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Christus vincit

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Gli ultimi messaggi 11

2022-07-21 23:01:48
MARTIROLOGIO ROMANO, 1955

Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.
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2022-07-21 22:31:00
“Il sacro non è soltanto il rito: è la presenza nel rito della realtà significata. Quando si mitizza il rito, si perde il senso della sostanza che contiene. Non ci si meravigli poi che l’Eucarestia divenga per taluni una semplice festa dell’unità umana, in cui Dio è semplicemente spettatore. Qui, siamo non alla eresia, ma alla apostasia”.

Cardinale Giuseppe Siri, in Renovatio, VI, 1970.


Foto
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2022-07-21 21:30:59 Papa Paolo III Farnese, il padre della Controriforma

Paolo III, 21 luglio 1542: “Fin dall’inizio della nostra assunzione al culmine del Sommo Apostolato sempre premé il nostro cuore che la fede cattolica ovunque fiorisse e che per la nostra diligenza ogni eretica pravità fosse allontana dai Cristiani, che nondimeno coloro che erano stati sedotti dalle frodi del diavolo conoscessero la via della verità e fossero ricondotti al seno e all’unità della Chiesa e che quanti, spinti da animo perverso, avessero persistito nel loro dannato proposito fossero repressi in modo che la loro pena fosse di esempio agli altri … d’autorità apostolica, li costituiamo [i Cardinali Giampietro Carafa (futuro Paolo IV), Juan Álvarez de Toledo, Pietro Paolo Parisio, Bartolomeo Guidiccioni, Dionisio Laurerio e Tommaso Badia, ndr] Nostri e della Sede Apostolica Cammissari ed Inquisitori generali e generalissimi a riguardo degli affari della fede in tutte e singole le città, i paesi, le terre e i luoghi della res publica Christiana, al di qua e al di là dei monti, pur risiedendo in Italia e nella Curia Romana […] contro coloro che errano dalla via di Dio e dalla Fede Cattolica, che malamente la credono, contro ogni sospetto di eresia e i loro seguaci, fautori, difensori …”

https://www.radiospada.org/2018/11/papa-paolo-iii-farnese-il-padre-della-controriforma/
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2022-07-21 13:05:03 Sermone di sant'Agostino Vescovo.
Sermone 35 sui Santi, che è il 2 sull'Assunzione, dopo l'inizio.
Diciamo qualcosa, fratelli, in lode della santissima Vergine Maria: ma che cosa noi così piccoli, che cosa noi limitati nell'azione, che cosa noi riferiremo nelle sue lodi, allorché, anche se le membra di tutti noi si mutassero in lingue, niente sarebbe sufficiente di lodarla? È più alta del cielo colei della quale parliamo; più profonda dell'abisso colei che ci sforziamo di lodare. Questa è infatti quella sola che meritò di essere chiamata Madre e Sposa: Questa sciolse i danni della prima madre: Questa portò la redenzione all'uomo perduto.
Infatti la madre del nostro genere umano procurò la pena al mondo, la Madre di nostro Signore generò la salute al mondo. Eva fu autrice del peccato, Maria autrice del merito. Eva nuocette uccidendo, Maria giovò vivificando. Quella colpì, questa sanò. Questa generò infatti il Salvatore suo e di tutte le cose in modo mirabile e inestimabile. Chi è questa Vergine tanto santa, alla quale si era degnato venire lo Spirito Santo? Chi tanto bella, che Dio se la eleggeva quale Sposa? Chi tanto casta, che poteva essere Vergine dopo il parto? Questa è il Tempio di Dio, quella Fonte sigillata e la Porta chiusa nella Casa di Dio. A costei infatti, come ho detto, discese lo Spirito Santo, la virtù dell'Altissimo la adombrò.
Questa è immacolata e feconda nel parto, Vergine che allatta, che alleva il cibo degli Angeli e degli uomini. Meritatamente infatti è celebrata quale Beata da noi con singolare elogio, lei che arrecò al mondo singolare commercio. Infine si sollevò talmente alle sommità del cielo, che il Verbo in principio presso Dio l'accolse dalla città superna del cielo. O felice Maria, e degnissima di ogni lode! O gloriosa Vergine Madre di Dio! O sublime partoriente, dalle cui viscere si consegna l'Autore del cielo e della terra.

Omelia di sant'Ambrogio Vescovo.
Nell'esortazione alle Vergini, dopo l'inizio.
Questo Cristo rimanga confitto profondamente nei vostri cuori, affinché sia il vostro frutto abbondi, sia le vampe della passione corporea siano temperate dalla limpidezza della grazia spirituale. Questi è colui che venne nella nube leggera, come disse il Profeta: Ecco il Signore siede sulla nube leggera, e verrà in Egitto; significando che veniva per mezzo di Maria in Egitto, cioè in questa afflizione di questo mondo. Chiamò pertanto Maria nube, poiché portava la carne; leggera, poiché era Vergine, non gravata da alcun onere del matrimonio. Questa è il ramoscello che produce il fiore, poiché la Verginità, che non sia ripiegata da alcun inganno per le preoccupazioni in questo secolo, è pura e diretta al Signore con cuore libero. Perciò il Signore dalla Croce se la raccomandò al suo dilettissimo discepolo san Giovanni, che disse al padre e alla madre sua: Non vi ho conosciuto. Finalmente chiamato da Cristo abbandonò il padre, seguì il Verbo.
La Vergine è raccomandata a questi, che non conosce i suoi. La Vergine è raccomandata a questi, che attinge la sapienza dal cuore di Cristo. La Vergine è raccomandata a questi, che non riconobbe i suoi fratelli, e non conobbe i suoi figli. E per questa ragione la legge lo benedice: Date a Levi i suoi giusti, date a Levi le sue sorti. Onde lo stesso accolse anche la Madre del Signore. Abbiamo infatti scritto: poiché da quell'ora il discepolo l'accolse in casa sua. Cos'è in casa sua, dacché lasciò il padre, e seguì il Cristo? O come in casa sua, dacché gli stessi Apostoli dissero: Ecco noi abbiamo lasciato ogni cosa, e ti abbiamo seguito? Cosa di suo aveva Giovanni, che non aveva cose mondane e secolari, poiché non era del mondo? Cosa dunque aveva di suo, se non ciò, che aveva ricevuto da Cristo? Buon possessore della parola e della sapienza, buon ricettore della grazia.

https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/07/commemorazione-della-beata-vergine.html?m=1

• Commemorazione del secondo giorno tra l'Ottava di Sant'Elia Profeta, Capo e Padre Nostro (di tutto l'Ordine Carmelitano)

https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/07/santelia-profeta.html?m=1
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2022-07-21 13:00:16 SESTO GIORNO TRA L'OTTAVA DELLA COMMEMORAZIONE SOLENNE DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO

Semidoppio.
Paramenti bianchi.


Il monte Carmelo fu sede di eremiti, emuli del profeta Elia, fin da prima del Cristianesimo. Lo stesso Elia su quel monte ricevette una “apparizione” della Vergine in quella nuvoletta che si levava dal mare (Cfr. 1Re 18:42-45). Sempre nello spirito del Profeta Elia e sotto il Patrocinio della medesima Vergine vissero su quella vetta monaci cristiani, probabilmente maroniti che seguivano la regola di san Basilio. A questi nel secolo XII, si unirono anche dei Latini, i quali diedero vita all'Ordine dei Fratelli di Santa Maria del Carmelo (i Carmelitani), che poi si diffusero per tutta la Cristianità. Nel 1245 Innocenzo IV approvò la Regola dei Carmelitani sotto il generalato di san Simone Stock. Il 16 luglio 1251, la Beata Vergine Maria apparve al santo rimettendogli l'abito che doveva essere il segno distintivo dell'Ordine. Innocenzo IV benedisse questo vestito e concesse numerosi privilegi, non soltanto per i membri di quest'Ordine, ma anche per tutti quelli che entrassero nella Confraternita della Madonna del Monte Carmelo. Portando lo scapolare, che è la riduzione di quello dei Padri Carmelitani, essi partecipano a tutti i loro meriti e possono sperare, da parte della Vergine, una pronta liberazione dal Purgatorio nel primo sabato dopo la loro morte (il cosiddetto privilegio sabatino), se sono stati fedeli nell'astinenza, nella castità secondo il loro stato, nella diffusione zelante della devozione mariana e nel recitare le preghiere prescritte da Giovanni XXII nella Bolla, detta Sabatina, pubblicata il 3 marzo 1322, in seguito a una richiesta esplicita della stessa Vergine del Carmine apparsa al sommo Pontefice nel 1316. La festa, prima solamente dei Carmelitani, fu introdotta nel Messale Romano per tutta la Chiesa da Benedetto XIII nel 1726.
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2022-07-21 10:30:01 San Lorenzo da Brindisi: un Cappuccino contro 80mila Turchi

Il p. Lorenzo, a cavallo, si pose nella prima linea vestito del suo abito religioso. Allora, sollevando un crocifisso, si volse alle schiere e parlò ad esse con tanta forza che non vollero aspettar l’assalto dei Turchi.

https://www.radiospada.org/2019/07/san-lorenzo-da-brindisi-un-cappuccino-contro-80mila-turchi/
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2022-07-21 07:00:58 Omelia di sant'Agostino Vescovo.
Libro 1 sul Sermone del Signore sul monte, cap. 6, tom. 4.
Il Signore ci mostra doversi giudicare insensati coloro che, cercando l'abbondanza dei beni temporali o temendo d'esserne privati, perdono gli eterni, che gli uomini non possono né dare né togliere. «Ora se il sale diventa insipido, con che si salerà?» (Matth. 5:13). Cioè, se voi, che dovete in certo modo condire i popoli, per timore delle persecuzioni temporali, perderete il regno dei cieli: quali saranno gli uomini che potranno ritrarvi dall'errore, dal momento che Dio ha scelto voi per togliere gli altri dall'errore?
Dunque il sale insipido non serve più «a nulla se non ad essere gettato via pestato dagli uomini» (Matth. 5:13). Pertanto non è calpestato dagli uomini chi soffre persecuzione, ma chi istupidisce per timore della persecuzione. Poiché non può essere calpestato se non uno inferiore; ma non è inferiore chi, sebbene patisca molto sulla terra nel corpo, tuttavia col cuore abita in cielo.
«Voi siete la luce del mondo» (Matth. 5:14). Come più sopra ha detto «il sale della terra» (Matth. 5:13), così ora dice «la luce del mondo». Ora per questa terra, di cui si parla più sopra, non si deve intendere quella che calpestiamo coi nostri piedi corporei, bensì gli uomini che abitano sulla terra, o anche i peccatori, a rialzare i quali col condimento della sapienza e a distruggere le loro perverse inclinazioni, il Signore inviò nel mondo il sale apostolico. E qui mondo si deve intendere non il cielo e la terra, ma gli uomini che sono nel mondo o amano il mondo, e che gli Apostoli hanno la missione d'illuminare. «Non può rimaner nascosta una città situata su un monte» (Matth. 5:14): cioè, fondata sopra un'insigne e grande giustizia, significata anche nello stesso monte, su cui il Signore si trova a parlare.

https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/san-lorenzo-da-brindisi-confessore-e.html?m=0
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2022-07-21 07:00:58 SAN LORENZO DA BRINDISI, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA

Doppio.
Paramenti bianchi.

Lorenzo nacque a Brindisi, in Puglia, il 22 luglio 1559 da pii parenti di nobile ed agiata condizione. Educato dapprima da due religiosi, e poi, a Venezia, da un suo piissimo zio, sacerdote, si sentì attratto alla vita monastica. Quindi entrò ancora adolescente, il 18 febbraio 1575, nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini a Verona, e vi emise i voti religiosi. A Padova studiò a fondo logica e filosofia, e nuovamente a Venezia teologia; inoltre apprese perfettamente molte lingue antiche e moderne. Ordinato sacerdote il 18 dicembre 1582, esplicò tosto il suo zelo fra gli studenti dell'Università di Padova e successivamente gli fu affidato il compito della predicazione, per cui peregrinò instancabilmente per quasi tutta l'Italia e varie altre regioni d'Europa con copiosissimo frutto di anime. Designato dal Sommo Pontefice ad evangelizzare i Giudei, convertì molti di essi a Cristo; come preservò moltissimi immuni dall'eresia, o restituì alla Chiesa cattolica coloro che erano già caduti in essa.
Dotato di grande prudenza e saggezza, fu preposto dapprima al governo di parecchie Province religiose, poi di tutto l'Ordine dal 1602 al 1605. Anzi, essendo graditissimo ai Sommi Pontefici, ai governatori dei popoli e allo stesso imperatore per le medesime virtù, fu scelto spesso da essi per portare a termine difficilissimi incarichi. Ottenne che i principi cristiani, deposte le inimicizie tra loro, si alleassero contro le continue scorrerie dei Turchi. Nell'ottobre 1601 l'esercito cristiano, riunito ad Albareale (Székesfehérvár) in Ungheria, con alla testa Lorenzo che portava la croce ed esortava tutti, soldati e capitani, riportò un'importante vittoria, della quale egli è ritenuto non immeritatamente l'autore principale.
Fra così numerose e grandi imprese, coltivò le virtù religiose in modo eroico. Impiegava tutto il tempo libero nella preghiera, conciliando meravigliosamente la vita interiore con l'apostolato. Meditando la passione di Cristo e celebrando il Santo Sacrificio, era così suggestionato da non poter trattenersi dalle lacrime; stimò in modo esclusivo anche la Beata Vergine Madre di Dio, alla quale offriva ogni cosa da lui appresa. Infine, inviato a Lisbona dal popolo napoletano per parlare al re di Spagna Filippo III, come strenuo difensore della libertà e giustizia cristiana, morì, si può affermare, nel campo di battaglia, il 22 luglio 1619. Insignito da Dio, in vita e dopo morte, con segni divini e miracoli, Pio VI lo beatificò nel 1783 e Leone XIII lo annoverò nel numero dei Santi nel 1881. Lasciò molti scritti in difesa della fede cattolica contro gli eretici e per illustrare la sacra Scrittura, o per celebrare i santi, in primis la beatissima Vergine Maria. Nel 1959 il sommo Pontefice Giovanni XXIII, in seguito alla decisione della Congregazione dei Sacri Riti, lo proclamò Dottore della Chiesa, col titolo di Apostolicus.
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2022-07-21 01:00:24 SANTA PRASSEDE, VERGINE

Semplice.
Paramenti bianchi.

Prassede, vergine Romana, sorella della vergine Pudenziana, al tempo in cui l'imperatore Marco Antonino (II sec.) perseguitava i Cristiani, ella li assisteva co' suoi averi e cure, e consolava con ogni altro dovere di carità. E alcuni li nascondeva in casa; altri li esortava alla costanza nella fede: e di altri [dei Martiri] seppelliva i corpi; a quelli che erano rinchiusi in prigione o trattati da schiavi non faceva mancare niente. Ma non potendo ormai più soffrire tanta strage di Cristiani, pregò Dio che, se fosse utile morire, la togliesse di mezzo a tanti mali. Quindi il 21 luglio fu chiamata in cielo a ricevere la ricompensa della sua pietà. Il suo corpo fu sepolto dal prete Pastore nel sepolcro del padre e della sorella Pudenziana, nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria. Il 20 gennaio dell'817 il suo corpo fu poi da Pasquale I, nella sua famosa traslazione in massa dei corpi santi dalle Catacombe, trasportato nella chiesa di Santa Prassede. Il capo della santa vergine, «menzionato nel pontificato di San Leone IV ai SS. Quattro Coronati, è nell'altare papale del Sancta Sanctorum. La cassetta reliquiario fu esposta al Museo Sacro e Cristiano della Biblioteca Vaticana dal 19 giugno 1905 al 13 settembre 1907» (G. Sicari, Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma).

https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/07/santa-prassede-vergine.html?m=1
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2022-07-20 23:00:03
RUBRICHE PER BREVIARIO E MESSA
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