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Paolo Curtaz

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Indirizzo del canale: @paolocurtaz
Categorie: Religione
Lingua: Italiano
Abbonati: 881
Descrizione dal canale

Scrittore e teologo, cercatore di Dio, inquieto per grazia.

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Gli ultimi messaggi 30

2021-12-19 11:34:56
Siamo benedetti noi che accogliamo la sua presenza.
Siamo beati perché crediamo.
È tutto magnifico.

Maria lo sa. E con lei Giuseppe. E Zaccaria. Ed Elisabetta.
E io.
@paolocurtaz

Commento completo al #vangelodelladomenica:
https://bit.ly/commento_19dicembre
198 views08:34
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2021-12-18 11:00:47 Sono due le annunciazioni nei vangeli, una al femminile e una al maschile. Perché Dio rispetta le nostre diversità, le peculiarità, le sfumature dell’essere al femminile e al maschile. Matteo, ebreo che scrive per ebrei, ha a cuore il ruolo del padre, vuole mostrare che la particolare nascita di Gesù fa parte di un progetto che chiede il coinvolgimento di una coppia. Giuseppe, uomo giusto, che, cioè, non giudica secondo le apparenze, ha deciso in cuor suo di non rispettare la Legge degli uomini che avrebbe preteso la morte o almeno la messa la bando della sua promessa sposa infedele e di rigettare Maria. Dopo questa scelta sofferta, durante il sonno, capisce cosa sta veramente accadendo. Sarà lui, dice l’angelo, a dare il nome a Gesù. Dare il nome, in Israele, significa determinare la natura, definire il carattere. Giuseppe, figura solo apparentemente marginale nel Vangelo, ne diventa il protagonista. Anche noi, nella semplicità, siamo chiamati a definire, ad educare, ad orientare la nostra vita e quella di chi abbiamo accanto ad una comprensione più profonda.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Mt 1,18-24
183 views08:00
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2021-12-18 11:00:45
182 views08:00
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2021-12-17 09:34:13 Inizia il conto alla rovescia per il Natale ormai alle porte. Natale forzatamente propostoci come la festa della famiglia, della bontà, che trasuda belle immagini e buoni sentimenti. Bene, sia, d’accordo: ci facciamo doni perché Dio si è fatto dono, accendiamo le luci perché la luce è entrata nella nostra vita. Ma, vi prego, ascoltiamo anche la nostra anima, lasciamo che questo Cristo ancora nasca nei nostri cuori. Lasciamoci amare, ancora una volta. E Matteo ci ricorda che la scelta di Dio di diventare uomo è l’ultimo atto di una storia d’amore che viene da molto lontano attraverso le storie di uomini e donne cercatori di Dio che in qualche modo hanno contribuito a realizzare una Storia di salvezza. Ascoltando quell’elenco di nomi astrusi restiamo perplessi ma il significato è preciso e destabilizzante: Dio si comunica all’umanità non attraverso le gesta eroiche e roboanti di semidei ma attraverso le vite, a volte poco esemplari, di persone che accolgono il suo progetto. Fino a noi oggi, se lo desideriamo.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Mt 1,1-17
215 views06:34
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2021-12-17 09:34:12
214 views06:34
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2021-12-16 11:30:18
239 views08:30
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2021-12-16 11:30:18 Gesù è ammirato da Giovanni Battista, dalla sua coerenza, dalla sua forza interiore. È in attesa di morte per iniqua decisione della perfida Erodiade e del suo amante-fantoccio, il re Erode Antipa. Giovanni è pieno di dubbi perché teme di essersi sbagliato riguardo al Messia. La sua è una vita consumata, apparentemente perdente e perduta. Eppure crede. Chiede. Attende. La nostra vita non si misura dai risultati, dalle conquiste, dagli scatti in carriera. Ma dall’accogliere la Parola che illumina, scalda, consuma. Giovanni è stato voce imprestata alla Parola, il suo cuore è stato il luogo in cui Dio ha potuto raggiungere il suo popolo. E così è avvenuto: migliaia di cercatori, di irrequieti hanno superato gli indugi e si sono fatti battezzare chiedendo per sé conversione e perdono. Tutti, eccetto i farisei e i dottori della Legge di ieri e di oggi che non si lasciano mai provocare dalla profezia, preferendo i loro piccoli recinti autoreferenziali e sterili.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 7,24-30
249 views08:30
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2021-12-15 11:44:23 Se lo è chiesto il più grande fra i nati di donna, l’ultimo dei profeti. Se lo è chiesto dal profondo di una cella buia e umida, in attesa di venire decapitato. Perché non si capacitava di quel Messia così diverso da quanto tutti si aspettavano. Giovanni aveva promesso fuoco divorante, alberi infruttuosi tagliati alle radici, resa dei conti e, invece, il mite Gesù parlava di perdono, di pazienza, di compassione. Sei tu? Manda a dire al Nazareno. O dobbiamo aspettarne un altro? E mi pongo la stessa domanda preparando il mio ennesimo, inutile Natale. Me lo chiedo quando vedo che duemila anni di cristianesimo non hanno piegato o illuminato il cuore degli uomini. Me lo chiedo vedendo il Vangelo dimenticato, ignorato nel nostro Occidente impigrito e scettico. Me lo chiedo e me lo posso chiedere se anche il Battista se lo è chiesto. E il Signore risponde a lui e a me: guardati intorno. Guarda i segno del Regno che avanza, guarda l’amore che cambia le vite, guarda quanto Regno è stato costruito. Guarda.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 7,19-23
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2021-12-15 11:44:23
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2021-12-14 11:58:51 Esiste un modo abitudinario di vivere la fede, ripetitivo, a volte stantio. Fatto di buone e sante abitudini, di devozioni collaudate, di buone intenzioni. Ma anche di apparenza, di belle mascherine, di chi pensa che davanti a Dio occorra vestire l’abito del bravo ragazzo. E poi esiste il figlio ribelle della parabola, stufo di quella piccola vigna che da’ tanto lavoro e non rende nulla, stufo del padre anziano che non riesce più a seguirla e chiede a lui, una volta tornato da una lunga e snervante giornata di lavoro in ufficio, di occuparsene. Allora freme il figlio, snervato, fa capire che non ha tempo e che non gli importa della vigna. Ma poi riflette e va ad aiutare il vecchio padre. Un figlio schietto, finanche irrispettoso, ma che capisce, che va oltre, che asseconda. Smettiamola, allora, di indicare come modello il figlio che sorride e annuisce senza fare nulla. O ci vedremo superare, sulla via della luce, da quelli che guardiamo con disprezzo dall’alto in basso e che, invece di badare all’apparenza, vivono la sostanza.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Mt 21,28-32
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