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⁣Breve trattato sulla stupidità umana di Ricardo Moreno Castil | Cultura News ™

Breve trattato sulla stupidità umana di Ricardo Moreno Castillo

Graphe.it Edizioni, 2021 - In poco più di cento pagine, il filosofo Castillo ci offre un saggio mirabile e educativo sulla stupidità che ha accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione e che oggi sembra aver maggior presa nelle ideologie correnti.

Un piccolo libro illuminante, coraggioso, ironico sul sfuggente tema della stupidità umana. Nelle poco più di cento pagine di Breve trattato sulla stupidità umana (Graphe.it Edizioni, 2021, trad. R. Russo), il filosofo Ricardo Moreno Castillo ci offre un saggio mirabile e educativo sulla stupidità che ha accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione e che oggi sembra aver maggior presa nelle ideologie correnti.

Ricardo Moreno Castillo, professore associato nella facoltà di matematica dell’Università di Madrid e dottore in filosofia, ha scritto saggi sulla matematica, sul pensiero e sulla filosofia. Nel Breve trattato sulla stupidità umana, la stupidità è spiegata come il più dannoso dei mali: non conosce limiti e deve essere combattuta, fermata, anche se la lotta può risultare impossibile. È la madre di ideologie che rifiutano il pensiero e la ragione, come populismi, nazionalismi, intolleranza, fanatismo e il femminismo da divano per arrivare alle ultime dottrine animaliste.
La stupidità diviene preoccupante anche quando diventa sistema, ed ecco che le carte costituzionali di un Paese possono arginare come dighe governanti stolti, che la storia ha insegnato essere stati la maggioranza, e con la barriera della ragione, delle leggi, impedire la distruzione della società civile. La stoltezza spiega gli eventi sconvenienti e le tragiche scelte, il rasoio di Hanlon difatti chiarisce che mai si deve attribuire alla malafede e alla cattiveria quel che si può adeguatamente spiegare con la stupidità. Essa si alimenta della propria sostanza, un conflitto impari con il giudizio, il buonsenso. Spesso la poca e scarsa intelligenza è più dannosa della cattiveria.
Gli stolti sono coloro che più disprezzano anche la memoria. È opinione che siano più felici degli intelligenti, ma è da non ritenerlo giusto. La felicità la si costruisce tirando fuori il meglio di sé, e per uno sciocco sarebbe complicato. Oscar Wilde, scrive Castillo, affermava che la vita è semplice, e la rendiamo complicata per colpa della parte stupida che tutti inevitabilmente abbiamo. Alche l’invidia è usata dagli stupidi per complicarsi la vita. Motivo per cui le buone idee impiegano molto tempo per farsi strada e diventare realtà. Nella vita quotidiana, vera, il male è spesso insensato e superficiale, e la stupidità quasi sempre malvagia. Il male è stupido e banale, per usare l’espressione di Hannah Arendt. La maggioranza delle stupidaggini vengono spesso annunciate come novità, anche se sono in verità molto poco nuove.

Il valore dello studio e della lettura sono essenziali per il nostro filosofo per abbandonare l’ignoranza, la stupidità e l’oscurantismo che ne deriva e favorire al contrario le idee. La ragione ha bisogno di apprendere sempre, di continuo, perché i contenuti del sapere sono i nutrienti dell’intelligenza. La memoria storica insegna di quante situazioni politiche stabili che sembravano solide, in men che non si dica sono venute meno.
Qualsiasi ricetta per contrastare la stupidità non offrirebbe garanzia, scrive infine il nostro autore, ma un metodo efficace per ostacolarla limitandone le cattive ideologie sono l’insegnamento delle dottrine dei grandi filosofi e il seguire i pensieri ad esempio di Goethe, di Cicerone e Montaigne.