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Gli ultimi messaggi 8

2022-01-01 14:34:13 MediaL'artista che presenteremo oggi ha 17 anni. E' una cantante, ma anche cantautrice e compositrice di melodie e testi. Lei ed il suo pianoforte sono una cosa sola. Il suo nome è Chiara Del Giudice, in arte, Shara.Scopriamola insieme...Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Perché sei una cantautrice?Shara:La mia prima canzone è uscita nel 2020 e si chiama Ogni giorno. L'ho scritta e composta io e la mia seconda canzone è uscita quest'anno, a giugno, sempre scritta e composta da me. La mia ultima canzone è uscita l'8 dicembre e l'ho scritta io, Filippo Scandroglio, Remo Elia e Damiano Zannetti (Etichetta discografica La mia song).R. Russo:E come mai quest'ultima canzone ha tutte queste firme?Shara:Questa canzone era mirata su un argomento in particolare e c'era bisogno di persone più esperte. Devo ringraziare Remo Elia per avermeli presentati.R. Russo:A che età hai iniziato a cantare?Shara:Io ho iniziato a 5 anni.R. Russo:Come si è sviluppata questa passione? Chi è il tuo papà?Shara:Io ho ereditato questa passione da mio padre, perché anche lui canta. Quando ero piccola facevo karaoke, corride, cose più piccole ecco. A 12 anni ho iniziato a studiare canto e da lì ho iniziato a fare concorsi regionali, nazionali e internazionali e poi ho cominciato a scrivere le mie canzoni.R. Russo:Come nasce un inedito? Da cosa scaturisce?Shara:Quando scrivo le mie canzoni parto già dal presupposto che la voglio scrivere, non è che la faccio così dal nulla. Scrivo prima delle parole, poi scelgo il tema della canzone, collegando le parole tra di loro. La melodia invece nasce casualmente, magari quando sono in un posto qualsiasi. Appena mi viene in mente la registro sul telefono. Alla fine metto testo e musica insieme.R. Russo:Si dice spesso che alcune canzoni somiglino ad altre. Come fa un autore, un compositore a capire che il brano non ricordi qualche altra canzone?Shara:Secondo me è giusto lasciarsi ispirare da un'altra canzone e da un artista, perché sono molto più esperti e sono arrivati veramente in alto. L'importante poi è essere originali, essere se stessi. Magari qualche piccola parte può assomigliare, ma comunque ci devi mettere del tuo. Si deve riconoscere che è la tua canzone.R. Russo:A quale artista ti ispiri?Shara:Il mio punto di riferimento è Ariana Grande. La seguo da quando lei ha iniziato a cantare. Lei ha una voce spettacolare ed anche sul palco è fantastica. Io ho imparato molto da lei sia a livello vocale che a livello di presenza scenica.R. Russo:In che senso ti ha aiutato molto?Shara:Io ho sempre guardato le sue live, i suoi videoclip, ascolto da sempre le sue canzoni. Soprattutto dalle live vedo cosa fa lei con la voce a livello tecnico, perché lei ci gioca tantissimo.R. Russo:Quando arrivi in studio ad incidere le tue canzoni, il tuo produttore ti propone di inserire dei suoni contemporanei e tu in quel contesto decide se vuoi qualcosa di più retrò o più vintage?Shara:Di solito mi chiede una canzone da cui voglio prendere ispirazione per i suoni, per la base.Io seguo molto la musica americana e la musica coreana, il K-Pop.R. Russo:Queste tre canzoni che hai scritto (Ogni giorno, Dammi un motivo e Inutile) hanno avuto la stessa produzione?Shara:La prima è di Giuseppe ladonisi che è il mio regista e quella canzone l'ha anche prodotta lui. Invece la seconda l'ha prodotta Remo Elia con l'etichetta la mia song.R. Russo:Dal punto di vista dell'editoria state elaborando una strategia, ovvero state attuando un processo per cui ogni singolo esce in un determinato periodo, oppure state provando quello che viene fuori.Shara:Con Dammi un motivo abbiamo tentato senza adottare strategie, mentre inutile l'abbiamo mandata a Sanremo ed è stata una canzone studiata un po' di più. Adesso stiamo cercando di capire il periodo giusto per far uscire un'altra canzone.R. Russo:Quindi…
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2021-12-30 12:34:26 FESTIVAL DI SANREMO 2001: Elisa vince il festival con la canzone Luce.Media23 NOVEMBRE 2021: uscita del nuovo singolo Seta.MediaGià dall'aspetto estetico le due immagini, a distanza di anni, ci propongono una rappresentazione della cantante e cantautrice in una chiave completamente diversa.Nel 2001 vediamo un'Elisa acerba, non ancora consapevole delle sue potenzialità. Il suo vestito è bianco, genuino, semplice, chiaro, proprio come lei.Nell'arco degli anni abbiamo assistito a numerosi lavori dell'artista che ha scritto numerosi testi anche per altri cantanti, mettendo ad opera degli altri la sua arte.Una delle caratteristiche che maggiormente metterei in risalto di Elisa, osservando la sua ricca produzione, è il coraggio di sperimentare e mettersi sempre in discussione.Nel 2021 l'abbiamo vista collaborare con Mahmood con la canzone Rubini, ascoltandola in una versione inedita di se stessa, in cui non vi è solo l'esaltazione della propria estensione vocale, ma c'è anche la ricerca di un ritmo, di una fusione tra un sound nuovo e parole che rimandano ad altri significati più profondi.Ma credo che con l'uscita del singolo Seta e del suo videoclip, Elisa abbia superato se stessa.Scopriamo perché...Innanzitutto parliamo dell'arrangiamento musicale che ci ricorda un po' quelle atmosfere anni 80' e la discomusic. Infatti proprio l'intro del brano con quei suoni stridenti di chitarra creano un inizio pieno di suspense, magico e psichedelico.Contemporaneamente al beat piacevole e ballabile, si sussegue un videoclip altrettanto interessante.Nella prima inquadratura vediamo una giovane donna acerba con un vestito bianco, intenta a mettere un trucco molto leggero e delicato (potrebbe essere la stessa Elisa alle prime armi con la musica, la stessa che vediamo sopra con il vestito bianco a Sanremo).La giovane donna scende le scale e, prima di uscire, aspetta che il padre gli dia l'approvazione su come è vestita (una riflessione sul patriarcato forse?).Quando la ragazza esce di casa, scopriamo che è ad un appuntamento con un ragazzo, perché entra nella sua macchina, ancora con quell'aria ingenua, inconsapevole e pura che caratterizza la gioventù. Non dimentichiamo che la ragazza, prima di uscire, si sbottona un po' per mettere più in evidenza la ricerca e la scoperta di sè.Quando la ragazza entra in macchina, il ragazzo la porta a vedere le stelle, ma successivamente lo sguardo malizioso di lui, che la osserva attentamente fa comprendere le sue intenzioni.Il ragazzo si avvicina per cercare un rapporto più intimo con lei, insistendo.La ragazza scappa, inorridita da quelle intenzioni, e si ritrova disperata in una discoteca, dove incappa in un'altra ragazza che la abbraccia forzatamente (probabilmente fuori di sé da un bicchiere di troppo). In quel momento le torna in mente il ricordo delle mani del ragazzo che ha cercato di approfittare della sua ingenuità e inconsapevolezza. Tutta la scena è amplificata e resa molto forte dalla sovrapposizione della scena con il volto di Elisa che commenta quel momento con un'espressione di chi sa già che cosa sta per accadere.Qui c'è infatti un salto temporale in cui si vede la ragazza, che è appena entrata in bagno, trasformarsi completamente: è più sicura di sé e lo denotiamo da uno sguardo deciso e un atteggiamento diretto. Il trucco che indossa è più evidenziato rispetto alla prima scena.Questa sicurezza si comprende dal momento in cui esce dal bagno e punta due ragazzi che già l'hanno notata in tutto il suo splendore con un vestito molto appariscente.La ragazza balla consapevole di sé (qui ho trovato un breve riferimento alla scena della danza di Maria nel film muto Metropolis), attirando e avvicinando i due ragazzi.Quando la ragazza percepisce un contatto un po' troppo invadente,…
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2021-12-27 11:34:22 La recente uscita del nuovo album di Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno, ha suscitato la mia curiosità da quando, l'ultimo week end di novembre, a Milano, sono apparsi alcuni cartelloni che raffiguravano il rapper vestito di una corona di spine, come Gesù, o meglio, Guesus.MediaIn live a Ferrara, la notte di Halloween, aveva invitato il pubblico a rimanere sintonizzato perché ci sarebbero state sorprese prima della fine dell'anno. E non ha mancato la promessa: il suo album è uscito il 10 dicembre ed è composto da 16 tracce di cui 12 feat. (il numero dei discepoli) con artisti italiani e internazionali. Inoltre, in un unico giorno e pochi giorni prima dell'uscita, ha pubblicato 8 episodi spoiler in stile documentario che descrivono il lavoro al disco, un bel modo per coinvolgere e preparare i fan all'ascolto. Qui di seguito la track list: 1) LA G LA U LA E pt.22) GANGSTER OF LOVE (ft. Rick Ross)3) PIANGO SULLA LAMBO (ft. Rose villain)4) Blitz (ft. Geolier)5) Daytona (ft. Marracash)6) Veleno7) Nessuno (ft. Coez)8) Futura Ex (ft. Ernia)9) Cose non sane (interlude)10) Senza Sogni (ft. Elisa)11) Lunedì blu (ft. Salmo)12) Sponsor (ft. Duchavelli)13) Nicolas Cage (ft. Jadakiss)14) Domai (ft. Ketama126)15) Fredda, triste, pericolosa (ft. Franco126)16) Too old to dieL'ultimo suo album risaliva a poco più di un anno fa e da pochi mesi era uscito con il mix-tape FastLife 4, così, si conferma uno degli artisti più prolifici nel panorama italiano: da dieci anni esce una volta all'anno. Questo album segna una sorta di epifania a livello artistico per questo rapper che decide di cambiare nome, abbandona Pequeno e la sua fase adolescenziale e diventa Gvesvs. Il richiamo a Dio nella sua scrittura è ricorrente, si erge a figura divina e reincarnazione di Cristo sia per la sua data di nascita, il 25 dicembre, e sia per il ruolo messianico che ha avuto nella scena del rap italiano, 'il messia col microfono in mano' come canta nel brano Giù il soffitto. Tra le tracce si riconoscono le due personalità del rapper, come le due facce di una stessa medaglia. Da una parte l'uomo che ha raggiunto l'agognato successo e si circonda e vive nel lusso tra donne, droghe, soldi e macchinone, dall'altra parte l'eterna solitudine e insoddisfazione legata probabilmente a ciò che comporta quella stessa vita che ha tanto sognato e che finalmente vive. Ecco alcune porzioni dei suoi testi:"Chi realizza i sogni a volte no non sogna più Chi si sente solo a volte no non piange più Se ti dicessi che io non sono quel che vedi Se tu mi credessi te lo direi perché non ho freniUn altro giro attorno al sole Un altro testo pieno di sterone Testamento di autodistruzione Il presente pressa, manda in depressioneHo pesato sempre solo droghe invece che le azioni e le parole Sono il re del mio castello ma di sabbia Sul mio trono con un calice di rabbia Inseguendo fuochi fatui, ebbro di piaceri vacui" -Senza sogni feat. Elisa. Ascolta la canzone intera -->

" So che sapore ha la solitudinePerché la libertà ha sempre due facceFredda, triste, pericolosaForse la vita è solo una bugiaE questa voce non è neanche miaE al silenzio non c'è una rispostaFredda, triste, pericolosaProprio come meFredda, triste, pericolosa" -Fredda, triste, pericolosa feat. franco126

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2021-12-25 16:34:13 MediaUn artista molto particolare quello che vi presento oggi. Lui è un compositore, è un pianista ed è anche un vincitore di concorso di pianobaristi che è una categoria che sta a cuore a tutti.Il suo nome è Luca Buosi e si presenta a Webradioitaliane in maniera molto elegante, con uno spartito che si intravede dietro di lui. Sicuramente per connotare ciò che arricchisce e completa la sua personalità.Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Innanzitutto iniziamo a parlare di questa categoria di pianobaristi di cui tu fai parte ed hai fatto parte, poiché avendo vinto un premio ne hai fatto parte sicuramente giusto?L. Buosi:Sì, io mi esibisco nei locali, quando c'era questa possibilità ovviamente. Con il Covid la possibilità di esibirsi dal vivo è diminuita molto purtroppo.R. Russo:Io volevo parlare del tuo EP, Paradise giusto?L. Buosi:E' il mio primo disco da solista. Paradise contiene cinque brani, cinque canzoni che sono prodotte dall'etichetta discografica battito rumore. Dentro queste cinque canzoni, due sono la colonna sonora di un cortometraggio che quest'anno mi ha regalato diverse soddisfazioni. Abbiamo vinto diversi premi, anche all'estero. Queste cinque canzoni mi rappresentano, canzoni totalmente composte al pianoforte e altre invece hanno degli accenni di musica elettronica.Ho iniziato a studiare musica classica e quindi quando compongo mi appoggio sempre al pianoforte come strumento principale e dopo da lì do varie diramazioni alle colonne sonore e a quello che è il lavoro per il quale vengo ingaggiato.R. Russo:Citiamo 13 scatti che sarebbe il corto per il quale tu hai fatto la colonna sonora di Leonardo Barone...L. Buosi:Questo è un cortometraggio che mi ha regalato davvero tante soddisfazioni, tra cui la più grande in assoluto è riuscire a vincere ad Hollywood. Abbiamo vinto diversi premi anche in Italia. Abbiamo vinto in Regno Unito...R. Russo:Il corto è visibile a tutti?L. Buosi:Il corto è disponibile per tutti sulla piattaforma Cìnema. E' un corto fantasy, girato in Toscana e la cosa particolare è che grazie ai social ho potuto conoscere Leonardo che è appunto il regista. Prima di lavorare insieme abbiamo parlato per un anno di questo progetto e poi quando me l'ha consegnato, avendo già le idee molto chiare, in giro di veramente di poco, sono riuscita a comporre la colonna sonora, che contiene due canzoni che sono nel mio EP, che si intitola Paradise.R. Russo:Già ad 11 anni hai cominciato a studiare e subito ti sei messo in evidenza e a poco a poco ti sei avvicinato nel mondo delle colonne sonore appunto. So che hai lavorato per docufiction. La tua è una commistione di classicismo, perché componi musica classica, ma lavori anche con alcuni software per la creazione di musiche. Qual'è la tua piattaforma preferita?L. Buosi:Io lavoro con q base che è un programma che mi permette di registrare la mia musica. Sto tuttora studiando questa arte. Il programma ti dà la possibilità di fare tante cose, però bisogna anche sapere dove mettere le mani, perché non è soltanto scegliere il suono che mi piace, devi saperlo abbinare e mettere questo suono nella condizione di essere valorizzato. Bisogna anche avere conoscenze tecniche.R. Russo:Come nasce la realizzazione della colonna sonora di un film?L. Buosi:Io lavoro sempre a realizzazione film finita. Di solito il regista mi comunica tutti gli stati d'animo che vorrebbe trasmettere al suo film. Mi parla dei silenzi, dei dialoghi. Tu sai già come muoverti. La melodia di solito è molto bassa e ha la funzione di riempire quello spazio filmico, quella scena romantica o drammatica che sia, interpretando il pensiero del regista.R. Russo:Adesso ascoltiamo Paradise...L. Buosi:Faccio una premessa, è una canzone che è composta da due pianoforti con degli accenni di elettronica. 8 views13:34
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2021-12-23 10:34:08 MediaScoperta a lavoro, mentre mi accingevo ad apparecchiare i tavoli in un ristorante per la cena. La radio della televisione è accesa e parte una melodia, poi una voce molto particolare.Mi giro e guardo il videoclip quasi ipnotizzata.Vedo lei, LP, che ci guarda direttamente, in primo piano, puntandoci contro una freccia.Una freccia che sembra circondata da un anelito d'amore e di spiritualità.Due elementi che ha scoperto grazie ad un incontro con una persona che le ha fatto sentire la presenza di angeli dopo aver cercato per molto tempo risposte in luoghi ed occasioni diverse che l'hanno fatta anche soffrire.La canzone porta un messaggio importante: il cambiamento, l'atteggiamento positivo sulle cose ci aiutano a trovare ciò che desideriamo di più.LP ci racconta che trovare la propria strada è possibile, basta puntare in alto il proprio cuore, i propri ideali, valori le nostre idee verso l'Universo.E così fa la cantante che punta il suo cuore prima verso di noi (all'inizio del videoclip) e poi verso l'alto (verso il mondo).Gli angeli che l'artista vede comparire davanti a sé sono l'incarnazione di una vita nuova, riempita, colmata, da un incontro spirituale, che sembra aver cambiato il suo modo di percepire l'Universo.Questa forza vitale trasmessa dalla voce trascina l'ascoltatore/spettatore in un vortice esplosivo in cui solo ad una rinascita interiore dell'anima si può appellare la nostra vita.E tu? Che aspetti a lanciare le tue frecce nel cuore degli altri?

LP - ANGELSI've been looking for answers I've been looking for change I've been looking for dancers In the middle of the rain Might seem a mile away It might seem insane You could be a smile away Could you feel my pain? How do I reach you What's underneath you Keeping you safe and sound Found what I'm chasing, heart's racing When you're around it feels like Angels over me I've never seen them before But I feel angels over me I hear them sing, "I love you more I love you more, I love you more I love you more, I love you more" Got the keys to the kingdom And it feels like a cage Had to look for the wisdom Right there on the page And are you kings and queens And in-betweens, we're okay Staying higher than the mezzanine We're okay How do I reach you? What's underneath you? Keeping you safe and sound If you see me, do they see me? When you're around it feels like Angels over me I've never seen them before But I feel angels over me I hear them sing, "I love you more I love you more, I love you more" It's only a case of denial That messes with my inner child But you bring out the best in me And fill me with ecstasy Like I haven't seen in a while When you're around it feels like Angels over me I've never seen them before But I feel angels over me I hear them sing, "I love you more I love you more, I love you more" (When you're around it feels like) Angels over me I've never seen them before But I feel angels over me I hear them sing, "I love you more I love you more, I love you more I love you more, I love you more"Traduci in italiano

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2021-12-20 10:34:29 MediaLa musica é amata dalle persone, di qualunque età. Tutti abbiamo una canzone preferita o un cantante che adoriamo. Con il passare degli anni la musica si evolve, le generazioni cambiano e i generi musicali anche.Un genere molto amato dai giovani è il RAP. Il concetto è cambiato rispetto ai tempi passati, i giovani non sono alla ricerca solo di una forma d'arte, ma anche di un rifugio. Il RAP come mezzo di denuncia sociale e giovanile contro i soprusi del sistema, restituisce voce alla gioventù, che si riappropria dei propri spazi e della propria libertà di pensiero.Io non ho maiMesso prima i soldi di un fratello veroIo non ho maiDetto “ce la farò”, ma “ce la faremo”Io non ho maiFatto per fare, ma ho fatto davveroIo non ho maiSputato sul blood o tradito un frèro. ( MAI) di Ensi e Silent

testi, spesso sono crudi e diretti e accompagnati da tracce musicali elettroniche e con fraseggi ripetitivi, il reiterare del motivo è un espediente che ha l'obiettivo di creare trasporto emotivo nell'ascoltatore, mantenendo il focus dominante sul messaggio che si vuole far trasparire.A Baggio quando piove, piove un bottoEsco con lei, metto il pigiama sottoMa non perché ci devo andare a lettoÈ che quando sto giù un botto non basta il giubbottoMentre ballavo ho perso la pazienzaDev'essermi caduta dalla tascaE chi mi sta vicino la calpestaE, cazzo, questo drink è solo acquaCredi in Dio? (Seh)Ti piace Beyon'? ('cé)Andresti a Rio? (Seh)

tratta di musica intesa pienamente come sfogo creativo e viscerale, di tutti i mali e i problemi che affliggono gli esseri umani nel quotidiano. IL RAP grida: FORZA, RABBIA, ALLEGRIA, GIOIA, AMORE. Il sociologo Finarotti sostiene, infatti, che i giovani non vivono, ma "abitano" la musica.Ritmo, strofe, ingegno e sentimento mai come nel RAP sono armonicamente concatenate, l'importante è raccontare una storia!È nostra, la libertà di direChe gli occhi sono fatti per guardareLa bocca per parlare, le orecchie ascoltanoNon solo musica, non solo musicaLa testa si gira e aggiusta la mira, ragionaA volte condanna, a volte perdonaSemplicementePensa prima di sparare,Pensa prima di dire e di giudicare, prova a pensarePensa che puoi decidere tu(PENSA) Fabrizio MoroMARRACASH, SFERA EBBASTA, GHALI, MANESKIN e SHADE, sono alcuni degli esempi di Rapper che seguono i giovani.QUANDO IL SISTEMA TI TOGLIE TUTTO RESTA LA MUSICA PER ESPRIMERE CIO CHE PROVI.

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2021-12-18 11:34:50 MediaOggi vi proponiamo un artista particolare, il suo nome è Parre, nome d'arte di Nicolò Parrelli. Nasce a Pietra Ligure nel 2002. Mi incuriosisce sapere cosa ha spinto questo giovane ragazzo ad intraprendere la strada della musica, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di una nuova generazione di idee, di stimoli artistici e culturali. Così quando vedo volti giovani motivati non posso che esserne soddisfatta. Tutto questo incrementa anche la mia volontà come un flusso di energia che cambia e si rinnova ogni volta.Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Sappiamo che la tua passione nasce sotto le influenze familiari...perché?Parre:Perché mio nonno materno era in passato un fisarmonicista abbastanza affermato e quest'aria di musica è sempre rimasta nella nostra famiglia, anche dopo che mio nonno è venuto a mancare. Abbiamo sempre ascoltato musica in macchina, durante i viaggi e questa cosa mi ha influenzato veramente tanto.R. Russo:Tu hai iniziato a scrivere presto. Tu sei un rapper giusto?Parre:Giusto.R.Russo:Che differenza c'è tra un rapper ed un trapper?Parre:Questa è una domanda che si fa spesso, ma la risposta è semplice, cambia la velocità del tempo e la sonorità che ha il pezzo. Il rapper di solito è molto più acustico, invece il trapper utilizza suoni elettronici anche sulla voce.R.Russo:C'è una differenza tra le due categorie artistiche?Parre:Sì. Nel rap ci può essere non solo il contenuto eclettico, quello offensivo di denuncia sociale, ma ci possono essere anche contenuti a tema sentimentale; mentre nel trap di solito si parla molto del tema sociale di cui si parla in maniera negativa.R.Russo:Cos'è che spinge un giovane oggi a voler mettere su carta dei pensieri?Parre:Io penso che in quest'epoca ci sia troppo marasma di qualsiasi cosa, parlo secondo la mia opinione ovviamente. Il tuo cervello non è mai in stand-by, ti arrivano ogni giorno notizie su notizie, anche quando scorri il cellulare su instagram o facebook, il tuo cervello non è mai rilassato, perché devi essere comunque attento ed io penso che prendere una penna e scrivere frasi, qualsiasi cosa, penso che questo ti liberi da qualsiasi cosa.R. Russo:Secondo te l'arte può generare un movimento sociale di pensiero?Parre:Nel mio piccolo c'è già qualche ragazzo che si avvicina e mi dice: ma lo sai che quella canzone parla della mia situazione sentimentale?R.Russo:Una volta che hai scritto il testo la musica come viene?Parre:Si può dire che quando scrivi un testo la musica strumentale c'è l'hai già in testa, perché se tu canticchi il ritornello, la senti già anche se non c'è. Allora cerchi quello che fa per te, contatti amici che suonano o persone che si occupano di beatmaking...R. Russo:Spiegaci un po'...Parre:Il beatmaking è fare le basi in digitale con basi già registrate e che tu mixi come vuoi.R.Russo:Una volta finito di produrre passate in studio di registrazione?Parre:no...prima si passa per la cameretta. Proprio questa in cui sono ora. Si provano i flow e se realmente funzionano sui beat e poi si passa allo studio per la registrazione definitiva.R.Russo:Secondo te un ragazzo oggi che vuole fare il tuo stesso percorso musicale, come si deve muovere?Parre:Devi metterti innanzitutto in testa che non diventa qualcuno dall'oggi al domani e che se succede non ha ripercussioni solo positive. Bisogna essere costanti, allenarsi sempre nella tecnica di vivere in un mondo fatto di questo. Io ho amici che vive di musica dalla mattina alla sera, che vuole fare quello nella vita. Devi entrare in un ambiente in cui tutto gira intorno a questo. Più persone conosci, più il tuo nome si spargerà ovunque. Il passaparola è un mezzo potente. Bisogna lavorare tanto su quello che…
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2021-12-16 11:34:15 Vanessa

1988 , ha fatto del suo nome registrato all'anagrafe quello artistico: "un po' come Bob Dylan o Bob Marley" spiega ridendo telefonicamente Manuel Bellone che mi racconta come la sua passione sia diventata la sua professione, All'età di 15 anni ha iniziato a suonare con una band nei pub di Palermo, successivamente hanno iniziato a scrivere dei brani home made e i live si sono ampliati dapprima in Italia e poi nel resto dell'Europa. Per varie vicissitudini ha inizio la sua carriera da solista nel 2015, e nel 2016 l'uscita del suo primo disco "Light from the grave". Da quel momento per Manuel arriva la promozione dell'album dapprima in Italia e successivamente un vero e proprio tour europeo, partecipando a diversi festival internazionali come Live at heart a Orebro (SWE), il Jazz&blue festival a Motala (SWE), Folket festival in Italia e molti altri.Cantautore dall'anima libera, gira il lungo e il largo dell'Europa on the road con un furgoncino e i suoi musicisti: chitarra acustica, armonica, piglio da busker e l'America nel cuore. Austria, Olanda, Germania, Belgio, Danimarca, Norvegia, Polonia, sono tra i paesi in cui si è esibito insieme ai suoi musicisti che lo hanno accompagnato in questa folle avventura, presentando i suoi due album, il primo già citato e successivamente anche il secondo, "Split Pot", nel 2017, che racchiude i suoi ultimi 10 anni di carriera, tutto quello che ha fatto e ciò che ha lasciato: " i posti che abbiamo visitato, per lungo o breve periodo, le persone incontrate, un antologia delle canzoni scritte in quel periodo" dice Bellone.Nel 2019 iniziano le registrazioni del nuovo disco che fanno spotMediaa tra Palermo, Milano e Verona, con la partecipazione di Gianlorenzo Mungiovino come produttore. Purtroppo, a causa della pandemia ancora in corso, l'uscita del nuovo album è stata posticipata: " questo disco è una svolta, dove ho cercato di allontanami dalla mia confort zone e provare a sperimentare nuove sonorità, senza però stravolgere la mia identità" afferma il cantautore palermitano, aggiungendo di aver raggiunto una maturità artistica con il disco che prossimamente uscirà. Durante il covid, nonostante lockdown e chiusure, che hanno impedito di spostarsi per la sua tournée ha realizzato un nuovo singolo "a case of an endless blue" disponibile dal 14 ottobre 2020, totalmente indipendente dall'album. L'uscita di questo fuori programma ha dato vita alla produzione di nuovi brani, una trilogia, prodotta da tre persone differenti, quindi con un gusto diverso ma in comune con lo stesso concept.Il genere predominante di Manuele Bellone è New Folk, Indie, con un pizzico di country, influenzato da artisti quali Ryan Adams, Neil Young e Gram Parsons.

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2021-12-13 13:34:31 MediaNel THISISLAB milanese di Consulenza Radiofonica c’è aria di novità.Il 15 e il 16 gennaio 2022 si terrà il primo workshop di base per gli appassionati del mondo radiofonico.Due giorni di formazione, incontri e networking per acquisire nuove conoscenze e competenze sulle più moderne tecniche d’approccio alla conduzione. Un’opportunità unica Un’esperienza coinvolgente ed unica che darà la possibilità agli amanti della radio e a chi ha appena messo piede nel settore di apprendere, confrontarsi e mettersi in gioco con alcuni dei professionisti di spicco della radiofonia nazionale.Attraverso i loro racconti – dagli esordi nelle web radio e nelle radio locali fino ad arrivare ai grandi network – i partecipanti impareranno ad investire nelle proprie potenzialità, a reinventarsi e a credere in se stessi.Il motto che farà da bandiera a questo workshop di base sarà proprio: “Se ci credi, ci riesci”.Chi insegna?Mattia Brena da Radio Monte Carlo, Dario Micolani da Radio 105, Isabella Palmisano da Radio Zeta e Rtl News, Shorty da M2o, Lello Orso consulente di fama internazionale, i Two Twins dal mondo della Tv, Paolo Invernizzi Producer del gruppo Gedi (Deejay, Capital ed M2o) ed Alfredo Porcaro C.e.o. & founder di Consulenzaradiofonica.comGli orariSabato 10-13 e 14-18Domenica 10-14Il programma del workshopPartendo dalla storia della radio italiana, saranno approfonditi molti aspetti affascinanti di questa realtà:● cenni storici: dalla radio pubblica e la nascita dell’Eri, alla radiofonia privata degli anni 70● le tipologie di format di radio oggi in Italia: il flusso e la personality radio● la radiofonia locale e nazionale● le radio estere: America e Regno Unito● i ruoli lavorativi di una radio● Playlist & Clock: cosa sono e come si creano● gli elementi di una playlist● la musica in radio: come si programma● i software in radio● regia radiofonica e sistemi di automazione● i programmi per creare contenuti radio● Social & Radio: integrazione ed inclusione● Podcast vs Radio: mai nemici ma alleati● le notizie e le fonti per un conduttore● impostazione vocale ad un microfono● le differenze tra conduttore e giornalista.Il workshop di Consulenza Radiofonica vuole essere una porta di accesso alle conoscenze di base della radiofonia ed un’opportunità di crescita personale e professionale.Spazio, dunque, alla voce e alla musica ma, soprattutto, alle proprie potenzialità. In un mondo che si va sempre più uniformando, la radio ricerca ancora l’inventiva e l’originalità.Informazioni e contatti Il workshop di Consulenza Radiofonica si terrà nella sede del THISISLAB di Milano, in via Toffetti, 9.Per garantire la massima qualità del percorso formativo e la giusta attenzione ai singoli partecipanti, i posti sono limitati ad un numero massimo di 12.Per avere subito maggiori informazioni o per procedere all’iscrizione contatta il seguente numero: 347 6288727.PRENOTA IL TUO POSTO clicca qui https://www.consulenzaradiofonica.com/workshop-a-milano/

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2021-12-11 13:34:49 MediaUn artista poliedrico ed impegnato con molte sfaccettature interessanti. Si sa che quando ci si trova di fronte ad una persona di questo tipo è difficile poter spiegare tutto il mondo interiore che lo caratterizza. Appena Riccardo Russo lo presenta mi colpiscono immediatamente il timbro di voce profondo e dosato e la cura particolare con cui ha scelto di arricchire la propria stanza. Vedo subito una scritta sempre avanti ed un leggìo che si intravede sullo sfondo. Piccoli dettagli che ci dicono molto sulla personalità di Giacomo Lariccia.Sempre avanti per inseguire sempre quello che si ama.Intervista a cura di Riccardo Russo.R. Russo:Che ci fai a Bruxelles?G. Lariccia:Bruxelles è stata la città che ho scelto 21 anni fa per passare tre mesi della mia vita. Il 25 settembre è quello che io chiamo il mio emigranno. Mi sono trasferito a Bruxelles per studiare al conservatorio. Io mi ero appena laureato a Roma, avevo appena finito l'Università, ma volevo, con molta determinazione, fare musica. Volevo che la musica diventasse totalizzante. Quindi decisi di fare questa esperienza al conservatorio che, per una serie di motivi, era una città che rispondeva alle mie esigenze, anche perché gli affitti erano molto bassi.Quei tre mesi alla fine sono diventati 21 anni. Bruxelles è una città in cui si vive concretamente l'essere una comunità europea e questa per me è un'esperienza emozionante.R.Russo:Guarda io ho trovato delle informazioni su di te che riferiscono che tu sei un cantautore che lascia l'Italia e trova l'America in Europa. L'America in che senso?G. Lariccia:L'America perché è qui che ho realizzato i miei sogni. Io sono venuto qui perché volevo fare jazz, volevo studiare in maniera totalizzante il jazz. Al conservatorio ho passato i miei primi 5 anni di vita, studiando come un pazzo. Alla fine, dopo il primo disco come solista, come chitarrista, mi rendo conto che non è la mia strada e che avevo una profonda insoddisfazione a fare quella vita: i concerti, le jam session. Per una serie di coincidenze, mi ritrovo a prendere in mano quei dischi che mi facevano tanto battere il cuore da adolescente, Bennato, De André, Gaber. Da questi ascolti è nata per la prima volta la voglia di scrivere testi e proporli e paradossalmente da Bruxelles sono arrivato a suonare in diversi paesi d'Europa, ma anche in Sud America ed in Oriente, Arabia e Gerusalemme.R.Russo:Scopri la potenza della parola, ovvero la possibilità di comunicare la musica stessa e la parola musicata è un tramite, anche perché non vivendo in Italia penso che tu abbia dovuto affrontare la difficoltà di cantare in italiano in posti dove non si parla e non viene capito...G. Lariccia:...Che poi questa necessità che tu dici, è strana, perché la sentivo molto forte dentro di me, dopo questo primo mio disco e aver suonato con la chitarra, avevo un grande desiderio di raccontare storie. Cosa che non potevo fare con la mia chitarra da sola, se non attraverso i titoli delle canzoni. Quello che potevo fare è comunicare delle emozioni con lo strumento, ma non mi bastava ed ho iniziato a scrivere testi dove narravo storie. Negli anni, continuando a fare una ricerca e a cambiare come persona, mi ritrovo a tagliare il più possibile quello che è il racconto per cercare di arrivare ad una forma espressiva, artistica che arrivi al cuore, in uno spazio non cosciente, non razionale delle persone.R. Russo:Di cosa tratta Ricostruire?G. Lariccia:Ricostruire era un concept album, nato in un periodo molto difficile della mia vita che sono riuscito a trasformare in musica. L'album parla delle fragilità umane. Un disco molto sussurrato e delicato. Così ho deciso di affrontare questo tema. Questo è un disco alla quale sono ancora molto legato. Vi faccio vedere l'album e l'immagine…
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