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Giovani di Parola

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Categorie: Religione
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Il nuovo Canale ufficiale di Animatori Salesiani: ogni giorno il Vangelo del giorno seguente sul tuo telefono e altri contenuti utili per il tuo cammino spirituale! #GiovaniDiParola

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Gli ultimi messaggi 12

2022-07-10 22:01:07 LUNEDÌ 11 LUGLIO
Festa di Sant’Antonio Abate, Patrono d’Europa

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,27-29)
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Parola del Signore

Sembra che qui Pietro faccia una altra delle sue figuracce, forse però si tratta semplicemente di ricercare, ancora una volta, la motivazione più profonda e veritiera dell’essere discepoli e apostoli del Signore. Perché a volte viene spontaneo domandarci “ma chi me lo fa fare?!” Chi me lo fa fare di soffrire il caldo in cortile appresso ai ragazzi, chi me lo fa fare di insistere con l’educazione e l’evangelizzazione, di farmi vicino agli emarginati e dedicare loro il mio tempo. Chi me lo fa fare di lasciarmi amare nel profondo, di fare verità in me stesso, di rendermi conto delle mie ferite e lasciarle toccare dall’Amore di Dio. Chi me lo fa fare di donare la vita? È solo l’esperienza del “centuplo” che ci motiva e ci incoraggia, anche negli insuccessi e nei fallimenti, anche quando ci sembra che non serva a nulla, anche quando ci sentiamo profondamente soli. Non si tratta di ricevere in possesso qualcosa ma di vivere nello spazio della relazione con il Signore, di istanti di eternità intessuti con il quotidiano, è lì che il cuore trova pace perché è lì che scopriamo la bellezza e la gioia della vocazione all’Amore.
Ti sei mai domandato in che modo se chiamato a donare la tua vita?
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2022-07-10 22:01:01
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2022-07-09 22:01:01
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2022-07-09 22:00:28 DOMENICA 10 LUGLIO
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore.

Questo è proprio uno di quei brani “bomba”. Quanto volte lo abbiamo ascoltato, magari anche pregato e meditato. Eppure ogni volta ci scombussola un ci mette in discussione, ed è così che deve essere. Perché il Signore sempre ci inquieta un po’ ma non facendoci soffermare sulle nostre frustrazioni, sulle nostre mancanze, sui nostri limiti e piccolezze ma mettendoci di fronte all’Amore. Nient’altro che l’Amore. È così che ci fa uscire dalle nostre comodità, dalle nostre apparenti sicurezze, dalle nostre superficialità e dalle nostre prigioni. Poi si tratta semplicemente di lasciarsi attrarre e conquistare da quell’Amore, di imparare così ad essere Figli e Fratelli e così godere e condividere la bellezza di una vita che davvero ha il sapore di eternità
Come si fa camminare nell’Amore di Dio? Il primo passo è lasciarsi accompagnare da qualcuno di esperto, che ci insegni soprattutto a riconoscere dove il Signore passa, ci ama e ci chiede di amare
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2022-07-08 22:01:10 SABATO 9 LUGLIO
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,24-33)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore.

Ma che fai Signore, ti metti a fare i dispetti? Se mi riconosci ti riconosco, se mi rinneghi allora ti rinnego. Gne, gne! Sembra abbastanza infantile come comportamento, no? Però, se veramente conosciamo il Signore sappiamo che questa non è la Sua logica, non è il Suo modo di pensare e di agire. Il fatto è che spesso cerchiamo di vivere e comprendere tutto, anche la relazione con il Signore, centrati su noi stessi, sui nostri criteri, le nostre esigenze, i nostri capricci. Proviamo quindi a metterci nella prospettiva dell’Amore e domandarci: «come Signore mi stai amando attraverso questa Parola?»
Ci renderemo conto quindi che il Signore ci invita a collaborare ed essere partecipi di questo Amore che ha il sapore di eternità. Nessun volontarismo, nessuno sforzo sovraumano, nessuna dimostrazione di perfezione, nessuna gara a chi è il miglior cristiano, oratoriano, parrocchiano ecc… Semplicemente si tratta di stare davanti ai ragazzi delle nostre attività estive, davanti al compagno di scuola o di università, davanti al collega, all’amico, al fratello o sorella, alla madre o padre, al passante, al povero, davanti a tutti gli uomini e riconoscere in loro il volto del Signore. Si tratta di imparare a vivere da riconoscenti, perché in tutto questo il Signore parlerà, ci sussurrerà all’orecchio dell’anima, ci amerà e ci chiederà di amare.
Senza paura, senza ansia da prestazione, mettiamoci davanti, anzi difronte agli uomini per contemplare e partecipare dell'Amore di Dio e vivere quindi da riconoscenti, dicendo grazie con tutta la nostra vita
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2022-07-08 22:00:00
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2022-07-07 23:11:17
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2022-07-07 23:11:09 VENERDÌ 8 LUGLIO 2022
Dal Vangelo secondo Matteo (10,16-23)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore

“Non aspettatevi le lodi del mondo, il mondo è un cattivo pagatore” diceva don Bosco… oggi Gesù ci dice delle parole forse un po’ scomode, ma vere. Se scegliamo di seguirLo, dobbiamo essere consapevoli che non sarà sempre facile, che potremmo essere fraintesi e che, di certo, non saremo apprezzati da tutti. Lo stesso Gesù del resto, con tutto il bene che fa in vita, finisce sulla croce... Se siamo cristiani, oltre a “vivere” con e come Cristo, potremmo trovarci a “morire” con e come Lui. Oggi, almeno nel nostro contesto, non ci sono più crocifissioni fisiche, ma spesso ci si confronta con pregiudizi, incomprensioni e altri tipi di “condanne” fuori e dentro di noi.
Gesù non vuole che ci isoliamo dal mondo, anche perché rischieremmo di chiuderci in noi stessi e si perderebbe il senso della nostra fede. Siamo fatti per stare nel mondo e, quando non sapremo cosa dire o cosa fare, lo Spirito del Padre parlerà in noi. Non si tratta di magia o cose simili, siamo liberi di accogliere o no lo Spirito. Di solito soffia come brezza leggera e non si impone… se prestiamo ascolto e ci lasciamo guidare nel riconoscerlo, ci mostrerà la realtà da un altro punto di vista, quello di Dio.
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2022-07-06 22:02:06
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2022-07-06 22:01:54 GIOVEDÌ 7 LUGLIO 2022
Dal Vangelo secondo Matteo (10,7-15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».
Parola del Signore

Gesù non dice soltanto “predicate”, ma aggiunge “strada facendo”. Questo non perché fosse un fan di Baglioni, ma perché il “predicare”, il “testimoniare” non è qualcosa di separato dalla vita che viviamo: non entriamo in modalità-cristiano solo in certe situazioni, solo quando abbiamo la maglietta da animatori o siamo in un ambiente “favorevole”… ma “strada facendo”, cioè ovunque noi siamo e in ogni momento: quando c’è il sole e quando piove a dirotto, quando è più facile e quando si sente un po’ di fatica, quando siamo in compagnia e quando siamo da soli… ma questo non significa che dipende tutto dai nostri sforzi. Gesù infatti ci ricorda che gratuitamente abbiamo ricevuto. Il bene che ci abita l’abbiamo ricevuto gratis, cioè senza bisogno di fare nulla per guadagnarcelo. Da poco si è diffusa un’app che dà soldi per quanto cammini: a Dio non importa quanti passi fai, ma con quanta “gratuità” li vivi: anche un solo passo, può superare il valore dei diecimila, se vissuto gratuitamente. Se riconosciamo di aver ricevuto (e continuare a ricevere) gratis, saremo portati a dare gratis, senza pretendere nulla in cambio. Così l’essere cristiani non rischia di diventare una sterile etichetta o una sorta di lavoro part-time, ma il cammino di una vita intera che, “strada facendo”, mantiene in circolo l’amore che riceviamo e che diamo. Questo è il segno più evidente della vicinanza del regno di Dio.
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