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Giovani di Parola

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Indirizzo del canale: @giovaniparola
Categorie: Religione
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Il nuovo Canale ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! #GiovaniDiParola

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Gli ultimi messaggi 60

2021-09-22 22:00:06 GIOVEDÌ 23 SETTEMBRE 2021
San Pio da Pietralcina

Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9)

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore

Erode è incuriosito dal "rabbì" Gesù, sente la gente che ne parla, vorrebbe vederlo, ma il suo non è il desiderio profondo di chi cerca la verità. Erode è annoiato dal suo potere, dalla sua fama, dalla sua ricchezza, la sua è solo la richiesta viziata e capricciosa di un potente. Erode è curioso, ma non è disposto a mettersi in gioco, aspetta che Gesù arrivi, magari, per fargli tagliare la testa e poi tornare a godere degli spettacoli e dei balli, come aveva fatto con Giovanni Battista. Signore rendici liberi dalle passioni che ci annebbiano il cuore, salvaci dalla tentazione del potere che diventa sopraffazione, tu che sei venuto per servire e non per essere servito!
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2021-09-21 22:00:06
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2021-09-21 22:00:06 MERCOLEDÌ 22 SETTEMBRE 2021

Dal Vangelo secondo Luca (9,1-6)

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Parola del Signore

A chi soffre non si può annunciare una speranza senza toccare anche la sua sofferenza. Ad un affamato non si può raccontare Cristo rimanendo indifferenti alla sua fame. Un medico è tale quando ti fa comprendere la situazione in cui ti trovi e prova ad aiutarti. Si comprende, allora, perché i missionari hanno sempre unito all’annuncio cristiano una intensa attività sociale e spirituale. Il Papa, durante il suo viaggio in Slovacchia, ha visitato una città dove sono presenti i salesiani e ha rivolto loro queste parole: “Grazie, don Peter, di averci parlato dei centri pastorali, dove non fate assistenzialismo sociale, ma accompagnamento personale”. La buona riuscita di ogni annuncio cristiano non si fonda sui mezzi a nostra disposizione o sulle circostanze favorevoli. Bensì si costruisce sulla fiducia di colui che ti ha inviato, che continua ad inviare ancora oggi. Attenti a non essere ricchi di mezzi e poveri di fiducia!
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2021-09-20 22:00:07
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2021-09-20 22:00:07 MARTEDI’ 21 SETTEMBRE 2021
San Matteo Apostolo ed Evangelista

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9, 9-13)

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: "Misericordia io voglio e non sacrifici". Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore.

A commentare il Vangelo di oggi basterebbero alcune righe tratte dalla prima lettura: “comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto”.
E’ questo quello che fa senza indugio Matteo. Gesù gli dice “Seguimi” ed “egli si alzò e lo seguì”.
Così come è reso il racconto fa pensare che Matteo non ci pensò su neppure un attimo. Probabilmente riconobbe nella voce di Gesù quella del Maestro, sicuramente fu rassicurato dal suo sguardo, per questo non ebbe paura.
La chiamata di Matteo ci dice che siamo tutti degni di ricevere la chiamata di Cristo, per ciascuno di noi c’è una chiamata, un progetto, un invito a seguirLo. Gesù guarda il nostro cuore e ci chiama proprio attraverso le nostre ferite per guarirle con tutto il suo amore misericordioso.
Sta a noi scegliere se seguirlo senza indugio oppure se voltarci dall’altra parte ed andare via tristi (come fece il giovane ricco).
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2021-09-19 22:00:01
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2021-09-19 22:00:01 LUNEDÌ 20 SETTEMBRE 2021

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8,16-18)

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Parola del Signore.

Il lume deve illuminare: è il suo compito.
In virtù del battesimo a ciascuno di noi è stato fatto il dono della fede ed al contempo è stato affidato un compito: portare la luce di Cristo al mondo!
Come viviamo questo compito? Facciamo come si fa con i compiti che i prof. assegnano a scuola? Li eseguiamo cioè in modo svogliato, "perché si deve fare per forza"? Oppure, nella consapevolezza della specialità del dono ricevuto, facciamo di tutto per non tenerlo solo per noi, anzi per donarlo con creatività?
Il compito della fede è una missione da compiere, non può essere rimandata a domani, non può essere nascosta...deve essere vissuta!
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2021-09-18 22:00:06
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2021-09-18 22:00:05 DOMENICA 19 SETTEMBRE 2021
XXV Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,30-37)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.

"Di che cosa stavate discutendo per la strada?"
Per Gesù la parola "strada" non ha lo stesso significato che per i discepoli: essi pensano alla loro carriera, Gesù pensa alla croce.
Quella croce che loro non riescono a concepire o non vogliono accettare, quella croce alla quale Gesù cerca di prepararli, quella croce ai piedi della quale scapperanno tutti (tranne Giovanni, il discepolo amato!), proprio perché nessuno riuscirà a comprendere davvero cosa vuol dire morire e poi risorgere dai morti.
Quante volte anche noi non accettiamo una strada che porta alla croce? Quante volte non riusciamo a vedere la resurrezione oltre la croce? Quante volte ci perdiamo dentro le nostre manie di grandezza?
Siamo come i discepoli: discutiamo tra noi chiedendoci chi sia il più grande, non vogliamo soffrire, vogliamo solo primeggiare.
Eppure, servire è regnare!
Insegnaci, Signore, ad essere come quel bambino che Gesù abbraccia e mette al centro della scena. Gesù non sceglie il bimbo per la sua grazia, per il suo sorriso, per la sua purezza, lo sceglie piuttosto per la sua fragilità, per la sua debolezza, per la sua dipendenza totale dagli altri. Donaci, Signore, di saper mettere a nudo ogni nostra povertà e di affidarla alle tue braccia; fa' che sappiamo lasciarci abbracciare da te così come siamo, con le nostre croci, con i nostri limiti, con tutta la nostra piccolezza. Salvaci dall'ossessione dei primi posti e della grandezza! Donaci la grazia di saper dipendere totalmente da te soltanto! Donaci di saperti amare davvero! Donaci di saperci fidare di Te!
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2021-09-17 22:00:07
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