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Giovani di Parola

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Categorie: Religione
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Gli ultimi messaggi 2

2022-08-27 22:00:29
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2022-08-27 22:00:29 DOMENICA 28 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Luca (14,1.7-14)
 
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.

Cerchi Gesù? Allora non guardare vicino al padrone di casa, ma laggiù in fondo, tra gli ultimi. Lo vedi vicino a quell’anziano tutto intirizzito nel mantello?
Eccolo il posto di Gesù: l’ultimo. In fondo alla fila. E’ il posto di chi ama di più e lascia lo spazio per gli altri. E’ il punto più vicino alla porta che è uscita, ma è anche ingresso…è più vicino alla strada. Da laggiù potrà invitare altri ad entrare e sedersi al riparo.
A chi si mette in fondo, a chi avrà lasciato la propria seggiola per fare accomodare altri, l’ospite dirà: “Amico, vieni più avanti!” (dal blog di A. Ginotta).
Amico.
"Amico è bello. Amico è tutto, è l'eternità. È quello che non passa, mentre tutto va".
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2022-08-26 22:01:25
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2022-08-26 22:01:25 SABATO 27 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (25, 14-30)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo".
Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti"».
Parola del Signore.

Si avvicina settembre e con esso la ripartenza di tante attività. Finite le ferie si torna a scuola, a lavoro, in palestra, al catechismo, riparte l'anno pastorale, l'oratorio lancia i nuovi gruppi.
Detta così sembra una elencazione di "cose da fare" che ripartono, ma cosa sono le attività senza le persone ed i talenti a servizio degli altri?
Se rileggiamo il nostro presente alla luce del Vangelo di oggi, in realtà possiamo scoprire che questo è il tempo in cui siamo chiamati a mettere a disposizione ed a frutto i talenti che ciascuno di noi ha ricevuto da Dio.
Questo è il tempo di chiederci concretamente "chi sono?" (quali talenti ho ricevuto in dono?) e "per chi sono?" (a chi posso offrirli?).
Rispondiamo a queste domande e poi prendiamo un impegno concreto perché i nostri talenti diano frutto...il tempo in cui rispondere di ciò che abbiamo ricevuto è ora, è giorno per giorno! Non sprechiamolo, non sprechiamo nulla, "perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha".
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2022-08-25 22:00:32
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2022-08-25 22:00:32 VENERDÌ 26 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Parola del Signore


Al centro della parabola accanto alla figura delle 10 vergini troviamo anche un'altra immagine: quella della lampada e dell’olio.
La lampada ci ricorda l’invito di Gesù a essere luce del mondo, ma per continuare a splendere ha bisogno dell’olio.
Cosa rappresenta l'olio?
È l’olio dell’accoglienza, usato appunto per accendere le torce in attesa dello sposo; ma l’olio è anche quello che viene messo sulle ferite di chi è stato bastonato dalla vita, come nella parabola del Samaritano; è soprattutto l’olio con cui è unto e consacrato il Messia, colui che il nostro cuore continuamente aspetta.
L’olio è quindi il simbolo di gesti molto personali e profondi. Ci sono gesti nella nostra vita che possiamo fare solo noi, gesti che non possono essere rimandati. Ci sono situazioni che ci chiedono di essere pronti, perché non ci sarà un’altra occasione.
La vita non si improvvisa, ma si prepara con piccoli gesti di cura costanti.
Gesù si aspetta così: avendo cura di fare bene il bene.
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2022-08-24 22:00:55
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2022-08-24 22:00:55 GIOVEDÌ 25 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

Parola del Signore
È singolare il paragone che Gesù propone in questo passo del Vangelo: il figlio dell'Uomo accostato a un ladro nella sua venuta inaspettata. Forse, però, più che la figura del ladro, ciò che serve a Gesù è ricostruire quella sensazione di bastare a noi stessi che spesso ostentiamo. Quel senso di "sicurezza" che ci porta a dire: "Ma tanto io continuo a fare quello che mi pare". E allora il senso del pericolo che si prova a sapere dell'arrivo di un ladro è ciò che Gesù vuole richiamare per invitarci a vegliare e stare pronti alla venuta del Signore. Non tanto, ovviamente, per temere l'arrivo di qualcuno che vuole derubarci, quanto per smetterla di pensare che non abbiamo bisogno di Dio nella nostra vita. Mettersi in attesa, significa prima di tutto ammettere che la Sua presenza nei nostri giorni è indispensabile.
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2022-08-23 22:01:51
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2022-08-23 22:01:51 MERCOLEDÌ 24 AGOSTO 2022
San Bartolomeo

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,45-51)

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Bartolomeo (qui chiamato Natanaele) era amico di Filippo, fu infatti questi a parlargli entusiasticamente del Messia. Bartolomeo incontrò Cristo, e quanto questi gli disse fu sufficiente a fargli cambiare idea. L’essere raggiunto da Cristo nei suoi pensieri più intimi, suscitò in lui un’immediata professione di fede: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!» Parlando al suo cuore, Gesù mostra di conoscere la sua intimità e ne svela tutto il desiderio di verità. L’incontro con Gesù lo aiutò a capire che il progetto di Dio non sempre è come possiamo immaginarlo. Come Bartolomeo siamo chiamati tutti ad entrare nell’intimità di Gesù, vivendo con lui… e di conseguenza con gli uomini nostri fratelli, in una esperienza comunitaria, che ci porta a vivere nell’interesse degli altri, e nel rimanere e nel solidarizzare con gli altri. In questo modo di vita noi facciamo esperienza AUTENTICA della nostra fede. Ricordiamo che non è imponendo, bensì vedendo che le persone si convincono…Il vieni e vedi deve essere intriso di testimonianza!
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