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Gli ultimi messaggi 6

2022-07-27 23:03:12
MARTIROLOGIO ROMANO, 1955

Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.
31 views20:03
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2022-07-27 22:00:09 In difesa del Magistero

La parola di Dio scritta o trasmessa (la Bibbia e la Tradizione) può essere mal compresa ed è per questo che la Chiesa gode di un magistero che interpreta la Tradizione.

https://www.radiospada.org/2021/08/in-difesa-del-magistero/
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2022-07-27 20:30:48 La storia dei Martiri Canadesi

In questo ultimo periodo va di moda la storia canadese. Noi, convintissimi che nulla abbia la Chiesa Romana da temere dall’indagine storica e che, indegnamente parafrasando il Maestro divino, anche la verità storica ci farà liberi, ve ne raccontiamo un episodio. Un episodio vero però, non le solite fole dell’anticlericalismo e del modernismo “vaticano” col complesso di inferiorità! Vi raccontiamo la storia di alcuni Gesuiti che furono massacrati dai nativi, nella fattispecie Irochesi, nel Seicento. Ve la raccontiamo, attraverso alcuni brani della lettera decretale Militantem Ecclesiam di quel grande Pontefice e anche grande dotto che fu Pio XI.

https://www.radiospada.org/2022/07/la-storia-dei-martiri-canadesi/
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2022-07-27 13:05:06 Omelia di san Beda il Venerabile, presbitero.
Sul medesimo Vangelo.
Erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme (Luc. 9:30-31). Mosè dunque ed Elia, che parlarono con il Signore sul monte, e discorrevano della sua passione e risurrezione, designano gli oracoli della Legge e della Profezia, che nel Signore si sono compiuti, ed ora sono svelati a chiunque sia dotto, e nel futuro saranno svelati in maniera più evidente a tutti gli eletti. Essi si dicono apparsi felicemente nella gloria, poiché vedranno allora più palesemente, quando sarà stato mostrato non solo il senso di tutta la verità delle divine parole, ma anche il contenuto, sebbene con Mosè ed Elia possano intendersi rettamente tutti coloro che avranno da regnare con il Signore.
Appunto, in Mosè, che è morto ed è stato sepolto, sono figurati coloro che nel giudizio dovranno essere risuscitati da morte; in Elia invece, che non ha pagato ancora il debito della morte, coloro che nella venuta del Giudice dovranno trovarsi vivi nella carne. Entrambi che parimenti in un solo e medesimo momento saranno rapiti nelle nubi incontro al Signore nell'aria, subito, espresso il giudizio, saranno introdotti nella vita eterna. Ad essi conviene grandemente, che Mosè ed Elia si dicano essere apparsi nella gloria: si mostra il segno del dono, con cui essi dovranno essere coronati, per mezzo infatti dell'eccellenza della maestà. Conviene rettamente che si ricordino anche di aver parlato di ciò, che è la sua dipartita, che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme: poiché la passione del Redentore diviene certamente l'unica materia di lode per i suoi fedeli, essi meditano sempre in modo tanto devoto la memoria della sua riparazione, la testimoniano con devota confessione.

https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/07/santelia-profeta.html?m=1
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2022-07-27 13:00:39 OTTAVA DI SANT'ELIA PROFETA, CAPO E PADRE NOSTRO (di tutto l'Ordine Carmelitano)

Doppio maggiore.
Paramenti rossi.


Sant’Elia Tisbita fu profeta del vero Dio - il suo stesso nome significa Yahwhe è Dio - al tempo di Acazia e Acab. Combatté strenuamente - confermando la predicazione coi miracoli - per l’integrità della Fede contro il culto del demone Baal che era stato introdotto in Israele. Sul Monte Carmelo trionfò dei sacerdoti idolatrici, in seguito da lui stesso scannati. Per sfuggire all’ira della regina Gezabele fuggì nel deserto, dove, nel pieno dell’angoscia fu visitato da un Angelo che lo rifocillò con un pane miracoloso, figura dell’Eucaristia. Alla fine della sua missione fu assunto di tra gli uomini da un carro di fuoco e portato in luogo misterioso col suo corpo mortale: “Non è sfuggito alla morte, ma per lui essa è solo ritardata” (S. Gregorio Magno). Assieme al Patriarca Enoch tornerà a preparare la seconda venuta del Cristo e particolarmente per convertire gli Ebrei. I due moriranno Martiri prima della disfatta dell’Anticristo, il che giustifica l’uso dei paramenti rossi. Questo “angelo della terra e uomo del Cielo” (S. Giovanni Crisostomo), vindice dei diritti di Dio, prefigurò san Giovanni Battista. L’Ordine del Carmelo lo venera per suo Padre. Su quel monte infatti egli vide - nella nuvoletta ascendente dal mare - la Santa Vergine e originò un ceto di santi romiti.

Sermone di san Giovanni Crisostomo.
Sull'ascesa di Elia.
C'era l'usanza presso qualche antico re, che chi avesse agito valorosamente a favore del re in guerra, e non avesse temuto di gettare il corpo e la vita ai pericoli, gli fosse fatto dono del carro trionfale e della altre insegne della dignità regia. Dunque i re terreni e mortali furono così soliti ricompensare coloro che erano assai devoti ad essi. Quanto più l'onnipotente Iddio, poiché è Re dei re, e Signore dei signori, volle che il suo Elia, zelante nel votare tutto se stesso corpo e anima, dopo i sudori di molte fatiche, dopo le gravissime stanchezze per le crudeli persecuzioni, dopo le grandi e illustri vittorie di tanto grandi guerre, lui che conseguì lo splendido trofeo sul mondo e sul demonio, posto su un carro di fuoco e cavalli fiammanti, pervenisse al suo regno con splendente trionfale gloria?
Occorreva, infatti, che il signore e governatore del popolo errante, il reggitore delle cose sacre, l'auriga delle volontà discordanti d'Israele, che richiamò gli animi lascivi e incostanti dei cavalli al giogo del timor d'Iddio, che strinse con morsi e cinghie, e che costituì con alcuni legami concordi per percorrere la strada della disciplina con retto tenore, passasse a volo al regno celeste, sollevato da un carro e da cavalli. Da ciò credo che i poeti e i pittori abbiano preso esempi nel rappresentare l'immagine del sole. Appunto esso brillando dal carro e dai cavalli sfolgoranti, e risplendendo, e sollevato dal flutto dell'oceano, sfuggendo tra le scoscese rupi dei monti, sembra ascendere, per così dire, nei luoghi celesti, rivestito a somiglianza del suo lume. Il sole infatti si dice in greco Helios; onde Elia è realmente helios, poiché ascese, trasportato ai luoghi celesti, su un carro e dei cavalli sfolgoranti dal flutto dell'oceano, cioè dall'agitazione del mondo, attraverso le rupi dei monti, cioè procedendo attraverso le difficoltà delle grandi fatiche.
Ora finalmente, dilettissimi, esponiamo brevemente, come ci siamo proposti precedentemente, la ragione del carro e dei cavalli di fuoco. È stato scritto di Dio: Colui che fa suoi Angeli i venti, e suoi servi i fuochi fiammanti (Hæbr. 1:7). Essendo mutevole la natura di queste cose, esse si cambiano in quelle forme, che siano utili alle cause, per cui sono dirette naturalmente. Abbiamo già detto per quali motivi era stato necessario che Elia fosse trasferito in questo modo ai luoghi celesti; ed è perciò questo fuoco, che fu soggetto agli ordini del ministro di Dio, e che per ordine dello stesso sarebbe stato innalzato Elia in cielo, avrebbe assunto la forma del carro e dei cavalli.
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2022-07-27 09:00:51 Il sangue di San Pantaleone

Non hanno la fama universale del sangue di San Gennaro, ma la Chiesa conserva e venera anche altri “sangui” interessati da miracolose liquefazioni: il sangue di santa Patrizia, sempre a Napoli; il sangue di san Lorenzo ad Amaseno (Frosinone); il sangue di san Pantaleone a Ravello (Salerno).

https://www.radiospada.org/2019/07/il-sangue-di-san-pantaleone/
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2022-07-27 01:01:52 SAN PANTALEONE, MARTIRE

Semplice.
Paramenti rossi.

Pantaleone, nobile medico di Nicomedia, fu istruito nella fede di Gesù Cristo e battezzato dal prete sant'Ermolao. Quindi persuase subito Eustorgio, suo padre, di farsi cristiano. Predicando poi liberamente in Nicomedia la fede in Cristo Signore, ed esortando tutti ad abbracciare questa dottrina, al tempo della grande persecuzione dell'imperatore Diocleziano, fu sottoposto alla tortura dall'imperatore Massimiano; e, disteso sull'eculeo (cavalletto), furono applicate sul suo corpo delle lamine roventi. Ma in mezzo a queste pene fu confortato da un'apparizione del Signore. Dopo aver sopportato la violenza di questi tormenti con straordinario coraggio, venne infine ucciso di spada, e ottenne la corona del martirio, a Nicomedia il 27 luglio 305. Ebbe questo Martire un culto popolarissimo in tutta la Cristianità, ed a Roma, nel Medioevo, si contavano parecchie chiese a lui dedicate. I medici l'onorano, con san Luca Evangelista, come loro principale patrono. È uno dei Quattordici Santi Ausiliatori. Il suo sangue, che annualmente si liquefa e ribolle, è conservato nel Duomo di Ravello (Salerno). Da questa ampolla derivano le ampolle di sangue di san Pantaleone conservate in molte chiese da Costantinopoli a Madrid.

https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/san-pantaleone-martire.html?m=0
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2022-07-26 23:00:01
RUBRICHE PER BREVIARIO E MESSA
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2022-07-26 21:40:08
MARTIROLOGIO ROMANO, 1955

Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.
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2022-07-26 20:30:56 Pio XII: “Non si deve separare il tabernacolo dall’altare!”

Separare il tabernacolo dall’altare significa separare due cose che devono restare unite attraverso la loro origine e la loro natura.

https://www.radiospada.org/2019/07/pio-xii-non-si-deve-separare-il-tabernacolo-dallaltare/
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