2021-12-09 23:00:10
“Perchè il Pediatra prescrive a mio figlio sempre gli stessi farmaci senza visitarlo?”
E’ una domanda che mi sono sentito chiedere in modo costante nei 40 anni di professione.
Spesso i genitori portavano nel mio ambulatorio il proprio figlio perché scontenti di come il Pediatra curava loro bambino.
Ricordo bene il caso di uno di loro, Nicola.
Quando vidi Nicola la prima volta aveva 6 anni.
Venne in ambulatorio accompagnato dalla madre, disperata perché il bambino si ammalava in continuazione: febbri continue, che duravano anche 10-15 giorni, per poi cessare e ricomparire dopo un paio di settimane.
Un continuo susseguirsi di guarigioni e ricadute che stavano letteralmente minando l’organismo del bambino.
“Come sta cercando di affrontare queste febbri il vostro Pediatra?”
Questa è una delle domande che feci in prima battuta alla madre di Nicola.
E la risposta fu quella che mi aspettavo…
“Dottore, il nostro pediatra gli prescrive sempre antibiotici e Tachipirina. Ma non possiamo andare avanti così.
Il suo intestino non funziona più bene come prima, e io credo sia colpa delle medicine: è gonfio, ha spesso mal di pancia e frequenti scariche di diarrea.
Io credo sia colpa degli antibiotici. Anche il catarro è diventato praticamente cronico, perchè basta un colpo d’aria, la pioggia o il contatto con un compagno che ha il raffreddore e lui va avanti un mese con il suo catarro, anche se prende i soliti farmaci. Siamo disperati!”
Ricordo la mamma di Nicola come un fiume in piena.
Mi scaricò addosso tutta la sua frustrazione.
Era delusa da come il Pediatra di Nicola stava affrontando la situazione.
Sempre i soliti farmaci nonostante il peggioramento della patologia, e al massimo il consiglio di contattare un altro Medico Specialista… allergologo, otorino…
che puntualmente prescriveva le stesse terapie, al massimo cambiando la tipologia di farmaco.
Ricordo bene questa madre: era arrabbiata e non capiva perché la nostra Medicina Moderna era ancora così generalista e poco attenta alla singola persona.
Purtroppo, la lunga lista di pazienti, i problemi burocratici e organizzativi e le pressioni che sono costretti a subire stanno portando sempre più Medici/Pediatri ad avere meno tempo da dedicare ai propri pazienti in ambulatorio...
per cui, quando possibile, il Pediatra si limita a fare diagnosi frettolose, o, ancora peggio, a distanza..
il che lo porta a prescrivere terapie che cerchino di eliminare il disturbo per permettere ai genitori di tornare il più in fretta possibile alla vita normale…
il problema è che le cure ‘standardizzate’ a qualcuno funzionano, a qualcun altro no… e nel peggiore dei casi causano effetti indesiderati.
Era il caso di Nicola: i continui cicli di antibiotici, non solo non avevano ormai più effetto su di lui, ma contribuivano a ritardarne la guarigione cronicizzando la sua convalescenza.
Stavano cioè squilibrando il suo organismo.
La sola terapia soppressiva non era la risposta.
Quello che era necessario fare era somministrare una terapia diretta all’individuazione delle cause, che quindi fosse capace di colpire la vera origine del disturbo e, contemporaneamente a questa, somministrare anche una terapia di rinforzo dell’organismo.
Ed è quello che abbiamo fatto: la chiave per risolvere il problema di Nicola era proprio una terapia immunorinforzante personalizzata, che potesse piano piano far sparire quella infiammazione cronica sistemica di basso grado che gli causava le crisi di febbre e le forme catarrali.
Grazie a tanta pazienza, ai rimedi omeopatici e alla terapia immunostimolante rinforzante Nicola è riuscito piano piano a eliminare gli antibiotici.
I 2 inverni successivi Nicola non si ammalò praticamente per niente e la mamma mi confessò successivamente che il Pediatra la chiamò preoccupato chiedendole cosa fosse successo, perchè non l'aveva più visto né sentito!
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