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Ex Caserma Liberata

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Gli ultimi messaggi 18

2021-11-15 15:30:43
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2021-11-14 13:23:57 https://www.osservatoriorepressione.info/ennesimo-teorema-accosatorio-gli-anarchici/
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2021-11-13 15:07:13 28 NOVEMBRE 2021 PIAZZA UMBERTO ORE 19
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA

La sera del 28 novembre 1977 Benedetto Petrone e Franco Intranò stavano tornando verso la città vecchia, quando un manipolo di fascisti missini usciti dalla vicina sede li insegue. Franco Intranò prova a tornare indietro per soccorrere Benedetto, attardatosi a causa della gamba offesa, ma riesce solo a vedere il coltello salire dal basso e trafiggere all’addome il compagno. Anche Intranò viene accoltellato, sotto la spalla, però riesce a mettersi in salvo dentro Bari vecchia. L’aggressione avviene a pochissimi metri dall’ingresso della Prefettura, nella piazza antistante. Testimoni parlano di una pattuglia presente. Il giorno dopo, le fabbriche sono in sciopero, Bari è attraversata da un corteo di decine di migliaia di persone, una città che piange suo figlio ma non solo. La sede della CISNAL è assaltata, devastata e incendiata, la sede del MSI viene murata, la polizia, che a un certo punto rinuncia ai tentativi di contenere il corteo, è costretta ad arretrare su corso Vittorio Emanuele.
Negli anni Sessanta, a Bari Vecchia, in più della metà delle case non c’era l’acqua corrente. In un terzo mancava l’elettricità. Il sottoproletariato urbano viveva quasi tutto qui. In questo contesto nasce e cresce Benedetto Petrone, studente, operaio e iscritto alla federazione giovanile del partito comunista della città vecchia. Da piccolo aveva avuto la poliomielite, che l’aveva lasciato vivo ma zoppo. Questo non gli aveva impedito di diventare, appunto, operaio, di suonare la chitarra e sviluppare una coscienza politica che lo portò presto a lottare per la “sua” Bari Vecchia, già allora nel mirino degli speculatori, il cui popolo veniva di fatto “deportato” verso i quartieri periferici.
A ridosso della città vecchia sorge il quartiere murattiano, la “Bari bene”, territorio pressoché indiscusso dei fascisti della città, insieme al quartiere residenziale benestante di Poggiofranco.
Da quarant’anni fa a oggi sono cambiate tante cose e non è cambiato niente: i fascisti continuano ad aggredire impuniti e coperti dalla polizia e il partito della speculazione edilizia è forte come non mai. La gentrificazione avanza, mentre il costo della vita in tutto il paese decolla, lasciando al palo i salari, fermi da trent’anni. La pandemia, che ancora viene descritta in termini di emergenza, è diventata la scusa per compiere un ulteriore giro di vite sulle libertà individuali e collettive, e chi alza la testa è oggetto di misure cautelari, denunce, processi, campagne diffamatorie.
Per questo, domenica 28 novembre saremo in piazza Umberto alle ore 19, a ribadire ancora una volta che l’antifascismo è un percorso consapevole, che appartiene alla città e non a chi si fa bello un giorno per poi continuare a svendere carni non sue tutti gli altri 364 giorni dell’anno.
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2021-11-13 15:06:55
https://fb.me/e/J0flGV1b
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2021-11-12 15:27:16 https://mapucheit.wordpress.com/2021/11/11/united-colors-of-ghali/?fbclid=IwAR28S-8R00b_LM5VwuqOg2Sku4P-vbjeenDUWtPhAy-Cg6SCPfIZGN24BwA#more-5648
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2021-11-11 14:56:03 Gravissima la decisione del Governo di impedire i cortei nei centri città su ordine delle associazioni dei commercianti che lamentano perdite ingenti e paventano un Natale senza shopping. https://www.osservatoriorepressione.info/giro-vite-dal-governo-dalla-val-susa-ai-centri-cittadini-vietato-manifestare/
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2021-11-11 14:56:03 Le scelte del governo continuano a colpire la libertà di dissenso, la libertà di opinione e di esprssione....la repressione sociale viene utilizzata come metodo di controllo di massa, sfruttando una pandemia (o sindemiA) come scusa per poter attuare ed esercitare potere sulle masse. Ora più che mai serve ritornare nelle piazze, riprenderci le strade e le nostre vite!
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2021-11-09 22:27:06 Una nave per la libertà

Nel 23° anniversario dell'arrivo di Ocalan in Italia giungerà a Napoli una nave dalla Grecia con a bordo sessanta attivisti, politici, artisti e intellettuali curdi e internazionali. Un'iniziativa straordinaria per riportare all'attenzione dei movimenti e dell'opinione pubblica europea le vicende che hanno portato al rapimento di Abdullah Ocalan e il suo ruolo chiave nella ricerca di una soluzione politica alla questione curda e più in generale nella democratizzazione del Medio Oriente.

Il programma: la nave parte oggi, 9 novembre, da Atene per arrivare il 12 al porto di Napoli, dove verrà accolta con una manifestazione alle ore 11.00 al Varco Pisacane per poi partire in corteo. Alle 16.00 si terrà una Conferenza pubblica al Cinema Astra in via Mezzocannone con la partecipazione della delegazione che avrà viaggiato sulla nave e di altr* attivist* solidali con la causa del movimento curdo. In conclusione alle 21.00 all’Ex Asilo Filangieri, Concerto con i musicisti curdi presenti sulla nave e musicisti napoletani.

Il 12 novembre del 1998 Abdullah Ocalan arrivava in Italia dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa iniziato il 9 ottobre, quando lasciò la Siria in seguito alle minacce di guerra del regime turco. Ocalan decise di cercare asilo politico in Europa, piuttosto che restare in Kurdistan, allo scopo di trovare una soluzione politica alla questione curda e al conflitto che andava avanti ormai da decenni. Nessun paese europeo fu in grado di concedere l’asilo politico e la Turchia mise sotto pressione i governi minacciando ritorsioni, arrivando anche a minacciare i singoli parlamentari che si erano esposti in favore dell’asilo. Per questo il viaggio di Ocalan si concluse in Kenya dove i servizi segreti turchi con il supporto delle agenzie di intelligence di mezzo mondo lo rapirono per rinchiuderlo nell’isola carcere di Imrali, in cui è rimasto negli ultimi 22 anni.

Da allora il Medio Oriente è molto cambiato: il movimento curdo ha applicato il confederalismo democratico, paradigma che Ocalan ha sviluppato durante la sua prigionia, nelle aree della Siria del Nord e dell'Est che sono state liberate dal dominio di ISIS, così come anche a Sengal, Makhmour, in Bakur e sulle montagne del Kurdistan.
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2021-11-09 22:26:58
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2021-11-07 15:14:18 #Cile - #Chile
DENISSE CORTÉS:
In questo momento entra al Cimitero Generale la bara che trasporta i resti della studentessa di Diritto e Didensora dei Diritti Umani, uccisa lo scorso 12 ottobre nel contesto delle manifestazioni durante la giornata dei Popoli Originari.
https://t. co/2h5yAmfZRM

DENISSE CORTÉS: En estos momentos hace ingreso al Cementerio General el féretro que traslada el cuerpo de la estudiante de derecho la defensora de DDHH asesinada el pasado 12 de octubre en el contexto de manifestaciones por el día de los Pueblos Originarios. https://t.co/2h5yAmfZRM
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