2022-06-27 19:40:27
Il territorio tra Messina e Catania, viene ricordato più spesso per le frane e le alluvioni, piuttosto che per la grande ricchezza e varietà di
siti naturalistici e
archeologici.
Tra i siti più interessanti vi è sicuramente quello di
Fiumedinisi, accogliente borgo sorto lungo il
fiume Nisi o di
Dionisio. I greci chiamavano il fiume,
Chrysorhoas,
corrente d’oro, perché le sue acque rilasciavano tracce di preziosa polvere aurea.
L’entroterra di
Fiumedinisi è stato in passato uno dei
distretti minerari più importanti dell’Isola. Oltre all’
oro, fino ad una sessantina di anni fa, venivano estratti
ferro,
argento,
rame,
piombo e
tungsteno.
Generosa di preziosi minerali,
Fiumedinisi, nel 1674, aveva una sua
Zecca che batteva moneta.
Nel 1197, l’imperatore del
Sacro Romano Impero e
Re di Sicilia,
Enrico VI di Svevia, a soli 32 anni, durante una battuta di caccia nelle paludi del fiume
Nisi, si ammalò gravemente di malaria e trovò la morte pochi giorni dopo a Messina.
Fonte
#MinieraSanCarlo
@siculandiacanale
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