà “risolvere” il caso di una ragazza investita mortalmente da un pirata della strada. La ragazza frequentava un collegio esclusivo e le dinamiche non appaiono chiare. Per nulla.

Aggiungiamo il carico da novanta? Un bambino smarrito, abbandonato, che non parla nemmeno l’italiano. Semplice abbandono, appunto, o la sua storia è già complicata, nonostante la giovane età?
E poi Alice vorrebbe tanto avere un bimbo con Claudio, ma la natura sembra pensarla diversamente.

I tasselli andranno a posto? Potete scommetterci. Bisogna vedere, però, se le lacrime dell’allieva saranno di gioia o di dolore…

Alessia Gazzola torna con la “nostra” Alice e lo fa col suo solito stile, dolce e pacato ma anche duro, quando serve.
Inutile che vi descriva i protagonisti di questa piccola grande storia, ormai li conosciamo già. Ai neofiti, ovviamente, consiglio di prendere questo libro, ma di partire dal primo volume della mitica Alice.
Sarà un viaggio lungo dieci anni, ma breve perché lo stile di Alessia Gazzola è così fresco che le pagine voleranno, ve lo posso assicurare.

L’ennesimo capitolo di una saga che ha trafitto i cuori di migliaia di persone, grazie anche a una serie tv che ha dato i volti ai nostri amici.
Da leggere con calma, se ci riuscite. In attesa di nuovi capitoli da divorare. Di nuovo. Come sempre.
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