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Tutte le news del mondo dei libri e dei suoi autori
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Gli ultimi messaggi 10

2022-05-02 12:20:02La stanza degli addii di Charlotte Dubois

Giunti, 2022 - Dubois tratteggia una storia appassionante e coinvolgente con protagonisti due fratelli che osano sfidare il destino, proprio quando l’Europa piomba nella sua ora più buia.

La stanza degli addii (Giunti 2022) è il romanzo di Charlotte Dubois, pseudonimo di un’autrice tradotta in più di 20 lingue, della quale diversi libri sono stati adattati per la televisione. Ha lavorato come editor e come giornalista prima di dedicarsi completamente alla scrittura.

Parigi 1930. La famiglia Cirigliano composta dal padre Salvatore, dalla madre Chiara e dai figli Antonio e Cecilia, lasciando il borgo campano che li aveva visti nascere, era emigrata in terra francese, nella sua capitale. Ora i Cirigliano vivevano nel quartiere parigino degli ebanisti, dove erano concentrati molti emigranti italiani: il Faubourg Saint-Antoine. Gli italiani abitavano soprattutto i quartieri popolari a nord e a est di Parigi, gli arrondissements più poveri come Pont-de-Flandre, la Villette e Place de la Bastille. Qui molti italiani lavoravano nel campo dell’edilizia e della carpenteria.
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2022-04-29 14:33:11La stanza delle mele di Matteo Righetto

Feltrinelli, 2022 - Giacomo, orfano spesso rinchiuso dal nonno in una stanza per punizione, impara a intagliare il legno. Diventato uno scultore di successo non dimentica mai una visione ancestrale che lo riporta in un mondo altro. Quale?

Matteo Righetto torna a parlare di quella montagna tanto amata nel libro intitolato La stanza delle mele, edito da Feltrinelli (2022). Una bella storia, che fa emozionare e commuovere.

È la storia di Giacomo, bambino orfano, di un padre disperso in Russia e una madre morta troppo presto. I suoi fratelli sono grandi, hanno la loro vita, tutti vivono a Draghè, sulle pendici del Col di Lana, nelle Dolomiti. Lui vive con i nonni. Un giorno il nonno lo manda a recuperare una roncola dimenticata nel Bosch Negher. Lì Giacomo corre, un temporale sta per scoppiare, e una volta recuperato l’oggetto deve correre dal nonno. Pena le punizioni, le sgridate, le botte e poi la chiusura nella stanza delle mele. Tuttavia Giacomo si imbatte nel cadavere di un uomo impiccato a un albero. Chi è l’uomo? Si è veramente ucciso? L’uomo è di spalle e Giacomo, terrorizzato, fugge via. Tuttavia, nonostante gli anni che passano, Giacomo non dimenticherà mai quello che ha visto.

Un libro che trasuda amore per la montagna, ambientato “nel mondo arcaico della montagna, tra riti ancestrali, credenze popolari e ombre di una società rurale chiusa e patriarcale”. Quella di Righetto è una montagna dura e rozza, che non risparmia nulla e nessuno. Un po’ come la figura del nonno, incapace di esprimere sentimenti, duro e cinico, è l’espressione dei tempi e dei luoghi in cui vive, dove la stessa sopravvivenza è appesa, spesso, a un sottile filo di lana.
La stanza delle mele è un romanzo teso, particolarmente adatto agli amanti della montagna, scritto con grande cura e sapienza letteraria.
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2022-04-27 14:38:32Il dono di Maia di Lucio Figini e Giada Figini

Edizioni del Capricorno, 2022 - Ambientato in una Torino misteriosa e lugubre, il romanzo si apre con la morte di Samira. Maia, sua grande amica, vuole vederci chiaro e intraprende una sua indagine, aiutata dal possedere un dono che la rende speciale. Riuscirà nel suo intento?

Lucio Figini, scrittore, formatore ed educatore professionale, lavora in ambito psichiatrico. Pubblica dal 2001. Dodici i suoi romanzi, in particolare noir e thriller. Tra le sue opere: Michelangelo il giostraio, La bambina del mare, L’educazione può uccidere.
Giada Figini è studentessa presso la seconda classe del Liceo Classico. Tra le sue passioni la musica, scrivere, leggere, il mare della Baia del Silenzio. Le letture preferite spaziano dalla poesia ai romanzi, dal genere fantasy al giallo.

Insieme i due scrivono Il dono di Maia, sequel de L’educazione può uccidere, pubblicato dalla casa editrice Edizioni del Capricorno nel 2022. Un libro giallo ricco di pathos e di colpi di scena.

Il dono di Maia racconta la storia di un padre, Ulisse, e di una figlia, Maia, che da Sestri si trasferiscono a Torino. La vita non è stata facile per loro due, e non lo è tutt’ora. Le cose si complicano quando un’amica di Maia, Samira, viene trovata morta. Maia va in crisi e non si dà pace, così fugge da casa per svolgere una sua personale indagine. E suo padre non può che correre dietro ai suoi indizi. Riusciranno a trovare il colpevole? E a stabilire anche perché Samira è stata uccisa?
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2022-04-25 15:04:38La segnatrice di Elena Magnani

Giunti, 2022 - La Garfagnana, isola verde della Toscana, terra ricca di borghi medievali, imponenti fortezze, spettacolari grotte e riserve naturali, fa da location a una storia d’amore emozionante, che cattura l’animo di chi legge.

La segnatrice (Giunti 2022) è il primo romanzo letterario della genovese Elena Magnani, creatrice di scrittorifelici.me che vive da anni in alta Garfagnana, dove lavora come copywriter e imprenditrice digitale.

Anche in Garfagnana esistono figure di cui tutti sanno e nessuno parla. I Segnatori si occupano da sempre di persone e animali, per dare sollievo e speranza, lavorano all’ombra della luna calante, ponendosi tra il male e le creature di Dio e su di loro aleggia un’aura di mistero e sono irriconoscibili da occhi inesperti. Inoltre possono tendere il filo tra l’oscurità e la luce, almeno fin quando restano osservatori attenti e imparziali. È una pratica segreta tramandata nelle realtà contadine fin dai tempi antichi: uomini e donne, dotati del potere di guarire, intercedono con gesti e preghiere per la guarigione di anime e corpi. Durante il rituale segnano croci o cerchi con monili d’oro e d’argento recitando invocazioni sottovoce, celate dal giuramento di non rivelarle fino al “lascito”. Durante la notte più magica dell’anno, quella di Natale, il Segnatore o la Segnatrice, affida quest’arte a un successore, scelto di solito tra i familiari più meritevoli.
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2022-04-22 14:28:13Le avventure metafisiche di Madame e L. Butterfly di Vanessa Apolito

Pav Edizioni, 2022 - Il libro perfetto per gli amanti delle donne-disastro irriverenti e fashioniste, con due protagoniste sfrontate che concordano solo su un punto: la metafisica dei cuori infranti.

Vi ricordate le disastrose vicende di Bridget Jones? O gli ambienti patinati de Il Diavolo veste Prada? Per gli amanti delle donne-disastro irriverenti e fashioniste Le avventure metafisiche di Madame e L. Butterfly di Vanessa Apolito (Pav Edizioni, 2022) è un libro da non perdere! Con una variante curiosa però: le protagoniste vengono a capo di alcuni dei più grandi misteri irrisolti. Il cocktail è esplosivo, infatti nello stesso paragrafo potreste trovare rivoluzionarie tesi su Dante Alighieri e l’ultima Birkin di Hermés.

Una divertente visione di chick-lit tutta italiana, dove le protagoniste Madame e L. Butterfly danno sfoggio del peggio di sé. Dai tratti spiccatamente bipolari stemperati nell’abuso di alcool l’una, eterna immatura con il pallino dell’esoterismo l’altra, le inseparabili amiche protagoniste solo su una questione paiono concordare: la metafisica dei cuori infranti.
Sì, perché le avventure sentimentali che fanno da sfondo ai racconti non sono proprio l’esempio di ciò che si definisce una sana relazione amorosa! Eppure, il lettore non potrà non amarle.

Il libro è strutturato in sette racconti, ognuno dei quali affronta un mistero ed è ambientato in una differente città. Dall’antico Egitto alla Scala di Milano, da Roma a Venezia, fino ad arrivare in Messico. Altro particolare divertente sono gli “ospiti” inconsueti che possiamo trovare all’interno di alcuni episodi. A partire dal mitico fumettista Milo Manara, protagonista del viaggio a Tulum, fino a coinvolgere, addirittura, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, noto per i ripetuti tentativi di rinvenimento del fantomatico tesoro di Alarico (quello che credo anche essere il mio racconto preferito). Nel coinvolgimento che la trama suscita non posso tralasciare il fattore umoristico, che serpeggia per tutto il libro dissacrando anche temi su cui ci sarebbe poco da scherzare. Ma è proprio questo ciò che rende le eroine così familiari, nonostante le loro manie esasperanti.
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2022-04-20 12:51:29Lo stato di emergenza. Riflessioni critiche sulla pandemia di Andrea Zhok

Meltemi, 2022 - Un libro nero che solleva questione di portata capitale, sollecitando a ragionare secondo ottiche e prospettive ulteriori da quelle propinate dal pensiero unico di Stato.

Adesso che il governo Draghi ha assaggiato il sangue degli italiani testandone il grado di sopportazione, difficile possa mollare la presa. Ultimato senza gloria lo stato di emergenza, perdura infatti il ricatto per fasce anagrafiche di cittadini e lavoratori. Con la spada di Damocle aggiuntiva di un plausibile ritorno al passato restrittivo e alla vaccinazione ubi et orbi, per combattere (?) le varianti d’autunno. Tra l’assordante silenzio dei molti e l’accanito sanfedismo dei media di regime, la gestione pandemica (secondo le direttive di sorveglianza e punizione paventate da Foucault) sancisce in Italia il definitivo tramonto della democrazia. Nel tempo insano del globalismo liberista, la dittatura si propaga anche nel resto del mondo attraverso sottospecie da fare invidia al virus. Con il tratto comune delle armi di persuasione di massa (social, stampa e televisioni) incidenti sulla coscienza critica del cittadino-medio più degli arsenali a disposizione degli stati. Il metodo utilizzato dal presidente del consiglio Draghi ripristina il più viscido revanscismo democristiano: la fede in Dio surrogata dalla fede irrazionale in inutili quanto sinistri vaccini; il Verbo di Dio, dalla finta-scienza millantata da Big Pharma. In questo scenario da “mondo nuovo”, può esserci di conforto una bibliografia filosofica antagonista in crescita esponenziale. Saggi e pamphlet affatto genuflessi alla narrativa propagandata da ventriloqui e intellettuali (insomma) al soldo del potere.

Dal saggio di Andrea Zhok Lo stato di emergenza. Riflessioni critiche sulla pandemia (Meltemi, 2022) (alla (s)cortese attenzione dei convinti assertori della solidità scientifica dei diktat governativi).
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2022-04-18 18:33:09Gli anni di velluto di Ulrike Renk

Tre60, 2022 - Arriva in Italia il quarto volume della saga aperta con “Gli anni della seta”, che conclude l’appassionante racconto della famiglia Meyer. A brillare è la giovane Ruth, una donna straordinariamente attuale che commuove per il suo coraggio.

“Il destino di una famiglia” è il sottotitolo de Gli anni di velluto (Tre60 2022, titolo originale Träume aus Samt. Das Schicksal einer Familie, traduzione di Francesca Maria Gimelli). È il quarto volume della saga che ha preso il nome dal primo, Gli anni della seta (Tre60 2020), seguito da Gli anni di cristallo (Tre60 2021) e Gli anni della luce (Tre60 2021). I romanzi, opera della scrittrice tedesca Ulrike Renk, hanno venduto oltre 500 mila copie in Germania rimanendo in vetta alle classifiche per settimane.

Agosto 1940. La famiglia Meyer (il padre Karl, la madre e le figlie Ruth e Ilse) si trovava nel mezzo dell’Atlantico a bordo della nave che da Liverpool la avrebbe condotta finalmente negli Stati Uniti. La traversata verso New York doveva durare solo sei giorni, invece lo Scythia aveva deviato dalla normale rotta dopo avere perduto il convoglio che doveva scortarlo. Il rischio di essere attaccati da sottomarini tedeschi era grande e il capitano aveva deciso di procedere a zig-zag. Anche i collegamenti radio erano difficoltosi, i tedeschi cercavano di intercettare ogni comunicato. Il viaggio verso il futuro della famiglia Meyer era stato atteso a lungo con ansia, un viaggio agognato, verso la libertà, lontano dai nazisti e dalle loro feroci repressioni.
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2022-04-15 14:45:19Brigate Rosse. Storia del partito armato dalle origini all’omicidio Biagi (1970-2002) di Pino Casamassima

Baldini+Castoldi, 2022 - Il tomo muscolare di Pino Casamassima detta sicuramente l’ultima parola sul tema, con il valore aggiunto di una nutrita sezione documentaria, in cui si segnalano i comunicati brigatisti e l’esteso “memoriale di Aldo Moro”.

La “perdita d’innocenza” della lotta sessantottina, la “rivoluzione tradita”, la collusione del PCI coi partiti di governo, alimentano i moventi dell’eversione armata degli anni di piombo. L’Italia di quegli anni non è, peraltro, il migliore dei mondi possibili, illividita dalla crisi sociale, e sottotraccia dal fragore delle “bombe di Stato”. Occorrerebbe dunque accordarsi a monte su cosa si intende per guerra. Nella fattispecie per la guerra di rimando dichiarata dalle Brigate rosse: dalle battaglie di fabbrica al cuore dello Stato, emblematizzato dall’omicidio Moro. Lungi da me ogni intento assolutorio, ma lungi anche la retorica e la santificazione aprioristica delle vittime: alla luce imparziale della storia è vero che la lotta armata ha lasciato per strada non altro che una copiosa scia di morti ammazzati, ma è altrettanto vero che la criminalizzazione – o peggio ancora la patologizzazione – del brigatismo armato, trascurano di fatto il contesto politico-sociale che ha concorso alla loro affermazione.

Come premette, con intenti a sua volta tutt’altro che assolutori, Pino Casamassima introducendo il suo ultimo lavoro sulla storia delle Brigate rosse, Brigate rosse. Storia del partito armato dalle origini all’omicidio Biagi 1970-2002.
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2022-04-13 15:26:57“I ragazzi che si amano” di Jacques Prévert: la poesia sul bacio che sembra sfidare il mondo

In occasione della Giornata internazionale del bacio rileggiamo una celebre poesia di Jacques Prévert dedicata al primo amore. “I ragazzi che si amano” ci narra il bacio più audace della storia della letteratura: un gesto che sembra sfidare il mondo. Scopriamo testo e analisi della poesia.

In occasione della Giornata internazionale del bacio rileggiamo I ragazzi che si amano, nell’originale francese Les enfants qui s’aiment, la celebre poesia di Jacques Prévert scritta nel 1945.
La lirica è contenuta nella raccolta Spectacle, pubblicata nel 1951, ed è costruita in modo peculiare come un calligramma: una forma di “poesia visuale” basata su una specifica disposizione tipografica delle parole, in assenza totale di punteggiatura.

Una “poesia da vedere”, dunque, che tuttavia non manca di coinvolgere tutti i sensi nella lettura: Prévert costruisce il testo in versi liberi, senza punteggiatura, con l’intento preciso di suscitare un’emozione crescente. Soltanto un poeta surrealista poteva d’altronde tentare di analizzare un soggetto sfuggente come il rapporto dell’amore con la realtà.
I ragazzi che si amano racconta la bellezza abbacinante del primo amore, dotato di una purezza assoluta, di un potere quasi trascendente.
L’amore raccontato da Prévert è un’esperienza totalizzante e si esprime attraverso quel bacio che appare come una sfida al mondo, al suo carico di rabbia, invidia, frustrazione. Il bacio descritto dal poeta francese è dotato di un valore taumaturgico, riesce ad annullare gli amanti nella dimensione perfetta del loro amore, allontanando ogni sentimento negativo come un sole che sorge scacciando la notte.
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2022-04-11 14:38:48L’ultima notte di Dietrich Bonhoeffer di Pino Petruzzelli

Ares, 2022 - Le ultime drammatiche ore vissute dal teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer prima della condanna a morte per aver partecipato al fallito attentato contro Hitler, nell’operazione Walchiria.

Il pastore luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) trascorre l’ultima notte della sua breve esistenza nel lager di Flossenbürg, in attesa di venire giustiziato per aver partecipato al fallito attentato contro Hitler, nell’operazione Walchiria.
A raccontare le tragiche ore che lo separano dall’esecuzione è Pino Petruzzelli (Brindisi, 1962), drammaturgo, regista e attore, fondatore – insieme a Paola Piacentini – del Centro Teatro Ipotesi di Genova; lo fa nel volume edito da Ares L’ultima notte di Dietrich Bonhoeffer (2022), recuperando elementi biografici, itinerari ideologici e percorsi di fede del protagonista, con la volontà di renderne un ritratto psicologico e morale, sullo sfondo delle emozioni vissute nei drammatici momenti che precedono la sua impiccagione.

Si tratta di un monologo in cui Dietrich parla a se stesso e a Dio, lasciando che la paura, lo sconforto, la tentazione di una resa affiorino alla sua mente e alle sua labbra insieme alla supplica.
L’impianto della narrazione è volutamente teatrale, quasi che l’autore abbia progettato una futura rappresentazione sulla scena: si svolge infatti per quadri, scanditi in sei ore, dall’una di notte del 9 aprile 1945 fino all’alba, quando i carcerieri verranno a prelevare il prigioniero per condurlo al patibolo. E ogni atto, privo di azione e voci diverse, rievoca un passaggio dell’esistenza di Dietrich, intervallando le illuminazioni della memoria con brani evangelici, preghiere, poesie.
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