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Storie brevi e assurde 📖✏

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Indirizzo del canale: @storiebrevi
Categorie: Letteratura
Lingua: Italiano
Abbonati: 62
Descrizione dal canale

In questo canale pubblicherò una serie di storie brevi ma di impatto ideate da me in stile lovecraftiano e non.

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Gli ultimi messaggi

2022-05-13 19:01:07 ~ Buio

Gaston non vedeva la luce del giorno da ormai troppo tempo.

Era una giornata soleggiata e mite, mentre oltrepassava i viali che lo conducevano a casa sua dal lavoro all'improvviso il suo passo fece una virata conducendolo a prendere una deviazione dal suo normale percorso. Non sapeva spiegarsi il perché di questo comportamento ma ormai era condotto contro la sua volontà attirato da qualcosa di ignoto. Quando si fermò si trovò dinanzi a un parco e iniziò a ricordare.

Era il luogo che frequentava durante l'infanzia con i suoi amici. Non c'era nessuno. Si fermò a osservare ogni dettaglio oltre alla staccionata arruginita, era tutto come al passato, solo sembrava più piccolo di come ricordava. Infatti laddove rammentava un campo aperto di ettari di terreno dove si compievano epiche battaglie, vi era una spiazzo d'erba di pochi metri. Là dove sorgeva un grande castello diroccato si trovava ora una piccola struttura di legno erosa. Al posto della minacciosa foresta foriera di bestie si trovava qualche timido e ombroso alberello.
Si fermò un bel po' a contemplare quegli spazi un tempo magici che però conservavano ancora il loro ricordo. Tutto il mondo un tempo era ai suoi piedi.

Ma lentamente qualcosa fece capolino nella sua mente, qualcosa che cresceva insinuosa sotto forma di un presagio e il cuore iniziò a battergli sempre più forte. Si accorse poi che il suo sguardo si era improvvisamente posato su un elemento che dapprima aveva ignorato, o forse dimenticato, ai margini, nell'angolo più remoto del parco si trovava una piccola struttura di cemento grigia con una porta di ferro sbarrata, occultata in penombra dagli arbusti e dalle foglie, la porta aveva una grossa fessura da cui non si riusciva a intravedere nulla se non il buio totale che vi trasudava, oscuro, misterioso. Infine ricordò che tutti quanti da piccoli si erano chiesti cosa si celasse all'interno ma nessuno aveva mai osato indagare e durante i giochi non ci si avvicinava mai, se ne parlava ogni tanto ma sempre a bassa voce.

Il dubbio insidioso da paura si era trasformato in panico, Gaston non resse più il peso che aveva nel petto, il peso di qualcosa di indescrivibile che tentava di uscire fuori, iniziò a scappare più forte che poteva finché non ritornò alla sua strada convenzionale, dove infine ritrovò la calma.

Nemmeno quel giorno egli vide la luce.
14 viewsedited  16:01
Aprire / Come
2022-01-07 21:41:26 La fine

A volte la più innocente delle curiosità è creatrice delle più grandi catastrofi.
Non era passato molto tempo da quando il blob di luce fluorescente ed elettrica fluttuava sui tetti delle abitazioni. Arrivò per caso un giorno senza preavviso, incurante di ogni cosa dell’uomo, o del tempo, della terra, del cosmo. Semplicemente si posò nell’aria senza alcun obiettivo apparente. Non era brutta ma nemmeno favolosa, trasparente, acquosa, alcuni la chiamavano medusa, in effetti vi assomigliava, coi suoi fili pendenti dalla sua cupola. Si era iniziata a creare l’abitudine in alcuni abitanti di iniziare a guardarla la sera prima di dormire qual volta fosse possibile vederla dalle loro abitazioni, quasi come fosse una seconda luna. Se all’iniziò ebbe causato molto stupore e disagio, ormai era diventata una abitudine, insieme alle tante altre cose inspiegabili della vita di tutti i giorni se n’era semplicemente aggiunta un’altra e come tale accettata per quello che era.
Un giorno si era trovata a galleggiare di fianco a un traliccio. Era sera e tirava un leggero vento. Due ragazzini la videro e decisero di scalare la torre per andare a vedere da vicino il blob. Erano amici da parecchio tempo e si divertivano a fare le cose più sconsiderate assieme, erano amati e ben voluti dalla loro famiglia e dalla comunità, conducevano una vita normale, tranquilla così come quella della maggior parte delle persone della regione. Nessuno era particolarmente colpevole ne meritevole, così com’è sempre stato. La regione godeva di un clima temperato, l’economia era giusta per vivere bene, c’erano anche delle colline e dei fiumi sparsi qua e là, poco inquinamento.
I ragazzini avevano cominciato ad arrampicarsi. Si erano assicurati di aver ben allacciato le scarpe prima di salire. Uno dei due era più titubante ma l’altro lo convinse. Scalare un traliccio è meno difficile di quanto sembri e in poco tempo i due si ritrovavano ad aver fatto metà del percorso che li separava dal blob. Da quella distanza lo si riusciva a vedere con più dettaglio, aveva dei simpatici colori che si alternavano all’interno sotto forma di vivaci sprizzi elettrici.
Continuarono a salire finché non giunsero in prossimità della medusa. I tentacoli si muovevano senza sosta ma con un ritmo tranquillo e costante, anch’essi fluorescenti. Bastò poco. Con una mano uno dei due si reggeva mentre l’alta come a seguire un dolce richiamo tendeva verso la sfera. C’era tanto in ballo nel mondo in quel momento, tante cose da fare e altre che si consumavano. Il ragazzo infine la toccò.
7 views18:41
Aprire / Come
2021-08-05 23:23:09 Mi mancherai

so che è l'ultima volta che ci vediamo
poi non ci sarai più
non so come trascorrere quest'ultimo momento insieme senza che venga sprecato
ma vaffanculo
13 views20:23
Aprire / Come
2021-07-31 23:01:51 Il più buono del mondo

Quella sera sostava all'antica osteria di provincia due tali, che non seppero mai quello che avrebbero realizzato di lì a poco.

L'aria stantia che girava, indice di un basso ricircolo dell'aria non favoriva certo la lucidità di chi vi stava all'interno, cosa a cui poco serviva vista l'ubriachezza che aleggiava nell'aria. Di voci alte e sonore e grida e spinta non erano mai mancati all'interno, ma vi era un piccolo angolo in quel posto che sembrava sempre intoccato dal resto della baldoria, vi erano in penombra un tavolo e due sedie, nulla più. Lì vi sedeva un ragazzo ed un vecchio a parlare del futuro e del passato, mentre parlava il vecchio si puliva i baffi dopo ogni sorseggiata dal boccale. Il ragazzo ascoltava la maggior parte del tempo e timidamente accostava le labbra per bere ogni tanto. Arrivò la cameriera e posò una bottiglia, i due notarono che aveva un aspetto insolitamente vecchio e impolverato, inoltre sembrava ci fosse uno sbaglio, nessuno dei due infatti aveva ordinato nulla. Il ragazzo stava per restituirla ma esitò, prese la bottiglia e stappandola ne versò il contenuto nel boccale. Anche il vecchio incuriosito lo fece, entrambi lo assaggiarono e si scambiarono compiaciuti uno sguardo. Continuarono così a parlare e versarsi il liquore sempre più concitati, finché il vecchio mentre proferiva una battuta si alzò per andare a ordinare qualcosa al banco. Una bevanda alcolica fresca e frizzante, dal sapore giovane. Tornò al tavolò e la versò a entrambi. Il ragazzo fece per stopparlo perché il suo calice era ancora mezzo pieno del liquore precedente ma ormai aveva già fatto. Divertito da questo fatto decise di assaggiarlo e poi posò di getto il boccale porgendolo all'altro. I suoi occhi sprizzavano stupore e chiese di assaggiarlo. Il vecchio lo fece e si produsse in una grossa risata. Sembrava davvero squisito.

Ma entrambi stanchi e alquanto brilli lasciarono la locanda, e in quanto tali, quel giorno, non erano riusciti a comprendere di avere creato il drink più buono e dimenticato del mondo.
9 views20:01
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2020-09-01 13:40:20 Una dolce dipartita ~

Un giorno, non uno qualunque, un tenebroso giorno uggioso, l'infante aprì quella porta marmorea. Non vi era alcuno all'interno della stanza in apparenza, fino a quando una sedia a rotelle cominciò a ruotare lentamente dal fondo della stanza rivelando la presenza di qualcuno. Seduto vi era un losco ma capace individuo. Si dice ne sapesse di ogni.
"Vorrei..." azzardò il ragazzo. "Lo so già." Rispose il losco. Detto ciò apri un cassetto da un mobile e vi tirò fuori una scatola metallica. "Avvicinati." Disse poi rivolto al ragazzo. Così quello si avvicinò, certo non senza incertezza, verso il tavolo su cui l'altro era seduto. Era tutto così scuro che quasi si poteva inciampare camminando. L'unica luce fioca proveniva dall'altrettanto unica finestra dietro al losco, dietro alla sua sedia, e illuminava appena il tavolo su cui si trovava. "Accomodati." E si accomodò. Il losco aprì la scatola davanti al ragazzo rivelando il suo contenuto: dei semplici biscotti. "Uno al giorno." disse al ragazzo che sorrise. "Per quanto riguarda la memoria invece?" domandò al losco, che in tutta risposta tirò fuori da un altro cassetto una fialetta. "Bevila quando esci da qui. L'unica cosa che ti ricorderai sarà quella di dover mangiare un biscotto al giorno." Mentre gli spiegava queste cose il ragazzo aveva già messo mano alla scatola e masticando un biscotto. Il losco sorrise. "Come ti senti?"
Quei biscotti non erano certo biscotti normali. O forse lo erano. Fatto sta che chi li mangiava si sentiva pervaso da una sensazione di pace e gioia istantanei, una sensazione che permane per tutta la giornata. In quello stato ogni cosa era al suo posto e tutto era giusto.
Il ragazzo era felice e pagò quanto pattuito all'altro. La sedia del losco tornò a ruotare su se stessa ritornando a nasconderlo nel buio. Il giovane si alzò per uscire. Raggiunto l'uscio della porta prese in mano la fiala e la bevve in un sorso.
E si dimenticò. Ma di che cosa? Di un semplice dettaglio è la risposta. Di un dettaglio che via via andava svanendo dalla sua mente ad ogni passo che lo allontanava dalla porta e lo addentrava nelle anguste vie che lo avrebbero condotto alla sua dimora.
"Uno solo dei tanti è letale." "Dolce e letale..." farfugliò in una cantilena, di cui però non ricordava il significato.
172 views10:40
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2020-01-26 04:57:17 Cari lettori vorrei dedicarvi qualcosa di decente ma francamente non ho più l'ispirazione perché mi hanno tolto la dignità e ogni forma di autoconsapevolezza corporea... drogato, fulminato, deriso, giudicato. Di me non resta nulla se non il doloroso rimpianto di non avervi potuto dare qualcosa di prezioso da condividere e assieme per gustarne i frutti. Dio solo sa quando arriverà il giorno in cui finalmente potremo riunirci e parlare assieme delle nostre speranze, anche quelle perdute o di quelle di cui non andiamo tanto fieri. Omosessualità? Può darsi ma con parsimonia e inettitudine. Non lasciatevi ingannare dai falsi millantatori e mirate sempre in alto dove troverete sempre rifugio tra i lembi dorati di una civiltà mormorea...... L'oro colante dal cielo che scenderà quel giorno vi ispirerà a tal punto che diverrete voi stessi la causa del mondo per cui siete venuti e sarete fieri di ogni cosa e del successo personale ottenuto.

Sempre avanti... sempre. Con amore.
268 views01:57
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2020-01-26 04:50:27 Dio ~ Cazzo. Non è che un pezzo di merda! Non confondiamoci col titolo. Fare qualcosa di bello? No. Di brutto? Sì ovviamente :) Iniziare? C'è sempre tempo fino a che stiamo qua. Ma è meglio soffrire perché è più sicuro. Se non lo fosse saremmo tutti felici.…
215 views01:50
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2020-01-14 02:53:51 Dio ~

Cazzo. Non è che un pezzo di merda!

Non confondiamoci col titolo.

Fare qualcosa di bello? No.
Di brutto? Sì ovviamente :)

Iniziare? C'è sempre tempo fino a che stiamo qua. Ma è meglio soffrire perché è più sicuro.

Se non lo fosse saremmo tutti felici.

Fine
242 views23:53
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2020-01-14 02:49:16 Avevo sta bozza salvata quindi l'ho inviata. Ciao
205 views23:49
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2020-01-14 02:48:46 Le sigarette vanno fumate fino in fondo anche se fanno schifo, e poi, ricordate bambini, le vite sono tante.
204 views23:48
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