2021-12-15 20:22:56
USA-EMIRATI: QUESTO ACCORDO NON S’HA DA FARE
Hold the line
Ieri gli Emirati Arabi Uniti
hanno minacciato di ritirarsi da un accordo con gli Stati Uniti per l'acquisto di caccia F-35, droni Reaper e altre munizioni avanzate. Il
deal da 23 miliardi di dollari, siglato da Donald Trump nel 2020,
era collegato ai cosiddetti "accordi di Abramo" che hanno portato alla normalizzazione dei rapporti tra Israele, da un lato, ed Emirati, Bahrein, Marocco e Sudan dall’altro.
Formalmente, le ragioni della sospensione sono tecniche. Ma in realtà
gli Emirati sembrano ritenere troppo onerose le richieste provenienti da Washington di proteggere l’attrezzatura militare da eventuali operazioni di spionaggio cinesi.
Occhio per occhio?
La dichiarazione degli Emirati arriva
pochi giorni dopo il “tour del Golfo” di Emmanuel Macron, nel quale il presidente francese ha concluso un accordo con Abu Dhabi per la vendita di 80 caccia Rafale e 12 elicotteri militari. Un accordo record per l’industria francese (17 miliardi) che
ribilancia almeno in parte la commessa da 66 miliardi persa da Parigi in seguito alla firma dell’AUKUS.
D’altronde
il Medio Oriente resta un ghiotto obiettivo per tutti i paesi esportatori di armi: il 33% della domanda mondiale viene da lì, e i paesi dell’area spendono in media il 5% del PIL per l’acquisto di armi (il quintuplo dell’Italia). Anche per questo, la scelta del partner da cui importare è anche uno strumento di politica estera,
utilizzato per indicare alleanze e malumori. Probabile che Abu Dhabi abbia scelto di inviare un chiaro segnale verso Washington...
Deal o no deal?
Dalle rigide condizioni imposte dagli Usa una cosa appare chiara: le
relazioni tra Washington e Pechino sono sempre più tese, tanto che la Casa Bianca sceglie di correre il rischio di far saltare un accordo miliardario. Ma non vanno trascurati neppure
i mal di pancia interni, con la maggioranza democratica che aveva più volte cercato di far saltare il deal.
I problemi, d’altronde, non finiscono lì. Ieri gli “accordi di Abramo” che avevano propiziato l’affare hanno portato alla
prima visita nella storia di un premier israeliano negli Emirati. Eppure proprio Bennett sarebbe ben felice se la vendita non si concretizzasse.
Israele, tradizionale alleato di Washington, mira infatti a
mantenere un vantaggio militare consistente rispetto ai propri (potenziali) avversari. Emirati inclusi.
Nell’ISPI Daily Focus di questa sera: Una roadmap per la Tunisia. Leggilo qui: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/una-road-map-la-tunisia-32675
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