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Giovani di Parola

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Indirizzo del canale: @giovaniparola
Categorie: Religione
Lingua: Italiano
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Descrizione dal canale

Il nuovo Canale ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! #GiovaniDiParola

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Gli ultimi messaggi 7

2022-08-02 22:23:35
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2022-08-02 22:16:46 MERCOLEDÌ 3 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (15,21-28)

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Parola del Signore.

È interessante ciò che succede nel brano del Vangelo di oggi, sembra quasi che la preghiera della donna faccia cambiare idea a Gesù. La sua missione non è solo per un piccolo gruppo di persone, ma per tutti i popoli, come confermerà nell'Ultima cena: "offerto per voi e per tutti".
Di fronte alla risposta di Gesù, forse, molti di noi si sarebbero offesi, sì, praticamente l'ha paragonata ad un cagnolino. Eppure la donna non demorde, anzi approfitta della situazione difficile per affermare ancora di più la sua fiducia totale in Gesù. Cosa vale di più il nostro orgoglio o la fede, la speranza in Lui?
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2022-08-01 22:36:56
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2022-08-01 22:25:24 MARTEDÌ 2 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-36)

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava gia‌ molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Parola del Signore.

"Signore, salvami" è il grido di Pietro nel momento del dubbio, del bisogno. Di fronte a questa difficoltà il Signore non fa mille domande, ma afferra Pietro, come fa con tutti noi: ci prende per i capelli e non ci lascia affogare.
Il mare, nella simbologia biblica, lindica il male da cui tutti noi vogliamo essere salvati. Spesso abbiamo la percezione di essere immersi in acque pesanti e in tempeste insuperabili, dove il male ci circonda, ma proprio lì siamo chiamati a riconoscere la presenza reale di Gesù - non è un fantasma!
Lasciamoci incoraggiare da Lui, appelliamoci a Lui senza timore, e facciamolo soprattutto attraverso il sacramento della riconciliazione.
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2022-07-31 22:00:07 "tutti vogliamo essere felici, però non basta il desiderio" "la felicità è se fatta con altri"


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2022-07-31 22:00:07
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2022-07-31 13:00:45 LUNEDÌ 1 AGOSTO 2022

Dal Vangelo secondo Matteo (14, 13-21)
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Parola del Signore

Cos’è la felicità? È la domanda che tutti si fanno almeno una volta nella vita. È ciò che cerchiamo sempre, e ciò di cui abbiamo paura, se qualcuno dovesse chiederti «Sei felice?» forse non risponderesti subito si, magari ci penseresti due/tre volte; anzi magari avresti pure paura a rispondere si perché magari vorresti non illuderti, perché è sempre bene stare allerta, in guardia, senza mai abbassare lo sguardo. Oggi Gesù però riesce a rendere felici circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini; si perché mangiare a sazietà per la cultura ebraica rispecchia proprio quello stato di felicità. Ma come ha fatto Gesù a rendere felici tutte queste persone? Spezza il pane per loro, condivide con loro quello che ha, cinque miseri pani e due piccoli pesciolini. Felicità è saper condividere con gli altri, con i “piccoli” ciò che si ha dentro. È Gesù che sfama, a noi viene chiesto di metterci in gioco, di mettere sul tavolo tutta la propria vita, è Lui che farà il miracolo se io glielo consento. Felicità dunque è donarsi, spezzarsi per gli altri, ma è anche cibarsi del buon cibo, Cristo, imparando a rigettare il cibo avariato, il peccato.

Sei Felice? Cosa stai donando e di cosa ti stai saziando per essere davvero Felice?
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2022-07-30 22:00:54 SPOILER: Present in Inglese significa Dono

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2022-07-30 22:00:54
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2022-07-30 22:00:54 DOMENICA 31 LUGLIO 2022
XVIII Domenica del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Luca (12, 13-21)
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore

“Stavo lavando i piatti. Mi ero messo al lavandino da solo, mi portavano le montagne di piatti da lavare a mano […] Avevo preso l’ennesimo piatto e mi venne di guardarlo. E pensai: che mi resta a me? Cosa resta della mia vita? Non capisco più il mio passato, e il mio futuro mi fa paura. E lo Spirito Santo passò. Guardai il piatto e pensai: ho solo questo piatto da lavare. Io non sono altro. Posso solo lavare questo piatto. Lo lavai. Lo misi ad asciugare e ne presi un altro. E mi domandai: cosa è questo piatto? Un momento di esitazione, e venne la risposta: è un fratello che ci mangerà dentro. E pensai: non ho luce sul passato e ho terrore del futuro, ma ho un presente. E il mio presente è questo: lavare un piatto per un fratello. Lo posso fare bene. È tutto quello che ho […] inizia a fare le cose così. Con amore, facendole bene […] di piatto in piatto sono arrivato fino ad oggi.” (Fabio Rosini – L’arte di ricominciare)

Quanto sei fedele al tuo presente? O come nella parabola sei così proiettato a domani che non fai caso ai doni che il Buon Dio ti sta dando oggi? Il tuo presente, quello per cui sei chiamato oggi, lo stai facendo bene? Non accumulate tesori, vivili e sfruttali!
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