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Il Ladro Di Fuoco

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Indirizzo del canale: @ladrodifuoco
Categorie: Psicologia
Lingua: Italiano
Abbonati: 6
Descrizione dal canale

“Dunque il Poeta é veramente un ladro di fuoco...”
- Jean Nicolas Arthur Rimbaud -

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Gli ultimi messaggi

2021-06-02 07:36:01 Decadenza

Chevenava nestofeniese saccente fronda anasometrica indotta dal senso intoico,
Gode stolto nel sorriso la lettinivaga.

Ardito è colui che di intelletto ne forma comprensioni inestofaiche,
indipendenti nostici parolieri,
prisiche sucessioni suscitano stupore.

Necramante onaioidica onnisfera ricorda ogni passo, mutilata la gioia quand'essa sarà cosciente.

Intropaica, nascosta nel fulcro della logica, scorse inganno l'allor scaltro, che sovente negherà l'obrobrio verbale.

Broutici sorridenti,
ancora voi che nell'emozionale atto poggerete corone di saccenza,
volti storti dall'esinocomio, udiche novenche stupide.

Chi s'è scorto or gode e sorride,
neprasico è l'essere che attento ancora si dedica allo sforzo.
Il senso incompreso, infistulato dal lessico forgiato sillabale e di vocale forma.

Or ora che le comprensioni son sempre più capaci, ne da ragion al mio spirito.
Sol pochi comprendenti, porgo a voi sostanziali onorificenze.
Dettano in voi orgoglio nell'esser essenza ragionevole.

Povero lo stolto che concentra l'afasia nel'osseo cranio,
pensiero rivolto a scrutar ancora la consapevolezza nel capir la burla.

La stupidità sovrana che scorge il sentimento del corpo,
segnale indissolubile che nasce dalle viscere,
Oh sì, è quello che mi dà ragione,
la ratio della vostra decadenza.
20 views04:36
Aprire / Come
2021-04-01 08:30:13 I Distesi

Claudicante, atrofico il corpo dei distesi,
Inveente l'urlo che si leva sotto le fronde d'alloro che coprono i loro fumanti capi.
Passanti inermi, tessitori di novelle di buon auspicio.

Goderecce arie s'inalzano nell'ormai primizia opera di Persefone.
Cuori distesi ancora,
impotenti e rinchiusi in carceri chiare.
Sol accecante, che non vivono, non più sentono accarezzar loro pelle.

Sofferenti, passioni distrutte da nere sonanti scatole,
nel lor ripetersi come filastrocche agli orfani pargoli.
Offese le virtù dei distesi che giaciono nei pensieri.

Ad intrecciar parole e rabbia, rivolti a guardar dall'alto giardini dipinti.
Volti oscuri, sorridenti, che volgon lo sguardo e crepati soffiti.
Distesi, distesi ancor, nei giorni sacri del ricordo del morto profeta.
Pagana la visione nel loro io, rivendicano tal libertà negata.

Nefaste congiure, non han più voglia di subire da stolti lor simili,
creduli di ogni boccata d'aria infetta.
Salzan'ora, grattando sui muri i segni di vita persa, giorni che non san più di profumi plurali,
monotonali muffe son stanche di sentir le moventi delicate narici.

Rivoluzionarie rimembranze, scrosciano cascate di nuova vita.
L'ora é tarda, tempi maturi, tempo più non scorre.
Crono si scansa, lasciando passar gli stanchi distesi come folla in furor.

Vertici cadenti, fuggiaschi nella paura, cuor non v'é nei loro petti vuoti.
Frantumante ossa saranno i suoni del nuovo inno gioioso.
Riempite i vostri occhi di nova luce, ancor voi distesi, ad aspettar noi drenati ribelli.

Or ora di pace, di amor natante nell'etere.
52 views05:30
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2021-03-07 13:42:21 L' Odio

Agrumate note scandiscono primaverili profumi, d'erba falciata assapora l'olfatto,
nel quadro di una finestra si dipingono pastellati tetti, come un galeotto rimpasto ogni pensiero.

Posso vedere e soffrire, ma mai mi avrete,
voi carcerieri fatti di scarti, venduti per pochi danari.
Imperanti legislatori, voi come l'arconte d'Atene cadrete.

Il pensiero sarà sempre libero,
di questo natura madre l'ha fatto.
Poveri stolti che nel vostro vaniloquio sguazzate.

Odo i pensieri altrui tra la folla sottostante, miei simili, ancor bronzei portatori di vita.
Poveri, poveri voi quando sarete presi e legati al carro che vi trascinerà sopra taglienti pietre.
Al patibolo arriverete, scampo non v'é.

Annasperete come lo sfortunato sorcio che in secchio d'acqua cade.
Ah! V'é ultima cosa che devo dirvi prima del vostr'ultimo respiro... Gioia mai provata dal mio spirito.

Non é odio, ma ripagato odio.
69 views10:42
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2021-03-01 14:20:37 I Cani

Come cani scodinzolanti, ammaestrati e picchiati, si vedono per strada le vostre ombre.

Rabbiosi e stupidi ancora scodinzolate,
il padrone chiama con il bastone in mano,
ma di poca memoria siete fatti.

Vi picchierá più volte, e ancora scodinzolate? Scapperete e ritornerete sempre.
Un fracido lembo di pane inzzuppato di menzogne sarà ancora il vostro cibo.

Correte, correte c'è ne ancora per tutti, non smetterete mai di amarlo.
Vi picchierá e gli leccherete le vesciche che si procurerà con la violenza.

Volevo accarezzavi e sussurrarvi buone parole, m'avete morso.
Non si può far altro che lasciarvi randagi e alla vostra penosa fine.
70 views11:20
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2021-02-09 16:40:42 Estasi Inconscia

Naturale bellezza nascosta nell'idillio,
frenetiche scintille che coprono l'orda d'oro.

Nascosto il tuo fascino mi fu,
vellutato velo t'avvolge,
traspare quiete.

Nulla tocca,
nulla si infrange, nelle morbide linee che con dedita mano il caldo vento creò.

Non ne conosco le parti,
esonero ogni pensiero alterato.

M'astengo da ogni forma di luciditá.

Opera inconscia, opera vera.
116 views13:40
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2021-02-02 14:14:19 Pensieri Apocrifi

Cado,
non sento il rumore dei colori che schizzano,
come sangue trasparente che esce dal frantumato cranio.

Materia fatta di pensieri,
come carta fluttuante rosso fuoco,
macchie e parole impresse nel porfido calpestato dall'indifferenza.

Cogli il momento,
non pensare al volo,
questo è l'attimo prima del grande buio.

Nulla a seguire.
143 views11:14
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2021-01-31 19:51:14 Ode All'Ultimo Sorso

Discostate e irregolari mura che delineate gli spazi sorreggetelo,
mente che cade tra gli imbarazzi di occhi putridi di gioia;
Ne sorte, ne vita trapela,
morti respiri e assordanti silenzi.

Calici di un buio trasparente riempiono gole pacate,
urla dalle viscere che sgorgano violentemente,
maledatta mano che avvia al percorso di un'altra notte persa nel delirio.

Ultimo sorso che fuoco bagna.
Ode a te che prendi la veste dei pensieri,
notte sii pronta alla gogna,
sii pronta a soffrire le sporche visioni che in un sorso porteranno a te.

Non parlatene a nessuno dell'uomo che giace,
sovente e bagnato di malti e acini;
raccoglie le sue forze illusorie,
nel cammino che porta verso l'ignoto le membra stanche di vili gesti,
di vanitosi atti di ebrezza.
Potente esaltazione dell'esausta mente,
che i pensieri non sa come scacciare.

Raccogliete il vostro mantello,
possa esso coprire le prone spalle dalla rugiada che giace nell'incoscente forma. Uscendo con l'unta veste, desiderando di tornar ad alzar il calice che l'indomani si berrá.

La coscienza sarà pulita,
ogni sogno sarà sano.

Oggi dormiremo e domani alzeremo nuovamente i nostri pensieri più cupi per accompagnarci fino al prossimo sorso.

Ode all'ultimo sorso,
ode ai devoti che lo berranno.
115 viewsedited  16:51
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2021-01-31 18:41:08 Schiavi Risorti

Esordio di nebbie assistono occhi lucidi, penosa vista.

Ora l'inverno gelerà ogni straziato organo.

Putrefatte carcasse per strada,
emanano vitreo odore di sadico assassinio.

Non adulate chi di potere non ne ha, spezzate le vostre inutili catene e camminerete più in fretta.

Polsi segnati da abrasioni ingiuste,
voi siete l'anima che non doveva subire,
alzatevi dolorose ossa;

danzate ogni ballo,
fin che la stanchezza vi accascerá al suolo,
con lo sguardo vedrete la terra e l'erba rivolgersi a voi,
come sudditi di un figlio di nessuno.

Sentite ora la libertà?
Ne trarrete il vero significato?

Oh sì mio signore, siete libero.
69 views15:41
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2021-01-31 18:05:00 Fede Degli Ingiusti

Esente, spregiudicata,

vorace attacchi il cuore, lacrime di sangue e passioni.

Sproni il sentimento nell'amaro dell'anima,
prenditi la mia mano e consacra la parola.

Sparisci!
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2021-01-31 17:13:40 Disdetta Al Sogno

Avrai lingua di fuoco nell'esprimer sentenza,
tralascia ogni respiro all'immagine inconsueta del volto di Venere.

Sorgente si erge la spire che porta all'amore,
ora distante dal mio aspro tocco che sente mancar la sua mano.

Povertà nei miei occhi che non vedon più il fascino di esimia bellezza,

Oh! Angoscianti sentimenti date ancor sangue alle mie vene,
od il cuor mio rimarrà ferito.

Lacrima,
tu che goccia dopo goccia riempirai le viscere ove io morrò soffocato,
implorerò e cadrò ancora, aspettando il suo ultimo bacio.

Dea non toccare i suoi pensieri, ma avvolgiti ai miei:
non so se è amore,
non so se è amare.

Dolore che rende maledetto l'esser vivo esilieró la tua presenza, ma so che nel tempo tornerai.
57 viewsedited  14:13
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