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Giovani di Parola

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Categorie: Religione
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Il nuovo Canale ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! #GiovaniDiParola

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Gli ultimi messaggi 58

2021-10-02 22:28:21 Domenica 3 ottobre
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Questa pagina di Vangelo è una pagina di accoglienza: la donna accoglie l’uomo, l’uomo accoglie la donna, Gesù accoglie i bambini. Tutto all’insegna dell’amore. Quando ci accogliamo così come siamo, prendiamo i difetti, i giorni buoni e quelli cattivi, siamo più ricchi, più felici. Stiamo meglio perché entriamo in empatia e diventiamo una cosa sola. Accogliamo il diverso, accogliamo gli amici, accogliamo gli sconosciuti con i quali discutiamo. Accogliamo le ipotesi, le discussioni e le idee. E torniamo alla meraviglia propria di quando si è bambini.
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2021-10-01 22:57:00
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2021-10-01 22:41:39 SABATO 2 OTTOBRE 2021
Santi Angeli Custodi

Dal Vangelo secondo Matteo (18,1-5.10)

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Questo Vangelo sembra scritto per tutti noi che abbiamo seguito e seguiamo il carisma di don Bosco. I piccoli, i giovani, i ragazzi… potremmo dire che sono il nostro pane quotidiano. Ci sentiamo forti in questo, pensiamo di poter insegnare agli altri. Leggendo questa pagina, noi non ci sentiamo da parte di chi ascolta ma dalla parte di Gesù: siamo noi a dire agli altri di non scandalizzare i piccoli, di tornare bambini, di accoglierli, amarli ed educarli. Ma è davvero così? Mi interrogo e mi vengono in mente tutte le volte nelle quali non sono stata d’esempio ai ragazzi, tutte le volte in cui per stanchezza, pigrizia, per disattenzione ho lasciato correre, ho pensato che in fondo, per una volta… tutte le volte che non ho risposto al telefono, tutte le volte in cui non c’ero. Tutte le volte che non ho fermato discorsi pericolosi, che non mi sono presa cura della purezza del cuore di chi avevo di fronte. In tutte quelle volte, Gesù, io non ti ho accolto, ti ho lasciato andare e ho perso un’occasione per rendere il mio cuore puro come i bambini che avevo di fronte.
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2021-09-30 22:00:07
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2021-09-30 22:00:07 VENERDÌ 1 OTTOBRE 2021

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10, 13-16)

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Noi sappiamo. Con noi hai parlato, a noi ti sei presentato venendo in mezzo agli uomini. Hai cercato di insegnarci l’amore reciproco, la misericordia. Hai compiuto prodigi per noi e chiedendo il nostro aiuto, coinvolgendoci, per farci rendere conto di quanto avremmo potuto e dovuto fare. E di quanto saremmo stati felici. E allora perché, Gesù, non riusciamo a smettere di commettere sempre gli stessi errori? Perché continuiamo a usare rabbia e odio per far passare quello che crediamo essere il tuo pensiero? Perché continuiamo a giudicare, convinti di esserne degni? Perché continuiamo a essere egoisti?
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2021-09-29 22:00:10
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2021-09-29 22:00:10 Giovedì 30 settembre
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-12)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

È complessa questa pagina Gesù, sembra quasi che tu ci chieda di essere cattivi, presuntuosi, altezzosi. Tu che ci hai detto di essere servi, ora ci dici di aspettare che ci trattino da re? Com’è possibile? A ben guardare, però, il significato delle tue parole è proprio l’opposto: ci chiedi da andare come siamo, senza sovrastrutture, entrare e adeguarci perché non siamo “in casa nostra”. Ci chiedi di metterci a servizio e di raccontare quello che ci dà gioia - che il regno dei cieli è vicino. Insomma di vivere con queste persone, non su queste persone. Non di convincerli ma di diventare loro amici. E dove non siamo voluti, andar via senza cercare di convincere, obbligate, creare proseliti. Quante volte cerco di convincere chi mi sta di fronte che la mia opinione è migliore, Gesù… anche nelle cose più piccole. Ma è molto complesso ascoltare, accogliersi e rispettarsi anche se si hanno idee diverse. Aiutaci a mangiare tutti alla stessa tavola creando un clima di pace e stima reciproca.
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2021-09-28 22:00:05
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2021-09-28 21:59:59 MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE
Santi Michele, Gabriele e Raffaele, Arcangeli

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,47-51)
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore

Nell’andare incontro al Signore Natanaele è piuttosto titubante, in alcuni versetti precedenti non si fida molto delle origini nazarene di Gesù. Eppure decide di volerLo conoscere. Chissà, forse nel cuore qualcosa si era già mosso. Forse quella nostalgia di Dio, quel desiderio di Vita che a volte ci prende allo stomaco, si sarà acceso nel vedere Filippo trasformato dall’incontro con il Signore. Alla prima battuta si sente spiazzato, forse davvero ha incontrato l’uomo che tanto aveva atteso, alla seconda il cuore è conquistato e si rende definitivamente conto di chi ha davanti a sé: Colui che gli avrebbe mostrato il volto di Dio Padre rendendolo fratello e figlio amato! Natanaele ci ricorda i tanti Filippo che ci accompagnano nel conoscere il Signore. Magari è quell’amico che un giorno ci ha invitati ad andare in oratorio o quell'animatore che ci ha accolto e fatto sentire a casa, il genitore che ci portava a messa, l’amico con cui spesso condivido cose della vita e della fede, il don da cui mi confesso abitualmente o la guida con cui ho iniziato un cammino di accompagnamento spirituale. Natanaele ci ricorda gli eventi, le emozioni, i sentimenti che hanno caratterizzato i nostri incontri più importanti con il Signore, quelli in cui ci siamo sentiti profondamente amati e in cui abbiamo scoperto che con Lui avremmo sicuramente trovato la nostra felicità. Ora chiudiamo gli occhi e con il Signore facciamo memoria di tutto ciò, riconoscendo però che ci chiama ad incontrarLo soprattutto nella nostra quotidianità e ad essere Filippo, per tanti
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2021-09-27 22:00:05
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