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Paolo Curtaz

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Indirizzo del canale: @paolocurtaz
Categorie: Religione
Lingua: Italiano
Abbonati: 881
Descrizione dal canale

Scrittore e teologo, cercatore di Dio, inquieto per grazia.

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Gli ultimi messaggi 39

2021-10-26 10:38:23
55 views07:38
Aprire / Come
2021-10-26 10:38:23 Il regno di Dio, il luogo in cui Dio regna, parte dalle piccole cose, apparentemente insignificanti, ma che possiedono una forza intrinseca capace di diventare albero e pane per gli altri. Spesso, fra noi cristiani, cadiamo nella trappola dei numeri, dei conteggi, delle statistiche. Ma il regno sfugge a queste logiche, più attento ad essere che ad apparire. Allora possiamo anche noi gettare il piccolo seme della Parola nel contesto in cui viviamo, senza passare per degli esaltati ma offrendo a chi ci sta attorno una visione diversa, alta, altra della vita. Allora possiamo anche noi essere lievito, mischiati alla pasta che è l’umanità, senza sentirci diversi, senza volere che tutto sia lievito. Basta un piccolo seme, basta una risibile quantità di lievito per far crescere un albero, per far gonfiare una fragrante forma di pane. Possiamo farlo, certo, felici come dei bambini nel vedere che le piccole cose che facciamo lo Spirito fa crescere e diventare luogo di accoglienza e cibo.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 13,18-21
57 views07:38
Aprire / Come
2021-10-25 10:27:03
È curva, la donna. Tace, prostrata dal dolore e dalla vergogna, dallo stigma sociale e dalla commiserazione. È curva, prigioniera del suo stato di salute e dalla sua condizione sociale. L’unica che la vede è il Signore Gesù e la libera, la guarisce, la mette diritta. Sì, ora è “dritta”, recupera salute e dignità, visibilità e attenzione. Ora è davvero figlia, non asino o bue che, pure, anche di sabato sono slegati per essere condotti ad abbeverarsi. Ora si disseta, la donna, libera dai condizionamenti di una società rigidamente maschilista che le impediva di vivere in tutta la sua dignità. È così, il Dio di Gesù: un liberatore di schiavi, un raddrizzatore di curvature, un restitutore di dignità. È così il nostro Dio: pone le persone al centro, non le regole, fossero anche regole divine. Anche noi, come la folla, ci meravigliamo e ci vergogniamo per tutte le volte che, come suoi discepoli, rinchiudiamo Dio nei recinti delle norme e delle prescrizioni.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 13,10-17
196 views07:27
Aprire / Come
2021-10-24 10:49:41
Si ferma Gesù, non tira diritto.
Si ferma ai margini, si ferma, se qualcuno lo invoca. Si ferma, sente bene la voce di Bartimeo che, urlando, sovrasta il parlottio della folla. E ordina alla folla di chiamarlo. E la folla obbedisce. Da muro diventa finestra. Regala il proprio sguardo al cieco. E la parola alla Parola.
@paolocurtaz

Commento completo al #vangelodelladomenica :
https://bit.ly/commento_24ottobre
112 views07:49
Aprire / Come
2021-10-23 09:41:38
Il male non è una punizione divina, né il dolore un’incomprensibile errore dell’armonia del Creato. Gesù non asseconda l’idea molto diffusa (allora e ancora oggi) che le disgrazie umane abbiano come causa l’intervento divino. Perché soffriamo? Questa domanda rimane senza risposta (ma davvero vogliamo risposte? Vorremmo non soffrire!) ma Gesù offre un’indicazione: quando sperimentiamo la fragilità di ciò che siamo, invece di prendercela con Dio, il fato, gli eoni, accogliamo come un richiamo quanto accade, per poter vivere con maggiore verità la vita e portare frutto. Dio ha pazienza con noi e insiste, concimando il nostro albero interiore per passare dalla lamentazione e il vittimismo alla fioritura di una vita consegnata all’Amore.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 13,1-9
43 views06:41
Aprire / Come
2021-10-22 10:37:51
Sappiamo giudicare da noi stessi quello che è giusto. Non abbiamo bisogno di ricorrere sempre a Dio, di scomodarlo, di convincerlo, di irretirlo. Non dobbiamo nominare il nome di Dio invano, cioè a vanvera, chiedendogli di fare ciò che potremmo benissimo fare da soli. Dio, il nostro Dio, è colui che ci tratta da adulti, che ci rende capaci, che ci crede capaci di vivere una vita corretta, luminosa, a partire da ciò che è essenziale nel Vangelo, per poi declinare le parole del Maestro nella quotidianità, nelle scelte concrete, nella vita reale. Siamo resi capaci di concretizzare i valori fondanti del Vangelo, siamo chiamati a discernere quanto succede, come sappiamo interpretare l’evoluzione della meteo. Quindi, cortesemente, smettiamola di chiedere l’intervento divino per cose che potremmo tranquillamente risolvere noi.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,54-59
235 views07:37
Aprire / Come
2021-10-21 09:57:19
La fede non è un anestetico o un antidepressivo. Non è rassicurante, accomodante, statica. Non ci insegna a diventare buoni, non è un manuale per i bravi ragazzi. È sale, non miele, come scrive l’amico don Luigi Epicoco. Gesù chiede ai discepoli di vegliare e di tenere duro perché seguire lui, il Cristo, può causare qualche reazione avversa e suscitare qualche antipatia di troppo. Lo sanno le prime comunità dell’Asia minore travolte dalla persecuzione. Lo hanno già sperimentato i discepoli del Signore guardati con sospetto dai responsabili religiosi del giudaismo. Lo sappiamo noi, se davvero si vede il Vangelo nei nostri gesti, che vivere di Dio non va tanto di moda. Soprattutto quando non rientra nella logica del pensiero unico che si sta imponendo. È un fuoco divorante il Vangelo, che arde, brucia, illumina, consuma. È vita nuova e piena che sostituisce anche le relazioni famigliari.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,49-53
319 views06:57
Aprire / Come
2021-10-20 10:13:24 Vegliare in attesa della venuta del Signore. Quella definitiva nella gloria, certo ma, anche, quella quotidiana: la sua presenza nel nostro cuore, nella nostra anima. Vegliare perché la vita appesantisce il cuore, offusca lo sguardo interiore, lo sappiamo bene. E oggi con tutte le distrazioni, il caos, la confusione, il rischio, diventa difficile anche solo l’accorgersi di avere un’anima. Fa bene il Signore a richiamare alla vigilanza. Ovviamente parla degli altri, dei tanti senza-Dio che incontriamo. Io, modestamente, con fatica ma ci provo a vegliare. Così deve avere pensato Pietro, rassicurato di essere da tempo nel gruppo dei discepoli. Tenero… E il Signore richiama lui e noi ad una verità scomoda: proprio noi che abbiamo ricevuto di più, che abbiamo conosciuto la bellezza delle Parola rischiamo di addormentarci, di sederci, di abituarci. Se l’invito a vegliare è per tutti, per noi è molto più forte e vincolante. Ci è stato dato tanto perché portiamo molto frutto, ricordiamocelo.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,39-48
136 views07:13
Aprire / Come
2021-10-20 10:13:22
136 views07:13
Aprire / Come
2021-10-19 10:36:48
Lo so bene. È lunga la vita, anche se diciamo che il tempo corre e ci sfugge di mano. No, non è così. Al contrario. La vita è lunga, soprattutto quando facciamo fatica. Il tempo della gioia, invece, è breve e vorremmo durasse per sempre. E credere non è semplice, essere discepoli richiede disciplina, allenamento, costanza, fiducia. Lo sa bene il Maestro Gesù: ci conosce nel profondo, sa di cosa siamo plasmati, sa che orientare il nostro cuore a Dio richiede costanza. Allora ci ammonisce: tenete duro, fatelo come chi aspetta uno sposo, fatelo sapendo che verrà prima dell’alba. A volte, come cristiani in occidente, abbiamo l’impressione di vivere una lunga notte, un tempo indefinito di crisi, di ricerca di identità, di irrilevanza. Eppure proprio nella notte le cose si fanno più chiare, si smorzano i rumori (soprattutto quelli dell’anima), la mente di acquieta. Non siamo soli a vegliare, non siamo soli ad attendere… Tornerà, lo sposo.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,35-38
303 views07:36
Aprire / Come