2021-08-07 16:30:04
Burgio Tra ceramiche e campane nell’ultima fonderia.L’antica
Scirtea sicana era nota da tempi antichissimi, come raccontano i ruderi del
castello inaccessibile di
Acristia, ma di Burgio si inizia a parlare sotto l’
emiro arabo Hamud, a cui oggi è persino dedicata una rievocazione. Nel Trecento finì nelle mani dei
Peralta poi dei
Gioeni, poi dei
Colonna.
Si chiama Burgio, ma i suoi abitanti la chiamano
Burgiu. In ogni caso il nome deriva dall'arabo, significa “
casa di pietra” o “
torre” in effetti, in pietra, sono stati realizzati più di cento bellissimi portali.
Oggi Burgio è giustamente rinomata per i suoi
artigiani: oltre alle sontuose ceramiche, qui si realizzano le
ultime campane di bronzo, nell’ultima fonderia in Sicilia, fondata nel 1500 dalla famiglia
Virgadamo. E non dimenticate che nel
convento dei
Cappuccini c’è una delle più impressionanti raccolte di
mummie, perfettamente restaurate, oltre a scheletri e arredi funerari.
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