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Giovani di Parola

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Categorie: Religione
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Il nuovo Canale ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! #GiovaniDiParola

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Gli ultimi messaggi 4

2022-08-17 22:12:23
350 views19:12
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2022-08-17 22:12:17 GIOVEDÌ 18 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (22,1-14)

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.

C'è un Re che fa festa con il Figlio e per il Figlio, organizza una grande banchetto e vuole che tutti gli invitati si uniscano alla sua gioia. Ma con suo grande disappunto nessuno si presenta; sono tutti troppo impegnati nelle loro faccende per prendersi un giorno e far festa. Allora il re estende l'invito a tutti quelli che sono per strada: non può tenere per sé una gioia tanto grande, non può proprio. E quelli accorrono. Eppure uno di loro non si presenta col vestito nuziale, e provoca l'ira del re. Insomma, invitato ad un banchetto, non mette l'abito buono, pulito, come si suol dire "l'abito della domenica"?!
Una storiella non è una semplice storiella... Dio Padre ci manda Cristo, il Figlio, che si sposa con la Chiesa (e cioè con ognuno di noi eh!) e vuole far festa per queste nozze. Insomma, è una gioia tanto grande! Va festeggiato quanto è bello essere figli, amati, liberi, salvi! E non vuole nulla da noi se non la nostra presenza, corpo e anima. Eppure spesso siamo così presi da tanti impegni da non riuscire a dedicare un po' di tempo per far festa, per semplicemente stare e godere della presenza del Signore. Quante volte per studiare, per quell'impegno o quell'incontro in oratorio saltiamo il momento di preghiera o rinunciamo a qualche minuto col Signore? Quante volte pensiamo anche un'ora a settimana per la messa della domenica sia troppo? E ancora... quante volte andiamo a messa ma non siamo davvero lì col cuore? Partecipiamo ad una grande festa ma non ci siamo preparati, magari non ci confessiamo da tanto...
Certo, il Signore ci vuole lì con Lui, ma non ci vuole solo per scaldare un banco: ci vuole con la piena libertà e consapevolezza di ciò che festeggiamo.
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2022-08-16 22:01:01
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2022-08-16 22:00:27 MERCOLEDì 17 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

Questa parabola distrugge alla radice la logica del possesso e della pretesa: nessuno può vantare titoli di credito per ciò che è puro dono di grazia.
I primi chiamati, sia in Israele che nella Chiesa, sono come Giona: si incupiscono nel vedere che Dio è misericordioso. Sono attaccati ai loro beni spirituali, come il giovane ricco a quelli materiali, sono come il fratello maggiore (della parabola del Padre Misericordioso) che si adira nel vedere che il Padre è buono con il fratello minore .
I primi chiamati al lavoro nella vigna rischiano di rifiutare il Signore, perché è magnanimo verso gli ultimi. Per tutti la salvezza è l’amore gratuito del Padre. Non si può rapirlo con astuzia o guadagnarlo con sudore: è grazia.
Il privilegio dei piccoli e degli ultimi è che, non meritandolo, capiscono che è un dono. Gli altri - i ricchi in spirito - lo accoglieranno solo se, a differenza del fratello maggiore, accetteranno il minore; solo se, a differenza di chi ha lavorato dall’alba, saranno contenti che i loro fratelli dell’ultima ora, abbiano il loro stesso stipendio di figli.
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2022-08-15 22:01:44 MARTEDì 16 AGOSTO 2022
Compleanno di Don Bosco

Dal Vangelo secondo Matteo (19,23-30)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Parola del Signore

È importante la contestualizzazione di questo brano di Vangelo. L’incontro con il giovane ricco che, pur cercando di vivere secondo i comandamenti, si allontana deluso dall’incontro con Gesù e la frase del Signore “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio” fanno nascere la spontanea domanda nei discepoli: “chi dunque può salvarsi?”. Gesù risponde “presso gli uomini questo è impossibile, ma presso Dio tutto è possibile!”. Tutto ciò che è impossibile agli uomini già è stato donato da Gesù ai suoi discepoli.
Come in Pietro a volte anche in noi sorge questa domanda: io che faccio dei sacrifici, delle rinunce, delle scelte perché credo nel Signore, cosa riceverò in cambio? Se in questi momenti il nostro cuore dimentica o trascura probabilmente la bellezza della nostra vita (che è già un dono) proviamo a ricordarci con gioia che, come risponderebbe don Bosco, “ci riposeremo in Paradiso”, giusto per ricordarci che la nostra meta è stare con Dio per sempre.
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2022-08-15 22:01:01
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2022-08-14 22:01:01
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Aprire / Come
2022-08-14 22:00:51 LUNEDì 15 AGOSTO 2022
Assunzione della Beata Vergine Maria

Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Il Magnificat, con il quale la Chiesa conclude ogni giorno i vespri, è il canto di coloro che hanno sperimentato oggi la salvezza: è un cantico di lode che vede la realizzazione della promessa. Esprime la beatitudine di chi ha riconosciuto l’azione di Dio nella sua vita; prorompe dal cuore di chi ha accolto il suo Signore. È un inno personale e, insieme, universale e cosmico. Maria è la bocca di tutta l’umanità e di tutta la creazione che vede compiersi la promessa di Dio, più grande di ogni fama. È il canto nuovo che prorompe dall’uomo nuovo. L’azione di Dio culmina nel canto dell’uomo perché canta chi ama e l’amore riposa solo quando è amato. L’arrivo di tutta la storia sarà un canto di gioia senza fine.
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Aprire / Come
2022-08-13 22:01:01
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2022-08-13 22:00:14 DOMENICA 14 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Luca (12,49-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

Chissà che espressione angosciata aveva in volto Gesù, mentre diceva queste parole ai suoi discepoli, quando li guardava negli occhi increduli ed intimoriti.
Ciò che Gesù vuole, lo costringe a passare attraverso ciò che non vuole: la risurrezione verrà una volta attraversata la morte.
In altri tempi (da sempre) e in altri luoghi (anche oggi) ci sono ancora cristiani che pagano con il sangue la loro fedeltà al Vangelo di Gesù che genera incomprensione e contrasto da parte di chi vuole gli uomini schiavi invece che figli.
Anche nella nostra vita spesso ci troviamo a combattere contro una cultura, un’ideologia che alberga addirittura dentro ciascuno di noi, che ci porta a dover scegliere se prestarci comodamente a ciò che vive la massa oppure essere radicati (diverso da radicale) in Gesù. A te la scelta.
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