2022-07-22 13:05:05
Dal Sermone di sant'Agostino Vescovo.Dal medesimo Sermone.Ma cosa io povero di ingegno dirò, allorché di te, o Maria, qualunque cosa avrò detto, è una lode minore rispetto a ciò che si merita la tua dignità? Se io ti chiami cielo, sei più alta. Se io ti dica Madre delle genti, tu eccelli. Se io ti invochi immagine di Dio, tu ne sei degna. Se io sia solito chiamarti Signora degli Angeli, tu ritieni giusto che lo sei a motivo di tutto. Cosa dunque di te dirò degnamente, cosa riferirò, dacché non sia sufficiente una lingua di carne per narrare le tue virtù? La lingua di carne taccia frattanto queste lodi, che l'anima offre sempre ardentemente.
Ora ti prego di allettare le nostre orecchie con gli strumenti delle tue dottrine. La scena renda omaggio ora coi timpani, e risuonino veloci gli articoli della partoriente. Cantino insieme lieti i cori, e si uniscano carmi dal suono melodioso con melodie alternanti. Chi ti fece grande, o Signora; chi, o gloriosa Vergine, per meritarti di esser detta beata? Ritengo infatti, anzi credo veramente, che tu creatura hai partorito il Creatore, tu serva hai generato il Signore, affinché per mezzo tuo Dio redimesse il mondo, per mezzo tuo lo illuminasse, per mezzo tuo lo riconducesse alla vita.
Fin qui, o Vergine beata, hai mostrato fedelmente di te stessa quelle cose che ci accendessero per l'amore di Dio: quelle cose invero che accadono, tu profetasti al genere umano. Si svelò ancora il mio voto, di sorvolare quindi soltanto quelle cose che concernevano alla lode del tuo nome. Ma tu, come merita la tua dignità, non hai potuto dire quelle cose che esponesti di te stessa. Quali lodi dunque ti sborserà la fragilità del genere umano, che trovò adito di recuperare con il solo tuo commercio?
Omelia di san Giovanni Crisostomo.Omelia 84 sul cap. 19 di Giovanni.E mentre i soldati facevano certamente queste cose; invece lo stesso Crocifisso affidava sua Madre al discepolo: istruendoci di aver cura dei genitori fino all'ultimo respiro. Quando fu chiamato inopportunamente da lei, disse: Che c'è tra me e te, o Donna? E altrove: Chi è mia Madre? Qui le mostra un'immensa carità, e l'affida al discepolo, che egli amava. Di nuovo Giovanni sottace modestamente il suo nome: infatti se volesse gloriarsi, per quale ragione sarebbe amato, lo avrebbe esposto: infatti è credibile, che sia grande e ammirevole. Perché invece non dice nient'altro a Giovanni, non lo consola? Ciò era inopportuno; inoltre non lo trattava con poco onore per mezzo di queste parole, non otteneva un piccolo premio per la sua presenza. Tu considera invece in che modo il Crocifisso compì tutto senza alcuna agitazione. Raccomandò la Madre al discepolo, compì le profezie, diede buona speranza al ladrone.
Eppure prima che fosse crocifisso sudò, fu turbato, temette. Cosa si vuole con ciò? Nulla di dubbio, nulla di non manifesto: là infatti si è mostrata la debolezza della natura, qui la potenza. Inoltre, ci ammonisce con queste due cose, che, sebbene siamo turbati davanti i mali, tuttavia non ci si dovrebbe astenere in modo da non subirli: e quando scendiamo in battaglia, tutto si deve stimare facile e leggero: non vogliamo dunque temere la morte. È insito all'anima in modo naturale l'amore di vivere, ma v'è in noi o che questo vincolo venga meno e che questa brama diminuisca; o che stringa e riunisca più potente. Considerando queste cose si deve custodire il limite, che chi deliberi volontariamente la morte per sé, sebbene sia vessato da innumerevoli calamità; e che, essendo gradito a Dio, non la fugga e non tema grandemente, ma la subisca con animo fermo e preferisca a questa la vita eterna.
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/07/commemorazione-della-beata-vergine.html?m=1
• Commemorazione del terzo giorno tra l'Ottava di Sant'Elia Profeta, Capo e Padre Nostro (di tutto l'Ordine Carmelitano)https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/07/santelia-profeta.html?m=1
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