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L' Odio Agrumate note scandiscono primaverili profumi, d'erba | Il Ladro Di Fuoco

L' Odio

Agrumate note scandiscono primaverili profumi, d'erba falciata assapora l'olfatto,
nel quadro di una finestra si dipingono pastellati tetti, come un galeotto rimpasto ogni pensiero.

Posso vedere e soffrire, ma mai mi avrete,
voi carcerieri fatti di scarti, venduti per pochi danari.
Imperanti legislatori, voi come l'arconte d'Atene cadrete.

Il pensiero sarà sempre libero,
di questo natura madre l'ha fatto.
Poveri stolti che nel vostro vaniloquio sguazzate.

Odo i pensieri altrui tra la folla sottostante, miei simili, ancor bronzei portatori di vita.
Poveri, poveri voi quando sarete presi e legati al carro che vi trascinerà sopra taglienti pietre.
Al patibolo arriverete, scampo non v'é.

Annasperete come lo sfortunato sorcio che in secchio d'acqua cade.
Ah! V'é ultima cosa che devo dirvi prima del vostr'ultimo respiro... Gioia mai provata dal mio spirito.

Non é odio, ma ripagato odio.