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Ex Caserma Liberata

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Gli ultimi messaggi 19

2021-11-06 22:52:08 Noi siamo loro e dalle nostre assemblee comunitarie e governi autonomi, non smetteremo di costruire giustizia, di esigere la punizione dei colpevoli di questi crimini e non faremo un solo passo indietro nella lotta per la vita, che è stata anche la lotta di tutt@ quell@ che oggi non sono con noi.

25 anni dopo questa lotta di resistenza e ribellione, diciamo chiaramente: vogliamo i nostri territori liberi da megaprogetti di morte. Non vogliamo il Treno Maya che trasformerebbe l'intero sud-sudest del nostro paese in una anello del capitale transnazionale, nè nel suo percorso e nelle sue vicinanze l’estrazione, la contaminazione, la distruzione, la spoliazione e la privatizzazione di tutta la regione. Non vogliamo il corridoio transistmico che trasformi intere aree dall'Oceano Pacifico al Golfo del Messico in una fabbrica di energia eolica, maquilas1 e sfruttamento minerario, né vogliamo il Proyecto Integral Morelos che minaccia il territorio delle comunità di Tlaxcala, Puebla e Morelos nei paesi del vulcano Popocatépetl e che reprime con la morte chi lo mette in discussione o gli si oppone, come il compagno Samir Flores Soberanes.

Così, nel 2018, riconoscendoci gli uni negli altri nelle differenze geografiche e culturali, abbiamo costituito, con consiglieri donne e uomini dei popoli indigeni facenti parte del CNI, il Consiglio Indigeno di Governo (CIG), che è diventato la nostra voce di fronte alla Nazione e al Mondo, voce con cui ha parlato e parla la nostra Portavoce Marichuy. In quell'anno, insieme all'EZLN, abbiamo parlato al Paese e in risposta abbiamo ricevuto la partecipazione del popolo messicano durante la campagna del CIG in tutto il Messico per la raccolta delle firme per per poter comparire sulle schede elettorali. Così, ci siamo resi conto che la lotta per la vita e l'urgenza di ricostruire su ciò che è stato distrutto dal capitalismo, si manifesta in tutte le lingue e in tutti i settori sociali di questo Messico. Ognuno a modo suo, nei suoi tempi e nei suoi modi.

E quest'anno, nel Viaggio Per la Vita, insieme alla delegazione dell'EZLN, visitiamo l’Europa ribelle, in basso e a sinistra; e ascoltiamo la sua parola, che è anche la lotta per la vita. Con la loro resistenza e ribellione, e con la nostra, ci capiamo perché sogniamo lo stesso mondo, in cui ci sia spazio per tutte e tutti.

Oggi, a 25 anni di distanza, INVITIAMO TUTT@ coloro che collettivamente o individualmente fanno parte del CNI, o hanno accompagnato, anche come osservatori, il suo passo in questo quarto di secolo, ad una RIFLESSIONE COLLETTIVA PROFONDA che, tramite incontri, riunioni, conferenze e attività di ogni tipo che si svolgeranno da questo 12 ottobre fino al 12 ottobre 2022, terminando con una grande Assemblea, cerchi una risposta alla domanda “Cosa segue?”

Con tutt@, cerchiamo di avere un unico udito e di ascoltare ciò che la resistenza e la ribellione nel mondo hanno da dirci per conoscerci e organizzarci dalla geografia in basso, da dove le cose che definiscono il futuro, e dove queste iniziano a guarire sia la terra che i nostri popoli dopo il disastro globale, stanno realmente accadendo.

Cordiali saluti

A 25 anni di resistenza e ribellione

Per la ricostruzione integrale dei nostri popoli

Mai più un Messico senza di Noi

Congresso Nazionale Indigeno

Consiglio Indigeno di Governo
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2021-11-06 22:52:08 Intervista alla portavoce del CNI: Consiglio nazionale Indigeni

Rappresentante del CNI

Oggi, 25 anni dopo aver deciso di camminare nella lotta, nella resistenza e nella ribellione, con l'accompagnamento dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), siamo il Congresso Nazionale Indigeno e ci rivolgiamo ai popoli del mondo per dire la nostra parola:

Il 12 ottobre 1996, con la straordinaria presenza della Comandanta Ramona, del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'EZLN, a causa del quale sarebbe iniziato a sgretolarsi l’assedio che gli era stato imposto; e con la partecipazione di oltre 3.000 delegati provenienti da tutto il Messico, per la prima volta noi popoli indigeni abbiamo potuto incontrarci e conoscerci per sognare uno spazio organizzativo proprio, il Congresso Nazionale Indigeno (CNI), sotto il 7 principi del "Comandare Obbedendo" che desse l’impulso per un Paese diverso, in cui essere pienamente riconosciuti nei nostri diritti e culture.

Come antecedente di questo evento storico, abbiamo organizzato due precedenti forum nazionali e accompagnato la Marcia del Colore della Terra guidata dall'EZLN nel 2001, per fare pressione sullo Stato messicano affinché rispettasse gli Accordi di San Andrés "Sui Diritti e la Cultura Indigena". A questa marcia sono seguiti il tradimento degli Accordi di San Andrés da parte di tutti i partiti politici e dei poteri dello Stato; l'oblio della nostra lotta da parte di coloro che l'avevano trasformata in una moda passeggera, la disorganizzazione di una parte del movimento indigeno, la continuità del CNI nella sua regione Centro-Pacifico (20 anni fa); la decisione di fare nostra la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona dell'EZLN, facendoci carico della lotta anticapitalista, in basso e a sinistra, ciò che ci ha procurato un maggiore isolamento dalla classe politica autoproclamatasi di sinistra, dalle ONG e dalle "personalità" che prima avevano affermato di essere nostri amici e nostri alleati.

In questi 25 anni abbiamo imparato che la lotta per la vita è la nostra parola collettiva e che come da più di 500 anni la spoliazione delle nostre terre, della nostra cultura e dei nostri modi di vivere ci affligono, ci portano ad organizzarci ed a lottare. Oggi, la spoliazione e lo sfruttamento capitalista diventati guerra, hanno lo scopo di realizzare grandi e pericolosi megaprogetti che seminano morte in tutte le geografie indigene del Messico, e con l'impero della violenza cercano di garantire i profitti delle bande criminali e della rete economica e politica che li sostiene; che è la stessa che non si ferma nel suo desiderio di vedere sterminati i nostri popoli. Questa guerra che viviamo nelle comunità del Messico, che ci ha riempito di lutto e rabbia, è condotta da politici, imprese e bande criminali che, insieme, sono il governo del Messico e servono un sistema mondiale che è quello del capitalismo.

In suo nome, i governi di prima e di adesso hanno commesso gravi crimini per reprimere i nostri popoli, quando collettivamente abbiamo deciso il nostro destino; e non dimentichiamo la sporca guerra con le sue migliaia di giustiziati, torturati e desaparecidos, il massacro dell’Acteal in Chiapas, la carneficina di Aguas Blancas, gli omicidi di Betty Cariño, del maestro zapatista Galeano, del bambino Hidelberto Reyes nella comunità di Santa María Ostula e del nostro fratello Samir Flores Soberanes; o la scomparsa dei 43 studenti di Ayotzinapa; non dimentichiamo i nostri fratelli desaparecidos come Sergio Rivera Hernández dell'organizzazione MAIZ; né i/l@ nostr@ compagn@ detenut@ per aver combattuto e che sono perseguitati per pensare e difendere con fermezza ciò che è sacro, come Fidencio Aldama della tribù Yaqui e Fredy García Ramírez del Comitato per la Difesa dei Diritti Indigeni, a Oaxaca.
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2021-11-06 22:51:46 http://www.ondarossa.info/redazionali/2021/11/intervista-alla-portavoce-del-cni?fbclid=IwAR02-neSokTJ_XaEucxx-AIlpZJDC56ob8PZ3E3GAe4skiy8qqOXibOuIb4
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2021-11-05 19:57:07 Su Rojava, Turchia e una nuova possibile invasione

Da diversi giorni circolano notizie allarmanti riguardo un'imminente nuova invasione della Turchia in Rojava, in particolare nell'area di Kobane e a est dell'Eufrate. Al momento non si hanno notizie ufficiali da parte della Turchia, ma gli spostamenti di mezzi di terra e l'arrivo di alcuni jihadisti ad Ankara lo scorso 25 ottobre lasciano presupporre che si stia preparando qualcosa. Un ufficiale del dipartimento della difesa USA ha dichiarato a Sky News che ci sono segnali che indicano preparativi da parte di mercenari legati alla Turchia in vista di un'imminente operazione, durante la stessa intervista ha tuttavia dichiarato che l'amministrazione Biden non permetterà alla Turchia di attaccare le SDF.

James Jeffrey, diplomatico ed ex rappresentante gli Stati Uniti nella coalizione globale contro ISIS, ha affermato in un'intervista ad Al Hurra che il presidente Biden non ha dato il via libera ad Erdogan per una nuova invasione e ha dichiarato che gli Stati Uniti non intendono abbandonare le SDF (Syrian Democratic Forces).

Intanto dal Rojava, İlham Ehmed, co-presidente della Commissione Esecutiva del Consiglio Siriano Democratico, ha sottolineato come vi siano da diverso tempo delle negoziazioni fra Turchia e Russia per il controllo di alcune città in Rojava: in particolare, il controllo di Tell Rifaat, che si trova a est di Kobane e a nord di Aleppo, sarebbe al centro di queste negoziazioni.

Nonostante le diverse dichiarazioni USA è infatti la Russia che controlla gran parte dello spazio aereo, in particolare ad ovest dell'Eufrate dove è situata la città di Tell Rifaat. Erdogan cerca quindi un accordo con la Russia, secondo alcune fonti la Siria è stata infatti argomento centrale nei dialoghi tra Erdogan e Putin già durante l'incontro avvenuto a Sochi il 29 settembre.
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2021-11-05 19:57:02
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2021-11-05 15:57:54 STIAMO ORGANIZZANDO UN BUS PER NAPOLI.

Il #Rojava è di nuovo sotto attacco
Portiamo la nostra solidarietà ai popoli del Rojava

il 12 novembre, nel 22° anniversario dell’arrivo in Italia di Abdullah #Ocalan in seguito al suo viaggio in Europa alla ricerca di una soluzione politica al conflitto che ancora oggi è in corso in #Kurdistan, una nave con a bordo giornalisti, politici e attivisti curdi e internazionali attraccherà simbolicamente a #Napoli. Per l’occasione è prevista una grande manifestazione che accompagnerà la delegazione per tutta la giornata, con un corteo che partirà dal porto di Napoli, seguito da una conferenza stampa e da un concerto in serata. Dalla #Puglia partiremo con un pullman ,per il viaggio è richiesto un contributo non obbligatorio di 5 euro a sostegno della comunità curda.

Se sei interessat@ contatta per:

#Bari il 3248715458
#Barletta il 3283910857
#Brindisi il 3477529891
#Taranto il 3387043878


L’appello degli organizzatori:

A COLORO CHE AMANO LA DEMOCRAZIA, LA LIBERTÀ E LA PACE.

Il 12 novembre di 23 anni fa, giungeva in Italia il leader del popolo Kurdo Abdullah Ocalan. Egli veniva a portare in Europa la proposta di pace per il Medio Oriente del movimento kurdo, proposta pensata per costruire un futuro di democrazia e pace non solo per i kurdi, ma per la #Turchia, la #Siria, l' #Iraq.
La miopia dell'Occidente e la pressione degli autocrati mediorientali, in primis turchi, impedì che quel progetto prendesse corpo, con la conseguenza di guerre, devastazioni, emersione delle peggiori pulsioni razziste, fondamentalismi, rigurgiti di barbarie e fascismi che hanno reso il Medio Oriente un luogo di sofferenze e tragedie.
La eroica resistenza del movimento kurdo e dei popoli, in Rojava - nord Siria, in Turchia, in Iraq, in Iran contra dittatori, autocrati e fondamentalisti neo- fascisti, rappresenta una speranza concreta per la ripresa di un cammino di pace e democrazia.
TUTTAVIA QUESTA BATTAGLIA PUÒ DIVENTARE DAVVERO FORTE SOLO SE IL SIMBOLO E LA GUIDA DEL MOVIMENTO KURDO, IL PRESIDENTE OCALAN, DARÀ IL SUO CONTRIBUTO DA UOMO LIBERO E DA LEADER RICONOSCIUTO. LA SUA DISUMANA DETENZIONE IN ISOLAMENTO SULL'ISOLA DI IMRALI È UN OSTACOLO GRAVISSIMO SUL CAMMINO DELLA DEMOCRAZIA E DELLA PACE.
Com'era chiaro a tutti che senza la liberazione di Nelson Mandela qualsiasi prospettiva di superamento dell'apartheid non era realistica, così pace e democrazia in Medio Oriente saranno una prospettiva solo se il presidente Ocalan sarà libero.
Il 12 novembre una nave proveniente dalla #Grecia, con 50 intellettuali, attivisti, artisti, kurdi ed europei, ripercorrendo il viaggio di OCALAN, giungerà a Napoli, per portare in Italia la testimonianza della campagna internazionale per la liberazione di OCALAN e la cancellazione del #PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche.

SOSTENERE LA CAMPAGNA PER LA LIBERAZIONE DI OCALAN È UN GESTO CONCRETO PER CONTRIBUIRE ALLA PACE ALLA DEMOCRAZIA, ALLA LIBERTÀ PER I POPOLI DEL MEDIO ORIENTE.
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2021-11-05 15:57:51
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2021-10-26 12:41:27 CI VEDIAMO VENERDÌ A PARCO DUE GIUGNO, INGRESSO VIA DELLA RESISTENZA ORE 19!

La critical mass è la festa dei ciclisti, urbani e non, che ogni ultimo venerdì del mese si riprendono le strade di Bari!
Noi non ci intimoriamo, con l'afa, sotto la pioggia, con il vento e la bufera!
Come prima, più di prima, torneremo sulle strade ad esercitare la nostra libertà di girare nel modo più intelligente, più divertente, più romantico che c'è!
E se non sai cos'è...
È un incontro casuale di ciclisti in un luogo concordato, non è una manifestazione ma un giro in bici con più amici possibile, non ha capi nè leader, non è organizzata da associazioni o enti o partiti e non è sponsorizzata. Siamo utenti della strada che, un giorno al mese, rovesciano i rapporti di forza con le automobili e si riprendono le strade. Per questo non ci sono regole vere e proprie ma qualche linea guida da seguire per assicurarsi che tutto vada al meglio:
-La critical mass non è di nessuno. Divise, bandiere, striscioni, slogan. Se appartengono ad un altro movimento, puoi lasciarli a casa!
-La critical mass è aperta a tutti: pattini, skate, monopattini. Se non ha un motore sei dei nostri!
-La critical mass è aperta a CHIUNQUE: se hai problemi con particolari gruppi di esseri umani puoi restare a casa, a meno che tu non sia intollerante verso gli intolleranti, è l'unica forma di intolleranza che accettiamo (e glutine, lattosio...).
-Non c'è un percorso fisso, chi sta in testa al gruppo decide e chiunque può stare in testa al gruppo.
-Cerchiamo di essere gentili! Gli automobilisti non sono nemici da combattere, usiamo l'ironia e non scateniamo risse, svolantiniamo ed informiamo, spieghiamo, sorridiamo, convinciamo.
-Evitiamo di insistere troppo sulle strade ad alta percorrenza, anche le strade minori e le periferie hanno la loro importanza.
-Lasciamo passare i mezzi di soccorso a sirene spiegate, per ovvi motivi.
-La critical mass è una festa! Coloratevi, dipingetevi, portate fischietti trombette e parrucche, fatevi vedere!
Portate le luci i caschi. i giubbini riflettenti o anche no, la scelta è vostra.
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2021-10-26 12:41:23
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2021-10-25 13:30:55 Aggiornamenti da Rojava e Turchia
Sulle recenti minacce di guerra di #Erdoğan contro il Nord-est della #Siria, un portavoce delle #YPG ha dichiarato che negli ultimi 6 mesi ci sono stati 306 attacchi, aerei e di terra, che hanno ucciso 8 civili, nonostante vi sia ancora il cessate il fuoco dell’ottobre del 2019. Tutto questo riconduce all’obiettivo del presidente turco di destabilizzare l’area, acquisire potere e dare vita al sogno di una #Turchia neo-ottomana.

Gli ultimi attacchi in #Rojava si sono registrati nella notte di venerdì e sabato. Venerdì la Turchia ha bombardato i villaggi di Eyn Deqnê e Belûniyê, vicino Tel Rifat, che si trova a nord di Aleppo ed è il presunto obiettivo della prossima invasione. Attacchi via terra sono stati registrati invece nel villaggio di Til Şenan, vicino Tel Tamir. Mentre sabato un drone ha colpito una macchina sulla strada fra Kobane e Aleppo, uccidendo tre persone.

Dal 5 ottobre a Semalka (in Rojava, vicino al confine con il #Bashur) sta andando avanti una protesta del Consiglio delle Famiglie dei Martiri del cantone di Cizre: chiedono al Bashur la restituzione dei corpi dei martiri Tolhildan Raman e Serdem Cûdî, membri dell’HPG (braccio armato del #PKK) e dell’YJA-Star (milizia femminile vicina al PKK) uccisi in un’imboscata del KDP (il Partito-clan della famiglia Barzani che domina il Kurdistan iracheno) a fine agosto assieme ad altri/e guerriglieri/e. Fino ad ora nessun cenno da parte del KDP.

Sabato #Erdogan ha ordinato al Ministro degli Esteri di dichiarare 10 ambasciatori presenti nel paese "persone non grate" e quindi sulla via dell'espulsione. Si tratta di 10 ambasciatori che si erano mobilitati per liberare Osman Kavala, imprenditore e filantropo turco in prigione dal 2017.

Nel frattempo, in Turchia, la sigla “The Children of Fire Initiative” ha reclamato in un comunicato stampa la responsabilità di alcune azioni: ha dato fuoco ad uno youth-club, ad un autobus appartenente alla Istanbul Electric Tramway and Tunnel Establishments, ad una fabbrica di imballaggi, ad una struttura per il riciclo e ad una macchina. Si trattava in tutti i casi di cose o strutture legate all’AKP o a gruppi fascisti.
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