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Extinction Rebellion Catania

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Gli ultimi messaggi 10

2021-09-14 13:30:06 Guarda il video: Il dolore degli altri è dolore a metà? - Animal Rebellion

Si stima che l'attuale modello economico e produttivo svuoterà gli oceani dai pesci entro il 2048.

Una perdita immane e vertiginosa che metterà a rischio la sopravvivenza anche della nostra specie: i mari e gli oceani infatti costituiscono l’habitat più esteso del nostro pianeta, producendo il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbendo il 30% dell’anidride carbonica.

Se questo ecosistema dovesse collassare a causa dell'attuale sistema alimentare, gli effetti saranno violenti e irreversibili.

Per questo Animal Rebellion, una comunità di Extinction Rebellion, utilizza l'azione dietta nonviolenta per fare pressione affinché si passi a un sistema alimentare a base vegetale. Questo cambiamento sarà necessario per fermare l'estinzione di massa, alleviare i gravi effetti che l'attuale sistema di produzione ha sulla crisi climatica e ottenere giustizia per gli animali.

A Venezia, alle Zattere di San Basilio, Animal Rebellion ha portato negli spazi comuni le Blue Rebels, figure che simboleggiano la vita che pullula negli oceani, decimata ad un ritmo allarmante, minacciata dallo sfruttamento delle acque, dalla distruzione degli ecosistemi, dall'inquinamento e dall'innalzamento delle temperature.

Non ci può essere giustizia climatica senza giustizia sociale ed animale.

Contatta Animal Rebellion Italia per unirti alle loro azioni

Video: IG @soloelle_
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2021-09-07 11:31:06 Come ti sentiresti se venissi sfrattatə da casa tua? Se chi a te è carə e la tua famiglia venissero torturatə e uccisə quando cercano di nutrirsi?

Oggi a Marsiglia, durante il congresso dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ONG riconosciuta dall'ONU con stato di osservatrice, Survival International solleva queste domande verso il pubblico, denunciando con un'azione diretta come questa sia già la realtà in diverse regioni del mondo per i popoli indigeni che vivono nelle Aree Protette.

L'associazione solleva queste domande oggi, dopo aver organizzato un contro-congresso che ha visto come protagonisti rappresentanti di questi stessi popoli indigeni, perché sui tavoli di lavoro dell'IUCN c'è una nuova politica. Sostenuta dai governi del Nord del mondo, causerebbe un enorme aumento nella violenza e nella miseria inflitta a questi popoli. Leader mondiali, capi aziendali e l'industria della conservazione stanno cercando infatti di trasformare il 30% del pianeta in Aree Protette, una finta soluzione che in verità si rivela essere una grande bugia verde (approfondimento a riguardo).

Questa proposta infatti interesserebbe in massima parte territori del Sud del mondo, ignorando le vere cause della distruzione ambientale: lo sfruttamento delle risorse naturali e il sovra-consumo trainato dal Nord globale.

Se la proposta dovesse passare dovesse passare, i Popoli Indigeni, che proteggendo l’80% della biodiversità mondiale sono i migliori conservazionisti, verrebbero sfrattati dalle loro case, perpetuando una violazione di diritti nei loro confronti.

Alla PreCOP di Milano saremo a fianco di Survival International Italia nella lotta per una giustizia ambientale e sociale.
Unisciti alle giornate di manifestazione!
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2021-09-07 11:30:06
9 views08:30
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2021-09-04 21:25:59 Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti ideologici. Loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati se non facciamo qualcosa di veramente sensato
Qualche giorno fa si è espresso così il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

In moltə dopo questa uscita del ministro hanno risposto con ragionamenti approfonditi.

Ne riportiamo solo alcuni, come quello di Luca Mercalli che ricorda a Cingolani quanto sia piuttosto "il sistema economico estrattivo e distruttivo a essere stato per più di un secolo oltranzista e radicale, al punto da aver causato la crisi".


Oppure quella dell’ Associazione Genitori tarantini, che fanno presente al ministro che “Tra gli oltranzisti e radical chic di sua importante nomina annoveriamo genitori che hanno perso per sempre i propri figli, genitori che cercano, spesso invano, di curare i propri figli, fratelli derubati dei propri fratelli, figli derubati dei propri genitori, e nonni e zii e amici. Tutti vittime, e non certo cause, di spregiudicato inquinamento ambientale”.



O ancora quello di A. Scalari che su Valigia Blu analizza l’enorme problema che sta “a monte” di frasi come questa ed altre uscite del ministro: quello della buona comunicazione, di cui invece un’emergenza esistenziale come la crisi climatica ha esasperato bisogno.


E quello di A Sud Onlus e Giudizio Universale, che analizzano “Lo strano caso del Ministro per la transizione ecologica che odia gli ecologisti”, ricordando tra le altre cose i progetti da lui approvati di estrazione petrolifera, la soddisfazione espressa al nulla di fatto del G20 di Napoli etc.


Caro Cingolani, non aggiungiamo riflessioni o risposte a quelle autorevoli già riportate. Aggiungiamo soltanto quanto ci risulta abusata e davvero poco originale questa definizione derisoria di chi da anni e decenni, supportato da dati scientifici inequivocabili e anche da fatti drammatici sempre più frequenti, denuncia e si batte contro il sistema che ha causato la devastazione degli ecosistemi e del clima.

Insomma, noi “ambientalistə” siamo perfino abituatə a definizioni del genere, ma la sua ministro, sembra una difesa preventiva di chi non ha argomenti o idee reali per svolgere il compito a cui sarebbe chiamato: elaborare una strategia precisa, rapida, radicale, ma anche giusta e inclusiva, per risolvere questa “catastrofe climatica” con cui stiamo già convivendo.
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2021-09-04 21:25:50
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2021-09-02 11:50:06
30 ANNI DI INUTILI RIUNIONI: LA STORIA DELLE #COP

Nel 1992, il Summit della Terra di Rio de Janeiro portò alla stesura degli Accordi di Rio, primo trattato ambientale internazionale con lo scopo di “prevenire interferenze antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre”. Lo scopo finale del trattato era fermare le emissioni dei paesi industrializzati ai livelli del 1990 entro il 2000.

Il trattato entra in vigore nel '94, anno in cui vengono istituite le Conferenze delle Parti annuali: le COP.

Ma la mancanza di vincoli normativi, di un preciso quadro sanzionatorio e di una puntuale definizione e manutenzione dei piani di azioni di ogni Paese sono tra le problematiche alla base dell'inconsistenza delle conferenze, il cui susseguirsi sembra non aver neanche scalfito il costante aumento delle emissioni e della conseguente concentrazione di CO2 in atmosfera.

Leggi la Storia delle COP su XR Magazine

Le COP hanno fallito, ma cambiare è necessario. Ribellati a Milano per la #PreCOP26
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2021-08-31 14:01:06 Uno sguardo sul futuro: Saremo tuttə rifugiatə climatici

Il cambiamento climatico ha già costretto moltə a lasciare le loro case. Man mano che sempre più parti del pianeta diventano inabitabili a causa della mancanza di cibo e acqua, dell'innalzamento dei mari, degli incendi e degli eventi meteorologici estremi, tuttə saranno a rischio di diventare rifugiatə.

Per la maggior parte di chi vive in Europa, il cambiamento climatico sta cominciando a mostrare il suo volto. Per molte persone in tutto il mondo, tuttavia, si sono già manifestati effetti devastanti. Qui, il cambiamento climatico è troppo intenso per essere sopportato e ha costretto milioni di persone a lasciare le loro case.

Solo nel 2018, le minacce meteorologiche esacerbate dal riscaldamento globale, tra cui tempeste, cicloni, inondazioni, siccità, incendi e frane, hanno causato circa 16 milioni di sfollatə. Questi non sono solo numeri astratti. Dietro ognuno di questi c'è una storia personale di perdita e pericolo - esseri umani disperati che fuggono dalle loro terre e rischiano tutto per trovare sicurezza.

Il riscaldamento di 4°C porterà a conseguenze veramente apocalittiche. Renderebbe il pianeta irriconoscibile, con i tropici inabitabili e l'Europa meridionale ormai un deserto, gli oceani contenenti enormi zone morte e il livello del mare salito di diversi metri. La stragrande maggioranza dell'umanità sarà costretta a cercare rifugio in Canada, Siberia, Scandinavia, Alaska, Groenlandia e la punta meridionale del Sud America - gli ultimi paradisi dove l'agricoltura sarà ancora possibile.

Quest'estate stiamo vedendo con estrema chiarezza il manifestarsi della crisi climatica ed ecologica: alluvioni, incendi, grandinate, ondate di calore estremo. Ed è, purtroppo, solo l'inizio.

Puoi ribellarti, possiamo ribellarci a tutto questo. Dal 28 settembre al 3 ottobre saremo a Milano per chiedere con forza ai leader globali presenti alla PreCOP un cambiamento di rotta, in azione e in cortei assieme a tante altre realtà.
Scopri come partecipare!

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Aprire / Come
2021-08-31 14:00:06
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2021-08-27 12:41:06 Uno sguardo sul futuro: Risvegliare antiche malattie

L'aumento delle temperature in Siberia e Nord America sta causando lo scioglimento del terreno ghiacciato, il Permafrost, rilasciando microbi infettivi a lungo dimenticati o sconosciuti che minacciano la nostra salute.

Per anni, ricercatori e ricercatrici hanno previsto che uno degli effetti del riscaldamento globale potrebbe essere di rilasciare quanto intrappolato nel permafrost. Qui sono intrappolati anche agenti infettivi devastanti a cui gli esseri umani potrebbero non essere pronti o immuni, come la peste nera, l'antrace, il vaiolo, l'influenza spagnola. E questi sono solo quelli di cui siamo a conoscenza! Non abbiamo documentazione delle malattie che potrebbero aver afflitto i nostri antichi antenati.

Ora questa teoria si sta trasformando in realtà. I microrganismi infettivi stanno emergendo dal congelamento velocemente. Secondo i ricercatori dell'Università dell'Alaska a Fairbanks e l'Alfred Wegener Institute di Potsdam, il permafrost si sta già scongelando a fasi che non erano previste fino al 2090. Parti del permafrost che sono state congelate per migliaia di anni si stanno ora sciogliendo rapidamente, rilasciando malattie infettive e una notevole quantità di gas serra (GHG) nell'atmosfera, oltretutto uno dei fattori critici nel cambiamento climatico.

Quest'estate stiamo vedendo con estrema chiarezza il manifestarsi della crisi climatica ed ecologica: alluvioni, incendi, grandinate, ondate di calore estremo. Ed è, purtroppo, solo l'inizio.

Puoi ribellarti, possiamo ribellarci a tutto questo. Dal 28 settembre al 3 ottobre saremo a Milano per chiedere con forza ai leader globali presenti alla PreCOP un cambiamento di rotta, in azione e in cortei assieme a tante altre realtà.
Scopri come partecipare!

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2021-08-27 12:40:06
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