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Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di a | Extinction Rebellion Catania

Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti ideologici. Loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati se non facciamo qualcosa di veramente sensato
Qualche giorno fa si è espresso così il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

In moltə dopo questa uscita del ministro hanno risposto con ragionamenti approfonditi.

Ne riportiamo solo alcuni, come quello di Luca Mercalli che ricorda a Cingolani quanto sia piuttosto "il sistema economico estrattivo e distruttivo a essere stato per più di un secolo oltranzista e radicale, al punto da aver causato la crisi".


Oppure quella dell’ Associazione Genitori tarantini, che fanno presente al ministro che “Tra gli oltranzisti e radical chic di sua importante nomina annoveriamo genitori che hanno perso per sempre i propri figli, genitori che cercano, spesso invano, di curare i propri figli, fratelli derubati dei propri fratelli, figli derubati dei propri genitori, e nonni e zii e amici. Tutti vittime, e non certo cause, di spregiudicato inquinamento ambientale”.



O ancora quello di A. Scalari che su Valigia Blu analizza l’enorme problema che sta “a monte” di frasi come questa ed altre uscite del ministro: quello della buona comunicazione, di cui invece un’emergenza esistenziale come la crisi climatica ha esasperato bisogno.


E quello di A Sud Onlus e Giudizio Universale, che analizzano “Lo strano caso del Ministro per la transizione ecologica che odia gli ecologisti”, ricordando tra le altre cose i progetti da lui approvati di estrazione petrolifera, la soddisfazione espressa al nulla di fatto del G20 di Napoli etc.


Caro Cingolani, non aggiungiamo riflessioni o risposte a quelle autorevoli già riportate. Aggiungiamo soltanto quanto ci risulta abusata e davvero poco originale questa definizione derisoria di chi da anni e decenni, supportato da dati scientifici inequivocabili e anche da fatti drammatici sempre più frequenti, denuncia e si batte contro il sistema che ha causato la devastazione degli ecosistemi e del clima.

Insomma, noi “ambientalistə” siamo perfino abituatə a definizioni del genere, ma la sua ministro, sembra una difesa preventiva di chi non ha argomenti o idee reali per svolgere il compito a cui sarebbe chiamato: elaborare una strategia precisa, rapida, radicale, ma anche giusta e inclusiva, per risolvere questa “catastrofe climatica” con cui stiamo già convivendo.