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Giovani di Parola

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Categorie: Religione
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Il nuovo Canale ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! #GiovaniDiParola

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Gli ultimi messaggi 61

2021-09-17 22:00:07 SABATO 18 SETTEMBRE 2021
San Giuseppe da Copertino

Dal Vangelo secondo Luca (8, 4-15)

In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un'altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Parola del Signore.

Quanto è importante trovare il modo giusto di dire le cose? Spesso non ce ne rendiamo conto, ma è sempre fondamente scegliere con cura le parole affinché chi ci ascolta comprenda!
Lo aveva capito bene Gesù che parlava alle folle con parabole...un linguaggio semplice, fatto per tutti, chiaro. Una conversazione fatta di storie: quante cose hanno ancora da dire le storie a grandi e piccini!
La parabola del seminatore ad esempio è da leggere e rileggere ad ogni età ed ogni volta chiedersi: oggi che terreno sono?
Di cosa è fatto il mio cuore?
Dove viene seminata la Parola di Dio?
Occorre rispondere con sincerità a questa domanda, senza paura della verità! Non sempre il nostro cuore è il terreno buono, ma sempre scoprendoci terreno non buono possiamo prenderci cura del nostro cuore, lavorarlo, prepararlo a ricevere ogni Parola che esce dalla bocca di Dio ed a farla fruttare.
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2021-09-16 22:01:01
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2021-09-16 22:00:10 VENERDÌ 17 SETTEMBRE

Dal Vangelo secondo Luca (8,1-3)

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Parola del Signore.

Per essere apostoli è necessario essere discepoli, anche quando restare con Gesù non conferma le nostre aspettative! È un principio chiaro legato agli sforzi missionari di Gesù e del suo manipolo di pescatori, zeloti, ex esattori delle tasse… aspiranti annunciatori del Vangelo, evangelizzatori, duemila anni fa come oggi.
La sottolineatura della presenza di “alcune donne” insieme ai Dodici conferma che la sequela di Gesù non dipende dal sesso, dallo status sociale, dalla famiglia di provenienza, ma dal desiderio di stare con lui, di compiere in lui una conversione costante, di riconoscere che l’incontro vero e profondo con Gesù è come un anno zero nella storia della nostra vita.
Ognuno di noi, ogni battezzato è discepolo missionario, chiamato nelle pieghe della propria vita a predicare e annunciare il Vangelo, la buona notizia. Orientiamo le nostre azioni quotidiane, le nostre attività pastorali, allo scopo di essere noi - e fare altri - discepoli missionari del Signore!
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2021-09-15 22:01:01
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2021-09-15 22:00:10 GIOVEDÌ 16 SETTEMBRE 2021
Santi Cornelio e Cipriano

Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50)

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». Parola del Signore.

Immaginare la scena di questo Vangelo non è facile, cercare di capire i particolari, provare ad intuire la completa straordinarietà di quanto sta accadendo è la chiave per comprendere la buona notizia di questi versetti. La donna compie verso Gesù una serie di gesti che esprimono il suo amore per Lui, tanto da creare imbarazzo. Pur consapevole di questo, delle allusioni dei presenti, la donna non si ferma, non tentenna, compie questo omaggio tutto particolare nei confronti di Gesù. C’è un dolore dentro lei che la spinge a piangere, c’è un desiderio di perdono che la conduce ad amare ancora di più.
Non c’è tristezza che non possa essere trasformata in gioia vera, non c’è dolore che non possa diventare amore, non c’è peccato che non possa essere perdonato! Dio perdona sempre, solo noi possiamo fermare questo circolo di misericordia: quando ci convinciamo di non aver bisogno del perdono di Dio e quando ci disperiamo, a tal punto, da credere di non poter essere perdonati da Lui.
All’inizio di questo anno scolastico, universitario, lavorativo e pastorale, prova ad immedesimarti nella donna del Vangelo chiedi pace e cerca il perdono, anche sacramentale… potrai scoprire quanto amore c’è ancora da cospargere, come unguento profumato, nella vita di tutti i giorni, sui piedi di quel Gesù che ti è accanto!
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2021-09-14 22:01:01
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2021-09-14 22:00:10 MERCOLEDÌ 15 SETTEMBRE 2021
Beata Vergine Maria Addolorata

Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-27)
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Parola del Signore.

È difficile comprendere il dolore di una madre che perde il proprio figlio. Ma Maria è lì, sotto la Croce, e partecipa alle sofferenze di Gesù, ricordando la profezia di Simeone: "anche a te una spada trafiggerà l’anima" (Lc 2,35).
Nel momento di più grande dolore Gesù chiede a Maria qualcosa di più, le chiede di essere madre del suo discepolo, di tutti i suoi, di ognuno di noi, di tutta la Chiesa! Una responsabilità che la porterà a vivere qualcosa di nuovo, proprio dai piedi della Croce: Maria, nella sofferenza, è chiamata a non chiudersi nel dolore, ma ad emanare, attraverso la sua ferita, nuova luce. Una crisi, un trauma, una "esperienza-limite" possono diventare l'inizio di una nuova vita, perché non finirà così: se moriamo in Cristo, risorgeremo con Lui.
Negli eventi quotidiani, soprattutto in quelli più dolorosi, affidiamoci a Maria... non è solo devozione, non è una preghiera irrazionale o da sempliciotti, ma è dimostrazione della necessità di sentire costantemente l'affetto della nostra mamma celeste, disposta a rimanere sotto la nostra croce come ha fatto con Gesù, il suo unico figlio.
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2021-09-13 22:01:01
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2021-09-13 22:00:11 MARTEDÌ 14 SETTEMBRE 2021
Esaltazione della Santa Croce

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,13-17)

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». Parola del Signore.

Spesso, come per Nicodemo, il "sentirci perduti" è parte della nostra quotidianità, ci sentiamo un po' allo sbando e vaghiamo convinti che ci manchi sempre qualcosa, senza accorgerci che proprio quel pezzo mancante ci rende ciò che siamo e ci fa vivere da cercatori, invece che da annoiati "scrollatori" di bacheche social.
È questa l'esperienza di ciascuno di noi ed è anche il vissuto del popolo di Israele che, nel deserto, ha scoperto quanto sia cara la vera libertà. L'invito del Vangelo è di alzare lo sguardo verso la Croce, verso quell'uomo che ha offerto tutto se stesso, compresa la sua libertà, per la nostra salvezza, perché nel dono potessimo davvero trovare noi stessi.
Sembra un paradosso, ma ciò che si è compiuto sulla Croce non è una sconfitta, ma la più grande vittoria. Per questo la Croce va esaltata, perché è amore allo stato puro, è la garanzia per la vita eterna, è il modo per essere finalmente salvati e non sentirsi più persi, ma costantemente accompagnati... per questo "portiamo" il crocifisso, per questo è il nostro segno di riconoscimento!
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Aprire / Come
2021-09-12 22:00:07

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