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Extinction Rebellion Catania

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Descrizione dal canale

Canale ufficiale XR Catania 🌻
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Azioni e news di eco-attivismo 🐞
Iniziative siciliane eco-ribelli 🌵
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Gli ultimi messaggi 12

2021-08-10 12:40:06
31 views09:40
Aprire / Come
2021-08-03 11:50:11 LA PLASTICA CI STA SOMMERGENDO

Le particelle di micro plastica hanno raggiunto ogni luogo della Terra, dalle cime delle montagne rocciose alla placenta umana. Si stima che ogni anno assumiamo inconsapevolmente dalle 39 mila alle 211 mila particelle di micro plastiche attraverso l’alimentazione, la respirazione e il consumo di acqua in bottiglia.


Il riciclo non è una soluzione

Perché? Le stime più ottimistiche valutano come meno del 20% la percentuale di plastica che viene riciclata alla fine del suo ciclo di vita. E di questa solo una piccola parte non subisce un processo di “down cycling” che ne deteriora la qualità. La parte rimanente finisce nelle discariche e negli inceneritori, contribuendo ulteriormente all’emissione di CO2 e alla contaminazione del suolo e degli ecosistemi.

In realtà la spinta sulla produzione di plastica è utile alle compagnie petrolifere per sperare di incrementare gli utili anche nei prossimi decenni, nonostante siano i primi consapevoli dell’insostenibilità del riciclo.

Come ha ammesso un ex funzionario del settore, “vendere la possibilità del riciclo faceva vendere la plastica, anche se era una possibilità non vera”, perché, come ha dichiarato l’ex presidente della Plastic industry association, “se il pubblico pensa che il riciclo funziona, allora non sarà così preoccupato per l’ambiente”.


Cosa fare?

È urgente abbandonare l’utilizzo della plastica monouso mettendo fortemente in discussione l’economia lineare del compra-usa-getta e indagare alternative come il noleggio e la vendita di prodotti sfusi. Per tracciare delle soluzioni in ogni caso le azioni individuali non bastano, sono necessarie politiche economiche mirate e severe regolamentazioni del settore.


Noi ci ribelliamo all’inazione dei governi e alle pratiche criminali dell’industria del petrolio, per il nostro presente e il nostro futuro.

per approfondire:
> Internazionale
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Aprire / Come
2021-07-31 20:20:32 IT’S COMING HOME

"La Sicilia brucia, Catania è un inferno: il soffocante vento africano alimenta le fiamme di diversi incendi. Si contano una trentina di focolai, che si sospetta siano dolosi. Le temperature sono roventi: oggi sono stati toccati i 40° e nei prossimi giorni dovrebbe peggiorare."

Sono queste le parole con cui i giornali descrivono la giornata di ieri.
La verità è che la Sicilia brucia da un anno, con oltre 100 incendi segnalati su tutto il territorio. Nonostante le ripetute sollecitazioni da parte di associazioni e movimenti ambientalisti con il Coordinamento SalViamo i Boschi - Sicilia, nulla è stato fatto negli ultimi mesi per prevenire catastrofi come questa.

Il presidente Nello Musumeci invoca il carcere per i piromani, chiedendo giustizia, ma noi sappiamo bene che è la Regione la vera responsabile della terribile stagione di incendi che si sta verificando! Da maggio in più occasioni, e anche durante il NO FIRE FLASH MOB, associazioni e movimenti chiedono che l’emergenza incendi diventi una priorità nell’agenda della politica regionale, è necessario infatti, che le istituzioni competenti che amministrano il territorio RICONOSCANO L'ESISTENZA DEL FENOMENO.
Nulla di concreto è stato fatto ed eccoci qui.

La crisi climatica è qui ed ora, è già a casa nostra.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tuttu noi. Ma in che modo gli incendi sono correlati alla crisi climatica? Anche se la causa è dolosa, sono le condizioni climatiche a rendere inaudita la portata e la diffusione delle fiamme.


Leggi qui il report di Greenpeace Italia per saperne di più
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Aprire / Come
2021-07-31 20:20:29
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Aprire / Come
2021-07-31 20:20:26
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Aprire / Come
2021-07-29 11:52:11 Chi produce il cibo per 7 miliardi di persone su questo pianeta

La nostra società cerca di convincerci che le grandi compagnie agroalimentari siano le sole in grado di sfamare l’enorme popolazione mondiale e che sia impossibile competere con l’efficienza di questi colossi tecnologici. Ma tutto ciò è falso.

Il 70% della popolazione del mondo è in realtà sfamato da piccoli produttori di cibo, una categoria che spazia dai piccoli agricoltori locali ai cacciatori-raccoglitori indigeni.
Il sistema agroindustriale, composto dalle grandi corporazioni che si occupano della produzione, distribuzione e vendita del cibo come Bayer-Monsanto e Nestlé, nutre solo il 30% della popolazione globale, ma lo fa consumando più del 75% delle risorse, distruggendo enormi quantità di suolo e acqua e bruciando il 90% dei combustibili fossili usati nell’agricoltura.

Allora come è possibile che un sistema del genere sia comunque il più conveniente

In breve: non lo è.
Immaginate di andare al supermercato, e di scoprire che tutti i prezzi dei prodotti alimentari sono triplicati nottetempo. Sconvoltǝ, andate a protestare con qualcunǝ, chiedendo spiegazioni, ma la persona interrogata si limita a guardarvi perplessa e a insistere che quello è sempre stato il costo del vostro cibo.

E ha ragione, perché per ogni euro pagato dai consumatori al sistema agroindustriale, la società ne paga altri due in danni alla salute e all’ambiente. Come se non bastasse, la catena agroindustriale deve appoggiarsi a enormi quantità di sussidi pubblici per mantenere l’illusione della propria convenienza, costringendo le persone a finanziare di tasca loro un sistema insostenibile che ci porterà al collasso ecologico.

Proprio in questi giorni il Parlamento Europeo sta negoziando gli ultimi accordi della Politica Agricola Comune (PAC): un piano dannoso e incompatibile con l’impegno promesso dall’Ue sul clima, criticato da 3600 scienziati, dalla Corte dei Conti Europea e da una ricerca dello stesso Parlamento Europeo. La PAC costerà 340 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, la stragrande maggioranza dei quali verrà usata per sostenere le grandi corporazioni e gli allevamenti intensivi, a scapito delle piccole aziende agricole che rischiano di chiudere.

Bisogna mobilitarsi per mettere pressione ai e alle parlamentari europeǝ, chiamatǝ a votare dopo l’estate. Bisogna chiedere con forza che il testo finale della PAC sia respinto, per svilupparne uno sostenibile e atto ad aiutare chi è davvero in grado di sfamare il mondo.

Post originale di @xrbologna

Fonti:
► Report dell'ETC Group
► Comunicato stampa GreenPeace Italia
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Aprire / Come
2021-07-29 11:50:06
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