2021-09-18 22:00:05
DOMENICA 19 SETTEMBRE 2021
XXV Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,30-37)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
"Di che cosa stavate discutendo per la strada?"
Per Gesù la parola "strada" non ha lo stesso significato che per i discepoli: essi pensano alla loro carriera, Gesù pensa alla croce.
Quella croce che loro non riescono a concepire o non vogliono accettare, quella croce alla quale Gesù cerca di prepararli, quella croce ai piedi della quale scapperanno tutti (tranne Giovanni, il discepolo amato!), proprio perché nessuno riuscirà a comprendere davvero cosa vuol dire morire e poi risorgere dai morti.
Quante volte anche noi non accettiamo una strada che porta alla croce? Quante volte non riusciamo a vedere la resurrezione oltre la croce? Quante volte ci perdiamo dentro le nostre manie di grandezza?
Siamo come i discepoli: discutiamo tra noi chiedendoci chi sia il più grande, non vogliamo soffrire, vogliamo solo primeggiare.
Eppure, servire è regnare!
Insegnaci, Signore, ad essere come quel bambino che Gesù abbraccia e mette al centro della scena. Gesù non sceglie il bimbo per la sua grazia, per il suo sorriso, per la sua purezza, lo sceglie piuttosto per la sua fragilità, per la sua debolezza, per la sua dipendenza totale dagli altri. Donaci, Signore, di saper mettere a nudo ogni nostra povertà e di affidarla alle tue braccia; fa' che sappiamo lasciarci abbracciare da te così come siamo, con le nostre croci, con i nostri limiti, con tutta la nostra piccolezza. Salvaci dall'ossessione dei primi posti e della grandezza! Donaci la grazia di saper dipendere totalmente da te soltanto! Donaci di saperti amare davvero! Donaci di saperci fidare di Te!
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