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Ode All'Ultimo Sorso Discostate e irregolari mura che delinea | Il Ladro Di Fuoco

Ode All'Ultimo Sorso

Discostate e irregolari mura che delineate gli spazi sorreggetelo,
mente che cade tra gli imbarazzi di occhi putridi di gioia;
Ne sorte, ne vita trapela,
morti respiri e assordanti silenzi.

Calici di un buio trasparente riempiono gole pacate,
urla dalle viscere che sgorgano violentemente,
maledatta mano che avvia al percorso di un'altra notte persa nel delirio.

Ultimo sorso che fuoco bagna.
Ode a te che prendi la veste dei pensieri,
notte sii pronta alla gogna,
sii pronta a soffrire le sporche visioni che in un sorso porteranno a te.

Non parlatene a nessuno dell'uomo che giace,
sovente e bagnato di malti e acini;
raccoglie le sue forze illusorie,
nel cammino che porta verso l'ignoto le membra stanche di vili gesti,
di vanitosi atti di ebrezza.
Potente esaltazione dell'esausta mente,
che i pensieri non sa come scacciare.

Raccogliete il vostro mantello,
possa esso coprire le prone spalle dalla rugiada che giace nell'incoscente forma. Uscendo con l'unta veste, desiderando di tornar ad alzar il calice che l'indomani si berrá.

La coscienza sarà pulita,
ogni sogno sarà sano.

Oggi dormiremo e domani alzeremo nuovamente i nostri pensieri più cupi per accompagnarci fino al prossimo sorso.

Ode all'ultimo sorso,
ode ai devoti che lo berranno.