2022-02-23 15:38:33
Un uomo solo di Antonio IovaneMondadori, 2022 - Il libro racconta gli ultimi istanti di vita di Luigi Tenco, che nel gennaio del 1967, dopo aver cantato la sua canzone “Ciao amore, ciao” in coppia con Dalida, torna in albergo e si spara, uccidendosi. Perché lo fa? Le ipotesi sono tante. Ma soprattutto è l’uomo a essere studiato e forse compreso.A pochi giorni dal festival di Sanremo 2022 esce in libreria l’ultimo libro di Antonio Iovane, intitolato Un uomo solo, pubblicato da Mondadori.
Un racconto curioso, zeppo di ricordi per chi non è più giovane, con al centro la figura di cantante alquanto discussa e tormentata, che risponde al nome di Luigi Tenco.
Luigi Tenco partecipa al festival di Sanremo 1967 con la canzone Ciao, amore ciao, cantata in coppia con Dalida, che è anche la donna con cui lui intreccia una relazione d’amore. Ma il 26 gennaio la canzone viene espulsa e non partecipa alla gara, non viene neanche ripescata. Così lui, deluso e non solo, torna in albergo e si spara.
Perché tutto questo? Forse che la canzone è troppo per quei tempi? Racconta di emigrazione dalla campagna alla città. Nulla di particolarmente scandaloso. È forse lui, l’interprete, il problema? Luigi Tenco sale sul palco ubriaco, teso, quasi furioso. Soffre del male di vivere, è un uomo profondamente solo, complessato, alla ricerca di un non so che.
Le ipotesi sul suo suicidio sono molte, qualcuna che lo smentisce in quanto tale. Forse che Dalida tornata da lui, ha un diverbio e nella colluttazione parte un colpo. O forse no. L’autore, attraverso un’imponente ricerca d’archivio, cerca di ricostruire le ultime ore di vita di un uomo, un cantante preda delle sue ossessioni e dei suoi tormenti. Il festival continua imperterrito, e sul palco della vita di Luigi Tenco cala un tendone oscuro, nero, dove le ipotesi sono tante e le certezze poche.
L’autore, Antonio Iovane, con uno stile fortemente giornalistico, scrive un saggio che non ha pretesa né di giustificare né di assolvere, ma solo di comprendere meglio il carattere, i dubbi, le fragilità, i tormenti di un artista complesso, forse non del tutto a suo agio con i suoi tempi, con uno sguardo troppo rivoluzionario. Comunque sempre e solo “un uomo solo”.
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