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Gli ultimi messaggi 24

2021-10-18 21:30:02
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2021-10-18 15:09:33La barca dipinta di blu di Gianluca Bota

Giraldi Editore, 2021 - Con una scrittura narrativa delicata ed essenziale seguiamo l’evoluzione di un giovane protagonista, affetto da dislessia, verso la sua maturazione.

La barca dipinta di blu (Giraldi Editore, 2021) è un tenero e commovente romanzo di formazione, esordio letterario di Gianluca Bota, di origine tarantine che vive a Bologna. Con una scrittura narrativa delicata ed essenziale seguiamo l’evoluzione di un giovane protagonista, affetto da dislessia, verso la sua maturazione.

Siamo nel 1997 e Bellaria cambiava colori, come ogni inizio estate a giugno, preparandosi a una città che sapesse accogliere i turisti: le spiagge da ripulire, ombrelloni e lettini, scivoli e altalene, i negozi adorni e i piccoli mercatini fin dalle prime ore del mattino. Luca con la sua bici percorreva spesso il porto: si fermava a osservare un pescatore che tirava con forza la cima di una piccola barca di legno.

Nascerà un’amicizia tra il dodicenne appena giunto da Bologna al seguito della famiglia e del nuovo lavoro del padre e Lupo, il pescatore, avanti negli anni, assorto nella cura e nella pitturazione del suo scafo di color blu, a rammendare le reti o in altre faccende attorno alla sua piccola barca.
Lupo ogni mattina era al porto e Luca lo raggiungeva. Gli piaceva ascoltare le storie di chi il mare lo aveva navigato e rimanere intento a guardare i colori del cielo “con l’orizzonte libero, pulito, senza ombre”. Nella sua vita precedente Lupo era stato un uomo impegnato nel lavoro tutto il giorno, dedicava poco tempo alla moglie e al figlio. Le sue origini in una famiglia di diplomatici gli avevano permesso da ragazzo di girare il mondo: Africa, Stati Uniti, Asia, Francia e i ricordi di quelle lontane esperienze non lo aveva mai abbandonato. Ogni volta Luca rimaneva affascinato e in silenzio all’ascolto delle interpretazioni della vita, delle cose, degli eventi: sembrava rendergli tutto semplice. Sai ragazzo, gli diceva, la barca è un luogo felice, è un’isola sulla quale tu sei il capo, dove le regole sono le tue e le emozioni sono infinite.
Luca migliorava negli anni, i disturbi dell’apprendimento nello scrivere e nel leggere sembravano essere sotto controllo. Diventava uomo sotto l’occhio vigile di Lupo, in in rapporto di una continua corrispondenza di sensi, dove ognuno dei due lasciava che l’altro lo aiutasse a migliorare.
In un viaggio del tempo, tra momenti temporali differenti, il destino vorrà che l’anziano pescatore si rivelerà una persona importante nella famiglia di Luca, in un racconto appassionante e romantico di un affetto ritrovato.
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2021-10-17 22:02:07I Migliori Canali Telegram ti aspettano
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2021-10-16 21:30:09
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2021-10-15 15:30:59Breve trattato sulla stupidità umana di Ricardo Moreno Castillo

Graphe.it Edizioni, 2021 - In poco più di cento pagine, il filosofo Castillo ci offre un saggio mirabile e educativo sulla stupidità che ha accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione e che oggi sembra aver maggior presa nelle ideologie correnti.

Un piccolo libro illuminante, coraggioso, ironico sul sfuggente tema della stupidità umana. Nelle poco più di cento pagine di Breve trattato sulla stupidità umana (Graphe.it Edizioni, 2021, trad. R. Russo), il filosofo Ricardo Moreno Castillo ci offre un saggio mirabile e educativo sulla stupidità che ha accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione e che oggi sembra aver maggior presa nelle ideologie correnti.

Ricardo Moreno Castillo, professore associato nella facoltà di matematica dell’Università di Madrid e dottore in filosofia, ha scritto saggi sulla matematica, sul pensiero e sulla filosofia. Nel Breve trattato sulla stupidità umana, la stupidità è spiegata come il più dannoso dei mali: non conosce limiti e deve essere combattuta, fermata, anche se la lotta può risultare impossibile. È la madre di ideologie che rifiutano il pensiero e la ragione, come populismi, nazionalismi, intolleranza, fanatismo e il femminismo da divano per arrivare alle ultime dottrine animaliste.
La stupidità diviene preoccupante anche quando diventa sistema, ed ecco che le carte costituzionali di un Paese possono arginare come dighe governanti stolti, che la storia ha insegnato essere stati la maggioranza, e con la barriera della ragione, delle leggi, impedire la distruzione della società civile. La stoltezza spiega gli eventi sconvenienti e le tragiche scelte, il rasoio di Hanlon difatti chiarisce che mai si deve attribuire alla malafede e alla cattiveria quel che si può adeguatamente spiegare con la stupidità. Essa si alimenta della propria sostanza, un conflitto impari con il giudizio, il buonsenso. Spesso la poca e scarsa intelligenza è più dannosa della cattiveria.
Gli stolti sono coloro che più disprezzano anche la memoria. È opinione che siano più felici degli intelligenti, ma è da non ritenerlo giusto. La felicità la si costruisce tirando fuori il meglio di sé, e per uno sciocco sarebbe complicato. Oscar Wilde, scrive Castillo, affermava che la vita è semplice, e la rendiamo complicata per colpa della parte stupida che tutti inevitabilmente abbiamo. Alche l’invidia è usata dagli stupidi per complicarsi la vita. Motivo per cui le buone idee impiegano molto tempo per farsi strada e diventare realtà. Nella vita quotidiana, vera, il male è spesso insensato e superficiale, e la stupidità quasi sempre malvagia. Il male è stupido e banale, per usare l’espressione di Hannah Arendt. La maggioranza delle stupidaggini vengono spesso annunciate come novità, anche se sono in verità molto poco nuove.

Il valore dello studio e della lettura sono essenziali per il nostro filosofo per abbandonare l’ignoranza, la stupidità e l’oscurantismo che ne deriva e favorire al contrario le idee. La ragione ha bisogno di apprendere sempre, di continuo, perché i contenuti del sapere sono i nutrienti dell’intelligenza. La memoria storica insegna di quante situazioni politiche stabili che sembravano solide, in men che non si dica sono venute meno.
Qualsiasi ricetta per contrastare la stupidità non offrirebbe garanzia, scrive infine il nostro autore, ma un metodo efficace per ostacolarla limitandone le cattive ideologie sono l’insegnamento delle dottrine dei grandi filosofi e il seguire i pensieri ad esempio di Goethe, di Cicerone e Montaigne.
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2021-10-13 21:45:02
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2021-10-13 15:20:05Perché si legge poco? Il pensiero di Umberto Galimberti

Gli italiani sono all’ultimo posto in Europa per la comprensione di un testo scritto. La causa? Si legge sempre di meno. Il filosofo, psicoanalista e scrittore Umberto Galimberti ha nuovamente sottolineato la problematica nella sua rubrica su Donna di Repubblica.

Non sempre i settimanali cosiddetti femminili, anche nel titolo, offrono solo spunti su moda/bellezza/cosmesi/arredamento/ floricultura/cucina. È il caso di Donna di Repubblica, che nell’ultima pagina del settimanale propone una rubrica curata da Umberto Galimberti, che non ha bisogno di presentazione.

Rispondendo a una lettrice che ha lavorato per anni al Dizionario di Tullio De Mauro pubblicato dalla UTET, che in seguito si è proposta con un progetto all’Università del Piemonte Orientale orientato alla comprensione del testo letterario inteso come competenza di base, nella sua risposta Galimberti inserisce molte notazioni sull’importanza della lettura.

Perché si legge poco? Il pensiero di Galimberti
Galimberti ha spesso parlato della lettura nei suoi interventi. Per chi volesse sentire il pensiero espresso direttamente dalla sua voce in video, ecco la risposta ad alcune domande sul tema in alcuni video riportanti stralci di un’intervista a cura dello psicologo e scrittore Luca Mazzucchelli.

Perché la letteratura è importante?
Secondo Galimberti, i sentimenti non si hanno per natura, ma si imparano. Come impararli? Dalla mitologia e dalle favole ascoltate da bambini. La lettura acquista quindi ancor più valore nella crescita intima dell’individuo nella comprensione delle conseguenze dei comportamenti e della declinazione delle diverse sfaccettature dei sentimenti e dell’animo umano.
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2021-10-11 15:28:10Gli anni della luce di Ulrike Renk

Tre60, 2021 - Ulrike Renk tratteggia la figura di una giovane donna caparbia e coraggiosa, protagonista di un romanzo basato sulla storia vera di una famiglia.

“Il destino di una famiglia” è il sottotitolo de Gli anni della luce (Tre60 2021, titolo originale Tage des Lichts: Das Schicksal einer Familie: 3, traduzione di Francesca Maria Gimelli). È il terzo della saga che ha preso il nome dal primo volume Gli anni della seta (Tre60 2020) e Gli anni di cristallo (Tre60 2021) della scrittrice tedesca Ulrike Renk, che ha venduto oltre 300 mila copie in Germania rimanendo in vetta alle classifiche per settimane.

Inghilterra. Agosto 1939. La guerra era alle porte, un altro conflitto scatenato dalla follia di Adolph Hitler. E per questo era fondamentale che la famiglia Meyer, il padre Karl, la madre Martha e la sorella Ilse raggiungessero Ruth in Inghilterra. Andare via dalla Germania dove la popolazione ebraica veniva considerata come nemica dai nazisti. Karl Meyer era prigioniero a Dachau e Ruth era l’unica che ancora poteva aiutarlo. Per settimane Ruth aveva raccolte tutte le carte importanti necessarie ai Mayer per ottenere la libertà. La guerra era come un’oscura nube temporalesca, che si avvicinava sempre più.

Ruth aveva diciotto anni e non aveva mai vissuto una guerra, ma i racconti dei suoi genitori e dei suoi nonni si erano impressi nella memoria. La guerra era sempre spaventosa, ma questa guerra, ormai imminente, sarebbe stata ancora più spaventosa di tutto ciò che l’aveva preceduta, soprattutto per gli ebrei. La ragazza pensava a suo padre Karl. Cosa ne sarebbe stato di lui? Ruth aveva già sentito alcuni racconti di gente che era stata nei campi di concentramento. Non erano prigioni, ma luoghi orrendi in cui le persone venivano torturate, patendo la fame, vivendo in condizioni ignobili, accalcate l’una sull’altra. Se l’igiene scarseggiava, in compenso abbondavano le malattie, che neppure venivano curate. Eppure nonostante tutto, Ruth sentiva nel proprio cuore che sarebbe riuscita a salvare la sua famiglia.

Ulrike Renk con stile scorrevole ed empatico tratteggia una figura di giovane donna caparbia e coraggiosa, protagonista di un romanzo basato sulla storia vera di una famiglia. La resiliente e determinata Ruth non si arrende, portare in salvo la famiglia è solo il primo gradino della lunga scalinata che avrebbe condotto i Meyer negli Stati Uniti. La storia della famiglia Meyer, del resto, è emblematica di quella di molte centinaia di migliaia di famiglie ebree e non va dimenticata. Per tutta la vita sia Ruth sia Ilse Meyer hanno raccontato i loro ricordi, della Germania nazista, dell’Olocausto, del loro trasferimento forzato, della fuga, delle paure e delle perdite.
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2021-10-08 15:29:21Ottobre 2021: festival, fiere ed eventi letterari da non perdere

Ottobre 2021 porta con sé molti Festival, fiere ed eventi letterari; scopriamo quali sono i più importanti e quelli da non perdere.

Ottobre 2021 si sta avvicinando e porta con sé diversi festival, fiere ed eventi letterari, tutti da non perdere.
Una stagione ricca di eventi dal vivo che animeranno tante città italiane: da Pisa a Cagliari, da Torino a Palermo, sono molte le città italiane che faranno da cornice a questi momenti dedicati al mondo della letteratura e dell’editoria.
Dopo lo stop durato più di un anno e dopo una ripresa incerta, potersi rincontrare e affrontare dibattiti costruttivi assume sicuramente un significato ancora più profondo. Andiamo quindi a scoprire quali sono gli eventi letterari più importanti del mese di ottobre 2021.

Ottobre 2021: ecco gli eventi letterari più importanti
Dal 1° al 3 ottobre a Pisa si terrà la 19ª Edizione del Pisa Book Festival, salone dell’editoria indipendente, da anni punto di riferimento per l’universo letterario. I visitatori potranno incontrare agli Arsenali Repubblicani gli editori indipendenti con i loro libri, mentre al Museo delle Navi e a Palazzo Blu assistere agli incontri con gli autori e alle loro presentazioni.
Dal 2 al 10 ottobre a Sant’Elpidio a Mare si terrà invece Libri a 180 Gradi, la terza edizione del Festival letterario ideato e diretto da Giulia Ciarapica. In questo 2021 ci si concentrerà su libri da cui sono stati tratti film partendo dalla convinzione del ruolo chiave della cultura dello sguardo. Domenica 10 ci sarà la premiazione del vincitore della prima edizione del Premio Libri a 180 Gradi per giovani scrittori, in compagnia della scrittrice Silvia Avallone.
Dal 7 al 10 ottobre, a Cagliari, si potrà partecipare alla 15ª Edizione di Tuttestorie, il Festival della letteratura dedicato ai ragazzi. Un’occasione unica di incontro per tutti i bambini e ragazzi da 0 a 16 anni. Il programma prevede appuntamenti con ospiti internazionali fra scrittori, illustratori, artisti, narratori, musicisti, attori, danzatori, scienziati, musicisti, giornalisti, ma anche incontri, laboratori, spettacoli, narrazioni, performance, mostre ed eventi speciali che saranno dedicati nel 2021 al tema del Viaggio.
Dall’8 al 12 ottobre a Perugia si terrà invece la 27ª di Umbria Libri , tre giorni di incontri, presentazioni, dibattiti e reading sul ruolo delle donne nella letteratura e nel mondo della cultura. La rassegna editoriale e culturale, promossa dall’assessorato alla cultura della Regione Umbria, si sposterà poi dal 29 al 31 ottobre alla Biblioteca comunale di Terni.
Dall’8 al 10 ottobre, potremo invece assistere alla 5ª Edizione di Libropolis, che si terrà a Pietrasanta, in provincia di Lucca. Tre giorni immersi nel mondo dell’editoria, in compagnia dei grandi nomi del giornalismo e della cultura italiana. Conferenze e presentazioni di libri per capire il mondo e le sue contraddizioni.
Dal 14 al 18 ottobre si terrà a Torino uno degli eventi letterari più importanti, ossia il Salone del Libro. Ospiti nazionali e internazionali, incontri con editori e autori e anche attività nelle scuole: il Salone del libro è tutto questo e molto altro da scoprire.
Dal 16 al 23 ottobre a Pordenone, si terrà invece la 27ª edizione del Festival Dedica. In questo 2021 sarà completamente dedicato a Paolo Rumiz, giornalista, scrittore e viaggiatore triestino dalle singolari doti di narratore e dalla scrittura intensa e coinvolgente. Dedica offre al pubblico la possibilità di approfondire la conoscenza di un personaggio di spicco nel mondo della letteratura, con incontri e convegni.
Dal 18 al 24 ottobre a Omegna, si potrà partecipare all’8ª Edizione del Festival Gianni Rodari, momento dedicato alla letteratura per ragazzi. Dieci giorni all’insegna della fantasia e della buona editoria, con molti appuntamenti, incontri, laboratori e
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2021-10-06 15:32:13La stagione dei ragni di Barbara Baraldi

Giunti, 2021 - Torino, estate 1988. Il ponte dedicato a Vittorio Emanuele I viene completamente invaso dai ragni. Cosa significa?
L’ennesimo colpo da maestro di un’autrice che ha tantissime cose da dire.


La stagione dei ragni di Barbara Baraldi (Giunti, 2021) racconta di uno strano fenomeno.

1988. Torino, estate. Un giorno come tanti, con il caldo che la fa da padrone. Però accade qualcosa, qualcosa di strano: il ponte dedicato a Vittorio Emanuele I viene completamene invaso dai ragni. Un fatto anomalo, che non ha precedenti. Cosa significa?
Nel frattempo il sostituto procuratore Francesco Scalviati si trova sulla scena di un crimine; le vittime sono due fidanzati che si erano appartati in auto. Purtroppo non è il primo caso di quel genere e la cosa inizia ad assumere sembianze preoccupanti.
Una bella gatta da pelare, soprattutto in questo periodo.
Francesco, infatti, sta per diventare padre e le sue giornate sono un vero e proprio giro sulle montagne russe.
Leda è una giornalista con un passato burrascoso alle spalle. E vuole saperne di più, sul caso.
Isaak Stoner è un analista dell’FBI, un uomo che agisce a modo suo.
Non scordate che, al tempo, non c’erano tecnologie stile CSI, i malviventi avevano molte più probabilità di farla franca.
Finché, appunto, non si è cominciato a ragionare in altri modi.
Il tempo scorre inesorabile: Francesco riuscirà a risolvere il caso prima diventare padre? Il caso porterà conseguenze, nella sua vita?

Barbara Baraldi ci porta indietro nel tempo di qualche decennio, giusto poco prima che vedesse la mitica Aurora, creatura nata dalla sua penna. E dal suo cuore.
Una storia che ci imprigionerà dolcemente ma con decisione fin dall’inizio, personaggi che usciranno dalle pagine e ci narreranno le loro storie, rendendoci protagonisti assieme a loro di pagine concitate.

La stagione dei ragni è un libro in puro stile Baraldi. E non ci si può aspettare di meno, dalla regina del gothic. L’ennesimo colpo da maestro di un’autrice che ha tantissime cose da dire. E le dice a modo suo. Ed è il modo migliore.
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