2021-10-15 19:00:12
VACCINI: IL MONDO RIMANE INDIETRO
Realtà opposte
In Italia
manifestazioni contro il green pass mentre nel mondo la metà della popolazione attende ancora l’iniezione della prima dose. Una contrapposizione che sintetizza le grandi
disuguaglianze della più imponente campagna vaccinale nella storia umana, con più di 6 miliardi di dosi finora somministrate in 184 paesi.
Ma il 77% di queste sono state somministrate nelle economie avanzate, contro lo 0,5% riservato ai paesi a basso reddito. E così sembra quanto mai
utopistico l’obiettivo dell’OMS di vaccinare il 40% della popolazione di tutti i paesi del mondo entro la fine del 2021. Anche solo il target del 10% entro fine settembre è stato fallito da 56 Stati, il 70% dei quali in Africa.
(PO)COVAX
Considerando che ogni mese vengono prodotte 1,5 miliardi di dosi,
è evidente come qualcosa non stia funzionando nella loro distribuzione, affidata al programma delle Nazioni Unite COVAX. Nel corso dei mesi il numero di consegne previste per i paesi più poveri entro fine anno è stato tagliato da 1,9 a 1,4 miliardi di dosi.
L’Africa si trova così con 150 milioni di dosi in meno, e
di questo passo il 40% della sua popolazione sarà vaccinato solo a marzo 2022. Inoltre, lo scetticismo sui vaccini e la mancanza di infrastrutture o di sicurezza portano allo spreco delle poche dosi disponibili:
3 milioni quelle non utilizzate e a rischio di scadenza in Uganda a fronte di soli 400mila vaccinati (1% della popolazione).
Fatti o promesse?
Questa disuguaglianza nell’accesso ai vaccini ha creato una
competizione tra le grandi potenze mondiali per mettere a disposizione milioni di dosi. Solidarietà ma anche
soft power per una diplomazia dei vaccini che però, finora, rimane soprattutto sulla carta.
Meno del
15% del miliardo di vaccini promesso dal G7 è stato finora consegnato. Mentre il contributo cinese non è stato certo a titolo gratuito
: 71 milioni le dosi donate, 1 miliardo quelle vendute. Secondo il FMI se entro il 2021 non sarà vaccinato il 40% delle persone in tutti i paesi, le
perdite del PIL globale nel prossimo quinquennio ammonteranno a 5.300 miliardi di dollari, più del PIL tedesco. Che sia una argomentazione più convincente per spingere a maggiore solidarietà?
Nell’ISPI Daily Focus di questa sera: Beirut, un giorno di ordinaria follia. Su ispionline.it
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