2022-01-28 15:29:49
Le gemelle di Auschwitz di Eva Mozes KorNewton Compton Editori, 2022 - La testimonianza di Eva Mozes Kor, una delle gemelle sopravvissute agli scellerati esperimenti “scientifici” condotti da Josef Mengele su centinaia di coppie di gemelli nel lager di Auschwitz-Birkenau.Il libro di Eva Mozes Kor, una delle gemelle sopravvissute agli scellerati esperimenti “scientifici” condotti da Josef Mengele su centinaia di coppie di gemelli nel lager di Auschwitz-Birkenau, è particolarmente interessante nell’ambito del genere “testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah”.
La curatrice de Le gemelle di Auschwitz (Newton Compton Editori, 2022), Lisa Rojany Buccieri, che firma alche la postfazione, spiega infatti di aver scelto di dare voce a Eva, facendola parlare in prima persona, anche se le sue testimonianze sono state frutto di un lungo lavoro portato avanti nel tempo, da molte persone, attraverso interviste a Eva e anche a molti altri testimoni e con una documentazione fotografica capaci di ricostruire fedelmente il contesto narrato.
Le due gemelle protagoniste, Eva e Miriam, ebree rumene provenienti da un villaggio di poche centinaia di abitanti al confine con l’Ungheria, Portz, avevano vissuto con le due sorelle maggiori e i genitori, Alexander e Jaffa, in una grande fattoria dove i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento consentivano alla famiglia una vita agiata. Le bambine venivano vestite nello stesso modo, con abitini cuciti dalla sarta del paese, andavano a scuola, erano studiose e ubbidienti. Eva era la più ribelle e spesso si scontrava col padre, severo e molto esigente nell’educazione delle figlie, che avrebbe voluto un erede maschio.
Forse, al sorgere della minaccia nazista, avrebbero potuto emigrare in Palestina, come facevano molti ebrei intorno a loro, ma la madre si sentiva al sicuro e scoraggiò sempre l’ipotesi di emigrare. Quando però i nazisti si impossessarono della Polonia e si allearono con l’Ungheria, per i Mozes non ci fu scampo: vennero deportati, dapprima in una campo di transito, e poi spediti ad Auschwitz. I genitori e le sorelle più grandi spariti, forse subito gasati, mentre le due gemelle di appena dieci anni, le mani strette una in quelle dell’altra, furono assegnate alle fetide baracche che ospitavano le coppie di gemelli, bambini e ragazzi di ogni età, risparmiati dalla furia distruttiva dei torturatori per essere offerti come vittime sacrificali delle follie pseudoscientifiche di Mengele, che li teneva in vita per sottoporli a incredibili esperimenti: venivano iniettate nei loro corpi sostanze che causavano malattie, e altro delirio su cui non è mai stata fatta del tutto chiarezza.
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