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Gli ultimi messaggi 13

2022-07-02 22:18:41
INSIEME con CANALI CULTURALI
2.2K views19:18
Aprire / Come
2022-07-02 11:40:09 3 COSE TENGONO L'ANIMO QUIETO E TRANQUILLO

lasciarci dietro quel che non ci serve,
non intrappolarci dentro situazioni inutili,
e non preoccuparci né delle cose che dovranno avvenire né di quelle già avvenute.

La citazione è del filosofo greco Aristippo
Fondatore della scuola filosofica dei Cirenaici, colui che ha posto il piacere come fine primario dell'esistenza. Aristippo ha caratterizzato quest'indirizzo filosofico sulle basi dell'antropocentrismo, del sensismo assoluto, della ricerca del piacere corporeo e dell'autosufficienza individualistica. Il piacere immediato e dinamico si accompagna all'individualismo che cerca il piacere, abbracciando ogni momento dell'esistenza che lo possa offrire e in qualsiasi forma. Soltanto i fatti umani sono degni di interesse e i fenomeni naturali lo sono solo se producono piacere.
Il piacere vero è sempre e comunque dinamico ed è il vero motore positivo dell'esistenza di una persona, che è successione discontinua di istanti e va vissuta solo nel presente, ignorando il passato e il futuro.
Famoso è un'aneddoto su Aristippo, a cui gli invasori avrebbero distrutto la casa, e lui non si sarebbe disperato per questo. Alle richieste dei soldati nemici del motivo per il quale egli non si disperasse, egli rispose che i suoi beni primari erano nella sua anima, e la perdita dei beni esteriori non lo toccava. Ciò segnalava il suo distacco dai beni e dalle cose al fine di essere "autosufficiente" nel raggiungere la serenità.
Una tesi che è difficile da accettare totalmente ma potrebbe essere un obiettivo da raggiungere in parte per essere sereni.

#riflessione #approfondimento #aristippo
1.9K views08:40
Aprire / Come
2022-06-30 20:25:49
Incontri estivi di Filosofia Attiva!
Il Valore del mito

Tornano anche quest'estate i tanto attesi incontri di filosofia che, con insegnamenti e giochi, offrono strumenti pratici di riflessione e azione.

Il tema sarà la mitologia: vedremo insieme alcuni dei miti più famosi per riscoprirne il significato e darci nuovi spunti di riflessione!

Cominciamo subito con il primo incontro che sarà:

Martedì 5 luglio
alle ore 19:00
al Laghetto dell'EUR, appuntamento alla stazione della metro B EUR Fermi.

Cos'è un Mito? È un semplice racconto di fantasia o ha un proprio valore intrinseco? Ha un rapporto con la Storia? Che rapporto c'è tra queste storie arcaiche e la vita frenetica di oggi? Il Mito può aiutarci a conoscere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda?
Queste sono solo alcune domande che ci porremo durante questo primo incontro perché, per quanto possa sembrare semplice, prima di poter parlare dei miti è fondamentale comprendere cosa sia un mito.


#filosofia #estate
1.8K views17:25
Aprire / Come
2022-06-29 18:56:06

Articolo di Vaccaro per "La voce di Asti"

Ha senso il senso comune?
https://www.lavocediasti.it/2022/06/25/mobile/leggi-notizia/argomenti/cultura-10/articolo/ha-senso-il-senso-comune.html

Writer
https://arenaphilosophika.it/simone-vaccaro-ap/

#lavocediasti
2.1K views15:56
Aprire / Come
2022-06-28 11:38:38
Questa sera ore 21.00 terzo appuntamento con il gruppo di lettura! Vi aspettiamo!
2.5K views08:38
Aprire / Come
2022-06-27 15:17:57
Domani alle ore 21.00 terzo appuntamento con il gruppo di lettura del Salotto culturale! Andremo avanti con le pagine di Così parlò Zarathustra! Vi aspettiamo!
2.5K views12:17
Aprire / Come
2022-06-26 16:31:55 ARISTIPPO

Per conoscere meglio Aristippo, è opportuno leggere il libro "L’invenzione del piacere. Aristippo e i cirenaici". In esso, possiamo tentare di penetrare i segreti di un uomo che lasciò presto la città dove nacque attorno al 430 a. C. per vivere fra l’altro a Corinto, Atene, Egina, Siracusa e che morì verso il 360. Benestante, ottimo conversatore, attento alle situazioni, sapeva come comportarsi sia che si trovasse alla corte del potentissimo tiranno siracusano Dionisio il Giovane, sia che dovesse affrontare le ire di pensatori drastici e ostentatamente poveri come Diogene di Sinope, tra i precursori del Cinismo. I principi a cui s’ispirava erano la misura nel godere dei piaceri, l’assoluta indipendenza di pensiero, la predisposizione all’ascolto, ossia la curiosità sempre viva dell’intelligenza. Un insieme di propensioni che lo spinse a frequentare prima le lezioni dei Sofisti e più tardi i dialoghi in cui Socrate si lanciava giorno dopo giorno passeggiando per Atene.
Le fondamenta del suo modo di cercare la saggezza sono lì, tra i Sofisti e Socrate, messe assieme attraverso il suo carattere di misurato gaudente. Secondo Aristippo, la conoscenza è frutto della nostra percezione, percezione che è relativa a noi e alle circostanze. Quel che ci appare, però, deve essere organizzato armoniosamente nel nostro incontro con gli esseri umani, aprendoci al dialogo, sempre pronti a ridiscutere quel che troviamo giusto.
Da una parte cercò di utilizzare le armi della conoscenza per individuare quel piacere che, nel momento esatto in cui si sta vivendo (fuori dal passato e dal futuro, fuori da ricordi e anticipazioni, portatori di dolori), può accompagnarci senza eccessi alla felicità. Dall’altra sottolineò la necessità di essere costantemente autonomi e padroni di se stessi mentre si segue questa strada. Così uno degli aneddoti più ricorrenti sul suo stile di vita racconta di una risposta sferzante a chi gli domandava della sua relazione con una famosa etera di nome Laide: “La posseggo, non ne sono posseduto” disse “Ottima cosa è vincere e non essere schiavi dei piaceri, più che il non goderne affatto”. Si deve godere, ma soltanto quando il piacere è in nostro possesso e non siamo noi a esserne schiavi. Il piacere non è dunque il fine ultimo ma il mezzo attraverso cui si raggiunge la felicità. Questo piacere è misura e moderazione.

Tutto il contrario di quel che ha raccontato una certa tradizione molto ostile verso Aristippo e verso la scuola che egli non fondò mai ma che più tardi s’immaginò fosse seguita al suo insegnamento e fu per questo ribattezzata “Scuola Cirenaica”.

CONSIGLIO LETTURA L’invenzione del piacere. Aristippo e i cirenaici 
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Riflessione di Matteo Nucci, sul Venerdì di Repubblica

#approfondimento #consigliolettura #riflessione
2.4K views13:31
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2022-06-25 18:12:07 Riflessione scritta da Matteo Nucci, su "Venerdì di Repubblica".

Per gli antichi greci più che la filosofia esisteva il filosofare. Un’azione, anzi una pratica, subito chiara nel significato originario del verbo: amare (philein) la sapienza, la saggezza (sophia). Il filosofo, dunque, non aveva nulla a che vedere con il tipo umano a cui siamo abituati. Come il medico, egli era dedito a una terapia, terapia non del corpo ma dell’anima. Soprattutto dopo la grandiosa riflessione filosofica tedesca dei secoli XVIII e XIX , noi identifichiamo il filosofo in un uomo immerso nella ricerca teoretica, chino sui libri, sempre alle prese con domande circa il senso dell’essere. Nell’antichità invece la pratica di chi era in cerca di saggezza possedeva un carattere immediatamente vitale, per nulla estraneo alla quotidianità. Il fine della conoscenza consisteva in qualcosa di molto semplice e comune a tutti gli esseri umani: raggiungere la felicità. Come vivere bene la nostra breve vita? Come essere felici?

I filosofi indagavano, aprivano scuole e spesso mettevano per scritto i risultati delle loro ricerche. Offrivano insomma una strada: la loro pratica coincideva con il “vivere bene” che si preoccupavano di insegnare, poiché essi erano innanzitutto educatori. Il più esemplare tipo umano di questo genere fu Socrate. Innumerevoli furono coloro che presero a seguirlo e che, dopo la sua morte, cercarono di proseguire sulla via che ritennero più giusta. Il principale lo conosciamo tutti. Si chiamava Aristocle e per le sue ampie spalle fu soprannominato Platone. La sua genialità oscurò gli altri amici (più che discepoli) di Socrate che infatti la storia ribattezzò con un epiteto poco affettuoso: “socratici minori”. Tra di essi, uno dei più dimenticati era nato a Cirene, nell’attuale Libia orientale, si chiamava Aristippo e fu noto al suo tempo poiché identificava la felicità nel piacere.

Ma che tipo piacere? – dobbiamo chiederci noi oggi. E in che senso la felicità può identificarsi con esso? Delle riflessioni di Aristippo è rimasto davvero poco e quel poco è stato oscurato a lungo.

Chi è Aristippo? Approfondiremo nei prossimi giorni

#riflessione #pensierieparole
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2022-06-24 17:23:48   LA FENICE NETWORK
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Aprire / Come
2022-06-23 21:30:51 Pretendi il meglio

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